Visitare questo museo è un’esperienza che ogni grafico dovrebbe fare almeno una volta nella sua vita, meglio due…
Per chi invece non è del settore è comunque da vedere per la sua ricchezza di contenuti e per la capacità di raccontare la storia attraverso gli oggetti. Un viaggio affascinante nel mondo dei marchi, dei prodotti di largo consumo e delle loro confezioni, dall’epoca vittoriana fino ai giorni nostri.
Capita a tutti di decidere di visitare un luogo, di leggere un libro, di ascoltare un brano musicale o di vedere un film e, una volta esaurita l’esperienza appena vissuta, di esprimere un proprio giudizio. Ciò che è capitato a me nel visitare questo museo è stato inaspettato ed estremamente piacevole, oltre le mie aspettative, portandomi ad esternare al responsabile del Museum of Brands, Packaging and Advertising di Londra, un esultante: “caspita che meraviglia!”.

Diciamo subito che non è un museo che si nota subito tra le centinaia di attrazioni, monumenti e musei che Londra può offrire ad un visitatore. E’ un museo che si visita se si sa che c’è. Svolgendo la meravigliosa professione di grafico ho cercato di includere nel mio viaggio anche luoghi che potessero essere di particolar interesse per il mio lavoro. Vi assicuro che Londra ne ha molti, tra cui anche questo.
Quindi, se siete in visita a Londra e vi trovate dalle parti di Notting Hill, a pochi passi da Portobello Road, dovete assolutamente fare un una visita al 2 Colville Mews, Lonsdale Road. Qui troverete la sede del Museum of Brands, Packaging and Advertising


E’ un museo nato dalla grande passione del suo fondatore, Robert Opie, collezionista di prodotti di largo consumo e di tutto ciò che è legato ad essi. Un uomo affascinato dalla storia che si cela dietro ad prodotto commerciale in rapporto con l’epoca in cui è stato commercializzato. Una ricerca personale, cominciata all’età di quindici anni con la prima confezione di Wrapper Munchies (caramelle), che ha prodotto una collezione unica al mondo che segue le origini e le mutazioni di migliaia di prodotti attraverso i decenni fino ad arrivare ai giorni nostri. Oggi, i visitatori di questo incredibile museo, possono ammirare oltre 12.000 oggetti che raccontano usi, costumi e consumi degli inglesi a partire dagli inizi del 1800.
Ma il museo non è solo interessante per la quantità di oggetti presenti, lo è anche per la specifica collocazione di ognuno che segue una linea temporale, scandita per decenni, che si sviluppa tra le sale e le vetrine del museo. Ogni oggetto è disposto in ordine cronologico di commercializzazione a partire dall’epoca vittoriana, presentata nella prima sala del museo, fino ad arrivare ai prodotti di consumo della nostra epoca e alla descrizione dei sistemi di realizzazione degli imballaggi e delle confezioni dei prodotti.
Purtroppo non esiste un catalogo del museo. Esisteva ma per problemi di copyright non è stato più stampato. Evidentemente qualche grosso brand, scioccamente, non ha apprezzato il lavoro di Robert Opie.
Pur ruotando intorno alla storia e alle abitudini di consumo dei britannici, il museo offre una visione globale ed estremamente dettagliata sui maggiori brand commerciali che per loro caratteristica e mission operano anche nel resto del mondo, Italia compresa. Non è quindi raro, anzi, trovare marchi conosciuti a tutti e apprezzarne la loro evoluzione nel tempo, sia in termini di restilyng del logo col passare del tempo e col mutare degli stili grafici, sia in termini di packaging, potendo ammirare il prodotto da quando è stato creato o è arrivato in Inghilterra, fino ad oggi, nel caso in cui il prodotto esista ancora (come nella maggior parte dei casi). Una delle cose più interessanti del museo è proprio la sezione dedicata al packaging che mostra il cambiamento della grafica del prodotto e quello della confezione attraverso i decenni e talvolta i secoli.
Questo museo è una vera e propria esperienza immersiva nella storia, nella pubblicità, nei prodotti commerciali e direi anche e soprattutto nella cultura inglese. Parliamo di circa 200 anni di storia raccontata attraverso una chiave di lettura diversa e inusuale.
Vi assicuro che quando avrete terminato la vostra visita al Museum of Brands, Packaging and Advertising di Londra sarete estremamente soddisfatti.
Approfondimenti:
Ciao Stefano!
