Finiamola di usare queste parole…
GUERRA! La puoi pronunciare riferendoti al conflitto siriano che nel corso di 10 anni ha causato 384 mila morti e 11 milioni di profughi.
GUERRA! E’ una parola importante che dice tutto, esprime crudeltà, cinismo, avidità, cattiveria, follia… è una parola che fa male, riassume il concetto di crimine, verso una moltitudine di persone, verso l’umanità, perpetrato da una parte avversa attraverso mezzi cruenti, deprecabili, ove il responsabile è sempre nell’uomo, un avversario che puoi vedere e dal quale, talvolta, puoi difenderti o che puoi attaccare.
Il COVID-19 è un VIRUS, fine. La guerra non c’entra nulla.
Si muore per COVID-19? Si, forse, non è chiaro, c’è chi ci dice di sì e chi ci dice che sono le patologie pregresse del paziente che hanno abbassato le difese immunitarie e le complicazioni che si palesano, a seguito dell’infezione da COVID-19, possono portarlo alla morte.
Insomma, bene non si sta ma nemmeno si muore per strada cascando come foglie secche.
Gli scenari alla Walking Dead o quelli proposti dai suoi predecessori come Resident Evil o ancor prima da Zombie di Romero, sono scenari che nessuno si augura ma sappiamo anche che sono il frutto di paure ancestrali che si trasformano in letteratura da fanta-horror.
Comunque… NON SIAMO IN GUERRA, PER FORTUNA. Ma non solo, a parer mio, NON CI SONO EROI, almeno fino ad ora, ma persone meravigliose che svolgono il loro lavoro al massimo delle loro possibilità, con pochi mezzi e in condizioni eccezionali. Gli eroi sono ben altri. Scusatemi ma ho prestato servizio nell’Arma dei Carabineri e ho un concetto di eroismo che assume tutt’altro valore e connotazione; ovviamente non mi riferisco a me.
Voglio pensare che in tutto questo marasma, in una nazione che “qualcuno” sta tentando di portare alla miseria e alla disperazione, ci siano anche persone fantastiche, belle, buone, anche coraggiose, che si stanno impegnando e mettendo duramente alla prova ogni giorno per portare cure e conforto ad altrettante che loro malgrado sono finite in un ospedale in terapia intensiva.
Sono persone che si stanno prodigando al meglio, adoperandosi e mettendo al servizio degli altri la propria formazione e professionalità.
Non capisco perché ci si debba stupire e creare per forza degli EROI laddove non ci sono. Il motivo è chiaro. Dove c’è GUERRA c’è emergenza, paura, bisogno di aiuti. Dove c’è guerra puoi speculare e mettere in campo risorse che in tempo di pace non puoi attivare.
Fin che c’è guerra c’è speranza, come recitava il titolo di un celebre film con Alberto Sordi.
Oggi ci stupiamo se qualcuno fa bene il proprio lavoro. Se ha spirito di abnegazione e svolge un compito fin oltre il tempo necessario o indicato dal contratto di lavoro.
Scusate… ma se faccio il medico e salvo una vita sono eroe? Sarò un bravo professionista che avrà svolto al meglio il proprio compito, no? Forse i media o la nostra politica vedono gli EROI perché la nostra fantastica Sanità oramai si regge solo e soltanto grazie all’abnegazione del personale che vi lavora? La meraviglia consiste nel fatto che avendo tagliato tutto, nonostante questo, ancora funzioni? Ecco, questo è stupefacente, incredibile, fantastico, unico, meraviglioso ma figlio di una politica cieca e ingorda che ancora oggi non perde occasione per dare il peggio di sé.
Ma allora se sono uno che ripara caldaie e ne aggiusto una “davvero messa male”, dovrei ricevere una medaglia al valor civile? O se sono un fornaio e faccio più pane per sfamare più persone devo essere insignito di qualche onorificenza?
E poi, perdonate un po’ di sana obiettività. O facciamo un elenco preciso degli eroi, di coloro che si sono “immolati” che hanno davvero salvato vite facendo l’impossibile, oltre ogni immaginazione, o c’è qualcosa che non torna perché COMUNQUE abbiamo 16.523 deceduti (dato aggiornato al 6 aprile). Forse non ho capito bene io concetto di EROE.
