1 dicembre 2013 – Chang’E 3 destinazione Luna

Pare che parta. Non è certissima la notizia ma oggi dovrebbe partire la missione Luna Chang’E 3 dell’agenzia spaziale cinese CNSA.

China National Space Administration
China National Space Administration (Photo credit: Wikipedia)

Chang’E 3 è la terza del programma Chang’E e prevede  il lancio di un vettore spaziale, un periodo di avvicinamento della sonda alla Luna, il distacco del lander dall’orbier e l’uscita dal proprio alloggio di un rover da esplorazione. Rover, lander e orbier coopereranno assieme per raccogliere dati della Luna e di altri corpi celesti, compresa la Terra attraverso un telescopio astronomico montato sul lander. Il rover, con la sua stazza di circa 120Kg e con le sue sei ruote, si occuperà di analizzare il terreno prelevando campioni di roccia lunare in superficie e quella poco sotto la densa polvere lunare. Potrà anche analizzare il sottosuolo lunare fino ad una profondità di 30Km grazie ai suoi radar e spettrometri a raggi X. Dotato di pannelli solari che gli garantiranno l’energia necessaria per muoversi e alimentare i suoi sistemi, il rover è progettato per compiere circa 3 chilometri quadrati di superficie lunare nell’arco dei tre mesi di esplorazione previsti dal programma Chang’E 3.

Chang'e-3
Chang’e-3 (Photo credit: StatelessPerson)

Il rover cinese sarà il primo a percorrere il suolo lunare dopo ben 37 anni dall’ultima missione terrestre inviata sul nostro satellite. Era il 1976 quando la missione spaziale russa Luna 24 o Lunik 24 permise di riportare sulla Terra 171,1 grammi di materiale lunare prelevato attraverso un braccio perforatore che si spinse per circa 2mt al di sotto della superficie della Luna.

Crediti e approfondimenti:

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10 novembre 1970. 43 anni fa partiva “Luna 17” con a bordo “Lunokhod 1”

Era passato poco più di un anno dal famoso sbarco del primo uomo sulla Luna. La conquista dello spazio e l’esplorazione del nostro satellite non si erano di certo arrestate dopo le missioni Apollo (11 – 12 – 14 – 15 – 17, la missione Apollo 13 non arrivò sulla Luna).

L’URSS non era riuscita ad ottenere il primato di aver posato per prima il piede sulla Luna ma in fatto di primati, sfumato quello più ambito, si diede un gran da fare per non essere da meno impegnandosi in nuove sfide “per arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima” (Star Trek docet).

Il 10 novembre 1970 il vettore Luna 17 portò sul nostro satellite il primo rover esplorativo a controllo remoto, il Lunokhod 1 (letteralmente moonwalker).

Sette giorni dopo una navicella appositamente attrezzata e munita di rampe mobili atterrò sulla superficie lunare nell’area chiamata Mare Imbrium. Poco più di due ore dopo entrò in scena il rover lunare che cominciò a lasciare le sue tracce sulla polvere lunare. Fu un successo, sia per quanto riguarda il primato di essere stato il primo rover a controllo remoto a muoversi sulla Luna e sia perché rimase operativo per ben 322 giorni.

Lunokhod 1 – foto da Wikipedia

Non percorse molti chilometri ma evidentemente se li gustò tutti. scattando più di 20.000 immagini lungo un percorso di 10,5 Km.

Lunokhod 1 fu seguito tre anni dopo dal Lunokhod 2 . Le missioni esplorative russe con i rover a controllo remoto pevedevano anche l’invio del Lunokhod 3 che però non lasciò mai la Terra per mancanza di fondi; oggi questo rover è esposto presso il museo NPO Lavochkin a nord di Mosca.

Ecco alcuni video, anche in russo, che mostrano test, simulazioni e la storia dei Lunokhod

Senza ombra di dubbio possiamo oggi considerare i rover russi Lunokhod 1, 2 e 3 come i “nonni” dei più recenti Spirit, Opportunity e Curiosity che sono su Marte.

Molto interessante questa infografica che mette a confronto le varie distanze percorse dai vari rover arrivati sulla Luna e su Marte.

Infografica che riassume le distanze percorse tra i vari rover, sia quelli allunati e sia quelli che attualmente si trovano su Marte. Il confronto viene fatto tra tutti i tipi di rover, americani e russi, a controllo diretto e a controllo remoto. Questa infografica riporta la data sbagliata in riferimento al tragitto compiuto dal Lunokhod 1. Non è il 1973, come riportato erroneamente, ma il 1970.
Non troverete menzionati i rover dell’Apollo 11, 12, 14 perché in queste missioni non furono portati LRV (Lunar Roving Vehicle)

Approfondimenti e crediti:

Il 3 novembre del 1957 Laika fu lanciata nello Spazio con lo Sputnik 2

 3 novembre 1957, ore 2:30, Cosmodromo di Bajkonur in Kazakistan. Un razzo, una capsula, un cane.

