“In erba perché di solito si va nei campi a testare i nostri doni” e in erba perché i suggerimenti che darò attraverso questo post sono rivolti ai tanti di voi che mi scrivono dal blog per chiedermi consigli su come cominciare, quale drone acquistare, se è difficile pilotare un drone, ecc.
Pertanto, questo post è rivolto principalmente a chi desidera pilotare un drone e non sa nulla o poco di questo oscuro, misterioso oggetto volante non identificato. Questo post è dedicato ai cosiddetti neofiti del volo.
1) che drone compare?
Domanda ricorrente… Sarebbe più corretto capire prima a cosa vi serve un drone, considerando che i droni vengono utilizzati in ambiti vari. Comunque, per non farmi i fatti vostri, ho spesso dato questa risposta e credo a tutt’oggi che sia ancora quella più responsabile e sensata. A prescindere da dove vorrete arrivare e da cosa vorrete farci col drone, se siete all’inizio, ciò che vi occorre è un piccolo quadricottero da allenamento che io definisco “truzzillo da battaglia”. Quell’oggettino che non deve costarvi più di 100 – 120 euro al massimo e che dovrete considerare “vuoto a perdere”. Se volete imparare a guidare l’auto non farete scuola guida con un bilico da 40 tonnellate o con un Ferrari Testarossa. Se volete imparare ad andare in bicicletta lo farete con un mezzo idoneo alla vostra esperienza ed età…
Se volete imparare a volare con un drone, con l’investimento, e quindi col mezzo, “volate basso”, soprattutto negli investimenti.
Dagli 80 euro in su, trovate degli ottimi droni da allenamento, già equipaggiati con una modesta ma utile videocamera che vi permetterà di mettervi alla prova nel volo e nella ripresa video.
Quindi: contenete la spesa e, se proprio, investite fin da subito in una doppia batteria e in eliche di scorta. Nel primo caso avrete la possibilità di evitare lunghe e tediose attese tra una ricarica e l’altra della sola batteria fornita di serie col drone (di media un’ora di ricarica per circa 5/6 minuti di volo). Nel secondo caso, quello della rottura delle eliche. Considerate che i primi decolli, ancor prima degli atterraggi, saranno a dir poco nefasti per l’integrità delle eliche. Mettete in bilancio questo fatto e non fatevene un cruccio. Esistono anche droni con “para eliche” o con scocche protettive per gli urti, può essere una valida alternativa anche se poi dovreste acquistare i ricambi dei para eliche e delle scocche qualora sbatteste il drone in qualche ostacolo in modo rovinoso.
2) è difficile pilotare un drone?
Come qualsiasi cosa non avendola mai fatta. Come ho già detto al punto 1, i primi voli saranno decisamente memorabili sia sotto il profilo delle scariche di adrenalina sia sotto il profilo delle incazzature. Fateci il callo. Dovrete prenderci la mano, anzi, le dita, e cominciare a capire perchè quell’aggeggio vola ovunque fuorché dove volete mandarlo voi e, soprattutto, perché diavolo vada a sbattere ovunque. Datevi qualche giorno di tempo e imparerete a controllarlo. Poi, se mi chiedete se è facile pilotarlo e fare le riprese video o seguire un piano di volo prestabilito, controllandolo solo col radiocomando, bé… datevi un po’ più di tempo per farlo.
3) posso volare col drone nel giardino pubblico davanti a casa mia?
No, volate solo in aree isolate, fuori dai centri urbani e soprattutto lontano dalle persone. Non entro nel merito del Regolamento dei mezzi aerei a pilotaggio remoto redatto da Enac, anche se presto dovrete prenderne atto e metterlo in pratica durante la vostra attività /carriera di dronisti. È importante, anzi, determinante che intorno a voi non ci siano persone che potreste accidentalmente colpire col vostro drone o cose che potreste danneggiare. Più il drone è di dimensioni ridotte e più tende a sfuggire, allontanandosi da voi in un istante. Dopo pochi metri è già un puntino simile ad un insetto. Se avete ostacoli e strutture che diminuiscono il controllo a vista del vostro drone diminuendone il contrasto con lo sfondo, rischiate di perderlo dalla vostra visuale per qualche istante e di recuperarlo solo quando si è schiantato contro un ostacolo. Quindi optate per zone in aperta campagna o in collina ma rigorosamente in aree private. Al mare solo se avete la fortuna di avere una spiaggia tutta vostra. Non fate i fenomeni sulla spiaggia perché oltre a mettere a rischio l’incolumità di qualcuno è anche possibile essere segnalati alle forze dell’ordine e nel peggiore dei casi incorrere in provvedimenti penali. Una valida alternativa sono i campi di volo per gli aeromodellisti. Vi fate soci e potrete allenarvi in piena sicurezza. Oltretutto con l’iscrizione all’associazione di aeromodellismo solitamente è compresa anche una polizza assicurativa, per uso sportivo/hobbistico valida per l’uso del drone nei campi di volo (no ad uso professionale).
