Da qualche mese sui vari canali RAI, sta andando in onda uno spot televisivo nel quale si “invitano” gli italiani a rinnovare il canone della televisione. Fin qui, nulla di nuovo, consuetudine RAI che si ripete ogni anno. La cosa che mi fa decisamente girare le scatole è come è stato confezionato il messaggio di quest’anno.
Il messaggio visivo è decisamente ben fatto, studiato ad arte, pulito, anche divertente…. è il testo recitato fuori campo che ritengo assurdo: “Qualunque cosa tu faccia col tuo televisore il canone è un’imposta obbligatoria legata al suo possesso“.
Facciamo una veloce riflessione…
1) se è un’imposta legata al possesso dell’apparecchio televisivo, cosa c’entra la RAI? Se così fosse l’importo dovuto dovrebbe essere ripartito solo tra lo Stato (visto che comunque ci prende la sua parte) e i produttori di televisori. Ma sappiamo che non è così.
2) Se si parla di “Abbonamenti alla Televisione” (vedi sito RAI), perchè allora si mette in ballo il concetto di “imposta obbligatoria legata al possesso della TV?” Lasciami la definizione Canone RAI e basta. Inoltre, se di Abbonamenti TV si deve parlare allora dovrebbero beneficiarne tutte le emittenti televisive e non solo la RAI.
3) Se posseggo 10 televisori nella stessa abitazione perchè allora, come sappiamo bene, sono tenuto a pagare un solo canone per domicilio/intestatario (e aggiungiamoci menomale)? E’ incoerente con quanto appena detto. 10 televisori = 10 imposte obbligatorie legate al possesso di ognuno che a quel punto andranno a Samsung, Sony, LG, Grundig, Panasonic, Sharp, ecc – mi perdonino le case che non ho citato, eventualmente mi segnalino anche il loro nome che lo inserisco par condicio. Se si parla di imposta legata al possesso questo dovrebbe accadere.
Insomma, parafrasando il claim dello spot RAI potremmo dire “Qualunque cosa tu dica, cara mamma RAI, ci tocca pagare”. Diciamo che è un tentativo da parte della RAI di far passare per “nuovo”, “diverso”, per dare più enfasi e importanza a qualcosa che francamente è vecchio, inutile e assurdo.
Cara RAI… almeno non prenderci in giro! Dicci semplicemente che si deve pagare e falla finita con queste “supercazzole”.