Come se gli altri uffici postali fossero interdetti ai cinesi…
Facciamo qualche passo indietro. Parliamo di Prato, ridente (una volta) cittadina bagnata dalle lacrime di molti imprenditori che si sono visti portare via il lavoro dalla manovalanza a basso costo, leggi a nero, “offerta” in gran parte dai cittadini cinesi trapiantati nella suddetta città toscana. E’ inutile girarci intorno, la situazione più o meno è questa.
Pare che la notizia abbia del sensazionalistico, come parecchie delle notizie che passano dagli organi d’informazione. Di solito sono precedute da parole pesanti come STRAGE, GUERRA, LOTTA o ancora BOMBA, anche se quest’ultima è stata sdoganata dai soli eventi delittuosi divenendo in uso, in largo uso, in ambito meteo-giornalistico.
Poiché qui, per fortuna, non c’è nulla di imperativo o grave legato ad una particolare tragedia, non vedo perché si debba distorcere l’informazione per caratterizzarla in modo così assurdo. A Prato ha aperto il primo ufficio postale per i Cinesi. Evviva! Adesso sì che possiamo dire che siamo aperti all’integrazione. “Non so se avviene anche nelle altre città italiane”, ma a Prato, negli uffici postali ma anche in qualsiasi altro ufficio pubblico, possono recarvisi i cittadini di qualsiasi nazionalità e tutti ricevere pari servizio e attenzione.
Diciamo che in realtà la notizia sarebbe la seguente: A Prato ha aperto un ufficio postale che ha sviluppato dei servizi e un’accoglienza per i clienti di etnia cinese, con personale che parla il cinese e una segnaletica in doppia lingua. Fermo restando che e gli italiani NON sono esclusi da questo ufficio (e ci mancherebbe altro).
Comunque, che c’era proprio bisogno di aprire un ufficio di così fatta natura e destinazione d’uso? Magari sarebbe bastato mettere negli uffici postali esistenti qualche persona in grado di parlare il cinese e farla schiodare dalla sedia ogni qual volta un cinese, che ben si sogna di imparare l’italiano in Italia, (che usi strani che abbiamo), mostrasse evidenti difficoltà di comprensione durante l’interazione col dipendente di Poste Italiane, che per l’appunto non sa il cinese (ignorante atavico). Forse sarebbe bastato ma questo non avrebbe “fatto notizia”.
Aggiungo… I cinesi a Prato rappresentano la prima etnia, come numero di persone straniere in città. Dopo i cinesi vengono gli albanesi, i rumeni e i pakistani. Ora… devo aspettarmi uffici postali specializzati per ogni etnia (e ho citato solo quelle più numerose, in realtà se ne contano in città oltre 100) o magari, scusate se sono “antico”, vogliamo aprire più scuole d’italiano per stranieri?
Lancio questa proposta a Poste Italiane. Se proprio, che apra lei o aiuti i Comuni delle città italiane a finanziare l’apertura di scuole per stranieri invece di creare uffici postali che rischiano di emarginare invece d’integrare.
Mi chiedo, e rivolgo questa domanda a chi legge questo post, ma negli altri Paesi sono presenti uffici postali o uffici pubblici dedicati agli italiani dove si parla italiano e i cartelli sono tradotti anche nella nostra lingua?
Onore al TG3 RAI Toscana che nell’edizione delle ore 14:00 del 10 dicembre ha dato la notizia con un servizio firmato da Sara Polica nel quale è stato specificato che l’ufficio postale di Via Borgioli a Prato è bilingue e che al suo interno ci son 3 operatori di madre lingua cinese. Sempre nel servizio veniva mostrato l’ufficio postale aperto anche gli italiani che usufruivano dei normali servizi erogati da tutti gli uffici postali della nostra penisola.
Approfondimenti sulla notizia:
- La Nazione: Aperto a Prato l’ufficio postale per cinesi
- Il Tirreno: Aperto a Prato l’ufficio postale per cinesi
- Il Sole 24 ore: Poste Italiane apre a Prato il primo ufficio dedicato solo ai cittadini cinesi
- Notizie di Prato: Ufficio postale per cinesi al Macrolotto Zero, il caso in Parlamento. Mazzoni: “Discriminati gli italiani e le altre etnie presenti in città”
Mah! forse vogliono e conviene ostacolare l’ integrazione! perchè girala come ti pare ma in fin dei conti di questo si tratta… quell’ufficio finirà di essere solo ed esclusivamente per cinesi.
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Mi auguro di no ma non è da escludere, anzi…
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