La bottiglia CocaCola compie 100 anni ma per festeggiare l’evento te ne danno un’altra…

Ho visto… lo spot Coca-Cola che celebra la mitica e inconfondibile bottiglietta di Coca-Cola nel suo centesimo compleanno.

“La bottiglia Coca-Cola compie 100 anni. Chiedila al bar nel nuovo formato in vetro” questo è il claim dello spot.

E’ come se invitassi al mio compleanno tutti i miei amici e alla festa non mi presentassi mandando al mio posto la mia sorella. Stessa fabbrica ma formati diversi 🙂

Ma che messaggio è “chiedila al bar nel nuovo formato in vetro”. Casomai chiederò il vecchio che ha compiuto i 100 anni, visto che è il festeggiato, oppure mi fai un altro spot dove mi dici che dopo 100 anni Coca-Cola cambia formato.

Non ti pare? 🙂

 

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La magia del Natale? Sparita anche dalla pubblicità

Una delle poche cose positive che caratterizza il “Natale del consumismo”, è lo spot buonista intriso di atmosfere magiche.

Quella magia che fin da piccoli ci viene infusa attraverso vari metodi e medium e che col passare degli anni permane, pur mutando per la raggiunta maturità e consapevolezza di ciascuno ma che non accenna a voler svanire, nel tentativo di aggrapparci a qualcosa che è in grado di accendere un sorriso e di scaldare qualche cuore.

Quella magia che deriva soprattutto dall’immaginario disneyano, dalla letteratura fiabesca dell’800 e dallo zampino della CocaCola che ha permesso di canonizzare l’immagine di Babbo Natale attribuendogli una particolare iconografia che tutti noi oggi conosciamo.

In un epoca come la nostra, contraddistinta, purtroppo, da pressapochismo, abbrutimento, nervosismo e chi più ne ha più ne metta, il Natale, almeno per molti, rappresenta ancora una valvola di sfogo, un momento “magico” a cui guardare, anche se talvolta si concretizza in un periodo sconvolto da “transumanze di parenti” che migrano da una pranzo e una cena a un ri-pranzo e una ri-cena, ecc… Comunque, crisi e problemi a parte, il Natale è il Natale, diciamocelo; ha il suo fascino, è il “momento magico dell’anno” per eccellenza e come accade tutti gli anni, ci regala spot “insulinoresistenti” che promuovono prodotti della tradizione dolciaria italiana, tipici di questo periodo.

Neve che fiocca, paesaggi incantati, bambini, musiche soavi scandite da rintocchi di campane, balugini che precedono o seguono il passaggio di prodotti dolciari (o il logo del brand) sulla volta celeste e tante, tante lucette che decorano le casine innevate.

Questo è il cliché, questo è ciò che ci si aspetta, più o meno, con qualche rivisitazione e adattamento per i vari prodotti commerciali; ma è questo ciò che “vogliamo”, almeno negli spot, vi prego…

Invece…

Natale 2014, lo spot del Panettone delle Tre Marie irrompe nelle nostre case sconvolgendo lo schema di cui sopra. Anzi, se ne appropria, lo rielabora e lo utilizza per aumentare il contrasto  tra la situazione descritta nello spot e l’atmosfera canonica del Natale.

Ma cosa accade in realtà in questa pubblicità?

Abbiamo la neve, una città, Milano, rappresentata dall’inconfondibile Duomo sullo sfondo, la musica natalizia ( white Christmas di Bing Crosby) e il panettone Tre Marie. Cosa manca?

Spot Tre Marie Natale 2014
Spot Tre Marie Natale 2014

Più che altro, cosa c’è di troppo?!

C’è che è arrivato l’ufficiale giudiziario, anche se non si vede in carne e ossa se ne percepiscono gli effetti della sua presenza.  Un Natale durante il quale vengono pignorati tutti i beni della famiglia benestante, almeno fino a quel momento, intenta a festeggiare nonostante quello che le sta accadendo attorno.

Pensiero positivo nonostante tutto? OK, ci può stare ma francamente lo trovo un po’ di cattivo gusto. Ironico, sì se lo vogliamo proprio vedere in quella direzione ma non bello e positivo.

Ma come, entri nelle case degli italiani per portare la tradizione, la festa, la gioia, il sorriso e il gusto del panettone italiano Tre Marie e lo fai all’insegna del fallimento e del pignoramento?

Vedendo lo spot, francamente, il primo pensiero che mi è balzato alla mente è stato: “Che bel Natale di merda!”, scusatemi per il francesismo. Fine dell’illusione, fine della magia, fine di una tradizione. Adesso il Natale è questo, un mucchio di ex ricchi che se ne fregano di tutto. Mi viene anche da pensare che magari hanno ben altri beni alle Isole Cayman o in qualche altro paradiso fiscale e che se ne sbattono se la loro “fabrichetta” ha chiuso mandando a casa i propri dipendenti.