Sono una grafica anch’io e mi trovo a Londra. Sicuramente visiterò questo museo 😊
Vorrei chiederti se gentilmente puoi suggerirmi altri luoghi attinenti alla grafica a Londra..se esistono mostre di graphic design.. Thank you in advance
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Ciao Stefania!
Grazie per avermi chiesto questo consiglio turistico-culturale-professionale 🙂
Ti accontento subito dandoti tre dritte:
Da non perdere è il DESIGN MUSEUM http://designmuseum.org/ tra l’altro in questo momento c’è una mostra dedicata alla donna, con un occhio di riguardo alla moda. Grafica e design vanno a braccetto e quindi penso che questo consiglio lo apprezzerai. Ho trovato questo museo davvero interessante e stimolante.
Altro suggerimento è il London Film Museum http://www.lfmevents.com/ . Anche questo non è un museo sulla grafica ma come puoi ben immaginare CINEMA e GRAFICA rappresentano un matrimonio indissolubile che ci ha regalato e continua a regalarci stili, mode e modi di fare grafica.
La cosa che però non capisco è perchè sul sito del museo non compaia la seconda sede del museo. Quando ci sono andato io c’erano due sedi, una a Covent Garden e l’altra qui (il portone che vedi davanti a te cliccando sul link di GoogleMap) è la zona nei pressi della London Eye (ruota panoramica) https://www.google.it/maps/place/London+Eye/@51.501945,-0.117388,3a,75y,211.4h,94.34t/data=!3m5!1e1!3m3!1sDkYqCJcvpAMAAAQIt5HgnA!2e0!3e11!4m2!3m1!1s0x487604b900d26973:0x4291f3172409ea92?hl=it ma non ne trovo traccia da nessuna parte.
Altra chicca è il museo dedicato ai trasporti pubblici londinesi. Se vai al Film Museum a Covent Garden puoi vedere sia l’uno che l’altro, sono piuttosto vicini.
E’ fantastico perchè ripercorre tutta la storia della mitica Underground, tra locandine, pubblicità e vari oggetti di design che hanno reso il famoso logo della metro londinese uno dei simboli cult della storia contemporanea, divenendo tra l’altro un vero simbolo della pop art. http://www.ltmuseum.co.uk/
Spero di averti dato delle info utili. Se ti va, al termine del tuo tour, fammi sapere se i miei consigli ti sono tornati utili 🙂
Buone cose 🙂
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Ciao Stefano!
Grazie per la tua risposta gentile e dettagliata e scusa se rispondo solo ora!
Purtroppo sono completamente assorbita da questa città e trovare del tempo per sé è davvero difficile.
I tuoi consigli sono preziosissimi e quando riuscirò ad avere un po’ di tregua lí seguiró senz’altro e ti farò sapere!
Un’ultima cosa: a Londra hai avuto occasione di lavorare come grafico o sei stato qui solo come turista?
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Ciao Stefania! Non ti preoccupare, capisco benissimo 🙂
Per rispondere alla tua domanda… a Londra ci sono stato due volte a distanza di un anno. La prima per il mio viaggio di nozze e la seconda per il primo anniversario. Entrambe le volte per pochi giorni, una settimana al massimo. Inquinamento a parte ci tornerei subito 🙂
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Ciao Stefano!
Grazie innanzitutto per la risposta celere!
Probabilmente non hai info a riguardo ma ci privo lo stesso..
Vorrei provare a lavorare come graphic designer qui perché finora ho fatto tutt’altro e purtroppo vedo il raggiungimento del mio scopo,sempre più lontano.
Lavoro qui da 5 mesi,ora da 4 faccio la barista..ma non faccio altro che correre e lavorare senza avere grandi opportunità di migliorare il mio inglese.
Per questo motivo voglio cambiare la mia vita qui,il cui unico scopo è migliorare l’inglese.
Come graphic designer ho esperienza sia da freelance che in agenzia di comunicazione.
Avresti qualche suggerimento in merito a come potermi muovere?
Grazie!
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Ciao Stefania.
Se hai uno spazio dove poter creare un tuo studio potresti pensare di organizzarti come freelance partendo da progetti/lavori che possono scaturire attraverso i tuoi contatti abituali (bar, lavanderie, negozi della zona, ecc). Magari ti fai qualche biglietto da visita, qualche volantino e cominci a tappezzare i luoghi dove graviti. Parallelamente potresti presentare il tuo portfolio a qualche agenzia. Non è facile di sicuro ma sono altrettanto sicuro che almeno lì, nella city, chi è bravo emerge 🙂
Tienimi informato e in bocca al lupo!!
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Crepi! 😊
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