3 suggerimenti per fare decollare il mercato dei droni in Italia

“Eccolo, è arrivato lui. Ti pareva che Stefano non avesse le risposte per ogni cosa. Ora, stai a vedere… ci sono fior fiore di aziende, federazioni, tecnici a vario titolo che si impegnano ogni giorno per cercare di far decollare il mercato SAPR in Italia e adesso arriva lui con le sue soluzioni…”

Uellà… Nessuno qui ha la bacchetta magica ma posso dire di essere un buon osservatore e, nel caso specifico, al di là del significato che questo termine assume in ambito ENAC, mi posso autoproclamare a pieno titolo OSSERVATORE SAPR o meglio OSSERVATORE del fenomeno SAPR italiano.

Questo perchè guardo, leggo, ascolto e mi rendo sempre più conto che il mercato DRONI in Italia è ancora sulla linea di partenza. Alcuni hanno già abbandonato la gara prima di partire, altri sono già in affanno e alcuni cominciano a studiare le strategie da adottare per affrontare la lunga maratona.

Ebbene sì, il mercato DRONI in Italia è paragonabile ad una maratona dal percorso impervio, in salita e in buona parte ancora da tracciare.

E allora? Ci mancavi solo te Stefano a ciarlare su queste cose. Menagramo che non sei altro! Si sa, è un settore difficile ma che fare?

Partiamo col dire che ENAC fa il suo lavoro. Bene o male non sta a me dirlo; lo fa punto e basta. Lamentele a parte dobbiamo imparare a conviverci e capire che di fatto il mercato dei droni in Italia si è resettato il 30 aprile 2014 con l’entrata in vigore del Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto; tutto quello che c’era prima è solo storia. In termini di regole, dopo la suddetta data, si è aperto un libro bianco. Sta a noi capire se lasciare scrivere tutti i contenuti “agli altri” o se essere NOI gli autori del nostro futuro.

Gli operatori e piloti cercano di adeguarsi ai cambiamenti normativi, o per lo meno cercano di farlo rincorrendo le varie “note esplicative” ed “emendamenti natalizi”, impegnandosi con costanza e determinazione per essere in regola, per operare in modo professionale rispettando le leggi.

Le federazioni. Ci sono, lavorano, organizzano tavoli, si adirano con ENAC, propongono soluzioni; Enac dice che prende nota e poi di fatto fa quello che ha sempre fatto, si ritenta col presentare proposte concrete per rendere il regolamento dei mezzi aerei a pilotaggio remoto qualcosa di più “fruibile”, diciamo così, si dibatte e si scrive… tanto, tanta carta, tante parole ma pochi volano.

Le fiere di settore si danno un gran da fare cercando di presentare soluzioni, mettendo in comunicazione i vari operatori, le aziende che lavorano nel comparto droni a vario titolo, coinvolgono qualche associazione di categoria, ecc. Sono vetrine importantissime ma ancora troppo specialistiche; ci arrivo più avanti su questo argomento.

Ma poi?

Poi che accade domani? Domani si cercano i clienti, ognuno fa come meglio crede e come può in base alle proprie competenze, tecnologie e al bacino di utenza che ha a disposizione ma poi, volendo applicare il regolamento alla lettera, lì non si può volare, là sì ma solo se hai un Transformer che di fatto è un terminatore di volo con paracadute sul quale sono state montate delle eliche, anche se sarebbe meglio che non ci fossero così potrebbe essere reso “inoffensivo”. Allora prendo un mini drone da 300gr con para eliche e volo anche in città ma che ci posso fare con tre etti di tecnologia che sta in aria per otto minuti? Tante cose se mi invento il lavoro impiegando queste tecnologie. Magari faccio ispezioni di facciate, grondaie, tetti, ecc… ma eventualmente c’è anche il dirigibile.

Cosa?

Si i “droni gonfiabili”. Quelli sì che sono una novità!

Urca, il conte Ferdinand von Zeppelin ci sta guardando da “lassù” un po’ basito, comunque i dirigibili di oggi non sono certo come gli Zeppelin dei primi del novecento. Oggi le tecnologie sono tali e tante che grazie ad esse è possibile realizzare dei “mini dirigibili” o “droni gonfiabili” capaci di avere un buon payload (carico trasportabile) ed essere sicuri. Un tempo veniva usato l’idrogeno come gas per far volare questi giganti dell’aria, oggi si usa l’elio, un gas inerte, non si incendia. Insomma, prendi un bel drone gonfiabile lo attacchi ad un filo e hai risolto tutti i problemi. O quasi…  “Allarme elio, riserve agli sgoccioli”. Comunque, resta il fatto che i palloni o dirigibili o droni gonfiabili, se legati e assicurati a terra, al momento non sono assoggettati alle previsioni del Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio remoto, Art. 2, comma 3, paragrafo (C)

t.hasa - airship - Licenza Creative Commons
t.hasa – airship – Licenza Creative Commons

E dei droni ad ala fissa?

Michael - wing tip - licenza Creative Commons
Michael – wing tip – licenza Creative Commons

Se riesci ad utilizzarli all’interno di un raggio che ti permette di gestirli in VLOS puoi usarli in ambito di Operazione Specializzata NON critica ma così li sfrutti in minima parte rispetto al potenziale che hanno. Se vuoi sfruttarne tutte le capacità dovresti usare il pilotaggio in FPV, ma non è ammesso dal regolamento ENAC, o tramite programmazione del piano di volo con waypoint e pilotaggio automatico o attraverso il controllo dell’APR utilizzando una ground station. Comunque, in entrambi i casi il volo non rientrerebbe nel VLOS ma in BVLOS (Beyond Visual Line Of Sight) e quindi diventano operazioni critiche anche se sorvoli un campo di mais con il nulla attorno per chilometri.

Quindi?

Ci stiamo impallando su una serie di problemi che se affrontati singolarmente – oppure ognuno di noi per conto proprio – non ci permetteranno di andare molto lontano.

Ecco i miei 3 suggerimenti o spunti di riflessione:


  • 1) Stiamo andando incontro a uno sbilanciamento tra domanda e offerta. Occorre impegnarsi per fare cultura nei confronti degli utenti finali che possono fruire dei servizi erogabili attraverso i droni altrimenti si verificherà un paradosso che è destinato a portare ad una crisi del settore prima che si possa definire tale: troppa offerta rispetto alla scarsa domanda. 

Ecco che mi riallaccio al discorso delle “fiere di settore”. Fino ad oggi è stato svolto un lavoro egregio soprattutto dalle più “storiche del settore” come Roma Drone e Dronitaly, sotto il profilo dell’informazione tecnico-scientifica e delle proposte commerciali rivolte ad un’utenza di “addetti ai lavori”. Piloti, tecnici, costruttori, videomakers, ingegneri, geologi, referenti della protezione civile, scuole per Piloti di APR, assicuratori, forze dell’ordine…

Si può e si deve fare di più per mettere in contatto DOMANDA con OFFERTA.

