I Divinatori

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Essi transitano all’interno di una buia valle. Il loro cammino è scandito dalle parole di un gruppo di neo profeti che professano la “vacciniade”; fonte di lunga vita, di progresso umano ed unica soluzione per uscire dalla “fantapandemia”.
I divinatori recitano a gran voce i loro rituali coinvolgendo milioni di persone. Con l’ipnosi collettiva hanno insinuato l’idea che “le persone moriranno” e che quindi il popolo debba difendersi dall’inevitabile (prima o poi dovrà pur accadere, n.d.r.), attraverso reiterati atti di purificazione definiti “cicli vaccinali”.

Promuovono una catarsi geno-chimica su persone sane, anche se sono consapevoli che su talune potrebbe produrre conseguenze nefaste. L’importante è recitare la formula purificatoria, includendo la frase, pronunciata tutta di seguito: “noncealcunacorrelazione”. A seguito del rituale le virtù del siero, decantate a gran voce dalle guide spirituali e secondo nuovi paradigmi, potranno superare i vantaggi offerti dalla vita stessa, dalla natura, dal buon senso e da quei principi che fino a pochi anni fa erano i capisaldi di quella che oggi possiamo definire una “scienza divenuta improvvisamente obsoleta”.

Ai lati della semovente massa antropomorfa si aprono continui spiragli di luce che filtrano dalla fitta vegetazione circostante. Ogni raggio è portatore di vita e di verità ma, nonostante questo, molti seguono in adorazione i divinatori che posti alla testa del gruppo continuano indefessamente a professare il nuovo verbo. Sanno di mentire e ancor più sono consapevoli di non conoscere e nemmeno poter vedere la direzione presa; i divinatori “navigano a vista”. Sono a loro volta condotti verso il baratro, illusi di poter asservire il potere maximum che li ha sapientemente manipolati e portati a “non pensare” ma solo ad agire, anzi, ad eseguire, secondo precise regole.

Il mondo è malato e deve essere purificato, ad ogni costo.

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Il nemico prende sempre più forma e da agente patogeno quale era, invisibile almeno ad occhio nudo, si materializza in qualcosa di concreto e di percepibile per i sensi, seppur assopiti o alterati. Diventa il feticcio sul quale riversare ogni paura, frustrazione, rabbia e vendetta. E’ il “novax”, la cui definizione viene imposta d’ufficio a quei parenti, amici, vicini di casa con i quali fino a poco tempo prima si è condiviso il piacere di stare insieme o, più semplicemente, con cui potevamo relazionarci attraverso una “tacita armonia di specie”. E’ così che il “non conformato” diventa “l’altro”, la minaccia.

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Il virus ha preso più strade, ragionevolmente tutte nella direzione opposta rispetto a quella intrapresa dalla “compagnia del siero”. Gli adepti proseguono il cammino, forti della protezione acquisita, almeno secondo le rassicurazioni verbali diffuse dei profeti e in contrapposizione alle evidenze che si palesano sotto gli occhi di tutti; almeno di chi vuol vedere. Lentamente ma inesorabilmente questa variegata moltitudine di individui sta perdendo ogni identità, senso civico, moralità, spiritualità, coscienza e caratteristica biologica afferente all’essere umano. L’omologazione porta alla creazione di un nuovo movimento di pensiero, quello del “non pensiero” e, perché no, del “togliamoci il pensiero”. Il vaccino diventa lo strumento attraverso il quale ottenere la libertà condizionata su cui si basa la nuova normalità che consta nell’esibizione di un qualche pass, solo per poter dire di “essere libero”.

Da una parte troviamo gli eletti, i purificati, quelli pronti ad una illusoria vita eterna o comunque sicuri di aver ricevuto un’immunizzazione all inclusive per ogni malattia, presente, futura e post mortem. Un’esistenza subordinata da continui richiami vaccinali, da passaporto sanitario elettronico e da “immunità di gregge”, pedissequamente decantata, promossa e promessa a gran voce come obiettivo di appartenenza di evocazione tribale, più che di capacità collettiva di raggiungere una reale immunità dal virus.