4) che videocamera posso montare sul drone?
Se ci riferiamo a drone di cui sopra, quello che si aggira intorno agli 80 euro, la risposta è “anche nulla”, se non utilizzare quella che il produttore eventualmente ha già installato.
Se invece cominciate a pensare di investire qualche soldo in più potrete scegliere un drone che offra la possibilità di installare un supporto adeguato per sorreggere una videocamera. Meglio ancora se è un gimbal in grado di stabilizzare la videocamera su due o tre assi e di controllarne in remoto i movimenti. Quindi, quale videocamera acquistare?
Su droni di piccole dimensioni la risposta è: “una cosiddetta action cam” ma assicuratevi, consultando la scheda del produttore, che il drone sia in grado di trasportarla. Dovrete comprendere il concetto di payload (carico utile).
Non faccio nomi di marche ma se sul web digitate action cam troverete una galassia di soluzioni interessanti per tutte le tasche, da un centinaio di euro (ma ve le sconsiglio) a circa 500 Euro, grossomodo. Dovrete però assicurarvi che i supporti per la action cam, da applicare al drone, siano sicuri, compatibili con la struttura e col payload del drone stesso. I gimbal, più costosi ma anche più performanti, di solito sono già studiati per essere applicati su modelli di drone indicati nella scheda di vendita del gimbal stesso e molti gimbal nascono con lo scopo preciso di gestire action cam di un certo tipo e solo quelle. Mettete a bilancio che un gimbal per action cam, stabilizzato su due assi, può costare dai 150 ai 250 Euro e uno su tre assi dai 300 ai 500 Euro.
Però, non fatevi prendere da facili tentazioni. Iniziate con qualcosa di poco costoso e già assemblato. Poi penserete a tutto il resto, fermo restando che per tutto il resto intendo che se siete già a fare valutazioni su quali videocamere acquistare, dovrete pensare anche a compravi un drone un po’ più costoso di 80 euro.
Tempo fa mi scrisse una persona chiedendomi consigli. Voleva diventare video operatore con drone e il budget a disposizione indicatomi era di 300 Euro. Gli ho solo detto che il budget in questione era sufficiente per acquistare un “buon drone da allenamento” munito di videocamera preinstallata. Con quello avrebbe potuto imparare e in seguito valutare se l’esperienza poteva giustificare ulteriori passi in quella direzione, magari cominciando a pensare di frequentare un corso propedeutico all’attività professionale attraverso il quale imparare tecniche, tecnologie e soprattutto le regole per diventare un pilota SAPR.
5) ma dove posso fare un corso per imparare a pilotare un drone?
Cerchi un corso che certifichi le tue competenze e che sia riconosciuto da ENAC o cerchi un corso in grado di insegnarti tutto quello che c’è da sapere su un drone, a cominciare come se ne costruisce uno? Pare strano ma attualmente le due cose non sono così convergenti.
Nel primo caso NON esistono corsi di piloti di droni riconosciuti ENAC ma esiste una procedura di autocertificazione che a seguito del conseguimento di alcune esperienze e di percorsi di formazione, può permettere di essere annoverati nell’ambita lista di piloti/operatori SAPR riconosciuti da ENAC.
Un mio consiglio?
Cercherei di porre particolare attenzione a quei corsi che sono organizzati da strutture collegate direttamente con aeroporti o aeroclub o da altre che sono anche aziende che producono droni, quindi che li progettano, li costruiscono e li vendono.
Tutte le altre realtà sono da valutare con attenzione. Assicuratevi che all’interno dello staff organizzativo e formativo, ci siano persone che hanno a che fare, per professione, con aeromobili (piloti o ex piloti di aerei, costruttori e ingegneri di droni o aerei, e che magari sono già certificati come operatori SAPR riconosciuti da ENAC). Questo per darvi modo di non finalizzare l’esperienza formativa al solo apprendimento personale (che comunque non è cosa da poco) ma anche di poterla incanalare verso la direzione dell’autocertificazione che potrebbe portarvi a qualificare come piloti e/o operatori SAPR riconosciuti da ENAC.
Vorrei sottolineare che cerco sempre di dare i miei consigli con l’intento di indicarvi delle direzioni, che poi avrete modo di approfondire e, soprattutto, per evitare di farvi buttare via soldi.
6) vorrei costruirmi un drone da solo, da dove posso cominciare?
