Uscirà in Italia il prossimo 3 ottobre ma qualcuno potrà già vederlo in 3D la sera del 28 agosto in anteprima mondiale.
Dalle prime scene fruibili sul web Gravity di Alfonso Cuaròn, si preannuncia essere un film con una trama davvero coinvolgente ma soprattutto apprezzabile dagli appassionati del genere per l’incredibile livello tecnico con cui sono state realizzate le sequenze che descrivono un immaginario disastro avvenuto nello spazio.

Alfonso Cuarón ci propone, col suo Gravity, una storia di persone, prima ancora che di scienziati e astronauti. Uomini e donne che mettono a rischio la loro vita nello spazio in nome della scienza e del progresso dell’umanità.
Il film propone una sequenza di scene che ritraggono in modo perfetto le dinamiche di un disastro senza precedenti avvenuto durante una missione extraveicolare condotta da due astronauti in missione sulla ISS (International Space Station), a circa 400Km dalla Terra. Nel film Sandra Bullock e George Clooney interpretano rispettivamente la Dottoressa Ryan Stone, un brillante Ingegnere alla sua prima missione a bordo dello Space Shuttle, e l’astronauta veterano Matt Kowalski.
Qualche settimana fa ho avuto il piacere di vedere il trailer del film e su YouTube ho trovato l’Extended Trailer, lungo ben 5′:25″. Se siete appassionati di cinema e soprattutto di missioni spaziali / NASA / ESA, dovete assolutamente vedere questo Extended Trailer di Gravity.
Gravity è un concentrato perfetto di effetti e tecnica. Il regista dirige magistralmente la scena concitata e drammatica che potete ammirare in questo Extended Trailer. La cura dei dettagli, la fotografia, gli effetti al computer con cui sono state generate le dinamiche di collisione tra solidi e gli elementi particellari, i filtri di luce, il controllo sulle luci, ombre e i riflessi, oltre che al lavoro incredibile sviluppato dagli attori, contribuiscono a creare atmosfere al limite del filo di fiato mettendo lo spettatore in bilico tra sofferenza e speranza.
Bellissima e perfetta è la scena (parte da 0′:57″) in cui Sandra Bullock, ancorata al braccio meccanico dello Space Shuttle, ruota vorticosamente in balia degli eventi. La camera da prima propone la scena vista da un “punto fisso” nello spazio, non appartenente alla dinamica in questione. Sullo sfondo abbiamo la nostra Terra e i vari rottami della ISS e dello Space Shuttle che si disperdono nel vuoto. Dopo poco l’inquadratura “si aggancia” alla rotazione vorticosa divenendo parte degli eventi, condividendo con lo spettatore l’esperienza di questo loop apparentemente interminabile. La camera stringe sempre più sullo sguardo terrorizzato della dottoressa Ryan Stone in cui si legge la paura. Con un rapido gesto la Bullock si sgancia dalle imbracature di sicurezza, separandosi per sempre dal braccio meccanico dello Space Shuttle lasciandosi proiettare nel vuoto dando vita ad una nuova serie di sequenze concitate.
Un film che sicuramente andrò a vedere sperando che il lavoro di Alfonso Cuarón sia all’altezza de “I figli degli uomini” del 2006. Non mi esprimo in merito al suo film più recente: “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” perché non sono un fan della saga del “mago occhialuto” e pertanto non l’ho visto.
Gravity aprirà la 70° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica che si terrà a Venezia dal 28 agosto al 7 settembre 2013.
Link di approfondimento e crediti:
- Sito ufficiale del film Gravity
- Poster del film da: Cinefilos
- Foto del film tratte da Panorama
- Scheda su Wikipedia dedicata al regista
- Link su YouTube al canale XX dove è fruibile l’Extended Trailer di Gravity
- Pagina Facebook della WarnerBros Italia, casa di distribuzione del film
- Sito ufficiale della 70° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
- Articolo su La Stampa dedicato al Gravity e alla proiezione del film a Venezia e l’anteprima mondiale