Dall’altra ci sono i rifiuti umani, le menti pericolose, quei soggetti ignoranti o poco istruiti; sempre stante alle logiche e ai dettami di coloro che hanno la capacità e la potenza di diffusione di un segnale di comunicazione crossmediale metamorfico. Un segnale che si adatta e si amplifica progressivamente in virtù delle necessità del potere maximum, dall’intento proselitistico e manipolatorio e che ha come obiettivo la vaccinazione e il tracciamento dell’individuo. Di fatto sono la medesima cosa, l’uno è il mezzo per raggiungere l’altro, a prescindere da reali motivi sanitario-epidemiologici. Il desiderio morboso di controllo su tutti, su tutto e a tutti i costi, oramai fa parte del nuovo ordinamento giuridico che a suon di DPCM, DL e poi Leggi, prende sempre più forma e potere.

Il mondo si piega al conformismo globalista che vanta le proprie origini ben prima della fantapandemia. Fonda le proprie radici qualche decennio fa quando, intenti a perseguire un’economia di crescita che paventava parità sociali-economiche tra popoli e culture, ci siamo improvvisamente piegati ad un’economia dei consumi; in barba alle varie Greta e a tutti i movimenti ecologisti che si nutrono di una ridondante retorica che genera profitti al di là dei successi; se visti unicamente in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente.

Tonnellate di mascherine, kit tamponi, gel disinfettanti, guanti, camici, visiere, tutto il packaging in cui sono avvolti, protetti e veicolati, nonché le industrie specializzate che consumano energia ed inquinano per produrre questi dispositivi o per distruggerli una volta impiegati, la logistica per trasportare “prodotti creati per essere distrutti”, tutto questo si trasforma in una bomba ecologica della quale vedremo gli effetti tra non molto. Già è possibile assistere ai trailers.

Foto da PixaBay

Gli eletti, mondati, purificati da catarsi indotta, attraverso il rituale della pluri-inoculazione sierologica, si lasciano alle spalle una lunghissima scia di scarti, di ogni genere e natura, mentre proseguono il loro cammino allontanandosi sempre più dal senso critico, poiché foriero di ostacoli e di lunghe e tediose verifiche e confronti. Alcuni di questi adorano profondamente il suono della parola SCIENZA soprattutto se preceduta dalla frase “LO DICE”. La adorano a tal punto che nel momento in cui percepiscono una notizia o sentono dagli oracoli solo l’accenno della frase: “Secondo uno studio scientifico…” o, appunto: “Lo dice la scienza”, entrano in una sorta di trans, in alcuni casi raggiungono l’estasi e in situazioni ancora più estreme produce orgasmo collettivo. Questo accade a chi ascolta ma soprattutto tra i neo profeti, onanisti verbali innamorati della propria voce, soggetti in balia di continui amplessi, amplificati dai bonifici che ricevono ad ogni “teleprofezia” intrisa di quel rigoroso e fantascientifico catastrofismo che richiede un attento impiego di frasi introduttive, come: “Nuova ondata”, “Nuova variante”, “Terapie intensive al collasso…”, “Paziente zero” e le varie percentuali, fornite alla cazzum ma con immancabile, rigorosa autorevolezza. Di solito seguono le ingiurie verso coloro che non intendono rivolgersi ai “portatori di verità” per chiedere, oltre al perdono, di essere mondati attraverso il siero salvifico.

Come porsi al nuovo concetto di vita, secondo una “condicio sine qua non” imposta dalla maggior parte degli accoliti e dai neo profeti?

Attraverso un semplice ma potente antidoto che è secreto dal nostro organismo ma che deve essere stimolato attraverso un esercizio costante ed intenso. Il presupposto è che i suddetti profeti siano tali e che stiano dove sono solo per un semplice motivo: si alimentano, oltre che dei bonifici di cui sopra, dell’attenzione del pubblico. Non a caso ho indicato le persone col termine di pubblico perché oramai ciò a cui stiamo assistendo è assimilabile solo ad una farsa, ad una tragedia e in alcuni casi anche ad una commedia.

Cosa costringe un attore o una compagnia teatrale a sciogliersi, ad abbandonare le scene, a non proseguire la propria opera nel mondo dello spettacolo?

Il crollo degli ascolti. L’oblio. La mancanza di attenzione per coloro che stanno interpretando un ruolo.

Ecco il potente antidoto di cui tutti siamo dotati e che possiamo impiegare: l’INDIFFERENZA, in questo caso contro lo strapotere. E’ la stessa sostanza che questi figuri hanno adottato, e che da sempre esseri di siffatte caratteristiche adottano, nei confronti dei malati, degli anziani, dei bambini, delle aziende che hanno chiuso per mancanza di certezze, per le continue vessazioni, per gli obblighi, le limitazioni e le intimidazioni, oltre alla mancanza di veri sgravi economici in un clima di crisi politicamente imposta.