L’interesse per le tecnologie droni arriva “dal basso”, da chi ha veramente la necessità di utilizzare i SAPR per migliorare processi di produzione, controllo, vigilanza, monitoraggio, ecc… Se incrementiamo questo interesse non saremo più quelle poche centinaia di persone del settore che cercano di farsi ascoltare da chi fa le leggi.

Se costruisco aerei e formo piloti ma non comunico alle persone che possono anche spostarsi volando – e dei vantaggi che ne derivano – posso tenere gli aerei negli hangar e i piloti a casa, tanto nessuno ne avrà bisogno.

E’ una questione di marketing che va vista anche in termini politici. Allora, propongo:

Lia Reich - Precision agricolture - Licenza Creative Commons
Lia Reich – Precision agricolture – Licenza Creative Commons

Vogliamo parlare di agricoltura di precisione? Creiamo momenti di incontro tra le associazioni di agricoltori, come Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori, Associazione Nazionale Giovani Agricoltori, Unione Provinciale Agricoltori, Coldiretti, Associazione Italiana Agricoltura Biologica, ecc… coinvolgiamo gli enologi, gli agronomi, i consorzi dei vini DOC, DOCG, IGT, ecc. il Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina e gli attori della filiera droni che hanno sviluppato soluzioni ad hoc per il settore dell’agricoltura di precisione o precision farming. Presentiamo soluzioni tecnologiche impiegabili da domani, mostrando le possibilità che i droni possono offrire nel settore e chiediamo a gran voce un percorso di “facilitazione normativa” all’uso dei droni in ambito agricolo che preveda anche incentivi, detassazioni, recupero d’imposta, una serie di proposte per chi impiega i droni in agricoltura. 

Poi…

Per lanciare davvero il settore dei mini droni sotto i 300 gr., occorre creare momenti di incontro con le associazioni di amministratori di immobili / condominiali come ANACI, ASSIAC, ANAPI, ANAMMI, UNAI, ALAC, ANAIP, GESTICOND, ecc…, coinvolgere i sindaci delle città italiane tramite la ANCI e gli attori della filiera dei minidroni o droni sotto i 300gr, per presentare soluzioni concrete per il monitoraggio/ispezione degli edifici privati e pubblici, dei monumenti, per la prevenzione dei reati, per il controllo ambientale, l’abusivismo edilizio, ecc. mostrando loro come in concreto possono essere affrontati e risolti piccoli e grandi problemi quotidiani, grazie all’impiego di SAPR, coinvolgendo all’incontro le imprese edili, i manutentori, gli ingegneri civili, gli architetti…

Un’altra ancora?

Promozione e tutela del territorio. Altro incontro con gli stessi sindaci italiani, quindi richiami l’ANCI e gli presenti una serie di soluzioni che gli attori della filiera droni possono mettere in campo, in poco tempo e in modo altamente professionale. In tempi di spending review riuscire a valorizzare il proprio territorio attraverso riprese aeree, che possono essere realizzate anche in luoghi non accessibili ad altri aeromobili e soprattutto a costi contenuti, diventa vincente e attrattivo per molti sindaci. Occorre creare un modello di “protocollo di impiego dei SAPR” in aree urbane per la tutela e promozione del territorio, concertato con i sindaci e le autorità di PS locali. Ciò che dico è: “che chiami a fare ENAC per dirle che oggi devi volare su una piazza per fare delle riprese foto / video per il Comune X o che devi perlustrare un’area dove si pensa che vi sia in atto un abuso edilizio o di tipo ambientale?” Deve essere il Comune con le autorità locali di PS a richiedere e autorizzare un intervento puntuale, gestito in piena autonomia e in sicurezza, attraverso operatori specializzati e autorizzati ad operare con regolare Attestato o Licenza di Pilota di APR.

Non solo, sempre nell’ambito della valorizzazione e promozione del territorio, dovrebbero essere coinvolti in particolare i comuni montani che possono mettere a disposizione aree come piste da sci, da motocross, mountain bike, nordic walking, in periodi non interessati alle suddette attività, per studiare, insieme agli attori della filiera degli aeromodelli quadricotteri, un protocollo di impiego dei quadricotteri drone race in FPV, per creare eventi e gare all’interno delle suddette aree. Molto semplicemente, non voli oltre le cime degli alberi e il gioco è fatto. A chi dai noia?! Porti turismo, aumenti l’interesse per i droni race (e i droni in generale), propedeutico anche allo sviluppo di attività professionali nell’ambito SAPR, valorizzi i territori, crei un indotto economico…

Ne vuoi ancora una?

Chiama a raccolta videomakers e weddingplanners. Proponi un “protocollo di impiego dei SAPR” in ambito matrimoni. Trovi delle soluzioni condivise e definisci metodi che permettano di fare le riprese con i droni anche ai matrimoni. Regole base, senza troppi fronzoli. Non voli sulla testa delle persone, devi usare droni con paraeliche e/o cavi per il volo vincolato, devi predisporre aree buffer riservate al volo dei droni e comunichi alle autorità di PS (tramite un contatto facilitato e non oneroso) che un operatore abilitato all’uso del SAPR opererà in una certa zona (giorno e ora) garantendo determinati requisiti di sicurezza.

Drone Journalism. Convoca l’ordine dei giornalisti e mostra cosa sono capaci di fare i droni in ambito giornalistico in situazioni particolari, educando gli operatori che utilizzeranno i droni per il giornalismo alle regole del settore.

John Mills - Flying drones at the Harris Flights - Licenza Creative Commons
John Mills – Flying drones at the Harris Flights – Licenza Creative Commons

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Vuoi usare i droni per il trasporto merci? Lascia perdere Amazon con Prime Air o Google con Project Wing, loro fanno già la loro corsa e a loro modo l’hanno già vinta. Crea soluzioni per la logistica dedicata al trasporto di merci di prima necessità come i farmaci, apparecchi medicali (es. defibrillatori) per portarli nelle aree più disagiate. In questo caso coinvolgi anche il Ministero della Salute e gli presenti un progetto ad hoc. Corridoi di volo, quote (altitudine di volo) stabilite, tratte concordate …

Ma tornando al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio promuovi un tavolo dove mostrare l’utilità dei droni per il monitoraggio delle infrastrutture: ponti, viadotti, strade, ferrovie, autostrade, pipeline, ecc. e visto che ci sei chiami anche la Protezione Civile proponendo un servizio mirato alla prevenzione (tramite monitoraggio periodico di aree a rischio franoso/sismico o soggette ad inondazioni) e all’intervento (in ambito di disastri per monitorare l’area interessata) attraverso squadre specializzate di operatori SAPR in grado di garantire un servizio immediato e specializzato nell’ambito della sicurezza del territorio.

