A questo punto ritengo importante fare chiarezza

Alla luce di alcuni fatti che mi vedono coinvolto, devo fare un po’ di chiarezza; per chi mi conosce, per i miei amici, parenti, verso i miei clienti e partner di lavoro.

Nella vita non finisci mai di imparare e soprattutto di stupirti del comportamento di alcune persone. Non farò nomi per non scadere in giochini ridicoli. Diciamo, per semplificare, che ad un certo punto sono spuntati dei sedicenti professionisti creativi che millantano scintille di genio. Personaggi che si attribuiscono meriti che non hanno se non quello di aver fatto un maldestro “copia e incolla” dei miei prodotti. Personaggi che vantano di creare qualcosa di innovativo, caratterizzato da una particolare attenzione al fattore estetico e qualitativo. Parliamo di articoli di design e accessori “pensati” e realizzati per chi lavora o gioca con i droni. Tutto questo col supporto di altre persone, operanti nel settore droni, che pur conoscendomi bene e pur sapendo che sono sempre stato aperto e disponibile per trovare il modo di fare rete, creare sinergie, si sono ben guardate dal contattarmi o citarmi nei loro soliloqui, anzi, omettendomi del tutto hanno dato per scontato che il lavoro da me svolto fino ad oggi nel settore APR non sia mai esistito.

“Non importa… andiamo avanti”.

Non entro nei dettagli. Desidero solo comunicarvi che io, Stefano Saldarelli, titolare della Achrom (libero professionista nel settore della grafica dal 1998), dalla fine del 2013 ho cominciato a sviluppare una linea di prodotti e accessori dedicati a chi opera nel settore dei droni. Nel 2014 ho avuto modo presentare ufficialmente i miei prodotti ai vari Roma Drone Conference e successivamente ad altri appuntamenti di settore come Dronitaly e ultimamente al Roma Drone Expo&Show e al FlyParty di Montagnana insieme ad Helix Island.

Sono stato il primo in Italia e probabilmente anche in Europa a ideare e realizzare accessori per chi lavora con i droni. Non sono alla ricerca di primati o di onorificenze; cerco solo di far chiarezza. Non pretendo di gestire un monopolio. Sono convinto che le idee aleggino nell’aria e che le menti creative siano in grado di coglierle ed ELABORARLE per poi sviluppare qualcosa di DIVERSO, di ORIGINALE di cui magari andare anche fieri. I veri creativi assorbono energie ed elementi dal mondo che li circonda; si saturano di immagini, suoni, colori, forme che pervadono ogni anfratto della mente. Si ispirano, avviano un processo mentale che li porta ad elaborare qualcosa di NUOVO, di DIVERSO. Se questo non accade in questo modo e ordine allora si parla di PLAGIO o di COPIA.

brochure_achrom_01

Detto ciò, molti di voi mi conoscono, alcuni sono miei clienti da tempo, altri probabilmente avranno modo in futuro di conoscermi personalmente o di acquistare qualche prodotto dal mio shop. Non mi interessa cosa intendono fare questi millantatori di professionalità, voglio solo comunicare che i miei soli partner con i quali collaboro a vario titolo, sono:

Rivenditori ufficiali:

Media:

Fiere di settore:

Aziende partner con scontistiche di acquisto riservate:

Sul mio sito web sono presenti solo ed esclusivamente le mie creazioni, frutto della mia OPERA D’INGEGNO. Prodotti e soluzioni che ho sviluppato, perfezionato nel tempo, grazie anche ai feedback dei miei clienti che ho servito e che continuo a soddisfare, offrendo loro prodotti di qualità, originali e personalizzabili.

Posso affermarlo con orgoglio e i fatti lo dimostrano: i miei prodotti possono essere visti in giro, indossati o utilizzati dai miei clienti PILOTI DI APR o appassionati di droni, hobbysti, aeromodellisti, ecc., Vengono promossi dai miei partner e venduti solo da me o tramite i miei rivenditori HELIX ISLAND e ICT CUBE. Questo lo scrivo a beneficio di coloro che potrebbero cascare nel tranello della “sovrapposizione di informazione” dovuta alla duplicazione di chiavi di ricerca sui motori di ricerca; in pratica “lor signori” non si sono limitati a copiare i prodotti ma anche i nomi. Tentativo perpetuato solitamente da chi ha poco di suo da proporre se non molta arroganza e mancanza di fantasia.

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Comunque, troverete in giro prodotti che a prima vista potrebbero essere “scambiati” per i miei. Appena avrete modo di soffermarvi ad analizzare meglio gli articoli in questione noterete una certa differenza e, badate bene, non dico in meglio o in peggio perchè non spetta a me darmi dei giudizi. Vi dico solo di guardare con molta attenzione gli articoli e di capire che se cercavate i prodotti a marchio DRONE by ACHROM, DRONE 4 FUN o quelli per PILOTI DI APR creati da me, li trovate solo e soltanto sul mio sito http://www.achrom.info e presto su quello di Helix Island, www.helixisland.it e su quello di ICT Cube, http://shop.ictcube.it/.

Trovate informazioni sulle mie attività anche su Quadricottero News, rivista di settore specializzata. Basterà digitare ACHROM sul motore di ricerca presente all’interno del sito di Quadricottero News per ottenere un po’ di informazioni che mi riguardano.

Detto ciò, ben venga la concorrenza quando questa è da stimolo per migliorarsi, per creare nuove cose e spingersi ad affrontare continue sfide. Non approvo chi non ha rispetto, non applica nella vita e nel lavoro i principi fondamentali che distinguono chi fa le cose fatte perbene e chi le fa tanto per fare o per ledere qualcuno, soprattutto quando va a dire in giro che è “farina del proprio sacco”.

Colgo quindi l’occasione per ringraziare chi mi ha dato fiducia fino ad oggi e spero che vorrà continuare a rivolgersi a me per acquistare prodotti e accessori PENSATI per chi lavora o gioca con i droni, ricordando che sono prima di tutto un grafico creativo che sviluppa soluzioni per la comunicazione visiva in generale, quindi non realizzo solo i prodotti presenti nel mio shop ma anche tutta una serie di altre cose e offro servizi di cui potete prendere info navigando sul mio sito.

Ringrazio tanti di voi per le attestazioni di stima che ho ricevuto per email, in chat e durante le fiere a cui ho partecipato dove ho avuto il piacere di stringere la mano a molti di voi e finalmente di poter assegnare, almeno a qualcuno, un volto oltre a un nome e a una voce.

Quindi, il mio blog racconta tanto di quello che faccio e quando è stato fatto in questi anni. La mia pagina Facebook aziendale idem e stessa cosa vale per il mio sito web.

Chiudo con un frase che mi piace attribuire ad un famoso artista, anche se non credo l’abbia mai pronunciata: “Ai POSTER l’ardua sentenza” come avrebbe potuto dire Mimmo Rotella (artista, celebre per aver inventato e proposto attraverso le proprie opere la tecnica del décollage applicata ai poster – trovate sul web tutti i riferimenti del caso).

Stefano Saldarelli

I miei canali web dedicati al settore droni:

  • DRONEVOLUTION Blog – aggregatore di informazioni provenienti dal settore
  • DRONE su Facebook – pagina sulla quale vengono rilanciate le notizie postate su DRONEVOLUTION e quelle provenienti da altri canali social.
  • DRONI E DRONISTI, sezione interna del mio blog
Pubblicità

Houston… mi hanno copiato! Allora so’ famoso!!

“Houston We Have a Problem”. Così i media riportarono la frase pronunciata a bordo dell’Apollo 13 nel momento in cui gli astronauti si resero conto che effettivamente la loro situazione era grave.

“Houston I Have a Problem” è anche il tormentone che il mio personaggio John Doe, protagonista del libro “GoodMooning! Andare sulla Luna è una cosa molto seria! …o forse no? Il programma spaziale segreto che portò l’uomo sulla Luna“, pubblicato da Phasar Edizioni nel dicembre 2012, che pronuncia in ogni occasione durante la sua surreale e ironica missione sulla Luna.

Oggi, a distanza di quasi un anno dalla pubblicazione del libro, girando per Prato mi sono imbattuto in uno stendardo pubblicitario che promuove alcune iniziative commerciali proposte da I GIGLI, notissimo Centro Commerciale della piana di Firenze.

Cosa c’è di strano in questo poster? Bè, a parte alcune interpretazioni in chiave approssimativo-fantascientifica che lasciano un po’ il tempo che trovano, parlo degli “incontri ravvicinati con lo shopping” che dovrebbero far leva sui più noti ed affascinanti “incontri ravvicinati del terzo tipo” che comunque non c’incastrano nulla con l’astronauta rappresentato, ciò che mi ha fatto particolarmente incuriosire e porre maggiore attenzione sul messaggio visivo, sono state almeno tre cose che associate insieme creano “l’effetto copia” del mio personaggio. Mi riferisco in particolare ad un racconto breve riportato nel libro GoodMooning! Il racconto si intitola: “Inaspettata vita aliena sulla Luna? Possibili tracce…”

Sul manifesto de I GIGLI compare l’astronauta con un hamburger in primo piano e il claim “Incontri ravvicinati con lo shopping”. Gli incontri ravvicinati si ricollegano agli “alieni” dell’omonimo film di Spielberg, e l’astronauta che occupa gran parte dello spazio del layout si trova circondato di vari oggetti, tra cui, in primissimo piano, un hamburger ben farcito tenuto nella mano sinistra dell’astronauta, come nella mia illustrazione. Quindi, se prendi gli incontri ravvicinati, quindi vuoi evocare gli alieni, prendi un astronauta, gli fai afferrare un hamburger con la mano sinistra, non ti pare che sia qualcosa di più di una normale coincidenza?

Il mio astronauta John Doe si trova in missione sulla Luna, nella mano sinistra impugna un hamburger farcito e, alle sue spalle, c’è l’insegna dell’Alien‘s Burger, il “noto fast food lunare”.

Questa è l’immagine che è stata diffusa con la campagna pubblicitaria de I GIGLI nelle versioni verticale e orizzontale:

Queste invece è l’illustrazione del mio libro (a sinistra) e quella comparsa sulle t-shirt (a destra), quest’ultime realizzate a giugno del 2012 e pubblicate su Blomming.

Bè, sono contento. Alcuni amici mi hanno detto che questa copia non autorizzata dovrebbe essere segnalata e perseguita a norma di legge. Io dico… chi se ne frega! Sono stra contento. Se mi copiano vuol dire che evidentemente qualcosa di interessante e piacevole l’ho creata.

Magari avrei gradito un grazie da parte dell’agenzia di comunicazione che cura l’immagine a I GIGLI e poter mettere in vendita il mio “best seller” a I GIGLI, a titolo ovviamente gratuito, vita natural durante.

…ma sono un artista e purtroppo, vivo di gloria!

P.S. Comunque, caro Sig. I GIGLI, se la suddetta proposta la ritiene fattibile, potrei tralasciare per un momento “la gloria” e piegarmi volentieri al vile denaro. Parliamone.

Book trailer di GoodMooning! – realizzato da me

Promo pubblicitario del libro GoodMooning! – realizzato da TVPrato

Intervista a “Pomeriggio con te” – su TVPrato. Trasmesso in diretta il 19.12.2012

Omaggio, plagio o copia?

Fin dagli albori della civiltà l’uomo ha preso ispirazione per le proprie creazioni osservano l’ambiente che lo circondava e ciò che altri suoi simili avevano già realizzato. Col progredire della cultura, delle arti e, più recentemente, con l’avvento della fotografia e del cinema, ogni qual volta vediamo, leggiamo o sentiamo qualcosa che ci porta alla memoria immagini e suoni già codificati e inseriti nel nostro bagaglio culturale, si ripropone l’annoso dibattito: “Ci troviamo davanti a un omaggio, un plagio o ad una copia?”.

Non sempre si tratta di déjà vu. Spesso ci troviamo a vivere un’esperienza reale in cui il nostro cervello associa e confronta eventi già vissuti con altri più recenti ritenuti simili e automaticamente messi a confronto.

Poiché mi occupo di grafica e comunicazione visiva mi piace trattare questo argomento confrontando le immagini e, nello specifico, appagarmi e appagare gli appassionati, prendendo in prestito quelle tratte da film di fantascienza.

Parlare in termini di plagio o copia è materia di chi gestisce e regolamenta il diritto d’autore. Coloro che parlano di “omaggio” spesso mettono le mani avanti per evitare problemi  legali, a meno che tale affermazione non sia preceduta da particolari accordi tra chi ha creato il primo “modello di riferimento” e chi lo ha succeduto proponendo qualcosa di simile per omaggiare il lavoro altrui.

In questo post non mi interessano aspetti potenzialmente discutibili in sede di tribunale. L’esercizio che invece mi piacerebbe fare con voi è semplice. Voglio sottoporre al vostro spirito d’osservazione alcune immagini riferite a scene di film che per alcuni aspetti estetici tendono ad essere molto simili tra loro. Per quanto mi riguarda la chiamo “deformazione professionale”. Vedo, confronto, ricordo ed elaboro in continuazione. Lo so, “non sto tanto bene”. A parte il mio stato di salute mentale, che paleso in modo che eventuali accuse sollevate dalle major cinematografiche nei miei confronti possano essere mitigate, vi chiedo…

Qual’è il vostro pensiero in merito?

Into Darkness - StarTrek - 2013
Into Darkness – StarTrek – 2013
Spazio 1999 - serie televisiva del 1975
Spazio 1999 – serie televisiva del 1975

Interior design: in questo caso gli elementi a confronto sono le scenografie dei due ambienti in cui si stanno svolgendo le rispettive scene. La prima immagine è tratta da una scena di Into Darkness del 2013, la seconda dalla serie televisiva degli anni ’70, Spazio 1999. Secondo voi, è sufficiente modificare il raggio della curvatura dei vertici dei rettangoli luminosi presenti sulle pareti di sfondo per creare qualcosa di “diverso” o di “non visto”, quindi originale?

Volti misteriosi e androidi: adesso vi mostro alcune immagini in sequenza appartenenti a film diversi. Il primo più in alto è un fotogramma tratto da The Prototype, film che uscirà nel 2014. A seguire trovate 9 del 2009, HellBoy del 2004, StarWars del 1975, Doctor Who, nato nel 1963 a tutt’oggi in programmazione e  Metropolis del 1927.

Potremmo parlare di evoluzione di uno stile? Di semplice ispirazione? O, almeno in alcuni casi, di copia?

prototype
“The Prototype” del 2014
9
“9” del 2009
HellBoy del 2004
“HellBoy” del 2004
starwars
“StarWars” del 1975
doctor_who
“Doctor Who” serie televisiva nata nel 1963 tutt’ora in produzione
metropolis
“Metropolis” del 1927

Astronavi: adesso parliamo di astronavi e prendiamo in esame la Prometheus, dell’omonimo film del 2013 e la Serenity dalla serie televisiva Firefly del 2002. Ovviamente quest’ultima è stata creata con budget decisamente limitati rispetto alla Prometheus, quindi effetti, rendering e orpelli vari fanno la differenza ma per quanto riguarda “il telaio”, le forme più caratterizzanti, e qualche proporzione alterata, le due navi spaziali come vi sembrano?

Prometheus del 2012
Prometheus del 2012
Serenity da Firefly del 2002
Serenity da Firefly del 2002

Vetrate: in Pandorum del 2009, ritroviamo la “croce” come elemento stilistico di particolare rilevanza, soprattutto in relazione a dove è stato adottato e per tutte le volte che viene portato all’attenzione dello spettatore. In questo caso, la croce, è stata impiegata per dare la sagoma ad una vetrata di una camera di stasi o ibernazione. La croce evoca la crocifissione e in quanto tale il dolore, la sofferenza. Tale espediente è stato adottato in precedenza da Punto di non ritorno del 1997, sempre per realizzare una vetrata. Questa volta appartiene a quella del ponte di comando della nave spaziale Event Horizon, uno degli ambienti fulcro dell’intero film. E’ ovvio che la croce la ritroviamo in ogni dove ma nel caso specifico abbiamo due film di fantascienza, entrambi evocano scenari da incubo e in entrambi i casi la croce è impiegata per realizzare una vetrata che caratterizza una scena ben precisa divenendo elemento importante e simbolico, nel contesto specifico.

Locandina del film "Pandorum" del 2009
Locandina del film “Pandorum” del 2009
"Punto di non ritorno" del 1997 - vetrata della Event Hrizon
“Punto di non ritorno” del 1997 – vetrata della Event Hrizon

Fortezze volanti: confrontiamo tre pellicole in cui questi imponenti e affascinanti dispositivi bellici e di difesa troneggiano nei cieli dei film di fantascienza. Per lo più sono piste per aerei volanti, tipo portaerei, che a loro volta possono volare. Nella mia esperienza di appassionato cinefilo, ho avuto modo di paragonarne almeno tre. Stiamo prendendo in esame comunque 3 fortezze volanti, quindi nate per soddisfare le medesime esigenze in contesti simili, questo per spezzare una lancia a favore dei creativi che le hanno concepite. Se poi vogliamo tirare questa lancia a qualcuno di questi creativi, vediamo di capire se ci troviamo davanti a copie o concept differenti dello stesso manufatto.

Le prime due immagini che vi mostro ritraggono la fortezza volante presente nel film The Avengers del 2012. Le successive tre, quelle più seppiate, sono tratte da Sky Captain and the World Tomorrow del 2004. Le due ultime immagini sono estratte da Il suono dei tamburi e L’ultimo signore del tempo da Doctor Who

The Avengers - la fortezza volante "Helicarrier"
The Avengers – la fortezza volante “Helicarrier”
The Avengers - la fortezza volante "Helicarrier"
The Avengers – la fortezza volante “Helicarrier”
Sky Captain and the World Tomorrow  fortezza "Manta"
Sky Captain and the World Tomorrow fortezza “Manta”
Sky Captain and the World Tomorrow  fortezza "Manta"
Sky Captain and the World Tomorrow fortezza “Manta”
Sky Captain and the World Tomorrow  fortezza "Manta"
Sky Captain and the World Tomorrow fortezza “Manta”
Doppio episodio del Doctor Who:  "Il suono dei tamburi " e "L'ultimo signore del tempo"
Doppio episodio del Doctor Who: “Il suono dei tamburi ” e “L’ultimo signore del tempo”
Doppio episodio del Doctor Who:  "Il suono dei tamburi " e "L'ultimo signore del tempo"
Doppio episodio del Doctor Who: “Il suono dei tamburi ” e “L’ultimo signore del tempo”

Questa analisi potrebbe continuare all’infinito. Per non tediarvi ulteriormente mi fermo qui ma qualora voleste indicarmi scene di film da comparare, sono qua per portare avanti questo interessante argomento con voi.

Crediti e approfondimenti:

Le immagini presenti in questo post hanno il mero scopo di supportare una discussione attraverso una documentazione iconografica adeguata. Con questo post non si ha alcuna intenzione di infrangere il diritto d’autore. Tutte le immagini e marchi appartengono ai legittimi proprietari.