Paghiamo questi figuri con la medesima moneta, quella dell’INDIFFERENZA. Vedrete che la luce filtrerà anche dai rovi più fitti e intricati di questa buia valle.

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Scuola… “in principio è sempre il caos”

Tutti gli anni la stessa storia. Tutti gli anni, in particolare in questo periodo dell’anno, improvvisamente la politica si interessa alla scuola con l’ambizioso intento di “sistemarla” a colpi di decreti o di riforme.

Ogni anno… ognuno punta il dito contro l’altro. Politica contro la scuola, sindacati “contro” la politica, insegnanti contro altri insegnanti, genitori contro la scuola, scuola contro se stessa…
Il 6 agosto 2021, i politicanti hanno legiferato, rigorosamente a scuole chiuse, pretendendo che dal primo di settembre, in quei luoghi deputati all’istruzione, alla tanto sbandierata inclusione, alla formazione delle coscienza di quegli individui che domani saranno i medici, gli avvocati, gli insegnanti, i legislatori della nostra futura società… si formino le giovani menti all’interno di spazi che saranno allestiti tipo “Jurassic Park”, con “recinti elettrificati” e varchi di accesso controllati; nel caso della scuola non sappiamo ancora da chi o tramite cosa. I T-Rex da cui difendersi non stanno dentro i recinti ma sono fuori, ancora liberi (non si sa per quanto), allo stato brado. Sono gli insegnanti irresponsabili, dissidenti, non conformati al sistema, non obbedienti, antiscientisti… Gli stessi che erano, fino alla scorsa stagione, insegnanti modello, quelli bravi, etc., esattamente come è avvenuto con i medici/sanitari che da bravi medici ed eroi, ai quali molti si sono rivolti fino a poco tempo prima per curarsi e che hanno salvato vite, adesso sono reietti da radiare solo perché la loro scienza non corrisponde più a quella del mainstream (leggi: delle bigpharma).
L’anno scorso il mondo della scuola ruotava attorno ai banchi con le rotelle, “grande soluzione e rivoluzione copernicana che non si vedeva nel mondo della scuola dai tempi dell’introduzione del metodo Montessori”. Quest’anno nelle aule non girano più i banchi con le rotelle ma gli attributi maschili, anche alle insegnanti donne che nel frattempo, ascoltando e subendo gli effetti di questi deliri legislativi mutuati da altrettanti deliri di onnipotenza, sono state colpite da forme acute di gonadismo.
A settembre sentirete solo parlare di insegnanti NOVAX da punire fermamente, perché lo dicono gli statisti e non le statistiche, di bambini che rappresentano il vero rischio di contagio e della necessità impellente di inoculare un terzo salvifico richiamo vaccinale.

foto tratta da Pixabay

Soluzioni: epurare i dissidenti attraverso la gogna mediatica, le sospensioni dal lavoro e dello stipendio, con minaccia di infangare uno stato di servizio che passerà da immacolato ad uno stile fedina penale di Riina, con la complicità di alcuni genitori e di insegnanti delatori che non perderanno tempo a segnalare alla direzione (o direttamente alla psicopolizia) i sospettati di approfittare di troppe libertà a loro concesse, come poter venire a lavorare grazie ad un tampone bi o tri settimanale. Verranno scovati da alunni addestrati a dovere, neo giovani Balilla. Tutto avverrà grazie ad un’apparente ingenua ed innocua frase: “Maestra/o, tu hai fatto il vaccino?”, dalla cui risposta dipenderanno le sorti di molte persone. Se sarà vaga, del tipo: “è una questione personale” l’insegnante sarà inserito nella lista dei colpevoli di psicoreato, diversamente, se la riposta sarà ostentatamente, palesemente autocelebrativa, del tipo: “Certo che sì, io faccio il mio dovere” o “Sì perché io faccio la mia parte” partirà il commento audio in stile littorio ad onore e gloria di quel corpo docente, fedele e allineato al sistema.

