La bomboniera… un argomento ostico ai più, se tra questi ci mettiamo esseri umani di sesso maschile coinvolti nell’organizzazione del proprio matrimonio.
E’ nella tradizione del matrimonio voler lasciare a parenti, amici e invitati, un ricordo, una piccola testimonianza di partecipazione e condivisione di un momento importante vissuto da una coppia. Ma nella scelta delle proprie bomboniere non è difficile precipitare nel kitch o nel banale.
Cosa fare allora per evitare di farsi tirar dietro qualcosa la cui scelta rischia di ricadere nella categoria “banalità”, “assurdità” o peggio “mostruosità”?
Le possibilità di scelta non mancano ma se si ripiega mestamente su ciò che spesso ci viene proposto dai negozi specializzati, il rischio è appunto di dover capitolare su qualcosa di molto simile a ciò che avete ricevuto ad un matrimonio di un vostro amico o conoscente. Insomma, se siete in cerca di originalità dovete pensare fuori dagli schemi.
Per aiutarvi in questa difficilissima scelta vi suggerisco di riflettere, se vi state per sposare e siete in cerca delle vostre bomboniere, su cosa vorreste trasmettere di voi stessi, cosa vi accomuna in termini di passioni, obiettivi e ricordi. Trovate delle cose che vi rappresentano e provate a renderle “qualcosa di concreto”. Partite dal contenitore. Qualcosa dovrete pur utilizzare per contenere i confetti. Già questo è un primo passo, poi ci aggiungerete tutti gli orpelli e accessori vari ma fermatevi solo un istante al contenitore. La forma e la materia sono importanti per potervi rappresentare.
Desidero aiutarvi in questo faticosissimo viaggio verso la “non rassegnazione”. Sì, perché può capitare che pur cercando di partecipare con tutte le buone intenzioni a questa tediosa scelta, voi (parlo agli uomini), vi troviate ad un certo punto ad arrendervi; stanchi, stremati, distrutti e totalmente saturi di tutte le proposte di bomboniere che avete vagliato nell’arco di settimane. Allora cari colleghi uomini, se volete fare una buona figura, non perdere il sonno, ore di vita e forse una futura moglie, cercate di pensare alla bomboniera come ad un piccolo testimone, un biglietto da visita del vostro amore e non ad un mero oggetto che “tanto va fatto”.
Antonella ed io condividiamo diverse passioni. Tra queste la fantascienza. Alla fine dello scorso anno ho scritto un libro di fanta-umorismo che si intitola GoodMooning! Questa premessa è importante, non solo per tentare di incrementare le mie entrate attraverso la vendita del mio libro ma anche per farvi capire quali sono le basi che ci hanno permesso di realizzare le nostre bomboniere e gran parte delle altre cose necessarie per il matrimonio.
Ma andiamo in ordine: Il contenitore. Volevamo qualcosa che rappresentasse il paese di origine di Antonella, Colle di Val d’Elsa (SI). La zona è famosa per la produzione di oggetti in cristallo. Occhio! La parola cristallo è pericolosissima. Si può andare dal “pezzo di vetro” allo Swarovski e nel mezzo troverete una galassia di possibilità e scelte. Girando un po’ abbiamo trovato dei piccoli contenitori in vetro, carini. Qualcosa di acquistabile nei negozi di bricolage, découpage, hobbies e, non ultimi, anche in quelli di articoli per cerimonie. Non certo degli Swarovski ma sicuramente oggettini gradevoli alla vista e al tatto.
Oltre a rappresentare la terra di Antonella il vetro rappresenta la “trasparenza”, intesa come valore, importante nel rapporto di coppia. Quindi, ok per il vetro, e ok per questi barattolini. Come chiuderli una volta riempiti di confetti? Semplice… guarda caso questi barattolini venivano forniti di apposito tappo in sughero. Altro elemento interessante, caratterizzante, caldo, naturale e in contrasto col vetro. Ci Piace!
Adesso cosa aggiungere? Ecco che arriviamo alla fantascienza. La nostra idea era di poter regalare qualcosa che fosse gradito e possibilmente apprezzabile anche a distanza di tempo. Nel mio lavoro di grafico spesso ricorro all’utilizzo di prodotti promozionali, di solito pensati per il B2B; quegli oggetti che vanno dal porta chiavi alla t-shirt, dalla borsa alla cover per gli smartphone. Questi oggetti sono studiati per essere personalizzati con il logo delle aziende o comunque con un’immagine di tipo pubblicitario/commerciale.
Tra i miei fornitori con cui lavoro da anni, ne ho uno in particolare, un mio caro amico che ha una ditta che fornisce questo genere di prodotti offrendo ai propri clienti la possibilità di personalizzarli in tirature limitate.
Pochi mesi prima del mio matrimonio, avevo realizzato con la BusinessOpen di Lucca, questo è il nome della ditta del mio amico Daniele, un lavoro per un mio cliente. Chiavette USB dalla forma particolare su cui avevamo stampato una grafica sui due lati. Forma circolare, poco più grande di una moneta da 2 Euro, totalmente personalizzabile su entrambi i lati con stampa a colori. In quel caso erano state prodotte per una convention aziendale.
L’oggetto in particolare mi era piaciuto subito. Molto hi-tech e sicuramente in linea con i nostri gusti “fantascientifici”… E adesso, via alla personalizzazione.
Ho adattato la grafica che illustra le pagine del mio libro il cui personaggio principale, John Doe, è un astronauta. Ho realizzato per l’occasione la versione femminile (Jessica Hill) e ho creato due sposini nello spazio in luna di miele. Eccovi la grafica del fronte e del retro che ho riprodotto sulla chiavetta USB.

