Temerari delle macchine volanti, riunitevi! Dove? Al Dronitaly Expo & Conference – 25 e 26 settembre 2015 – Centro Congressi Ata Hotel Fiera Milano.
Era un pezzetto che non scrivevo qualcosa sui “droni”. No, non mi ero allontanato dal settore, tutt’altro, ero solo settato in modalità: “vediamo che succede”.
Di cose ne sono accadute negli ultimi mesi; ho osservato, ascoltato e cercato di capire ma ho sempre la sensazione che ancora “manchi qualcosa”.
Siamo alla versione 2 del Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto. In merito ho letto di tutto in rete. C’è chi ne parla bene, chi male, chi ci ha costruito teorie complottistiche, chi lo ritiene il Santo Graal dei dronisti e chi se ne sbatte completamente.
Voglio essere franco con voi. Mi guardo intorno, vedo tanta gente che si impegna ogni giorno per cercare di dare un senso al proprio lavoro. Persone capaci, tecnici, costruttori, piloti; donne e uomini che si sono posti nella condizione di voler capire e fare le cose come devono essere fatte. Persone che si adoperano per assimilare un regolamento che di fatto è “Il” Regolamento e dal quale non si può prescindere ma… faticano, tanto.
Vedo un grosso divario tra chi vorrebbe operare seguendo scrupolosamente le suddette regole, ma si trova inesorabilmente invischiato nella burocrazia e in un’operatività d’impiego dell’APR piuttosto limitata dalla normativa vigente, e chi ha preso il Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto come un’indicazione facoltativa o, in molti casi, come “materia oscura” di cui è meglio che se ne occupi solo il CERN.
Poi ci sono le grandi realtà, quelle che lavorano, che sono strutturate, che hanno persone, mezzi, tecnici e diciamolo, anche soldi per fare investimenti in formazione, ricerca e sviluppo di tecnologie. Si avvalgono di consulenti legali e aeronautici in grado di fornire le indicazioni utili al fine di operare in piena regola riducendo i tempi per assolvere a tutti gli adempimenti ed essere operativi.
Le Scuole di formazione e le Federazioni di categoria. Hanno fatto tanto, si impegnano, ma, a mio modesto parere questo non basta. Ritengo che manchi una concertazione, una strategia di gruppo che permetta di creare modelli di lavoro; un syllabus condiviso che consenta agli allievi di capire esattamente su cosa prepararsi e alle scuole cosa devono insegnare. Creare un “prezziario” per i corsi più o meno allineato e onnicomprensivo. Sento ancora parlare di scuole che fanno corsi a 400 Euro ed altri a 4.000… per poi ottenere più o meno la medesima cosa. Occorre creare una rete in grado di cooperare contro l’abusivismo; sono solo alcuni punti che permetterebbero di dare più forza al nostro “sistema operativo”.
A tal proposito spezzo una lancia in favore di Dronitaly che lo scorso marzo ha organizzato a Milano il FORUM PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI (FPA), un tavolo di lavoro tra le associazioni di settore (Assorpas, Fiapr, Uasit e Aidroni) ed ENAC con l’obiettivo di lavorare attorno a proposte concrete per sviluppare la normativa in modo da conciliare sicurezza, legalità ed esigenze degli operatori.
Sempre Dronitaly in collaborazione con Doxa Marketing Advice, ha condotto un’indagine a livello nazionale sulle aziende che operano nel settore droni. Un occhio puntato sul mercato nazionale, a più livelli: dai costruttori agli operatori, analizzando tutta la filiera del settore. Il 25 settembre nel corso del convegno di apertura del Dronitaly, sarà presentato il risultato di questa indagine, dal titolo: IL SETTORE DEI DRONI IN ITALIA. COME AIUTARE LA CRESCITA DELLE START UP INNOVATIVE – PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA PRIMA INDAGINE DELL’OSSERVATORIO DRONITALY-DOXA MARKETING ADVICE. Sarà un’importante occasione per tastare il polso a questo mercato e capirne l’effettivo “stato di salute”.
Siamo ancora all’inizio (e voglio capire quando finirà questa fase), ma proprio per questo possiamo, insieme, creare un modello di sviluppo per il settore stesso. Troppe voci fuori dal coro stonano ed inoltre ricordatevi del vecchio, ma sempre valido, detto latino: Divide et impera. Più teniamo le distanze tra noi, più ci dividiamo in mille egide e maggiore sarà il tempo che occorrerà per avvertire un cambiamento radicale nel mercato dei droni in Italia. Oppure, mentre discutiamo, altri ci passeranno avanti, senza nemmeno ringraziarci.
Eventi come Dronitaly sono vitali per questo settore ma solo se ogni momento trascorso nella due giorni milanese dedicata ai SAPR decidiamo di trasformarlo in un’esperienza e in un’opportunità di dibattito e di confronto. Non siate solo visitatori passivi ma attori di un mercato in continua evoluzione e tutto da definire.