Nel frattempo una schiera di esperti da palcoscenico teorizzerà su ogni possibile effetto che si verificherà, “senza dubbio ma forse, molto probabilmente anche se dipende tutto dai NOVAX”, e che si amplificherà a suon di compensi per ogni presenza televisiva, nel segno del “Dobbiamo vaccinare i bambini sotto i 12 anni per tutelare loro (nemmeno si ammalano) e le persone più fragili come i loro nonni (già vaccinati)”. Alle dichiarazioni degli espertoni seguiranno i relativi titoloni sensazionalistici, parossistici, terroristici sui quotidiani che rilanceranno o daranno i giusti assist ai suddetti espertoni, alimentando un microcosmo simbiotico tra media e scienza, o più che altro di scienza sotto la media; roba da far rimpiangere il risultato del peggiore test invalsi.

Ecco che il mese di settembre si appresterà a fare da rampa di lancio ad ogni possibile tragica, nefasta, fantapandemia, quella che nei vecchi libri di scuola veniva indicata semplicemente sotto il nome di influenza stagionale, oramai debellata per DL, mentre i suddetti esperti ribadiscono puntualmente che la scuola è sicura e che non ci sono stati focolai ma è comunque indispensabile vaccinare tutti; poi lo dice anche il Papa…

Non temete, la storia insegna (o dovrebbe), i muri crollano e pure i recinti di Jurassic Park, insieme all’interesse per la scuola da parte della politica che troverà modo di tornare ad occuparsene solo l’anno prossimo standosene indefessamente sotto l’ombrellone, costringendo personale, dirigenti, docenti ed ATA a surplus organizzativi e salti mortali dell’ultima ora.

Resistete! Il Natale è vicino e la “settantottesima ondata” sarà puntualmente annunciata spostando così l’attenzione dalla scuola alla prossima proroga dell’emergenza sanitaria; sotto il segno del sempre in auge #andratuttobene e della #nuovanormalita, certificate dal #greenpass il cui verde ricorda solo il colore di quella rana che del suo bollito oramai non è rimasto nemmeno il brodo.

Lo hai fatto il vippino?

Hai fatto il vippino?

Non si parla d’altro. Mi capita anche quando parlo con clienti o fornitori.

“Lo hai fatto?” Cerco di evitare il discorso, schivo qualche colpo, divago o resto vago, provo a rimanere centrato sull’argomento principe del nostro incontro ma, no… Si torna lì. Se rispondi che non l’hai fatto, per chi hai davanti rappresenti il nulla e al contempo la “minaccia globale”. Potresti essere un impavido vigile del fuoco che sta salvando una creatura inerme, svenuta e circondata dalle fiamme e te che la porti in braccio uscendo vittorioso da una densa coltre di fuliggine nera (immaginati la scena a rallentatore) ma, se hai pronunciato il fatidico “no”, di te non passa che l’immagine de “La minaccia fantasma”. Lo sguardo del tuo interlocutore assume una gamma espressiva molto ampia che parte dalla supponenza, passando ad uno stato di grazia – perché si sente un eletto che ha ricevuto la dose miracolosa – a quello di sfida, fino a quello del disgusto a cui solitamente segue un’affermazione del tipo “IO l’ho fatto per altruismo” oppure “perché questo è l’unico modo per uscirne”, il che, per differenza, incornicia automaticamente il tuo “no” nella sfera del “sei un egoista e un incosciente”.

Al di là delle reciproche convinzioni personali, ritengo che questo atteggiamento potrebbe essere di per sé motivo di allontanamento dal contesto in cui avviene il “simpatico siparietto”. Purtroppo non sempre è possibile farlo e pertanto la mia reazione si modula in virtù del mio interlocutore e del livello di confidenza che ho con questa persona. Resta il fatto che sarebbe eventualmente gradito evitare l’argomento, se non altro per mero buon gusto. Fermo restando che chi sceglie di farsi somministrare il siero ha tutto il mio rispetto; gradirei che anche dall’altra parte si palesasse tale riconoscimento. Ovviamente in questo post parlo dei “fondamentalisti della vacciniade”, non sto generalizzando. So già che fin qui ho accumulato un buon punteggio come NoVax, complottista, negazionista e “ista” qualcosa.

Parlo quindi di quei fondamentalisti che si sentono dei VIP, da qui il neologismo “Vippino”. Sono quelli che si collocano di diritto nella sfera degli eletti, quelle persone devote a “SantaPharma da OMS” che, con ossequiosa riverenza, si prostrano davanti ad ogni divina pratica di inoculazione, mutuata da assiomi e mantra ripetuti all’infinito e che rasentano il fanatismo. La lunga schiera di sedicenti esperti da palcoscenico contribuisce ad alimentare la eco sul tema, conferendo al siero miracoloso ogni sorta di funzione e di potere taumaturgico. I media mainstream rilanciano teorie fantascientifiche o producono affermazioni che nessuno ha mai pronunciato ma che vengono attribuite ad un politico o ad un esperto blasonato per poi venire fagocitate da questi, per imbarazzo o per convenienza oppure perché deve essere detto così, riappropriandosene a pieno titolo.

Evidentemente ogni inoculazione ha il potere, in primis, di cancellare la memoria. I fedeli non rammentano più le varie fasi che hanno accompagnato, dagli esordi fino ad oggi, questa campagna vaccinale che definirei una “scampagnata vaccinale”, intesa come spensierata pratica tesa ad allontanare ogni ragionevole dubbio o, sarebbe stato più interessante e gradito, ogni dibattito con contraddittorio sul tema in questione. Tutto si risolve con quattro dogmi e un paio di anatemi dal sapore lontanamente scientifico per poi ritrovarci ad assistere ai cosiddetti “spot istituzionali” che in realtà sono roba da avanspettacolo di basso livello in cui altri VIP praticano l’esercizio del proselitismo, o dell’imbonitore, fate vobis o fate Bonolis, annaffiando tutto con un frizzante slogan “RIPRENDIAMOCI IL GUSTO DEL FUTURO” pronunciato da Amadeus. Si chiude così il teatrino dei suddetti VIP che si alternano in questo gioiello della comunicazione attraverso cui ci viene offerta ogni sorta di motivazione logica e sensata per cui sarebbe il caso di farlo (ironizzo).

Un “RIPRENDIAMOCI IL GUSTO DEL FUTURO” sulla falsa riga di “Enjoy Coca Cola” o del vecchio slogan della Kodak “E’ bello sapere che c’è” o della Kraft “Cose buone dal mondo” (come si vede che ho una certa, eh?!) che pone il messaggio alla stregua di un prodotto commerciale di largo consumo da acquistare alla grande distribuzione, si intende portare un messaggio agli italiani attraverso i VIP del mondo dello spettacolo; forse pensando di recuperare il danno che quelli della scienza da show business hanno generato da un anno e mezzo a questa parte. Come se non bastasse, a corollario di questa pletora di immagini e di suoni mal combinati, arriva la “simpatica coreografia” che farebbe imbarazzare qualsiasi ballerino RAI degli anni ’80 che allietava i sabato sera, a partire da un lontano “Canzonissima” fino ad un indimenticabile “Fantastico” (e qui ribadisco che ho una certa..)

Torniamo alla perdita di memoria; siamo passati da un “Sono sicuri, sono testati, nessuno muore con i vippini”, a leggere di qualche decesso di persone neo vaccinate e giustificarlo con “Rapporto rischio beneficio a favore del beneficio” per sconfinare con “Ritiriamo AstraZeneca” poi lo ridiamolo ma solo a chi è alto biondo e bello, possibilmente sano. Senza dimenticare del “nessuna correlazione”, assimilabile ad un “ricorda fratello che devi morire”, legata ad ogni decesso (e ce ne sono tanti) o a menomazione di vario grado e durata, fino all’invalidità permanente, per raggiungere l’apoteosi a sostegno della tesi per cui, dato il fallimento annunciato dei cosiddetti vaccini – ma mai dichiarato o dichiarabile -, per battere le varianti occorre praticare “l’eterologa” che, detto così, pare una cosa seria ma in realtà è il termine fantascientifico con cui si vuol far passare l’idea che dei farmaci, di per sé poco testati e i cui effetti di ciascuno sono tutt’ora allo studio (attraverso chi si sta vaccinando), possano essere mescolati come un cocktail preparato da un barman di uno dei peggiori bar di Caracas, utilizzando prodotti di brand diversi. E’ come se prendessi il cofano della Panda e volessi metterlo sulla Stelvio e ti dicessi a tutti che così è meglio. Mah…

Davanti a cotanta potenza di fuoco non mi resta che concludere ribadendo il mio rispetto verso tutti, in questo caso in particolar modo verso coloro che si vaccinano; liberi di fare ciò che volete ma tra i tanti mantra che si sentono h24 e ovunque, aggiungo il mio che prendo in prestito dal grande Gigi Proietti: “nun me rompe er cà”.

Crediti:

Covid-19. E se fosse tutto sbagliato?

Riflettevo… lo so, lo faccio troppo e troppo spesso ma è una funzione preinstallata che si autoricarica, non posso farci nulla.

Riflettevo, appunto, sulla situazione Covid-19. Siamo ad agosto, non vedo zombi a giro per strada (tranne qualche eccezione ma diciamo che è solo colpa del caldo), mi pare che grazie a Dio siamo ancora qui a “ciarlare” e che l’Italia stia continuando a dibattere su ciò che è di “fondamentale importanza per tutti”…

Di cosa?

… Ma dei ministri scelti dal mazzo, “presi a sorte” (leggete: capri espiatori) che hanno pensato bene di prendersi i 600+600 Euro che INPS ha gentilmente offerto alle P.IVA, previa richiesta al famoso sito web dell’Istituto di Previdenza – di cui ho parlato in passato su questo blog e sul mio libro INFLUENZATI – oggetto di fantomatiche dimostrazioni di inefficienza e di mirabolanti risposte da parte del server. Beh… solo per essere riusciti ad ottenere quei soldi, presentando domanda attraverso il sito dell’INPS, avrebbero tutto il diritto di tenerseli ma… lasciamo perdere le facili ironie che in questo agosto torrido non giovano nemmeno come freddure.

E’ questo il vero problema dell’Italia, no?

Beh, allora vogliamo parlare del presidente Conte che ci assicura che i vaccini non saranno obbligatori e a distanza di due giorni da questa dichiarazione salta fuori Renzi (governo ombra con solo il 2.5% di consensi dai recenti sondaggi) che asserisce l’esatto contrario, invocando una vaccinazione di massa obbligatoria, altrimenti non ci sarà un domani?

Ma no, nemmeno questa è la notiziona ma entrambe sono le notizie create ad arte, ben confezionate per continuare a perpetrare lo sport nazionale e internazionale nella disciplina della “distrazione delle masse” o del “fumo negli occhi”. Sai… le olimpiadi sono saltate e la mancanza di questo grande evento sportivo deve essere compensata in qualche modo.

L’Italia ha molti problemi, stiamo annaspando in una situazione dove il debito pubblico aumenta, il PIL precipita, molte attività commerciali non hanno nemmeno aperto dopo il lockdown, ed altre non si sa se arriveranno a fine anno. La cassa integrazione tarda ad arrivare o non viene erogata, etc. etc. Oramai del MES se ne riparla a dopo le elezioni, almeno su questo credo che i vari esperti di comunicazione al servizio dei partiti siano concordi. Sempre che poi non saltino fuori con qualche mirabolante trovata per vendercelo come Jolly in stile “Giochi senza frontiere” (e qui si vede che ho una certa età).

Oltre a tutto questo, per i media e per certi esperti da palcoscenico, la situazione epidemica attuale, a livello nazionale ma soprattutto internazionale, è grave, preoccupante, tragica! Ma vediamo cosa sta accadendo a casa nostra, giusto per “divertirci con le ultime news”…

Adoro i titolisti dei quotidiani.

Credo che facciano parte di una razza tutta particolare, forse mitologica perché se ne parla da sempre ma nessuno li conosce o li ha mai visti (tranne pochi eletti); eppure la loro presenza è tangibile. “Si narra che un titolista sia passato dopo che Arianna diede il filo a Teseo, col solo scopo di ingarbugliarlo. Tant’é che Teseo, vistosi al perso… in realtà è ancora lì nel labirinto”.

Di cosa stiamo parlando?

Della dose quotidiana di paura, di deformazione delle parole a vantaggio di una neolingua dirompente. Perché, ditemi, vi pare che la Toscana tremi? Che ci sia un incremento di positivi tale da definirsi impennata di casi a Prato, in riferimento a 6 persone? Che lo sia in Italia con un “più 552” o nel Lazio siamo addirittura al boom di casi in una settimana perché ne hanno trovati 118 positivi?

Allora, togli tutta ‘sta roba e ragiona un attimo con me, così, solo per fare due chiacchiere tra amici.

Da oramai oltre sette mesi ci viene detto di tutto sul Covid. Una delle cose che a me manda fuori di testa è la recita quotidiana dei nuovi contagiati. Ad oggi, mentre vi scrivo, sono stati registrati, NEL MONDO, 20.919.243 casi positivi. Cosa vuol dire questo? Facciamo un primo punto.