Strana combinazione di elementi ma gli eventi che la storia ci racconta parlano chiaro. Stiamo parlando della corsa alla conquista dello Spazio. USA e URSS si contendevano i primati tecnici fino ad ora conseguiti con l’obiettivo di raggiungere mete sempre più ardue in materia di esplorazioni spaziali. L’obiettivo della conquista della Luna era ancora lontano ma questa missione, altre prima e numerose a seguire, furono tutte utili per permettere all’uomo di posare quel famoso piede sul suolo del nostro satellite. Diciamo anche che servirono a stabilire, una volta per tutte, chi tra le due super potenze fosse quella più forte e non solo per aver raggiunto per prima la Luna…

Laika, una canina meticcia, fu scelta per questa missione. Partì alla volta delle stelle ignara di quanto le stesse capitando. Fu alloggiata nell’angusto abitacolo dello Sputnik 2 con l’intento di verificare le funzioni vitali di un essere vivente in assenza di gravità e durante le fasi di lancio in cui il corpo è particolarmente sottoposto a stress fisici.

I dati fino ad all’ora in possesso dei tecnici dell’Unione Sovietica sulla risposte fisiche di un essere vivente in assenza di gravità, erano insufficienti e quelli che c’erano si limitavano a rilevazioni sub orbitali. Occorreva approfondire la questione.

Laika non visse a lungo e comunque la missione non prevedeva il suo ritorno in vita sulla Terra. La capsula di rientro non era munita di scudi termici protettivi in grado di sopportare le alte temperature che interessano lo scafo nella fase di rientro.

Una delle tute spaziali di Laika conservata nel museo dello spazio di Mosca

Kudrjavka, “ricciolina”, questo era il vero nome della canina, visse circa sette ore dopo il lancio ma il suo corpo rimase per ben 5 mesi nello spazio, in orbita, prima di venire distrutto con la capsula durante il rientro sulla Terra il 14 aprile 1958.

La missione segnò di fatto un primo importante traguardo che aprì la strada ad ulteriori programmi spaziali nei quali vennero utilizzati dei cani per effettuare test su esseri viventi. Con lo Sputnik 5 finalmente i russi furono in grado di far rientrare sulla Terra, in vita , due cagnette: Belka e Strelka; era il 20 agosto 1960.

Monumento a Laika, nei pressi di Mosca

Laika ancora oggi uno dei cani più famosi al mondo, omaggiata in ambito aerospaziale e ricordata come un eroe insieme ai cosmonauti caduti durante le numerose missioni spaziali.

Ciao Laika!

Crediti:

27 ottobre 1961, partiva il primo razzo Saturn e con lui il Programma Apollo della NASA

Dalla base di lancio di Cape Canaveral dell’Air Force, situata nella Contea Di Brevard in Florida, il 27 ottobre del 1961 alle ore 18:06:04 UTC, partiva il primo razzo della famiglia Saturn, l’SA-1.

Emblema del programma Apollo – fonte Wikipedia

Lo scopo della missione era collaudarne l’aerodinamica e la resistenza strutturale, in vista delle successive missioni previste all’interno del Programma Spaziale Apollo che portò l’uomo a muovere i primi passi sulla superficie lunare nel 1969.

L’SA-1 non aveva equipaggio e non entrò in orbita. La missione prevedeva un volo sub-orbitale del primo stadio del razzo sul quale vertevano i test in programma.

Gli stadi due e tre del razzo furono riempiti di acqua per simularne il carico che nelle missioni successive sarebbe stato inflitto al razzo dal propellente per portarlo in orbita. Dopo il lancio del Saturn 1, all’interno del Programma Apollo seguirono ben altri 20 lanci di razzi, in totale 10 col Saturn I, 5 col razzo Little Joe II e 6 con l’Apollo-Saturn IB e Saturn V. Il tutto si svolse tra il 1961 e il 1968.

Nonostante i 7 anni di test, i milioni di dollari spesi e l’impegno di migliaia di persone, dedite a questo incredibile progetto, il 27 gennaio 1967, durante un’esercitazione, il modulo di comando del primo razzo Apollo, con a bordo tre astronauti, prese fuoco decretando la morte di quelle tre vite e il fallimento della missione AS-204/Apollo I. I tre astronauti erano Virgil Grissom, Edward White e Roger Chaffee.

Per affrontare “una grande sfida” servono preparazione e impegno. Si può perdere una battaglia, credere di non potersi più rialzare ma solo non mollando si può essere testimoni della propria vittoria.

Dedicato a tutti gli astronauti di ogni nazione che sono periti durante le loro missioni, inseguendo un sogno e contribuendo allo sviluppo delle missioni spaziali.

I razzi Saturn, dall’SA-1 all’SA-10. Fonte Wikipedia

Fonti, crediti e approfondimenti: