“Tale padre tale figlio”, così si potrebbe dire vedendo il lavoro realizzato da Jonas Cuaron. Un interessante e intelligente spinoff che offre una visione più completa di una particolare scena del film Gravity girato dal padre Alfonso.
Si tratta del momento in cui la dottoressa Ryan Stone (Sandra Bullock), all’interno della capsula spaziale russa, tenta di comunicare via radio con chiunque fosse in ascolto in quel momento. La sua vita pare oramai segnata, l’ossigeno scarseggia e le forze la stanno abbandonando. Momenti drammatici resi ancor più intensi dalle brevi comunicazioni che riescono ad arrivare dalla Terra fin nello spazio. Un latrato di un cane, il pianto di un bambino, delle voci umane poco definite, oltretutto in una lingua a lei sconosciuta…
L’attrazione da parte dei 2 Cuaron per la Groenlandia ha portato entrambi a vivere un periodo nella regione glaciale a contatto con gli Inuit.

L’esperienza di vita nella regione glaciale che tanto ha affascinato i Cuaron, unita alle riprese di Gravity che raccontano dello spazio, altra regione desolata e glaciale, se pur per altri versi, ha contribuito a innescare in Jonas Cuaron l’idea per sviluppare lo spinoff di Gravity.
La Warner Home Video aveva pensato inizialmente di rilasciare il corto assieme ai contenuti speciali del BlueRay ma grazie alla proiezione di Aningaaq ad alcuni festival cinematografici, tra cui quello di Venezia, questo filmato della durata di 7 minuti ha preso una propria strada creando di fatto un controcampo a posteriori di una scena di Gravity.
Ovviamente il corto lo si apprezza se si è già visto il film.
Eccovi Aningaaq
Crediti:
- Foto e informazioni da Hollywood Reporter
- Aningaaq su Wikipedia