Con una popolazione mondiale di quasi 8 miliardi di persone (per l’esattezza 7,804,903,823 persone) il suddetto numero di contagiati corrisponde ad un indice di contagiosità dello 0,26%. Oltre a questo va detto che queste persone, sono per un 80% dei casi, asintomatiche. Sono persone che per tutta una serie di motivi sono state sottoposte a tampone, sono risultate positive ma non hanno o non avevano alcun sintomo. Tra queste dobbiamo anche considerare che oggi ci sono persone che non sono più positive e che probabilmente non sono uscite da questa lista (o non tutte). Oltre a questo ci sono gli sbagli, i falsi positivi e i metodi di registrazione delle positività non condivisi e definiti da un protocollo univoco a livello mondiale; tant’è che nel Regno Unito le hanno contate due volte:

Decine di migliaia di test sul coronavirus sono stati contati due volte, ammettono i funzionari” da The Telegraph – 21.05.2020

E COMUNQUE CHI E’ POSITIVO AL CORONAVIRUS NON E’ INFETTO NE NEMMENO UN MORTO CHE CAMMINA!

Decessi?

Nel mondo, sempre ad oggi mentre vi scrivo, si registrano 759.582 casi che corrispondono ad un indice di mortalità dello 0,009%. Anche qui i decessi non è facile stabilire se sono tutti riconducibili (parlo sia in difetto che in eccesso) al Covid-19; sono numeri difficili da gestire poiché per stabilirlo dovrebbe essere effettuata un’autopsia a tutte le persone decedute e, come è risaputo, almeno in Italia, all’inizio dell’Emergenza Covid le autopsie non venivano eseguite e tutti i decessi venivano classificati come morti per Covid-19; questo l’ho abbondantemente riportato nel mio libro “INFLUENZATI. NON SOLO DAL CORONAVIRUS”. Detto ciò, ad oggi nel nostro Paese sono state registrate come decedute per Coronavirus, 35.231 persone. Sono numeri che vi dicono poco? Beh, il paragone si fa presto a farlo. Prendiamo infarto e ictus, uccidono ogni anno 240.000 persone in Italia e rappresentano la prima causa di morte e invalidità. Così, tanto per dire….

Parliamo degli USA… I tanto citati USA che paiono reggersi solo grazie alle sparate di Trump che fanno risalire il buonumore a livello internazionale. Avete sentito quella dei rubinetti, dell’acqua e dello shampoo? No, non è una barzelletta ma vi riporto qui un link almeno se avete voglia di sorridere un po’ potete farlo. Sarà mica un messaggio criptico di Trump diretto ai QAnon? No, dai, non lo dico altrimenti passo per complottista internazionale megagalattico.

Foto da PIXABAY – 2108027

In USA, dicevo, sono decedute 167.298 persone. A sentire i telegiornali pare che gli americani siano tutti condannati o poco ci manca. Così, sempre per mera curiosità, sono andato a prendere qualche numero da Wikipedia per vedere quante persone risiedono nella zona meno popolosa di New York; si tratta di Staten Island nella contea di Richmond. Nel 2017 era stimata una popolazione di 479.458 persone. In pratica, la “grande catastrofe americana” di cui si sente continuamente parlare corrisponde a meno della metà delle persone che sono residenti nell’area meno popolosa della Grande Mela. Occhio… non voglio “sminuire” o “minimizzare” chi sta dietro a questi numeri. Si parla sempre di persone ma stiamo parlando degli Stati Uniti d’America, 50 stati che in totale contano 328 milioni di persone!!!

Avete un’idea di quante persone muoiano ogni anno per il fumo da sigaretta? 8 milioni di persone, e non mi pare che questa sia ritenuta un’emergenza né mondiale né nazionale. Ah, mi dici che queste persone “non sono infette” e quindi “muoiono loro e non tu?” Per la serie “cxxxi loro e chi si è visto si è visto?” Complimentoni per l’altruismo ma allora ti parlo di fumo passivo; di quello che non fumi tu perché magari hai deciso di non fumare ma frequenti fumatori e respiri quello degli altri. Ogni anno, in Italia, 700mila persone muoiono per fumo passivo e qui, credimi, non c’è vaccino che tenga.

Ecco… veniamo alla “renziade” che nonostante tutto continua ad aggiungere capitoli dell’epica saga che ritrae le gesta del “fenomeno di Rignano”. Per sua bocca, e per quella della sua candidata di punta alle regionali per la Toscana Stefania Saccardi, viene invocata l’obbligatorietà del vaccino. Pare essere l’araldo con cui fregiarsi e conquistare la poltrona di governatore della regione; obbligo di vaccinazione!