Eppure abbiamo bisogno di GUERRE e di EROI come evidentemente abbiamo bisogno di GREGGI e di PECORELLE per governare una nazione.
Ecco che un Presidente del Consiglio, in collegamento ufficiale, infila nel suo discorso e lo sottolinea che è un credente e parla della Pasqua, dichiarando: “Pasqua significa passaggio anche di riscatto, dalla schiavitù, dall’Egitto” citazione testuale dal suo intervento. Non chiedetemi cosa volesse dire ma ha pensato bene di attaccarsi alle funi del cielo. Prosegue con altre citazioni religiose, un po’ buttate lì, tant’è che mi aspettavo una telefonata in diretta del Pontefice con la quale avrebbe potuto chiarirci l’intervento del presidente del Consiglio e la sua manovra, definita da Conte un “Intervento poderoso a favore della nostra Repubblica”. Come si dice “se la canta e se la suona”. Forse Papa Bergoglio sarebbe stato più chiaro in merito, visto che un prestito erogato dalle banche è stato fatto passare come un aiuto alle imprese che in questo momento non producono utili ma accumulano altri debiti. Giusto un miracolo sarebbe auspicabile per uscire da questa impasse.
Ma tornando alle parole, si preferisce lasciare spazio agli EROI evitando di utilizzare parole oramai finite nel dimenticatoio perché in qualche modo, evidentemente, evocano un tempo che fu ma che erano e sono, a mio dire, appropriate per definire l’operato di persone eccezionali.
“Prode, indomito, ardito, intrepido” tutte parole desuete ma di grande fascino e valore che nessuno più pronuncia; forse perché si ha paura di essere additati come fascisti?
EROE è un titolo che colloca chi lo riceve nella condizione di sentirsi in una sorta di Olimpo i cui onori sostituiscono le ricompense materiali, già, perché incentivare queste persone, aiutarle economicamente nel loro lavoro no, eh? Anzi, si fanno bandi per reclutarne altre offrendo loro, cito dal sito della protezione civile: “La partecipazione prevede il rimborso delle spese di viaggio ed una indennità forfettaria per ciascuna giornata prestata. Le Regioni provvederanno alla sistemazione alloggiativa”.
“indennità forfettaria”? Ma di cosa stiamo parlando? Elevi tutti ad EROI con il solo scopo di incensare pensando così di essere legittimato a ridurre o non erogare incentivi come “indennità forfettaria”? Vi invito a leggere il documento che riporta cifre e modalità di erogazione. Il punto (1) e il (4) sono eloquenti LINK (Coronavirus, il bando per 300 medici (da Corriere della Sera – Cronache)
CHIAMATA ALLE ARMI, sì, si è sentito anche questo quando è stato aperto il bando per chiamare in aiuto alle regioni italiane medici e infermieri che fino a quel momento erano insufficienti a coprire il fabbisogno reale. Un appello lanciato da tutti e rilanciato anche da psicologi che hanno pensato bene di usare questa frase per “tranquillizzare le persone”, in un momento di tensione e di disagio generale come questo.
Siamo nel bel mezzo della deformazione della realtà, della mercificazione dei ruoli, della disinformazione di massa e… della caccia alle streghe. L’importante è fare quadrato contro le fake news…
Chiudo ringraziando tutte le persone che stanno svolgendo il proprio lavoro, anche in condizioni difficili e potenzialmente a rischio per la propria salute. Ringrazio in particolare chi in questo periodo non ha i riflettori puntati ma svolge un compito indispensabile. Mi riferisco ai trasportatori, dai piccoli ai più grandi, senza i quali i prodotti che arrivano sulle nostre tavole o le merci che ci vengono consegnate a domicilio non ci sarebbero. Li ringrazio per il loro impegno e il loro sacrificio. Sono persone che spesso viaggiano sui camion e furgoni a giornate intere non avendo disposizione, in questo periodo dove tutto è chiuso, luoghi dove ristorarsi e riposarsi un po’. Grazie per quello che state facendo.
Ah… giusto per ricordare a qualcuno chi è stato un vero EROE, ne cito uno tra i tanti: Salvo D’Acquisto