Invito tutti gli interessati al settore droni, dall’appassionato che vorrebbe avvicinarsi a questo mondo al professionista “navigato”, a partecipare a questa manifestazione. Lo esorto a farlo con spirito critico e partecipativo ma soprattutto con molta curiosità.
Potrete assistere a numerosi convegni, potrete confrontarvi con le aziende di settore che espongono nei vari stand, con tecnici, assicuratori, esperti a più titolo e livello.
Non dobbiamo aver paura di confrontarci col mercato internazionale, forti anche dell’esperienza acquisita con la normativa ENAC, una delle poche a livello mondiale così strutturate.
Siamo nell’era dell’Open Source e del Crowdfunding, le idee sono nell’aria e ognuno può contribuire divenendo un catalizzatore di migliorie. Abbiamo tutti la possibilità di partecipare attivamente ad una nuova rivoluzione industriale che riguarda non solo il settore droni ma tutto un mercato che può sfruttare le opportunità offerte dall’uso degli APR in moltissimi ambiti.
Invito pertanto le grandi aziende ad aprirsi, a organizzare workshop, a cooperare con le Università italiane, con i Fablab, con le scuole superiori e con la piccola e media impresa.
Invito le federazioni a sedersi attorno ad un tavolo con più frequenza. Gli “scazzi” ci saranno sempre ma possono essere superati e possono portare qualcosa di buono solo affrontandoli con passione, con un minimo di umiltà, portando le proprie esperienze, competenze e proposte costruttive.
Invito le piccole realtà a fare rete. E’ inutile che mille aziende si comprino mille APR (magari anche uguali) e poi non voli nessuno o pochi. Fare rete vuol dire poter avere più capacità d’investimento, più possibilità di essere ascoltati, più competitività grazie anche alla possibilità di poter offrire una rosa di servizi più ampia e capillare sul territorio.
Sono concetti banali, mere indicazioni su cui lavorare per un serio e rapido sviluppo di questo settore che potrebbero dare importanti risultati in un immediato futuro.
Faccio un altro invito, a tutti gli operatori del settore…
Credo sia fondamentale fare cultura verso l’utenza finale, quella che rappresenta una grande fetta dei potenziali clienti utilizzatori dei servizi erogati attraverso i droni. Dobbiamo fare in modo che sia correttamente informata, che conosca “un minimo” di regole, che possa rivolgersi a personale esperto, competente e autorizzato, che sappia che cos’è un drone e in quali ambiti può essere impiegato. Differenze sostanziali tra l’uso di un aeromodello e di un APR. In altre parole dobbiamo creare la vera domanda qualificata in un mercato che rischia di avere un eccesso di offerta non intercettata dall’utenza finale.
Quindi… Piloti di APR, sedicenti tali, appassionati, curiosi, vi aspetto al Dronitaly; ci sarò anche io in duplice veste: quella di espositore e di blogger. Passate a trovarmi o fermatemi se mi trovate in giro tra stand e sale convegni. Sarò lieto di conoscervi e magari di poter imparare qualcosa dalle vostre esperienze.

Ciao,
Io verrò al dronitaly con tutta la curiosità che posseggo, ma sinceramente non capisco cosa vuoi dire quando affermi che dobbiamo essere attori, partecipare attivamente per fare “rivoluzione”, essere uniti, agire in concertazione, fare strategia di gruppo.
Come mi inserisco io piccolo pilota abilitato per cambiare un certo stato di cose.
L’unica idea che mi viene in mente è associarmi ad una qualche federazione di categoria, voglio dire, più iscritti =più forza contrattuale…
Ti assicuro che mi o piacerebbe tanto fare di più, essere più attivo, magari ne parleremo al dronitaly…
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Ciao Stefano
In parte hai colto il concetto di cui parlavo. E’ sicuramente una delle strade percorribili ma ce ne sono altre. Per esempio, chi ha fatto il corso con te avrà poi completato l’iter burocratico per ottenere un’abilitazione. Se tu sei bravo, faccio un esempio, a pilotare un quadricottero per fare riprese video e altri colleghi di zona sono bravi a pilotare APR ad ala fissa per effettuare fotogrammetria, potreste offrire servizi in modo sinergico, fare squadra. Aumentereste la forza in termini di offerta. Non solo, potreste realizzare voi dei piccoli incontri informativi con le associazioni di categoria della zona, spiegando cosa sono gli APR come possono essere impiegati nei vari ambiti modellando l’offerta sulla base dei vostri interlocutori (agricoltori = agricoltura di precisione, ecc. * architetti e ingegneri = fotogrammetria, rilievi * operatori turistici = video e foto promozionali) secondo quanto previsto dal Regolamento ENAC, ovviamente…
Da solo puoi proporre solo un certo tipo di servizi ma con altri puoi creare un team e coprire il territorio in modo capillare e dando risposte puntuali.
Comunque resto più che disponibile a riparlarne. Fatti riconoscere al Dronitaly!!! 🙂
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Sicuramente!
Grazie per i consigli e per il servizio che proponi!
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Grazie a te per esserti esposto. Credimi non è così scontato voler capire e mettersi in gioco.
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