Foto da PIXABAY – 5073832

Ora, vedi un vaccino anti Covid-19 a giro? No, dico, lo vedi?

Si parla di averne uno forse per l’anno prossimo ma, a parte i discorsi pro-vax, no-vax, free-vax, riflettevo su un fatto molto semplice, forse banale, sicuramente sbagliato (forse anche no)… Se l’obiettivo vaccino è debellare il Covid-19 attraverso l’immunizzazione dell’individuo al quale viene inoculato ma anche ottenere la cosiddetta “immunità di gregge”, ad oggi, metà agosto di questo delirante 2020, dato che gli attuali positivi sono oltre venti milioni, e parrebbe che il numero sia solo destinato a salire, visto che i decessi sono significativamente rallentati, visto che qualche cura si è trovata e che comunque è somministrabile ai sintomatici e che nella maggior parte dei casi evita il ricovero ospedaliero, o peggio,la  terapia intensiva… ma perché non facciamo un bel “bomba libera tutti”?

“O mammina che ha detto il Saldarelli, o che è pazzo?”

Si fa per ragionare… Sarò pure pazzo ma se si parla di immunità di gregge in un senso, questo concetto dovrebbe essere pur valido anche se ci stesse pensando madre natura. In tal caso via tutto, via gli obblighi e via i divieti… Anche e soprattutto perché per il  Covid-19 pare stiano sviluppando diversi tipi di vaccino. E’ mutato una caterva di volte e quindi il problema non è se il vaccino funzionerà e come funzionerà, se sarà sicuro o meno ma anche quale vaccino sarà più efficace rispetto ad un altro, con tutte le conseguenze del caso, soprattutto economiche e del possibile “panico da vaccino fuffa” o “corsa al vaccino top del top annata speciale riserva oro”. Ce la vedo la signora Maria che ragiona al mercato dicendo: “io ho preso quello del Putin, gli’è bello lui con tutte le su’ tigri…” E la signora Marisa: “O che tu dici… io ho preso quello dello Spallanzani, l’è più bono e poi l’è a chilometro zero…”.

Quindi, io faccio solo delle ipotesi, dei ragionamenti del tutto personali e privi di ogni fondamento scientifico. Probabilmente ragiono con quel “sano empirismo” che forse a qualche scienziato fa storcere la bocca ma ricordo che è proprio grazie a certe riflessioni, a continue revisioni delle teorie e all’osservazione delle cose che si ottengono dei risultati. Mi pare che stiamo assistendo, da oramai troppo tempo, ad una messa in campo di risorse economiche spropositate a livello mondiale, nel tentativo di cercare un vaccino per qualcosa che probabilmente non potrà essere “vaccinabile”. I precedenti tentativi di trovare un vaccino per altri virus “famosi”, vedi SARS o MERS, sono stati abbandonati; ci hanno provato ma quando iniziarono le sperimentazioni la malattia non costituiva più un’immediata minaccia ed è stato fermato tutto.

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Quindi… sicuramente occorrerebbe tutelare i più deboli, a partire dagli anziani. Tenere in quel caso la mascherina (sempre che funzioni) se ci si trova in prossimità di persone anziane; per il resto, ricominciare a fare quello che facevamo prima ma meglio, lavandoci le mani, bene, più volte al giorno; evitare di stare addosso alle persone mentre si parla e rispettare comunque quella distanza, che io definisco “margine di rispetto” che l’educazione prevede e che dovrebbe essere adottata nell’ambito dei rapporti interpersonali. A parte questo, vivere. Ripeto, lo affermo alla luce dei dati attuali; forse non lo avrei detto 4-5 mesi fa. Parlo di oggi.

Ecco che mi assegno da solo un nuovo appellativo con un suffisso “ista”, come oggi va di moda affibbiare se qualcuno parla fuori dal coro. Sono un utopista a pensarla così perché tanto ci saranno sempre i titolisti, gli esperti da palcoscenico e le emergenze sanitarie da portare avanti e dietro a questi gli speculatori della finanza e le lobby varie che hanno interesse a vedere le nazioni indebitarsi.

Quindi… e se fosse tutto sbagliato?

 

Un saluto particolare ai miei detrattori ai quali oggi ho dato molto materiale per scannarsi contro di me.

Buona vita, a tutti, detrattori compresi.