Robert King - licenza Creative Commons
Robert King – licenza Creative Commons

  • 2) Organizzazione, nel vero senso del termine. Il concetto di Organizzazione tecnica ed operativa, previsto da ENAC, dovrebbe essere meglio inteso anche dagli stessi operatori di settore.

Occorre fare rete e unire le forze.

Non è un settore da “armata Brancaleone” dove ognuno parte e fa quello che gli pare, pur in buona fede e pur con tutte le preparazioni del caso ma, da soli si fa ben poco. Cento operatori indipendenti che operano nella stessa area sono cento concorrenti che fanno poco o nulla. Pur con tutte le eccezioni e rivisitazioni del caso, occorre pensare guardando alle compagnie aeree. In questo caso Compagnie Sapr; consorzio, rete imprese, società, cooperative, associazioni, chiamale come vuoi, basta che vi decidiate a collaborare. Una struttura, dei tecnici, dei consulenti, officine per l’assistenza tecnica, basi di appoggio, apr dedicati a specifiche operazioni e Piloti addestrati e muniti di Attestato o Licenza di Pilota di APR. Assunti, a partita iva, collaborazioni occasionali, fate quello che volete purchè lo facciate e in fretta. Se oggi vi organizzate ad operare in team, potrete presto competere anche con le organizzazioni europee che attendono a gloria che l’EASA si pronunci a livello europeo per cominciare a fare capolino anche in Italia. Se ci trovano preparati, avranno poche possibilità di competere con noi, diversamente, arriveranno con dei TIR, unità mobili, centri di controllo e assistenza tecnica e inizieranno a fornire servizi altamente professionali anche nel nostro territorio. Oltretutto pensate anche alla situazione inversa: potreste lavorare in tutta Europa, forti di un regolamento che ha messo a dura prova gli operatori italiani che però avranno unito le forze per collaborare insieme per realizzare delle Compagnie SAPR.

Compagnia SAPR

Pensate a tutti i vantaggi. Scuole di formazione interne o convenzionate, consulenti legali e tecnici per assolvere a tutte le pratiche necessarie al conseguimento delle autorizzazioni, acquisti di gruppo per gestire flotte di droni efficienti e in grado di non risentire della obsolescenza tecnologica che incombe in modo pesante sul singolo operatore, ridondanza degli APR, produzione di droni in serie attraverso la certificazione di progetto (Art. 13 del Reg. Mezzi APR) , possibilità di partecipare a gare di appalto pubbliche, definire listini dei servizi, fornire soluzioni personalizzate in tutti gli ambiti operativi, ecc.

Si tratta di trovare SINERGIE per creare un MERCATO a cui fornire SOLUZIONI grazie alle quali generare posti di LAVORO ed essere PROTAGONISTI di quello che sarà il prossimo FUTURO.


  • 3) “Volare basso”. L’elevata altitudine crea confusione mentale. Da una parte siete PILOTI DI APR ma dall’altra cercate di restare con i piedi piantati a terra. Sento gente che si atteggia a Top Gun. Vanno bene le regole, va bene essere etichettati Piloti ma prima di tutto occorre molta umiltà, voglia di imparare, di capire e di mettersi in gioco in continuazione. 

Il settore SAPR è in perenne evoluzione. Se penso a quando ho cominciato a interessarmi al settore (poco più di tre anni fa) e lo confronto a oggi, vedo che sono mutate tante cose. Sono cambiate le regole, sono cambiate le tecnologie o quantomeno si sono evolute e perfezionate, è cambiata la percezione del DRONE nell’opinione pubblica o, almeno una parte di essa vede il DRONE anche come una possibile minaccia per la propria privacy o sicurezza.

ENAC indica dei percorsi da seguire per mettersi in regola ed operare con gli APR ma questo non basta per definirsi un PILOTA DI APR.

Il DRONE è un mero mezzo di trasporto e come tale porta oggetti come sensori, fotocamere, videocamere, dispositivi vari. I droni possono essere impiegati in moltissimi settori e non basta dire “ho il drone” quindi faccio fotogrammetria, rilievi 3D, video pubblicitari, controllo del territorio, agricoltura di precisione, monitoraggio ambientale, ricerca dispersi, protezione civile e magari se ho tempo mi dedico al “drone journalism”. E’un po’ come se volessi usare un Canadair per irrorare i campi per debellare la piralide del mais e con lo stesso Canadair volessi fare delle riprese video per la promozione del territorio. Oppure è come se con la mia auto volessi fare servizio ambulanza o di TAXI.

JordiVS - Canadair Cl 215 T Ejercito del Aire Español - Licenza Creative Commons
JordiVS – Canadair Cl 215 T Ejercito del Aire Español – Licenza Creative Commons

Voglio dire che ogni settore richiede una grande competenza e la capacità di intercettare e comprendere le esigenze degli interlocutori a cui ci si rivolge, offrendo servizi puntuali di alto livello. Non si può far tutto, per questo ritorno sul concetto di fare rete. Dieci operatori, specializzati in dieci settori diversi, possono creare una Compagnia SAPR altamente competitiva e capace di intervenire in ogni ambito. Un solo operatore che si improvvisa professionista in vari settori, non potrà mai fare tutto e bene e resterà sempre uno dei “mille” che ENAC deve gestire…

Quindi, invito a riflettere.

Continuo, ancora oggi, a ricevere domande da parte di persone che vogliono avvicinarsi al settore dei droni che mi chiedono come prima cosa: “Stefano, che drone mi consigli? Sai, sono all’inizio”…

Mi abbrutisco ogni volta che mi viene rivolta questa domanda. NON TI CONSIGLIO UN BEL NULLA. CHIARISCITI LE IDEE, FREQUENTA QUALCHE CORSO, VAI ALLE FIERE e poi FAI A TE STESSO LA MEDESIMA DOMANDA. SOLO DOPO, FORSE, POTRAI TROVARE UNA RISPOSTA.

E’ come se ti rivolgessi ad un cuoco e gli chiedessi: “che pentole mi consigli di usare?” Senza sapere cosa vuoi cucinare, per quante persone devi cucinare e cosa devi cucinare e, magari, in realtà volevi solo un “tegamino” per cuocerti un uovo.


Chiudo, finalmente, con un invito a tutti, me compreso.

Facciamo in modo che i prossimi incontri, come le Fiere di settore o le conferenze, workshop, ecc, possano essere non solo momenti per mostrare i propri prodotti o parlare in generale su come siamo bravi, su come volano i droni o anche come siamo disperati perchè non riusciamo a volare per via delle regole troppo restrittive, ecc. Occorre scendere ad un livello più pratico, uscire dalla “progettazione”, dalle teorie, dalle giuste ma eccessive riflessioni e creare metodologie e protocolli di lavoro per offrire SOLUZIONI PRATICHE E ATTUABILI FIN DA SUBITO. Coinvolgere di più il mondo “extra-droni”, quindi meno “ce la cantiamo e ce la suoniamo” e più “tirare l’acqua al nostro mulino” attraendo il pubblico, creando interesse, cultura e bisogni.

Quando da poche centinaia passeremo a diverse migliaia di persone a chiedere che i DRONI entrino a far parte “del quotidiano”, state pur sicuri che non dovremo andare a bussare alle porte di nessuno per chiedere che le regole cambino o sperare di volare tranquilli (chi è in regola) senza incorrere in assurde sanzioni. Anche i clienti si rivolgeranno ad aziende, o Compagnie SAPR, autorizzate, competenti e professionali perché saranno clienti informati e consapevoli degli eventuali rischi a cui possono incorrere se ingaggiano personale non in regola; solo così l’abusivismo tenderà a diminuire progressivamente, solo così il mercato droni potrà decollare.

Detto ciò, tenendo un occhio all’EASA e uno all’ENAC, una mano al portafoglio e l’altra pronta a stringere la mano a chi vuole “fare rete”, invito chi ha capacità e voglia di CONDIVISIONE a scendere in campo e a fare il primo passo.

Lo dico ai costruttori di DRONI, alle grandi aziende italiane che hanno investito in ricerca e sviluppo, nella realizzazioni di soluzioni APR e dei relativi Sistemi payload. Vi invito a promuovere iniziative per fare rete cominciando dal coinvolgere i vostri stessi clienti.

Invito gli organizzatori delle Fiere di settore a creare spazi idonei allo scopo. Spazi per la condivisione, per il lancio di idee, per la promozione delle stesse. Coinvolgere il pubblico, non solo attraverso gli aspetti più ludici legati al mondo dei droni ma mostrando nella pratica le ricadute positive nell’utenza finale derivanti dall’impiego di un SAPR, simulando “situazioni tipo” mostrando anche i risultati in termini di risparmio rispetto ad un servizio simile erogato con metodologie tradizionali.

Sarebbe anche bello poter vedere una cooperazione tra le fiere di settore. Uno stand Dronitaly al Roma Drone e uno Roma Drone al Dronitaly. Insisto su queste due in particolare perché vi ho partecipato come espositore, posso dire di conoscerle e di conoscere anche le persone che le organizzano che ritengo, da entrambe le parti, competenti e lungimiranti. Va bene il libero mercato, va bene la sana concorrenza ma il settore in questo momento ha bisogno di CONDIVISIONE e non di DIVISIONE. Utopia? Non credo, si tratterebbe di collaborare per la crescita e consolidamento del settore, nell’interesse di tutti, anche dei singoli. Il mercato ha bisogno di creare opportunità, momenti di confronto, di scambio di idee e di soluzioni. Invito gli organizzatori delle fiere dedicate ai droni a pensare a delle aree espositori per i referenti delle varie regioni italiane o delle società di consulenza che si occupano di intercettare i fondi europei per presentare prodotti e servizi di consulenza e finanziamento. Cooperare con le fiere di altri settori per diffondere cultura, per informare e mettere in contatto l’offerta specializzata con una domanda, che deve essere informata e aumentare esponenzialmente per assorbire le proposte del settore SAPR.

Stessa cosa per le Federazioni di settore (FIAPR. ASSORPAS, AIDRONI, UASIT, EDPA). Vi invito a porvi come “facilitatori o aggregatori d’imprese”, come possibili Operatori con in seno i vostro soci Piloti di APR. Potreste essere le prime vere Compagnie SAPR. Ovviamente come eventuale soluzione da offrire agli affiliati, non certo come un obbligo.

Lavoriamo insieme affinché  la parola ricorrente del 2016 nel settore droni non sia “boom” (ma in realtà solo di aeromodelli) o “terrorismo” (ipotizzando droni civili che si schiantano su obiettivi sensibili) oppure “mania” (per l’interesse che suscitano i droni ma poi in realtà quelli professionali restano a terra) ma deve essere: SINERGIA.

Grazie per avermi letto fino a qui.

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Tu, outsider dei droni… Non venire al DRONITALY!

Lo so, tu sai tutto. Sei tra quelli che si considerano “outsider del dronismo”.

Ci fu un tempo in cui sentisti parlare di un certo Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto. Ti capitò anche di parlarne al bar con degli amici, cercando di commentarlo ancor prima di averlo letto, come spesso avviene sui social network quando viene postato un articolo da un quotidiano accompagnato da un titolo piuttosto altisonante; nel giro di poco piovono valanghe di commenti che lasciano intuire un “tuttologismo” diffuso, prese di posizione precise che spesso cadono nel ridicolo perché basate solo sulla lettura del titolo. Il resto dell’articolo? Roba per chi ha tempo da perdere…

Ma “loro” sanno e devono commentare a prescindere.

Questo sarebbe anche già molto, per quanto concerne il nostro Regolamento APR redatto da ENAC. C’è chi, pur volendo fare il “professionista del settore”, non solo non è a conoscenza del suddetto Regolamento – o meglio, ha deciso di ignorarne l’esistenza – ma non ha ancora preso minimamente in considerazione il concetto di “mettersi in regola” e soprattutto di “operare rispettando le regole”; figuriamoci se poi si mette a leggere una barba di roba tecno-burocratica con rimandi ad articoli precedenti, collegata a Note Esplicative a latere e che lascia spazio a molte interpretazioni. E poi si deve fare il corso e gestire tutte le scartoffie per arrivare al dunque…

Mi rivolgo sempre a te, uomo dei droni, tu che ti fai tutti i matrimoni della tua zona, le sagre di paese, i video pubblicitari per i tuoi clienti, inconsapevoli oltretutto della corresponsabilità che ne deriva dall’assunzione di un operatore non autorizzato ad operare con un SAPR. Mi rivolgo a te che svolazzi contento e indisturbato ovunque, soprattutto sulle teste delle persone in aree cosiddette congestionate; ed è proprio quella la cosa che ti piace fare di più, vero?

Magari non sai neppure che dovresti avere un’adeguata polizza assicurativa. Sieeeee…. non ci pensi nemmeno, anche perché, chi vuoi che ti assicuri senza uno straccio di riconoscimento ENAC. Ma poi, anche se trovassi una compagnia che ti assicura, sulla base delle tue dichiarazioni evidentemente mendaci, spera solo di non arrecare mai danno ad alcuno o a cose perché la compagnia assicurativa si rivarrà con te per recuperare quanto liquidato a chi ha subito il danno.

Ma anche questo è un argomento di cui, da buon outsider del dronismo,  può non importarti.

E allora parliamo del tuo drone… di quell’oggetto di cui ti vanti con gli amici e col quale ostenti un certa sicurezza e superiorità ogni qual volta ti presenti da un cliente per realizzare un lavoro. Arrivi lì, apri il baule della tua auto, tiri fuori quel concentrato di tecnologie elicomunite e via… si parte, a malapena controlli la carica delle batterie e se le eliche sono in grado di girare ancora. Sì, dai, ci sono dei piccoli tagli sulle pale in plastica dovuti agli urti con il terreno e con arbusti vari con cui sei entrato in contatto nelle tue precedenti mission impossibile ma, che gli fa… ancora sono buone, girano, quindi… via… si parte. L’importante è che la videocamera sia in 4K e che il gimbal sia a tre assi. Sul radiocomando hai piazzato il tuo bel monitor col quale gestisci ripresa e volo del drone. Voli praticamente in FPV (First Person View) e tutto da solo, al massimo con un assistente al seguito che ti porta la valigia con gli accessori, qualche batteria di ricambio e la suddetta ostentazione dell’immagine da super team.

Ti racconto una cosa, sempre a te, sì, parlo a te che ami volare e che ti arrocchi sull’idea di libertà e di spazi aperti grazie alla quale ti senti già a posto con la coscienza e in regola con tutto il mondo. Sappi che, al di fuori del tuo ego, della tua voglia di ribellarti ad un sistema, giusto o sbagliato che sia, là fuori esiste un mondo che opera in seno a delle regole e che si sta evolvendo.

Lo so è difficile capirlo.

Allora facciamo così… “Fregatene degli altri”, resta fedele al tuo modello di condotta.

Fregatene di coloro che da tempo, alcuni da diversi anni, operano costantemente, con impegno, rispettando le regole, investendo in ricerca, sviluppo, formazione personale e sicurezza.

Fregatene di quelli che fanno i convegni, che cercano di instaurare un dibattito tra operatori e legislatori, di coloro che organizzano tavole rotonde, convegni, workshop per cercare di condividere esperienze, divulgare informazioni, capire le regole e, se possibile, portare al legislatore dei suggerimenti per migliorarle.

Dronitaly 2015

Fregatene del DRONITALY perchè vi troverai solo queste realtà; roba pesa caro mio, lo so, ci sono aziende che lavorano, pur rispettando le regole. Enti, associazioni, piccole, medie e grandi imprese che costituiscono la spina dorsale di un comparto che è in continua evoluzione e che oramai è una realtà inarrestabile con cui TU dovrai fare i conti.

E allora pensa solo a te.

Sì, ti presento un quadro diverso, una soggettiva. Mi voglio mettere nei tuoi panni ma solo perché è da qualche giorno che mi occupo di droni, giusto così, da uomo della strada al quale piace parlare di cose cercando di capirle e raccontarle in modo semplice. Allora ti dico che continuando a fare ciò che stai facendo, rischi grosso. Lo sai, dai, non puoi continuare a realizzare video facendo riprese aeree col tuo drone dicendo ai tuoi clienti di non mettere il filmato su YouTube; perché in fin dei conti un po’ di fifa ce l’hai… lo hai sentito dire al bar che qualche problemino potresti averlo, vero?

Allora caro il mio outsider del dronismo… non occorre impararsi tutto il regolamento ENAC o conoscere a menadito tutte le sanzioni per capire che stai sbagliando. Ti basta conoscere questa legge, solo questa: Articolo 650 del Codice Penale: Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. Già il titolo dovrebbe dirti tutto, visto che sei uno di quelli che dai titoli si fa il proprio film. Comunque, solo per darti un aiuto in più, questa legge, in soldoni, ti dice che anche al più inesperto Ufficiale di PS che non si è aggiornato sul Regolamento ENAC e sulle relative sanzioni che derivano dalla sua inosservanza,  basta applicare questa legge, a fronte della tua condotta “discutibile”, e con questa entri nel cosiddetto “giro di schiaffi”.

So anche che come outsider hai la scorza dura. Te ne freghi dell’eventualità di incorrere in un arresto fino a tre mesi o dover pagare un’ammenda fino a duecentosei euro. Figurati… sei un duro e hai un grosso DRONE.

Bene… grazie a questa legge si innesca un meccanismo di verifiche incrociate che prima o poi ti porta a dover fare i conti con tutte le altre sanzioni che sono previste e applicate nei confronti di coloro che non rispettano il Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto. E lascio perdere tutte quelle di natura fiscale, visto che spesso e volentieri certi “lavoretti” li realizzi in pieno spirito outsider, anche per quanto riguarda la questione fiscale.

DronItaly
The event for civil UVS

Ma basta… non voglio convincere proprio te a venire al Dronitaly il 25 e 26 settembre. Oltretutto ci troveresti anche la Polizia di Stato col proprio stand. Che ci fanno? No, non ti hanno ancora beccato… No, non sono lì per sanzionare nessuno… lasciami finire…

La Polizia di Stato è impegnata in modo attivo e propositivo per dare un supporto a chi opera nel rispetto delle regole e per intervenire laddove si palesano comportamenti perseguibili a norma di legge. OK, te lo traduco meglio. Ci sono delle regole. Se le vuoi capire, al Dronitaly puoi fare delle domande anche alla Polizia di Stato, recandoti semplicemente al loro stand (A6). Se non le vuoi capire, qualora ti dovessi confrontare con la Polizia durante l’uso del tuo drone in un contesto “non appropriato” e senza le autorizzazioni necessarie, sappi che potranno intervenire e allora la tua giornata muterà drasticamente… in peggio.

Non venire al Dronitaly perchè potresti assistere a numerosi convegni e rischieresti a apprendere qualcosa in materia di droni, sulle nuove tecnologie, sulla sicurezza, in merito allo sviluppo in generale del settore, sulle applicazioni dei droni in ambiti commerciali, industriali, agroalimentari, tecnici e in quelli della sicurezza, in tutte le accezioni del termine. Al Dronitaly si parlerà anche di soluzioni assicurative, della responsabilità dei vari attori che operano con i droni. Si, si parlerà anche del regolamento ENAC, e lo so… “a noi ci tocca” che ci vuoi fare. Dopotutto crediamo che la conoscenza sia alla base di qualsiasi sviluppo, soprattutto in ambito tecnologico ove questo è fortemente inserito all’interno di un quadro che investe sia gli utilizzatori degli aeromobili sia la comunità intera che da una parte beneficia delle ricadute derivanti dall’impiego di questi mezzi e dall’altra può essere danneggiata dalle CADUTE dei suddetti mezzi.

Allora, caro il mio outsider del dronismo, non ti aspetto al Dronitaly, non saprei cosa raccontarti e francamente penso che ti annoieresti, tu che oramai sai tutto e che nulla può scalfirti.

Per tutti gli altri, comuni mortali, che pensano che il proprio lavoro debba avere solide basi su cui svilupparsi, una fra tutte la CONOSCENZA, vi aspetto al Dronitaly.

Esponiamo al Dronitaly 2015
Esponiamo al DRONITALY Stand A4

Collegamenti:

@RomaDrone Conference – 19 dicembre, “L’italia dei droni” – modalità Spettatore – parte prima

Hai scelto di “assistere” virtualmente al “Roma Drone Conference” del 19 dicembre 2014 in…

Locandina dell'evento Roma Drone Conference 19 dicembre 2014

…configurazione SPETTATORE:

“L’Italia dei droni. Sviluppo e prospettive del settore degli APR ad un anno dalla pubblicazione del Regolamento ENAC”.

Sicuramente questa modalità è quella che si avvicina di più a te che stai leggendo questo post.

Vediamo…

…il 19 dicembre 2014 siamo andati insieme a Roma, ci siamo recati presso l’Atahotel Villa Pamphili, abbiamo parcheggiato l’auto e siamo entrati nella hall dell’hotel.

Notiamo subito le indicazioni che l’organizzazione dell’evento ha opportunamente disseminato lungo il percorso che porta all’area Conferenza. Dal piano terra ci lasciamo condurre dalla segnaletica verso il livello inferiore della struttura, accedendovi attraverso le scale.

Percorse le due rampe ci troviamo al punto di accoglienza predisposto dalle aziende organizzatrici dell’evento, IfiMedia e Mediarké. Ci registriamo, non paghiamo nulla – tutti gli eventi Roma Drone Conference sono gratuiti – e ci dirigiamo verso la sala conferenze.

Sono le 9.30 circa, in sala c’è tanta gente tra cui molti giornalisti, addetti ai lavori, fotocamere, qualche telecamera, computer portatili e tablet ovunque; pare di essere a Mediaword.

Ci sediamo a “pelo” trovando da sedere sul lato opposto all’ingresso della sala; probabilmente sono le ultime due sedie rimaste libere.

Apre la conferenza il patron del Roma Drone Conference, il Dott. Luciano Castro. A seguire salutano le autorità e tra queste l’On. Antonello Giacomelli che porta i saluti ufficiali del Governo italiano.

TavoloRelatori

Siamo in attesa dei primi interventi, uno su tutti, quello dell’Ing. Carmine Cifaldi, forse il più atteso, almeno per noi “dronisti” che siamo sulla rampa di decollo in perenne attesa di poter spiccare il volo. Non nascondiamo una certa speranza, dopo questa Conferenza, di poterci librare in volo con un po’ più – diciamolo – disinvoltura e meno briglie al drone – ed è proprio il caso di dirlo -. OK le regole ma tra nulla e troppo dovrà pur esserci una via di mezzo, no?

Arriva il momento atteso… l’Ing. Cifaldi prende posto e comincia a parlare, infondendo fin da subito tra gli astanti una sorta di effetto letargico. Dopo il primo minuto tra pause e riflessioni di “celentanica” memoria, cerchiamo di entrare nel merito di quanto sta sciorinando cercando di cogliere il meglio e il succo delle sue parole. La palpebra ci cala ma è forte la speranza di trarre qualcosa di utile e anche, forse, si spera, di risolutivo per poter operare in modo più agile e rapido con i SAPR. Restiamo quindi in attesa di annunci “rivoluzionari”.

Ing. Carmine Cifaldi - ENAC
Ing. Carmine Cifaldi – ENAC

Per circa venti minuti, dei trenta di intervento, l’Ing. promuove l’operato dell’ENAC e tutti i buoni propositi che hanno spinto l’Ente a legiferare, nel modo che più o meno tutti sappiamo.

Cifaldi sottolinea che l’attuale politica ENAC, almeno in ambito SAPR, è protesa verso un dialogo con l’utenza, anche attraverso la promozione di iniziative e di un “dibattito permanente” veicolato attraverso i canali ufficiali e le opportune sedi – come il Convegno a cui assistiamo – per avere uno scambio diretto con chi deve lavorare sul campo e nei cieli italiani.

Questo ci fa solo piacere…

Si parla anche dell’introduzione della recente nota esplicativa che dovrebbe aiutare gli addetti ai lavori ad operare nelle aree critiche

Boh! Continuo a restare stupito – e vedo dalla tua espressione che anche te condividi la stessa mia sensazione – per la distanza che intercorre tra le parole di Cifaldi, rassicuranti e a tratti anche cordiali, e i fatti. Ho in tasca una copia della Nota Esplicativa n.2, pubblicata due giorni prima il Roma Drone Conference e dopo averla letta, entrambi più di una volta, emerge la sensazione che tra il concetto di ESPLICATIVO e l’effetto reale che se ne ottiene ci siano ancora delle distanze abissali (vedi soprattutto a pag. 2, al punto 3, dove si parla della Zona Franca).

“Chiederò supporto a Houston per levarci le gambe ma temo che udirò solo un fruscio di fondo…”

Cifaldi rilancia annunciando l’imminente attivazione di un sistema online dedicato, fruibile attraverso il sito web ENAC, in grado di  permettere all’utenza di presentare la propria documentazione e di ricevere le dovute risposte, senza passaggi di carte, con l’ottimizzazione delle procedure e dei tempi di risposta.

Evviva! Anche se i tanto attesi “annunci rivoluzionari” non ci sono stati…

Dopo l’intervento di Cifaldi, prendono posto sul palco, a turno, le associazioni di categoria che propongono un proprio “modus operandi” all’interno del settore. Qualcuna comunica con un filo di piaggeria nei confronti di ENAC, altre in modo più neutrale ed altre ancora ostentano una certa sicurezza e background di lunga data in vari settori affini a quello dei SAPR.

Capiamo che il concetto di associazione è importante ma allo stesso tempo vediamo anche che le sigle tendono a proliferare in modo esponenziale, creando di fatto delle suddivisioni e distanze tra gruppi di persone che invece sono accomunate da obiettivi e problemi che dovrebbero essere condivisi, più che divisi.

Roberto Navoni, presidente FIAPR
Roberto Navoni, presidente FIAPR
Paolo Marras, presidente ASSORPAS
Paolo Marras, presidente ASSORPAS

E’ interessante comunque conoscere queste realtà che già operano da tempo o lo fanno da pochi mesi, tutte molto motivate e desiderose di promuovere iniziative e progetti tesi a rendere la categoria degli operatori SAPR, coesa, tutelata e rappresentata. Resta il fatto, almeno per noi “spettatori”, che le sigle delle associazioni di categoria cominciano ad essere un po’ troppe e resta ancor più difficile capire a quale eventualmente scegliere di aderire.

Nella pausa pranzo, mentre cala il silenzio nella sala conferenze, diamo una sbirciata nella stanza adiacente dove è stata allestita un’area stand presso la quale espongono 7 aziende.

Come entriamo “siamo affiancati” da una flotta di droni. Alla sinistra abbiamo quelli della Italdron e a destra quelli della FlyTop. Una squadriglia di oggetti volanti (o sedicenti tali, visto che, loro malgrado, sono confinati a terra), ben equipaggiati, dotati delle più recenti tecnologie del settore, tutti in bella mostra, a beneficio degli occhi più attenti e di un pubblico esperto. A vederli così disposti pare che si fronteggino minacciosi, quasi a volersi confrontare in volo; ma ciò non accadrà, almeno in questa sede.

