Ho visto… spot in cui ci sono personaggi che si cimentano in un’improbabile carbonara per promuovere gli spaghetti di un noto produttore di pasta italiana.
“La carbonara si fa con la pancetta oppure con il guanciale?”…
Ma con tutte le trasmissioni televisive che ci sono dedicate alla cucina, dobbiamo proprio mandare in televisione uno che non sa cucinare per fare pubblicità ad una pasta?
Dedicato a coloro che non mangiano se non dopo aver visto “La prova del cuoco”. Dedicato a quelli che vorrebbero andare a “Master Chef” perché qualche amico gli ha detto che “cucina da Dio” e, ripensando a questa affermazione, non è che sia proprio un gran complimento visto che “lui” si è limitato a insegnare a “suo figlio” a distribuire pane e pesci crudi. Lo faceva bene, per carità, ma pur sempre pesci crudi restano.
Ho visto… spot in cui si promuove l’utilizzo dello zucchero italiano.
Lodevole come incentivo al consumo dei prodotti made in Italy. Lodevole per quello che concerne la promozione dell’attività di molti agricoltori italiani. Meno lodevole, in generale, per quanto concerne l’uso dello zucchero…
Dedicato a quelli che “nello zucchero mettono un po’ di caffè”…
Dedicato anche a coloro che mangiano pasta e pane e poi usano il dolcificante ipocalorico nel caffè…
Ma direi anche che lo dedico pure a coloro che dello zucchero non sanno cosa farsene. A coloro che hanno capito che lo zucchero non è un alimento da integrare alla propria dieta. Non me ne vogliano gli agricoltori italiani ma ci sarebbero tante altre cose buonissime e più utili da produrre al posto dello zucchero…
Ultima cosa. Lo zucchero non si coltiva ma si produce. Casomai è la barbabietola da zucchero che si coltiva.
Vorrei fare i miei complimenti agli ideatori del progetto “giocampus“. Ho visto oggi al TG5 il servizio che gli è stato dedicato e ne sono rimasto in gran parte affascinato. Ritengo che sia un progetto degno di nota, molto importante, soprattutto oggi che mancano punti di riferimento.
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Ho solo qualche perplessità… ti pareva che non trovassi qualcosa che non mi tornasse?!?!
Vi prego (mi rivolgo agli attori di questo progetto) di non prendere le mie parole come una critica ma solo come un segnale che deriva da una mia impostazione culturale e, probabilmente, una spiccata diffidenza su tutto quello che ruota intorno agli interessi delle grandi multinazionali. Sul vs. sito avete riportato a piè di pagina questo payoff “L’alleanza educativa per le future generazioni” sotto al quale compaiono i loghi di vari enti, organi istituzionali e quello della Barilla. Ora, se un progetto come questo vuole promuovere l’educazione alimentare mi pare un po’ troppo di parte coinvolgere un partner che dell’alimentazione ha fatto il proprio business. So che servono fondi per promuovere certe iniziative ma è come se volessi promuovere una corretta educazione sessuale nelle scuole attraverso uno sponsor come YouPorn.
In altre parole, fin tanto che tutto si riduce al mero gioco mi va benissimo che i partner siano aziende che operano in settori affini all’argomento trattato nel gioco stesso (ad esempio, se gioco a MONOPOLI è giusto che la Hasbro partecipi in veste di sponsor). Diversamente, se parliamo di EDUCAZIONE ALIMENTARE ritengo che un’azienda come BARILLA sia un po’ troppo di parte e mi fa pensare che le indicazioni che vengono fornite ai genitori e ai bambini, in fatto di alimentazione, possano, e uso il condizionale per forza di cose, essere influenzate dalla presenza di uno sponsor che produce pasta, pane, merendine e prodotti da forno.
Parliamo da tempo di incremento dell’obesità infantile in Italia (11% dei bambini italiani è obeso) derivante da un uso eccessivo di carboidrati/zuccheri assunti attraverso merendine, pasta, pane e derivati del grano, uniti alla insufficiente attività fisica e poi, il progetto educativo alimentare “giocampus”, è sostenuto da Barilla?