Mi ha fatto bene andare al DronItaly. E’ stata una manifestazione interessante e soprattutto mi ha dato una sferzata di energia positiva.
Si sa, ce lo dicono e ripetono tutti, tutti i santi giorni… C’è crisi, non si va, che si fa, ecc. Ebbene, la crisi è una condizione innegabile ma l’abbrutimento che si legge nei volti di tante persone, causato da questo status di malessere diffuso, al DronItaly 2014 non era minimamente presente. Energia, voglia di fare, di mostrare e dimostrare che l’Italia ha tanto da offrire, secondo la mia impressione, sono stati gli elementi caratterizzanti di questo evento milanese.
Ho incontrato decine di persone e ho letto negli occhi di imprenditori, tecnici, utilizzatori, operatori del settore, un senso di fiducia e di orgoglio. Parlando con queste persone ho apprezzato le competenze di ognuno nei vari campi nei quali operano avendo l’impressione, anzi la certezza, di essere circondato dalle eccellenze del settore.
Ma facciamo qualche passo indietro.
Venerdi 24 ottobre mattina. Arrivo a Milano. Solito intreccio di strade, tangenziali, svincoli. Sono accompagnato dal navigatore che con voce perentoria e accento tipo ragazza dell’est europa mi conduce, in un modo o nell’altro, davanti al Centro Congressi NH Milanofiori.
Come entro noto subito che l’evento ha suscitato un innegabile interesse. Tanta gente proveniente da tutta Italia. Ritiro il mio pass e mi dirigo immediatamente verso la sala Zeta-Omega, presso la quale è iniziato da qualche minuto il convegno di apertura: “Aviazione a controllo remoto: normativa e sviluppi” a cura di Dronitaly, con la partecipazione di ENAC, ENAV e del Garante della Privacy. Trovo la sala, entro e… Urca quanta gente! Sala enorme e gremita. Argomenti interessantissimi. Sicurezza, Privacy, normativa vigente, regole, ecc. Mi trattengo in sala fino alle 12 circa e poi, incuriosito, comincio a girare tra gli stand dei vari espositori.
Emergono in modo evidente i vari campi di applicazione dei SAPR, tutti o la maggior parte di essi ben rappresentati dalle aziende che espongono. Non solo costruttori di droni ma anche sviluppatori di hardware e software dedicati. Apparecchi fotografici ad alta risoluzione, realtà immersiva, termografia, laser scanner, sistemi di sicurezza per i droni, robot che operano in sinergia con droni per le analisi delle acque… e poi, scuole di formazione per piloti SAPR, compagnie di assicurazione, riviste di settore (a tal proposito saluto gli amici di DroneZine), associazioni, ecc.
Una manifestazione ricca di eventi e che ha raccolto sotto l’egida Dronitaly i più importanti e autorevoli protagonisti del comparto SAPR – UAV- UAS, italiano. Cinquanta aziende espositrici, convegni, dibattiti, hanno attratto molti visitatori, tra operatori e persone incuriosite da questo settore.
Cosa è emerso da DronItaly?
Un atteggiamento professionale e responsabile che ho riscontrato un po’ ovunque, soprattutto tra gli utilizzatori finali degli aeromobili a pilotaggio remoto che hanno oramai compreso l’importanza e la necessità di regole chiare e condivise per operare bene e in piena sicurezza.
Parlando con i diretti interessati ho rilevato che ENAC è sempre più tesa alla collaborazione e all’ascolto verso gli operatori SAPR, anche se i tempi di risposta non sono ancora celeri ma in fase di miglioramento. A breve, sul sito dell’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile, sarà possibile compilare e inviare tutte le pratiche di certificazione e di autorizzazione al volo attraverso un sistema automatizzato che mira a semplificare e accelerare tutte le procedure. ENAC, nella figura dell’Ing. Carmine Cifaldi ha ribadito la volontà di adoperarsi per soddisfare le singole richieste che pervengono dagli operatori SAPR. Le regole ci sono, vanno rispettate ma è altrettanto vero che talvolta un contesto operativo particolare e gli accorgimenti presi dagli operatori per garantire la sicurezza, possono creare condizioni favorevoli, tali da permettere di effettuare voli in situazioni apparentemente non consone. L’invito è di comunicare con ENAC e di non vedere questo Ente come un ostacolo ma come una figura con la quale dialogare e trovare delle soluzioni.
