Al tempo del Corona Virus accade che… ti tocca uscire per fare la spesa e ti rendi conto che inevitabilmente ti trovi al supermercato nel bel mezzo di un ASSEMBRAMENTO.
Dopotutto dobbiamo mangiare.
Sto cercando di attrezzarmi con integratori e tanta buona volontà ma qualcosa si deve pur mettere in pancia. Ecco che sorge il problema: “Dove vado ad approvvigionarmi? A che ore mi conviene andare? Chi sarà aperto?”
Tutte domande lecite e che in queste ore ci stiamo ponendo un po’ tutti. Qualcuno non se le pone affatto e si butta all’avventura tentando la carta della “botta di cu..”. Purtroppo, vuoi che siamo nel 2020, anno bisestile, vuoi che ci stiamo confrontando con qualcosa che nemmeno i Maya avevano presagito, ritengo che le azioni che in questo momento dovremmo compiere debbano essere mutuate attraverso un sano raziocinio coadiuvato da qualche “piano B”.
Ricordiamoci che esistono anche i piccoli o i medi negozi che vendo generi alimentari, non c’è solo la grande distribuzione.
Da qualche mese abito a Seano, nel comune di Carmignano. Bellissimo posto, sito tra colline, vigneti e tanta natura ma… all’interno del Comune – caratterizzato da un insieme di frazioni collegate da strade di campagna – se vuoi fare “la spesa”, intesa come carrellata di roba di ogni genere, devi andare alla Coop. Nulla in contrario verso la Coop o nei confronti della grande distribuzione in generale. Il problema è che in questo momento tutti si recano principalmente, per comodità o per mancanza apparente di alternative, presso questi “parallelepipedi dispensatori di cibarie”.
Ora… so per certo che a Carmignano, come in molti altri piccoli comuni ma anche nel quartiere della vostra città, esistono negozi di generi alimentari, regolarmente aperti sulla base del Decreto Governativo, per offrire alla popolazione la possibilità di effettuare la spesa. Il problema è trovarli, se non sei autoctono e, anche se lo sei, prima di uscire avresti bisogno di sapere se quel determinato negozio è aperto, se è fornito e se devi fare la coda come in tempo di guerra… o come adesso…
Diamoci una mano e cerchiamo di essere più efficienti e solidali gli uni con gli altri.
Primo consiglio:
Negozianti, fate sapere che ci siete.
Organizzatevi, postate sulle pagine e gruppi Facebook il nome della vostra attività, cosa vendete, l’indirizzo e l’orario di apertura del vostro negozio. Indicate anche le fasce orarie in cui siete meno frequentati.
Su Facebook esistono gruppi caratterizzati dal sano campanilismo locale, come quelli che prendono il nome: “Sei di NomeLuogo, se…”. All’interno di questi gruppi potete postare la vostra scheda di presentazione; ripeto, bastano due righe, un link a GoogleMap ma anche no, non importa. Può essere molto utile a tutti anche a chi opera nella protezione civile, nelle emergenze o a chi in questo momento è costretto comunque a lavorare e a spostarsi fuori comune. Se veniamo informati sui negozi aperti possiamo recarci a colpo sicuro “ed evitare di vagare ed essere arrestati per vagabondaggio, prima ancora di essere multati perché trovati a giro”.
Altro consiglio…
Torniamo ad organizzare i GAS: Gruppi di Acquisto Solidale.
Uno o due persone vanno a fare la spesa per 10 o 20 persone e poi si divide l’importo e la spesa. Si raccolgono gli ordini tramite pagine dedicate, aperte appositamente su Facebook, organizzate per condomini (amministratori di condominio, è il momento per fare qualcosa di veramente utile che vi permette di non essere infamati. Agevolate questo processo), per quartieri, contrade o nuclei familiari estesi… Si fa una bella lista; si raccolgono i soldi o lo si fa dopo con scontrino alla mano (dipende dai rapporti che uno ha con il prossimo). A turno, o chi può per motivi di disponibilità, capienza dell’auto, ecc., ci si reca a fare la spesa per sé e anche per gli altri.
Pensate anche agli anziani che vivono da soli.
E’ comunque inutile spostarsi in 10 per fare 10 spese con 10 auto in 10 persone in fila prima durante e dopo gli acquisti al supermercato. Tanto vale organizzarci e mandare “un temerario” ad affrontare l’arena per approvvigionare tutti.
Non occorre entrare a stretto contatto con le persone. Mascherina, guanti e via. La spesa si lascia fuori dalla porta e i soldi si prendono con i guanti. Agli anziani si chiede di lasciare la lista della spesa insieme ai soldi, fuori dalla porta o nella cassetta postale di chi avrà l’incarico di fare la spesa.
“Che fatica… vi do dei consigli ma poi dovete usare un po’ la testa e organizzarvi”…
In questo modo potremmo evitare di affollare i negozi e al contempo evitare di trovarci in un ASSEMBRAMENTO.
Non solo… consiglio ai negozianti di organizzarsi con le consegne a domicilio, per chi può ovviamente. Stesso metodo: nessun contatto fisico o di prossimità ma tutto deve essere gestito alla dovuta distanza.
Agli esercenti più avvezzi all’uso delle tecnologie, se non lo avete ancora fatto vi consiglio di dotarvi di un conto PayPal Business e di un POS tipo SumUp per consentire pagamenti con carte elettroniche. Questo vi permette di ampliare il vostro business e di agevolarvi nei pagamenti con consegne a domicilio. E’ fattibile e senza dover spendere chissà quali cifre. La rete è piena di risorse da utilizzare per permettere a tutti di gestire da casa un ordine e ad un commerciante di elaborarlo; non occorre costruire piattaforme di e-commerce, almeno non adesso.
Potete anche attivare un servizio online (basta una posta elettronica dedicata e una pagina Facebook per mostrare la disponibilità dei vostri prodotti) per prenotare la spesa. Si paga online (con PayPal, PostePay, etc), si fissa l’orario per il ritiro e si passa a prenderla al volo direttamente in negozio. “Tipo rapina: uno aspetta in auto e l’altro scende e prende il malloppo”.
In questo modo si evita la fila e il contatto con gli altri.
Ci troviamo in un momento storico che necessità prima di tutto una buona terapia: apertura mentale, disponibilità ad apprendere nuovi metodi (o a riscoprirne qualcuno), un po’ d’ingegno e comprensione verso le reali esigenze delle persone. Cambiano i consumi, facciamo prevalentemente acquisti di beni di primissima necessità. Allora, agevoliamo questo processo affinché questo momento di difficoltà sia meno pesante e sfruttiamolo in modo positivo per avviare un processo di miglioramento, in generale.
Buona spesa, buona vita, a tutto GAS!
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