Ma perchè proprio una chiavetta USB?
Perchè all’interno abbiamo deciso di inserirvi una foto con tutti gli invitati, scattata subito dopo la cerimonia del matrimonio. Durante il pranzo, il nostro meraviglioso, bravissimo e super collaborativo fotografo Luigi Rinaldelli di Firenze e la sua collega collaboratrice Micaela Rostan, si sono messi pazientemente a masterizzare tutte le chiavette USB con la foto che avevamo scattato pochi minuti prima davanti al municipio di Colle di Val d’Elsa. Noi, gli invitati e la nostra compagna di viaggio per quel meraviglioso giorno, la spaziale ed ecologica Renault Twizy.
Questa è la foto che abbiamo consegnato a tutti gli invitati tramite la chiavetta USB.

Ecco quindi che la bomboniera prende forma. Abbiamo la bottiglietta di vetro, ci abbiamo legato con un cordoncino di colore bianco e nero la chiavetta USB personalizzata e, all’interno del contenitore, abbiamo inserito dei confetti dalla forma irregolare, tipo sassi di fiume, di colore bianco e altri di colore nero.
Non finisce qui… Sempre tramite la BusinessOpen di Lucca ho fatto realizzare dei piccoli adesivi sagomati in grado di aderire perfettamente alla superficie della bottiglietta e di rientrare all’interno della sagoma del suo profilo. Sull’adesivo ho riprodotto il mio John Doe e Jessica Hill con i nostri nomi. In questo modo, una volta separata la chiavetta USB dalla bottiglietta, su quest’ultima sarebbe rimasta una personalizzazione in grado di ricordare, anche a distanza di tempo, chi ha regalato la bomboniera.

La bomboniera è finita. Materia, simbolismi, passioni, ricordi e la consapevolezza che almeno la chiavetta USB resterà un oggetto carino, utile e duraturo nel tempo che sarà riutilizzata per tutti gli usi e scopi per cui è nata. La grafica della personalizzazione sopra riprodotta, ricorderà sempre questo momento speciale. Questo è il risultato finale:
Spero di esservi stato utile. Nessuno ci ha tirato dietro le nostre bomboniere, anzi, gli ospiti ci hanno ringraziato e dimostrato di aver gradito l’idea in generale e soprattutto della foto di gruppo nella chiavetta USB. Presumiamo quindi che il nostro obiettivo sia stato raggiunto.
Se volete ulteriori info su questo progetto creativo e su come realizzare qualcosa di simile, ma VOSTRO, contattatemi!
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