Eppure mi devo fare visitare da qualcuno…
Guardo la TV ma non come le persone normali. Non riesco a fruire tranquillamente dei fotogrammi che passano sul televisore senza prima averli “buferizzarli” nella mia mente, uno ad uno, per poi passarli ad un processo di riscansione e analisi di ogni dettaglio. Se continuo così dovrò espandere il cervello, sto accumulando troppi pixel.
Insomma, guardi lo spot della WIND, quello dove c’è Giorgio Panariello e Vanessa Incontrada che vanno in palestra. I due attori si presentano al desk della reception per iscriversi, con l’intento, soprattutto, di far perdere a Giorgio qualche chilo di troppo accumulato durante le festività natalizie.
Lo spot comincia con una ripresa panoramica dall’alto verso il basso della sala cardio fitness, dov’è collocata anche la reception, unica location di questo spot. La prima inquadratura mostra una porzione di banner in PVC stampato in digitale ad uso scenografico, interior decoration. Una delle classiche immagini che solitamente si vedono nei centri fitness: bella ragazza, tonica e ovviamente sexy.
Questa…
Tu cosa noti? La ragazza che è bonazza, che ha un addome bello tirato ed eventualmente lo scorcio della palestra, il logo WIND, Giorgio e Vanessa, ecc…
Io no… o meglio, non solo.
Mi guardo la qualità della stampa digitale sul banner e noto, caspiterina, che non è stampata bene. E sì, mio caro lettore, cosa credevi? Hai a che fare con uno strano tipo…
Ognuno ha i suoi problemi.
La stampa non è venuta bene e il mio occhio sa che la cosa non è professionalmente accettabile. Il banner presenta un’evidente banding, fenomeno che si manifesta su stampe digitali, realizzate tramite plotter, le cui testine di stampa non sono ben allineate o le passate d’inchiostro sono piuttosto rapide (rapporto sbilanciato tra avanzamento del rotolo e velocità delle testine). Opzione spesso adottata per prodotti estremamente commerciali e a basso costo. A onor del vero si adotta anche per quelle stampe che devono essere viste da una certa distanza e che non hanno bisogno di una grande qualità, in termini di stampa e definizione.
In pratica il colore non riesce a coprire uniformemente tutta la superficie del banner (che è il supporto plastico di colore bianco). L’effetto si nota ancor di più laddove sono necessarie passate di inchiostro per realizzare colori molto scuri, come in questo caso.
Il risultato è “evidente” (per me). Si notano delle strisce orizzontali, soprattutto nelle zone scure che creano un’effetto “tenda veneziana”. E se si vedono in TV figuriamoci dal vivo frequentando quella palestra.
Non riuscirei ad allenarmi in un luogo del genere. Passerei ore a guardare le stampe digitali rischiando di essere scambiato per un maniaco che osserva la “tipa” stampata sul banner. Figuriamoci se poi facessi la stessa cosa anche per il banner dove c’è stampato il figone di turno.
Quindi, cosa si evince da questo spot WIND?
“Che la palestra presso il quale è stato girato ha voluto risparmiare sulle stampe digitali o si è servita di un fornitore che ha realizzato quelle stampe a bassa risoluzione, low cost”.
Ah, telefonia? Abbonamenti? Promozioni? Roba per comuni mortali. Il grafico comunica attraverso le immagini, non ha bisogno di telefonini 🙂
Lo spot:
Per la cronaca, e per buona pace della WIND, sono un utente WIND e INFOSTRADA da una vita 🙂