Le idee… c’è un posto da qualche parte nel nostro subconscio, un luogo in cui convergono tutte le informazioni di una vita, un posto che è il contenitore di ciò che rilevano i nostri sensi. Una scatola di informazioni che si sommano, si miscelano, vengono continuamente elaborate e trasformate fino a quando, in un momento particolare, spesso quando non te lo aspetti, si trasformano in un “frutto” che matura nella tua mente.
E’ quello che comunemente chiamiamo l’IDEA.
In un attimo la scintilla ti incendia, pervade la tua mente e non ti molla. Subdolamente si palesa in una forma ancora embrionale, da plasmare. E’ il tuo subconscio che l’ha confezionata e tu devi elaborarla, farla tua, crearvi attorno quello che gli adulti definiscono PROGETTO e ai bambini piace chiamare SOGNO, anche quando sono svegli.
A me ancora oggi piace definire le mie idee dei sogni. Fanno parte di me, della mia dimensione di uomo ma soprattutto di creativo.
Talvolta mi trovo in uno status assimilabile al “trans” che si verifica per lo più quando sono in palestra e mi alleno. E’ il momento in cui, evidentemente, le endorfine, la sensazione di “pompa” dei muscoli, il sangue che affluisce con più potenza dal cuore verso tutte le mie membra, genera in me “lo status ideale” per generare il SOGNO o l’IDEA che di lì a breve si trasforma in “ossessione”.
Sì è un’ossessione che mi avvolge, mi conduce per mano, forzatamente, verso una direzione. Non mi molla, non c’è spazio per altro se non per quella “cosa” che è arrivata al cervello come una palla che colpisce una mazza da baseball. Fa un suono forte e secco: “snack”, ed è lì. Prima non c’era ora invece c’è.
Provo a distogliere l’attenzione cercando di guardare chi mi sta intorno o provo a pensare di eseguire la serie successiva di esercizi ma… la faccio, la eseguo, magari anche bene ma il pensiero è sempre lì e non mi lascia. Passa il tempo e non mi accorgo neppure di quanto; potrebbero essere secondi, minuti…
L’idea matura piano piano e inizia a materializzarsi nella mente. Cala la foschia, i raggi del sole penetrano la nebbia e intravedo la forma. Eccola, l’idea è lì davanti, ben illuminata. Adesso comincio a guardarla da altre angolazioni, ad essere padrone della scena permettendo alla mia mente di girare attorno all’idea, alla sua tridimensionalità. Posso spostarla, ruotarla, vederla da lontano e poi posso avvicinarmi, lentamente, cercando di coglierne tutti i dettagli.
Più mi avvicino e meglio comprendo la sua complessità e via, via che osservo riesco ad assimilare e a comprendere meglio fino a quando mi appare quasi semplice, scontata.
La posso toccare. Ora non resta che trasformare quell’energia in qualcosa di tangibile. Adesso comincia la vera sfida. Rendere quell’idea qualcosa di spendibile.
Questo è ciò che accade a me, ad un creativo che da sempre coltiva la propria creatività e che ad un certo punto è diventata un mestiere.
Ma chi non è, per “sua natura” o per definizione di qualcuno, un creativo?
Beh… caro lettore, sappi che TUTTI siamo creativi ma forse, se sei qui, ancora non sai di esserlo.

Ti svelo un segreto: essere creativi dipende essenzialmente dall’ambiente in cui si vive e intendo sia il luogo che le persone che ti circondano. L’habitat ideale deve essere stimolante, deve dare spazio alle idee, deve alimentarle e soprattutto deve educare alla creatività. La creatività è un dono che riceviamo con la vita e non ne siamo coscienti fino al momento in cui iniziamo a sperimentarla attraverso gli strumenti che ci permettono di esprimerla. Disegnare, cantare, suonare, dipingere, costruire, inventare, sono tutte azioni che si possono compiere se stimolati a provare, a sperimentare e soprattutto a mettersi in gioco e a non aver paura di sbagliare.
La creatività si allena e allenandola si ottengono risultati incredibili.
Si riesce a vedere la vita con un occhio più sensibile al bello e alla positività. Non dico che tutto sia “rose e fiori”, mi darebbe anche fastidio se lo fosse, ma essere creativo ti permette di sviluppare attorno al “problema” una cintura di cose positive. Ti puoi costruire un mondo o più semplicemente un luogo dove rifugiarti quando sei triste, arrabbiato o spaventato. Un luogo reale, se coltivi le capacità che ti permettono di costruirlo materialmente, o un luogo mentale, che forse è la cosa più affascinante e potente che si possa realizzare. Occhio però a non rimanerci dentro ad oltranza, in tal caso si sconfina in un problema di carattere psicologico 🙂
La creatività non ha confini né limiti; è attorno a te. Leggi, ascolta, osserva, impara a capire cosa accende nel tuo io più profondo la scintilla della creatività. Ascolta il tuo io bambino/a che è sempre lì con te, magari assopito/a o relegato/a in un luogo buio e apparentemente dimenticato. Credimi, lui/ei è sempre lì. Abbi coraggio di ascoltarlo/a di capire cosa vuol fare. GIOCA! GIOCA con la tua voglia di fare cose. Al’inizio devi vivere il gioco della fantasia che non conosce né schemi né limiti. Successivamente passerai alla dimensione della creatività che tende a plasmare ciò che la fantasia suggerisce. Non limitare le tue possibilità; non confinare le tue capacità. Osa, vivi il momento e goditi le emozioni che ne derivano. Non esiste vergogna, non esiste imbarazzo, esiste la scintilla, quella che arriva nel momento che cominci a fare la prima cosa che non avresti mai osato fare perché tu… sei ADULTO/A, perché magari sei un ragioniere, un avvocato, un commercialista o un notaio. Sei una persona seria, talmente seria che “le fantasie” non sono cose per te. Hai ripudiato la tua creatività, l’hai invitata ad andarsene per lasciare spazio ai formalismi, ai preconcetti, ai modi di pensare che la società ti impone insieme a delle etichette. Oppure hai semplicemente vissuto in un ambiente in cui “essere creativo” non era una bella etichetta; si preferiva pensarti come ad un futuro professionista tutto di un pezzo. Ti hanno detto che tu non hai fantasia, che non sei creativo/a e alla fine ci hai creduto/a.