“Ma sì, mangiamoci ‘sto panettone e chi si è visto si è visto, tanto poi…” Messaggio rimarcato dall’espressione del paffuto commensale che scrolla le spalle e accenna un’espressione di soddisfazione mista a menefreghismo.

Spot Tre Marie Natale 2014
Spot Tre Marie Natale 2014

“A Natale c’è un lusso che ti puoi sempre permettere…” recita il claim dello spot. Ora sì che sto più allegro.

Buon Natale!

Lo spot:

La scheda dello spot su YouMark

 

Se bastasse una bottiglietta di CocaCola

ho visto… il nuovo spot Coca Cola.

Positività, altruismo, allegria, spensieratezza, generosità, coraggio. Tutte qualità che emergono dal nuovo spot Coca Cola intitolato “Telecamere di sicurezza”.

Con il payoff “Noi crediamo in un mondo migliore. E tu?” il noto brand americano di bibite gassate ci propone una domanda che ritengo piuttosto ardua e le cui risposte, oggi, credo che non sarebbero molto positive.

claim_Coca_Cola

Se bastasse una bottiglietta di Coca Cola per rendere il mondo migliore, ci annaffierei pure le piante ma… come è facile supporre, in tal caso, non so se vivrebbero. Risultato… nessun miglioramento.

Poiché è il mondo si divide tra chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto, credo che il vero messaggio che possiamo cogliere da questo spot, sia: “Non sappiamo come vediate quel bicchiere ma qualunque sia il vostro atteggiamento, fate almeno che quel bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto di Coca Cola”.

Dedicato a chi vede e vive la vita in modo frizzante. Dedicato a chi non vede il bicchiere e passa direttamente alla bottiglia. Dedicato a coloro che se la menano con la privacy ignorando che il mondo è pieno di telecamere che ci osservano in ogni momento.

Lo spot:

Sammontana e CocaCola e le pubblicità con effetto catapulta.

Sammontana a CocaCola cosa hanno in comune?

Freschezza, dolcezza e catapulte. Da una parte veniva pubblicizzato il Cono Cinque Stelle, (parliamo di circa 3 – 4 anni fa) attraverso una catapulta collocata sulla bicicletta del mastro gelataio Sammontana. La scia di luce che si veniva a creare era simile ad una cometa ma si apriva immediatamente divenendo una pioggia luminosa come fuochi d’artificio o meteore in caduta libera. La parabola luminosa terminava sotto forma di coni da gustare, appunto i Cinque Stelle. Con “I buoni non si fermano mai”, “Cinque Stelle rende speciale ogni momento… è Sammontana” si chiudeva lo spot.

Mi chiedo se dopo la costituzione del M5S di Grillo la Sammontana abbia pensato di “citare” il policomico per aver copiato il nome dei coni Cinque Stelle (nati negli anni ’90), uno dei prodotti di punta della nota azienda gelatiera di Empoli (FI).

Dall’altra, oggi, troviamo un Babbo Natale che col suo “lancio ad effetto”, sempre effettuato attraverso una catapulta, spedisce in cielo “qualcosa” che forma una scia di luce simile alla stella cometa. Una sorta di ponte tra “sacro e profano” o tra “cattolico e laico”. Il viaggio che la luce compie dona gioia e amore “agli uomini e donne di buona volontà”. Fa smettere di piangere ragazze tristi, fa abbracciare giovani coppie e illumina la notte per poi terminare il suo viaggio, e lo spot, mostrandoci la silhouette bianca su fondo rosso della classica bottiglia di CocaCola. Qui arriva il claim “Anch’io credo in voi”, firmato “Babbo Natale”. Un po’ stucchevole per i miei gusti, e non mi riferisco agli zuccheri contenuti nella nota bibita gassata.

In ogni caso le catapulte sono al centro dei due spot creando di fatto un messaggio associabile metaforicamente al lancio di un prodotto, di un’idea, di un concetto, ecc… Nella prima situazione la comunicazione è più semplice e meno faziosa che nella seconda. Entrambe, comunque, sono realizzate all’insegna della “magia” e dello stupore. La luce è gioia, speranza e felicità.

CocaCola avrà copiato Sammontana? Non credo, probabilmente è solo una coincidenza riconducibile ad una serie di ragionamenti che i creativi avranno fatto, ognuno per il proprio cliente, durante i rispettivi briefing.

Crediti:

Le immagini inserite in questo post sono tratte dai filmati qui inclusi e presenti su YouTube. Immagini e filmati appartengono alle rispettive aziende sopra citate.