Ho visto… i numerosi spot Findus…
Lo so, è come sparare sulla Croce Rossa. Ho provato a resistere. Mi sono detto: “Stefano, non farlo, vai avanti”. Il problema è che continuano a massacrarmi i cabasisi (cit. da Commissario Montalbano) con gli spot Findus e in particolare con quello di Luca…
E sì… Luca, quel Luca che invita la mamma a pranzo/cena per presentargli Gianni, che per l’appunto non è solo il suo co-inquilino ma anche il suo compagno.
E come in ogni casa normale, anche in quella della mamma Findus, “lei” lo sapeva già che suo figlio è gay e “lei”, sempre “lei”, ne è anche felice. Perchè si sa, le mamme sono sempre felici quando ricevono una secchiata d’acqua gelida sul viso dai propri figli. Poi, il fatto che non ci sia anche il padre di Luca a pranzo/cena questo fa un po’ riflettere ma… soprassediamo sugli incastri familiari gestiti tra piramidi e microonde. Non mi interessa l’orientamento sessuale di Luca, non è questo il punto. Trovo eccessivo, ridicolo, anche offensivo per certi versi, mercificare e portare tutto alla stregua di un surgelato, pur di vendere una piramide di tagliolini da cuocere col microonde.
In uno spot da 30″ non si può parlare di surgelati, di qualità, di gusto e metterci nel mezzo anche una coppia gay e la mamma felice per la scelta di coppia che ha fatto suo figlio Luca; il tutto condito dalla voce fuori campo “Findus 4 salti presenta – Microonde e gustose sorprese“, giocando sul doppio senso delle sorprese.
30″ per sdoganare in tv l’omosessualità e renderla un veicolo per traghettare nelle case degli italiani un prodotto commerciale, alimentare. Bella trovata!
“Mamma… c’è un’altra piccola sopresa”, dice Luca. La mamma risponde: “C’è anche il risotto”, cercando di deviare il discorso “gaio” riportandolo su un livello più commerciale. Dopotutto ‘sta donna dovrà pur parlare in questo spot di risotto, zucchine e gamberetti, no?
“Gianni non è solo il mio co-inquilino, è anche il mio compagno”, replica prontamente Luca.
E “lei”… la mamma… picchietta la mano di Luca gongolando, fiera e gioconda per la lieta notizia, dicendogli: “Tesoro mio lo avevo capito… ed è un ottimo cuoco”, prendendo per i fondelli il figlio e soprattutto Gianni che ha tirato fuori dal freezer una piramide surgelata schiantandola nel microonde per servire un pasto già pronto. Per carità… sicuramente buonissimo ma, asserire che Gianni è un “ottimo cuoco”… Mah!
Non lo so… certe cose ho difficoltà a farle passare come “normali” a prescindere.
Ho qualcosa contro i gay?
No, assolutamente no ma non mi va di far passare un argomento come questo come una cosa da due soldi che si può buttare là nelle case degli italiani attraverso uno spot da 30″, incastrato tra quello di un dentifricio, uno di stura cessi e altri due o tre che promuovono portali web per trovare le proprie vacanze.
Fare comunicazione non è facile e trovare nuove strategie per vendere lo è ancora di meno, lo so, soprattutto in tempi di crisi e in un momento in cui, nonostante tutto, siamo circondati dall’eccesso di comunicazione e di prodotti. Credo però che per promuovere un surgelato non occorra scomodare mamme figli e gay…
Chiudo con una riflessione più tecnica.
Lo storytelling è una scelta strategica interessante ma in questo caso propone allo spettatore troppi elementi, diventa tutto confuso, veloce, eccessivo. Il risultato che se ne ottiene è un mix di situazioni che deriva dalla summa di tutti gli spot FINDUS, e forse anche di qualcun’altro che passa prima e dopo, da cui salta fuori un miscuglio di petti di pollo al limone, risotti, gamberetti, detersivi e “un ragazzo da adottare”… ma questa è un’altra storia.
Ottima la fotografia, ben studiata ed efficace. Per fortuna riesce a compensare le falle dei soggetti e dei testi proposti. Meno parole e un montaggio meno frenetico e sarebbero stati degli still life meravigliosi da gustare con gli occhi.
Lo spot:
Altro post su spot Findus: Povero piccolo… che famiglia di racconta balle!
Beh ecco come l’ho recepito io. Hai centrato in pieno il punto: la frase “ed è anche un ottimo cuoco” è una presa per i fondelli colossale, al limite del ridicolo. Per non parlare della scelta di mostrare solo le mani e la tavola, che porta la conversazione e l’argomento su un livello da intervista a volto coperto di pentiti mafiosi di notte su Rai3. Tuttavia, penso che la Findus abbia comunque segnato un bel goal alla Barilla e al suo sventolare la famiglia “tradizionale” come la sola degna di consumare i propri prodotti. Con mille difetti, ma Fibdus-Barilla 1-0. Speriamo anzi che Capitan Findus, ringiovanito e bonazzo, venga assalito dai dei vigorosi pirati e si lasci andare ad un bacio passionale davanti ai bambini che si ingozzano di scarti di pangasio compattati in rettangoli impanati di pane vecchio.
"Mi piace""Mi piace"
Grande Massimiliano 😉
La pubblicità ricalca certi clichè, definiti dai programmi d’inchiesta/verità, arrivando a proporci spot che mirano a passare come riflessi di vita vissuta,su cui meditare e argomentare, pur forzando e distorcendo la realtà.
Capitan Findus è cambiato e al posto della sua storica immagine fiera e rassicurante ci propone un format tipo reality che cerca di entrare nelle case degli italiani e di amalgamarsi tra le abitudini e i gusti di ognuno di noi. Dopotutto, perchè parlare della qualità di un prodotto quando, come dici tu, potremmo arrivare a vedere spot in cui il capitano ingaggia uno scontro/incontro, diciamo così, con sedicenti quanto improbabili pirati.
"Mi piace""Mi piace"
Trovo gli spot italiani quasi tutti insipidi e molto confusi impastati di luoghi comuni e sentimenti demenziali . Ricordo lo spot di 4 salti in padella versione tedesca che impiegava una coppia gay già nel 1999 , e senza nessun tipo di show …. era solo una coppia punto. Ogni volta che vedo una pubblicità mi sembra di ascoltare un macho viscido che tenta di far colpo .. quello che ti snocciola in 30 secondi il repertorio da depravato ripulito ,farcito di battute sceme.
Le pubblicità sono molto diverse da paese a paese ,lo stesso prodotto ha versioni diverse e lontanissime tra loro. Quindi io mi chiedo se per caso sia il pubblico che influenzi la scelta dei soggetti. Un vecchio detto dice :” è la barca che chiama i marinai “.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie Francesca per il tuo commento, peraltro perfettamente allineato col mio pensiero. Non conoscevo il detto da te citato, me lo segno 🙂 Il concetto di “pubblico che influenza la scelta” (target di riferimento) del concept e del soggetto di uno spot, è alla base di ogni produzione pubblicitaria, soprattutto per brand grossi come FINDUS, E’ proprio questo che inquieta… Lo spot è studiato proprio per noi italiani.
"Mi piace"Piace a 1 persona