Ti svelo un secondo segreto: essere una persona che ha fantasia e creatività non vuol dire essere un idiota o una persona superficiale che non prende le cose sul serio… ma poi di quali cose stiamo parlando. La vita la stiamo prendendo TROPPO SUL SERIO e facendo così ci neghiamo tutte le gioie che essa può donarci.
Ecco che adesso è arrivato il momento del risveglio. Il momento in cui devi richiamare il bambino/a che è in te. Chiamalo/a ascolta e osserva.
Prova ad osservare un bambino intento a giocare. Guarda come si comporta. E’ lì, magari per terra, circondato da giochi. Ne ha uno in mano e lo sta semplicemente osservando o sbattendo da qualche parte oppure ha dei pennarelli o delle matite e sta scarabocchiando su un foglio. Non ha costrizioni. La mano va dove gli dice di andare, senza vincoli, senza sé e senza ma. Lo fa e basta. Non importa ciò che verrà fori da quel foglio. Non importa se lo strumento che sta suonando genera rumori al posto dei suoni o di melodie. Non importa se il canto che riempie la stanza non ha una forma o un’armonia, quantomeno a noi comprensibili. Non importa se i mattoncini che sta assemblando paiono un ammasso di angoli retti che poco hanno a che fare con il concetto di ordine, equilibrio e simmetria. Ciò che è importante è che quel bambino/a sta giocando, sperimentando, elaborando un pensiero, un’idea. Forse generata da istinto più che da ragione ma è in questo confine labile che si genera la creatività; è il luogo dove nascono le idee.
Allora, caro lettore o lettrice che tu sia… prenditi il tuo tempo, anche solo qualche minuto al giorno, solo per sperimentare cose che non avresti mai osato o pensato di fare. Sporcati le mani, usa i colori, impasta la creta o uova e farine, scrivi, butta giù dei pensieri. Viaggia, non importa quanto lontano andrai ma basta che tu veda un posto diverso rispetto a quelli che hai già visto fino ad un istante prima. Comprati uno strumento e prova suonarlo. Costruisci qualcosa col legno, il legno è bellissimo da lavorare. Prova a fare l’uncinetto o la maglia. Prendi lo smartphone e comincia a fotografare. Prova! Senza limiti, senza aver paura di sbagliare. E’ un esercizio che devi provare a fare. Ogni giorno, tutti i giorni e dopo un po’ vedrai le cose in modo diverso. Comincerai ad avere stimoli, idee, CREATIVITA’. Ti stupirai. Si instaurerà un circolo vizioso che si auto-alimenterà. Più sperimenterai e più ti verranno idee. Troverai un hobby, una passione, qualcosa di parallelo alla tua realtà lavorativa. Qualcosa di tuo in grado di darti soddisfazioni. Non è importante dove ti porterà questo cammino ma ciò che incontrerai lungo il percorso. Non devi essere creativo per mestiere, come me ma basta che tu applichi nel tuo mestiere un po’ di creatività e le cose che facevi fino a quel momento riuscirai a farle meglio o in modo completamente diverso, forse anche più divertente.
Hai a disposizione il resto della tua vita per sperimentare. Adesso tocca a te. Fai il primo passo e vedrai che il germe della creatività attecchirà dandoti frutti che non avesti mai immaginato. Adesso non dire che non hai fantasia. Non pensare che tu non abbia creatività. Devi solo provare a creare, abbattendo le tue barriere mentali.
Oggi è il tuo primo giorno del percorso che ti porterà a riscoprire cosa vuol dire FANTASIA, a trasformarla in CREATIVITA’ grazie alla quale potrai accendere le tue IDEE.
Invito alla lettura sul tema della creatività e della fantasia. Per la serie: puoi imparare ad allenare la tua creatività!
Fantasia. Invenzione, creatività e immaginazione nelle comunicazioni visive
di Bruno Munari (Autore)
Esercizi di creatività. 80 attività tratte dalle artiterapie per sviluppare le potenzialità creative
A cura di S. Pitruzzella e C. Bonanomi
Fotografia e Creatività: Come migliorare la propria creatività fotografica Copertina flessibile
di Roberto Barbieri (Autore)
Creatività e benessere emotivo. Giochi di gruppo per sviluppare la consapevolezza di sé e le capacità relazionali
di Vicky Barber (Autore), M. Vivaldi (Traduttore)
Intelligenza e creatività Copertina
di Ornella Andreani Dentici
365 cose da fare con i mattoncini Lego. Ediz. a colori Copertina
di Simon Hugo (Autore), A. Fontebuoni (Traduttore)