FlyTop
FlyTop
italdron
italdron

Qualche passo in avanti e troviamo a sinistra i droni e i servizi della Cloud-Cam che opera nell’ambito del monitoraggio del territorio con sistemi APR. A destra campeggia il logo della Skyrobotic che sovrasta lo stand dell’azienda omonima che presenta il drone SR-SF6 utilizzato da qualche mese, e tutt’ora in uso, per sorvolare settimanalmente l’area cantierizzata dell’Expo di Milano (in partnership con FidoGroup e Tim), regalandoci immagini in 4K diffuse in rete.

CloudCam
CloudCam
Skyrobotic
Skyrobotic

Dirigendoci verso il fondo della sala troviamo a sinistra lo stand della EuroUSC, che si occupa di consulenza nel settore offrendo un supporto agli operatori SAPR in vari ambiti. Sul lato opposto c’è quello della Achrom, (il mio) di cui in questa veste non ne parlo rimandando qualche commento in proposito nella terza modalità di partecipazione, ovvero quella da Espositore.

EuroUSC
EuroUSC
Achrom
Achrom

Infine, sul fondo della sala, quello opposto alla porta di ingresso, troviamo lo stand della IDS Ingegneria dei Sistemi, stand “disadorno” ma in grado di comunicare ugualmente la forza dell’azienda attraverso le immagini riprodotte sulla scenografia e quelle presenti nelle brochure lasciate sul desk che mostrano SAPR di alto livello per uso civile e militare.

IDS Ingegneria dei Sistemi
IDS Ingegneria dei Sistemi

C’è un po’ di tempo per mangiare qualcosa e poi… nuovamente in sala conferenze per assistere agli interventi previsti nel pomeriggio.

I lavori proseguono. Un blocco di interventi è caratterizzato dal titolo: “Fare impresa con gli APR: il parere di industrie e start-up”. Una serie di responsabili, amministratori delegati, presidenti, ecc. di note aziende che operano nel settore, intervengono a ragion veduta, da una parte per promuovere  il loro operato – pur non ostentandolo neanche più di tanto – dall’altra per cercare di suggerire al legislatore un percorso teso ad agevolare le aziende che operano nel settore dei SAPR, soprattutto nei confronti di quei costruttori che da tempo sono impegnati in ricerca e sviluppo di tecnologie, tutte italiane.

Emerge in questo contesto la necessità di fare rete e di promuovere iniziative congiunte guardando al panorama italiano ma con un occhio rivolto all’Europa, territorio (o cieli, nel nostro caso) a cui dovremmo guardare per sviluppare il business.

Proseguono gli interventi, qualcuno molto pacato e formale e altri sul filo della polemica, motivata e comprensibile, viste la difficoltà, palesi, per operare con i SAPR in Italia. L’entrata in vigore del Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto ha di fatto “rallentato” un mercato già avviato creando motivo di preoccupazione in un momento storico economico in cui, in generale, non c’è molto spazio per concedersi pause, rallentamenti o errori di valutazione.

Dopo il punto di vista degli imprenditori è la volta delle scuole di formazione per piloti SAPR, o meglio, quelle scuole che su autorizzazione ENAC rilasciano un attestato, a fronte della partecipazione a un corso di 33 ore – parte teorica della formazione –  che andrà a costituire uno dei passaggi e documenti per l’ottenimento dell’autorizzazione ad operare come pilota SAPR.

In questo contesto, al Roma Drone Conference del 19 dicembre, sono protagoniste 4 scuole: 3 di Roma e una di Cagliari, quest’ultima attualmente è l’unica presente in Sardegna.

Siamo quasi in chiusura. E’ il tempo di dar voce alle testate di settore che vengono presentate al pubblico all’interno del segmento di interventi intitolato “Droni in prima pagina: il parere delle testate specializzate”.

Siamo alla conclusione. La giornata è stata intensa e a casa riportiamo tante informazioni. Ci rendiamo conto che è determinante partecipare a questi eventi se si vuole operare in questo settore. Forse non tutto ciò che abbiamo ascoltato dai relatori farà la differenza da domani ma il clima respirato, gli incontri e gli scambi di vedute che hanno caratterizzato anche i momenti di pausa, contribuiscono ad arricchire il bagaglio di esperienze e informazioni assimilato in questa giornata. Parlare con le persone e ascoltare i vari punti di vista aiuta a crescere e a capire.

Sicuramente questo è il momento zero per il settore SAPR da cui tutto partirà e si svilupperà. Il 2014 ha segnato un inizio di un nuovo percorso e il 2015 sarà l’anno che permetterà di sedimentare alcune cose,  di chiarirne altre e, ci auguriamo tutti, di svilupparne molte, tante iniziative e progetti che ruoteranno attorno al mondo dei SAPR.

Bella giornata. Intensa e ricca. Durante il viaggio di ritorno ne parleremo lungamente, magari lasciandoci andare a qualche “volo pindarico”…


Vedi anche:

Approfondimenti:

@RomaDrone Conference – 19 dicembre, “L’italia dei droni” – modalità Blogger – parte seconda

Hai scelto di “assistere” virtualmente al “Roma Drone Conference” del 19 dicembre 2014 in…

Locandina dell'evento Roma Drone Conference 19 dicembre 2014

…configurazione BLOGGER:

“L’Italia dei droni. Sviluppo e prospettive del settore degli APR ad un anno dalla pubblicazione del Regolamento ENAC”.

Questa versione della mia esperienza al Roma Drone Conference del 19 dicembre scorso mi porta a entrare più nel merito delle questioni trattate durante il Convegno.

Una su tutte, la più attesa, che poi è quella che ha dato il titolo a questo terzo appuntamento del Roma Drone Conference del 2014… il Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto, redatto da ENAC e tutto ciò che ha comportato dalla sua entrata in vigore ad oggi.

Ma andiamo per gradi…

19 dicembre 2014,  Roma, Atahotel Villa PamphiliIfiMedia e Mediarké non tradiscono le aspettative mostrando fin da subito un livello organizzativo all’altezza della situazione. Receptionist e hostess mi conducono verso le fasi di registrazione e poi verso la sala conferenze dove sono accolto da una folta presenza di ospiti, pronti in sala per assistere al lungo programma di interventi (vedi programma qui).

Qualche minuto prima dell’inizio della Conferenza noto che diverse persone presenti in sala parlano tra loro lasciando intendere un clima di confidenza e cordialità. Il settore sta incoraggiando la creazione di link tra aziende e professionisti all’insegna del concetto di “fare rete”; già evidente ancor prima dell’inizio della conferenza, tema che sarà più volte sottolineato durante gli interventi dei vari relatori.

Sono seduto in sala conferenze. Attendo che i lavori abbiano inizio.

