“PODEROSO!”…Sarà che alcuni maestri mi hanno insegnato che “non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione” ma a me viene da pensare che di “occasioni”, per fare buone impressioni, ne abbiamo date tante a questo Governo.
Perché il ponte Morandi crolla?
Perché la società che lo aveva in gestione, Autostrade per l’Italia, pare che non abbia effettuato la dovuta manutenzione e pare che abbia falsificato i risultati sui controlli.
Ok, questo è compito dei magistrati.
Adesso abbiamo un ponte nuovo, costruito in tempi record.
Bene, sono contento!
Ora a chi lo facciamo gestire?
Alla Società Autostrade per l’Italia
…mi sono perso qualcosa?

Secondo gli accordi presi nel 2007, lo Stato ha affidato la gestione del ponte, e del tratto autostradale interessato, ad Autostrade per l’Italia, azienda controllata dai Benetton.
Con tutto il bene che posso volere ad Autostrade per l’Italia, soprattutto ogni qual volta mi trovo in coda sull’autostrada a causa di deviazioni di corsia, restringimenti oppure quando pago al casello delle cifre che di fatto dovrebbero annoverare tutti noi automobilisti tra gli azionisti della società in questione – con quello che però dovrebbe conseguirne in termini di dividendi – non capisco e non voglio capire perché si debba rispettare una convenzione che presumo implichi il criterio della buona gestione / manutenzione degli impianti che le sono stati affidati. Altrimenti che gestione sarebbe, solo finalizzata alla riscossione dei dazi? Comodo…
Qualora questo criterio saltasse, e mi pare che un ponte che crolla per “incuria” causando la perdita di 43 vite, dimostri ampiamente che questo criterio sia saltato, il problema non si dovrebbe nemmeno porre.
Invece no!
Questa decisione del Governo pare sia l’unica percorribile, stando all’articolo del Corriere della Sera, e che questo, cito: “sia semplicemente un adempimento tecnico per consentire l’avvio della circolazione sulla rete“.
Se questo è il reale motivo non vedo perché oltre al danno si debba infliggere, e quindi subire, anche la beffa col conseguente “imbarazzo” per tutti gli italiani e più in particolare per famiglie che hanno perso i propri cari in quel disastro del 14 agosto 2018.
Capisco perfettamente che la legge debba essere rispettata e che sicuramente in questo caso i cavilli tecnici siano tanti e tali che metà basterebbero ad incasinare le cose ma, mi chiedo, perché la gestione manutentiva del nuovo ponte non possa essere affidata pro tempore alla Regione Liguria o direttamente ad una società che abbia i requisiti per potersene fare carico. Che ne so… una a caso, chi lo ha costruito, per esempio? E’ un ponte nuovo, lo stanno ancora ultimando, non credo che richieda particolari manutenzioni da qui ai prossimi… diciamo… sei mesi, per stare tranquilli? Intanto finisci quel che devi finire e fai ripartire il traffico.
Non si può?
Allora vorrei dare un bel consiglio al Presidente del Consiglio. Perché non risolve la cosa con un bel DPCM, visto che oramai con questi strumenti, quando vuole, può disporre ed imporre di tutto? In questo caso gli italiani la ringrazierebbero, a differenza dei tanti emanati negli scorsi mesi.
Crediti:
- “«Il nuovo ponte di Genova ad Autostrade». Lo sconcerto di Toti: due anni di bugie” da Il Corriere.it – Economia, del 8.07.2020 – in riferimento anche per la foto inserita nell’articolo
- “Ponte Morandi, un anno fa il crollo. Tutti i numeri del disastro” da Il secolo XIX del 11.08.2019
- “Autostrade, la procura: “Sistema di falsificazione delle carte e contro inchiesta dopo il crollo del Morandi”” da