Stessa cosa per quanto riguarda le forze dell’ordine, in particolare l’intervento del Sostituto Commissario della Polizia di Stato, Luca Tagliagambe, ha permesso di mettere in luce alcuni aspetti. Tra questi l’interesse della Polizia nel porre al centro del proprio operato l’ordine pubblico, la sicurezza e la repressione e prevenzione degli atti criminali ma, di principio, non certo essere da ostacolo a chi opera con i SAPR, purché si rispettino le regole. Tra le cose da sapersi, in virtù del codice di navigazione aerea, sussiste l’obbligo di comunicare la presenza di qualsiasi aeromobile (droni compresi) in una specifica area, riferendo all’autorità di PS (questore, commissario, sindaco) l’apertura di “un’aviosuperficie occasionale”. E’ una mera segnalazione che viene fatta dall’operatore SAPR comunicando per scritto il luogo designato a tale scopo. Sarà poi cura dell’autorità di PS verificare se ci sono le condizioni minime necessarie per autorizzare o meno l’apertura dell’aviosuperficie occasionale o se eventualmente adoperarsi per suggerire eventuali ulteriori adempimenti per rendere l’area più sicura per effettuare le operazioni di volo e atterraggio necessarie. Il permesso per l’atterraggio e l’uso dell’area designata ad aviosuperficie occasionale deve essere richiesto anche al proprietario del terreno (privato o Comune).
In pratica, chi fino a oggi è entrato in un negozio di aeromodellismo e ha comprato un drone per poi andare a fare voli sulla testa delle persone, sopra luoghi sensibili, in aree critiche in generale, si deve rendere conto che ha per le mani un potenziale “catalizzatore di danni”, se non utilizzato nel modo corretto e secondo i termini previsti dalla legge. Insomma, cari papà e mamme che questo Natale comprerete il drone a vostro figlio, fatelo, no problem, ma sappiate che quel drone potrete farlo usare alla vostra prole sotto la vostra responsabilità, solo se vi recherete in un campo aperto e meglio se vostro. Diversamente dovrete chiedere il permesso al proprietario per volarvi sopra o, in alternativa, recarvi presso un campo di volo per aeromodellisti e divertirvi in tutta sicurezza, magari coadiuvati da persone più esperte di voi che troverete presso queste strutture. Non al parco in città, al mare, in campagna vicino alle case, negli stadi e luoghi pubblici, chiese, dighe, fabbriche, caserme, luna park, vie cittadine, ecc.
Il drone è un aeromobile e come tale viene considerato dalle autorità competenti.
Per quanto concerne la questione Privacy, Cosimo Comella, Direttore Dipartimento di informatica e tecnologie, Garante per la protezione dei
dati personali, ha spiegato in dettaglio alcuni passaggi del provvedimento in materia di Videosorveglianza a cui si rimandano gli operatori del settore SAPR per tutte le questioni legate alle immagini (foto e video) riprese con droni.
Il settore ove vengono utilizzati i droni civili si allarga continuamente rendendo questi apparecchi strumenti di lavoro sempre più efficaci, sicuri, economici e, per certi versi, indispensabili . E’ altrettanto chiaro che i nostri cieli non potranno essere dominio incontrollato dei droni. L’Italia tra è tra le prime nazioni europee ad aver redatto un regolamento sui droni e a breve entrerà in vigore quello europeo. Il processo di regolamentazione, gestione e controllo di questi mezzi è sicuramente molto più lento rispetto all’evoluzione delle tecnologie e la diffusione delle stesse. Sta a chi opera con questi apparecchi capire e responsabilizzarsi in virtù di uno sviluppo e impiego consapevole, professionale e sicuro dei droni, a beneficio di nuovi posti di lavoro che si svilupperanno, caratterizzati da competenze multidisciplinari.
Devo riconoscerlo. Nelle settimane antecedenti all’evento mi ero fatto una strana impressione sul DronItaly, più che altro condizionata dalla scelta della location. Parliamo di droni, di aeromobili a pilotaggio remoto, di qualcosa che per definizione dovrebbe volare e dominare gli spazi aperti. Sapere che la manifestazione si sarebbe tenuta dentro a un Centro Congressi, per quanto ampio potessi immaginarmi, paragonavo la situazione a ciò che avrebbe potuto provare un appassionato naturalista in visita a un parco per osservare la fauna in libertà, ritrovandosi poi, suo malgrado, a osservare animali impagliati. Bè, quest’immagine che avevo impressa nella mente è sparita poco dopo aver varcato la soglia del DronItaly trovandomi nel mezzo di un “meraviglioso serraglio” caratterizzato da proposte tecnologiche di tutti i tipi e servizi innovativi per chi opera con i droni.
Bella esperienza. Complimenti all’organizzazione dell’evento, Mirumir che ha saputo ben rappresentare il concetto di WorkShop contribuendo a valorizzare e promuovere il comparto dei droni civili in Italia.
Consiglio di leggere:
- Dal Blog di Dronitaly: Ma quale patentino, è un’autocertificazione!