Presumendo che se mi fate questa domanda un “chiodo al muro lo sappiate piantare”. Do quindi per scontato che un minimo di capacità tecniche e di attrezzature le abbiate. Pertanto, ecco alcuni interessanti percorsi da valutare:
- Open source Zefiro
- Arducopter.co.uk
- Fablab laboratori creativi di tecnologie digitali (vi consiglio di cercare il sito web del FabLab più vicino alla vostra zona. In Italia ce ne sono diversi)
- Arduino
- Open-drone.org
- Opendronecontrol.org
- Caddrones.com
- Game of Drones
- DIY Drones
Per chi invece non ha molta dimestichezza con hardware e software, la soluzione è acquistare il drone da chi lo sa assemblare o costruire e… qui parte la seguente domanda:
7) Conviene comprare il drone online o presso un negozio/rivenditore locale?
Se lo acquistate a scopo privato/ludico, fate l’acquisto dove più vi conviene, anche se comunque propendo sempre per un rivenditore con sede italiana e preferibilmente raggiungibile fisicamente. Se dovete comprare un drone per un uso professionale allora indubbiamente vi consiglio di rivolgervi a un costruttore/rivenditore nazionale. Ricordatevi che state acquistando uno strumento di lavoro, costoso, piuttosto complesso, che potrebbe richiede modifiche, riparazioni per danneggiamenti, upgrade hardware e software/firmware, ecc. Un’azienda locale o nazionale è in grado di fornirvi una fattura italiana, vi offre un supporto tecnico, la formazione necessaria per pilotare e manutenere il drone e delle garanzie coperte dalla legge italiana.
Ultimi consigli…
Pensate al drone come a un mezzo e non come il fine ultimo per la vostra attività professionale. Il drone porta in alto “qualcosa”, apparecchiature, sensori, videocamere, ecc. Prima di affrontare le questioni di cui sopra, chiedetevi se siete padroni delle tecnologie che volete installare sul drone. In altre parole, il drone è una parte dell’attività/servizio. Prima di fare le prime riprese video con la action cam da 100 euro, o prima di montare il video prodotto con il software gratuito che avete trovato sul vostro computer tra i vari gadget e software preinstallati, domandatevi se non sia il caso di apprendere una professione che di fatto dovrà “svilupparsi verso l’alto”, grazie anche all’uso del drone. Se non siete fotografi o videomaker, possedere un buon drone per fare le riprese può essere utile se vi limitate a fare il pilota. A quel punto fornirete il servizio di pilotaggio con trasporto e controllo della videocamera in volo, per conto terzi. Se invece volete vendere un servizio completo, di qualità, professionale, dovrete imparare a fare foto, a usare apparecchiature video e a gestire i sistemi professionali di foto e video editing. Stessa cosa se volete impiegare il drone per termografia, geomapping, in agricoltura, monitoraggio ambientale, edilizia, ecc.
Vi lascio con questa riflessione:
Oggi stiamo parlando di droni e piloti. Tenete presente che a mio avviso presto dovrete pensare al drone come a un sistema automatizzato molto avanzato il cui volo verrà pianificato a terra e gestito attraverso una ground station, munita di un proprio software, ridondanze dei sistemi, in primis il data link, monitor per il controllo per visionare in parallelo il piano di volo, la soggettiva di volo e la ripresa video della videocamera. A mio modo di vedere questo mestiere, il pilota sarà una figura altamente specializzata ma non finalizzata a tenere in mano un radiocomando. Senza voler fare il profeta de noi artri, credo che nei prossimi mesi assisteremo a vere rivoluzioni tecniche nel settore che entro un anno ci porteranno a vedere scomparire i radiocomandi, almeno quelli a cui siamo abituati oggi, per lasciare spazio a consolle di volo più o meno grandi, a seconda del sistema che dovrà essere gestito.
Questo settore è strettamente legato alla tecnologia. Ciò che comprate oggi diventa praticamente obsoleto tra 4 – 6 mesi. Mentre leggete questo post stanno uscendo sul mercato decine di nuovi droni e sistemi di controllo che soppianteranno nel giro di qualche mese quelli attualmente in uso. Pertanto, se volete fare dell’attività di dronista un mestiere, dovrete fare i conti con l’obsolescenza e acquistare solo ciò che vi serve nel momento in cui ne avete una reale necessità, senza pensare troppo a ciò che vi servirà tra qualche mese. Saranno il mercato e la vostra attività a determinare di volta in volta gli investimenti da fare.
Pensate in grande ma volate basso 🙂
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Link utili su questo blog:
- DRONI E DRONISTI, tutti gli articoli pubblicati sul tema dei DRONI
- Drone mania. 12 cose da sapere se vuoi diventare un dronista
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