Buon Natale! A fine settembre il panettone arriva sugli scaffali dei supermercati.

“Consumate”, “dobbiamo far ripartire i consumi”, “siamo consumatori”… Tutte frasi che ci giungono ogni giorno attraverso i media, per dar voce a quelle politiche, appunto consumistiche, che ci danno l’illusione che “il consumare” possa darci potere e un senso di benessere palpabile.

In tempi di crisi questa percezione si esaspera ancora di più. Se da una parte i consumi rallentano, dall’altra certe fasce sociali tendono ad indebitarsi per acquistare beni per poter annoverarsi tra chi, come loro, vive in una sorta di illusorio benessere.

In questa sfrenata cieca consumistica globalizzazione, della quale ancora non vogliamo renderci conto delle ripercussioni sulla nostra salute e su quella del pianeta (leggi: insufficienti sistemi di riciclo, incremento delle discariche e/o inceneritori, condizioni di lavoro pessime e sfruttamento delle maestranze povere nei Paesi, soprattutto ad oriente, in cui si produce prevalentemente per l’occidente), “il sistema” che promuove il consumismo è sempre lì, pronto a sfornare prodotti, a spingerci verso falsi bisogni, a nutrire il nostro senso di avidità e desiderio, attraverso ammalianti pubblicità che mettono in evidenza doti e qualità assolute degli oggetti e prodotti di largo consumo.

Tra le strategie messe in campo dalla macchina del consumismo, assistiamo inermi all’accelerazione del tempo, alla conseguente riduzione delle “pause” fra una festività e quella successiva.

Panettone - Foto Wikipedia
Panettone – Foto Wikipedia

Stamani, recandomi al supermercato per comprare qualcosa per pranzo, ho prestato attenzione alle parole di una cliente che era in coda con me alla cassa. La signora, con lo sguardo rivolto verso uno scaffale e poi subito dopo verso la cassiera, ha esclamato meravigliata: “Ma avete già i panettoni?”.

La cassiera prontamente le ha risposto: “…è da un po’. Sono comparsi verso la fine di settembre”.

Incredulo mi sono voltato a guardare nella direzione che pochi istanti prima era stata oggetto di attenzione da parte della signora. Non solo panettoni ma sugli scaffali erano impilati ordinatamente anche numerosi pandoro.

Ecco che a questo punto la riflessione nasce spontanea: “Ma perché?!”Ho ancora la sabbia tra le dita dei piedi e mi tocca vedere canditi e zucchero a velo fare la loro comparsa su prodotti da forno tipicamente natalizi???

Da qualche anno ci siamo lasciati incantare dalle atmosfere anglosassoni di Halloween grazie al continuo e meticoloso lavoro dei media, agenzie pubblicitarie, ecc.. per indurci a consumare qualcosa in più anche in occasione di una festa che non ci appartiene.  Ma non si sa mai che poi non festeggiassimo il tipico “carnevale” americano; così arrivano inesorabili i panettoni e i pandoro. Un’alternativa a quei “poco attenti consumatori” che si sono rivelati distratti dalla crisi, dalla perdita di posti di lavoro e tante altre cose che probabilmente non torneranno più, ma che, nonostante tutto ciò, devono assolutamente consumare “qualcosa”. Ecco quindi il rimedio. Accavallare le festività, accorciare i tempi tra l’una e l’altra e, soprattutto, non far mai mancare i prodotti che rappresentano i momenti che un tempo qualcuno poteva anche definire, povero ingenuo, “magici” o “indimenticabili” o più semplicemente “unici”.

Se tanto mi dà tanto, tra qualche anno assisteremo ad un globale conformismo delle festività, o globalizzazione degli eventi, finalizzata all’acquisto di prodotti di largo consumo e beni che solitamente trovano un certo interesse e diffusione in periodi tradizionalmente ben definiti.

Quindi, ispirandomi al celebre saluto: “Casomai non vi rivedessi… Buon pomeriggio, buona sera e buona notte”, quotidianamente proferito da Truman, il protagonista del film The Truman Show, mi adeguo e vi auguro: “Buon Natale, dolcetto o scherzetto? A carnevale ogni scherzo vale e Buona Pasqua” e, aggiungerei anche: “Buone ferie”.

Tutto fa brodo e in tal caso, non sia mai che non ne consumassimo abbastanza, che il brodo sia rigorosamente “già pronto”, magari gustabile tutto l’anno, anche sotto l’ombrellone a ferragosto, ghiacciato, pubblicizzato in modo da rendere quel brodo “come quello di una volta, che sa di casa, dal sapore genuino, buono come il mio” – Da non vendersi separatamente. Confezione richiudibile. Attenzione: la cannuccia non è un prodotto destinato ai bambini. L’uso eccessivo può avere effetti lassativi. Leggere attentamente le avvertenze e le modalità di conservazione...

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