Sul grande tavolo posizionato sul lato destro del palco sono disposti ordinatamente i “cavalieri” con i nomi dei relatori che di lì a poco apriranno la giornata dei lavori. Tra i vari nomi leggo: Luciano Castro, presidente Roma Drone Conference che introdurrà i vari interventi e svolgerà la non sempre facile mansione di moderatore della conferenza. Alessandro Cardi, direttore centrale Regolazione Tecnica ENAC. Costantino Senatore, Stato Maggiore Aeronautica Militare. Benedetto Squiccimarro, presidente Aero Club di Roma. Maurizio Madiai, coordinatore settore aerospaziale AIAD e infine, ma non per ultimo come importanza, ma ultimo come ordine di arrivo, quello sì, l’On. Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo Economico che è intervenuto in veste ufficiale per conto del Governo italiano.

On. Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo Economico
On. Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo Economico

Sala gremita, comincia la Conferenza, si parte con i saluti di apertura.

Continuano ad affluire persone in sala a tal punto che le/gli hostess/stewart sono costretti a portare ulteriori sedie per coloro che si sono assembrati in piedi sul fondo della sala.

Attendiamo con una certa impazienza l’intervento dell’Ing. Carmine Cifaldidirettore Regolazione Navigabilità ENAC, sempre presente ad ogni evento di un certo livello dedicato ai droni. Per chi ancora non lo conoscesse, è “l’uomo di collegamento” tra l’utenza finale degli operatori SAPR e le aziende del settore e l’ENAC e per ciò che riguarda il Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto ne è il referente per eccellenza, almeno quello che si espone maggiormente al pubblico.

Ing. Carmine Cifaldi - ENAC
Ing. Carmine Cifaldi – ENAC

Con la sua caratteristica pacatezza dà inizio al suo intervento precisando che il Regolamento di cui sopra è stato pubblicato a fine anno scorso, quindi un anno fa circa, ma che è entrato in vigore il 30 di aprile del 2014.

Promuove l’operato dell’ENAC cercando di mettere in evidenza gli intenti dell’Ente che, secondo quanto asserisce Cifaldi, vanno oltre il concetto di “safety” cercando di promuovere e disciplinare i comportamenti all’interno di un settore, venendo incontro alle esigenze degli operatori, cercando di ascoltare, capire e migliorare un impianto normativo che è in continua evoluzione e che per sua natura dovrà mutare nel corso del tempo. La presenza costante di ENAC ai vari workshop e seminari promossi da aziende e associazioni e a quelli organizzati da ENAC stessa, pone l’Ente come un interlocutore presente e impegnato a fornire indicazioni e ad ascoltare le osservazioni che in modo pertinente e preciso arrivano, a flusso continuo, da tutti gli operatori.

L’intervento di Cifaldi, della durata di circa mezz’ora, è caratterizzato nella prima parte da una serie di analisi,  – il famoso punto della situazione – che mira a sancire una precisa posizione, riassumibile in questo concetto: “Ci siamo e questo è ciò che abbiamo fatto in questo anno”.

Non è poco se pensiamo alla difficoltà con la quale la comunità di operatori ha recepito la regolamentazione del settore SAPR.

Continua l’Ing. Cifaldi “Ad oggi ci sono 5 domande in corso, pervenute da altrettanti operatori/costruttori, per essere autorizzati alla vendita di aeromobili certificati, pronti al volo, senza ulteriori accertamenti tecnici.”

“43 organizzazioni di addestramento approvate in grado di offrire formazione per la parte teorica, e 3 in grado di offrire sia quella teorica che quella pratica”. A tal proposito l’Ing. Cifaldi sottolinea che il flusso di richieste di autorizzazione è continuo e costante.

“Stanno nascendo organizzazioni di consulenti in grado di fornire un supporto tecnico alla presentazione delle dichiarazioni e a condurre tutti gli accertamenti necessari all’ottenimento delle autorizzazioni. Ad oggi un’organizzazione di questo tipo è già stata approvata e altre 15 sono in corso di valutazione; altre tre a breve avranno l’autorizzazione ad operare”.

Tra le frasi più importanti proferite dall’Ing. Cifaldi mi preme riportare: “Riusciremo a far traghettare questo settore dal sommerso alla legalità con un vantaggio per tutti.” – “ENAC nel 2014 ha continuato la sua operazione culturale”, intesa come sforzo congiunto da parte di tutto l’Ente di mantenere una forte presenza a tutti gli eventi del settore cercando di diffondere e chiarire quanto riportato nel Regolamento per i SAPR.

Il rispetto della privacy prevale sopra concetti dati oramai per scontati, come la safety, così Cifaldi fa riferimento alla comunicazione del garante della privacy europeo.

“Stiamo operando correttamente?” Cifaldi prosegue relazionando in merito all’impegno di ENAC nel promuovere un confronto a livello europeo con altri organismi competenti, tra cui il JARUS (Joint Authorities for Rulemaking on Unmanned Systems).

Ing. Carmine Cifaldi, ENAC
Ing. Carmine Cifaldi, ENAC

Negli ultimi dieci minuti del suo intervento, l’Ing. Cifaldi ha accennato alla nota esplicativa n.2 pubblicata il 17 dicembre, pubblicata per rispondere alle esigenze di chi vuole operare in aree critiche, definendo due nuovi concetti: Scenari Misti e Zona Franca.

Ha poi parlato del servizio “on-line” che entrerà in funzione a breve per la presentazione formale delle dichiarazioni,  strutturato a “finestre bloccate”, ovvero compilabile a step. Questo sistema richiede una corretta compilazione delle singole schermate a fronte della quale si otterrà un accesso alla fase successiva della presentazione. In tal modo si eviteranno possibili errori nella presentazione delle varie richieste e soprattutto si potrà accelerare il processo di autorizzazione per operare con i SAPR.

“C’è ancora molto da fare, sopratutto in merito agli aspetti applicativi del regolamento”, ha affermato Cifaldi aggiungendo che ENAC sta cercando di mettere a disposizione, col contributo degli operatori, strumenti sempre più efficaci per fornire un regolamento e soluzioni sempre più adeguate alle nostre esigenze.

Costantino Senatore, Stato Maggiore Aeronautica Militare
Costantino Senatore, Stato Maggiore Aeronautica Militare

L’intervento successivo è stato condotto da Costantino SenatoreStato Maggiore Aeronautica Militare che ha illustrato come operano i SAPR militari italiani, quelli in regime VLOS (Visual Line of Sight ), sotto ai 25Kg di peso, pensati per soddisfare particolari esigenze all’interno di scenari ove i normali aeromobili non possono agire – vedi per esempio poligoni militari – o i SAPR che pesano ben oltre i 25Kg, che operano attraverso un complesso sistema di controllo remoto a terra, supportato da un sistema satellitare. Quest’ultimi sono equipaggiati con diversi sensori e telecamere e il loro volo viene costantemente monitorato attraverso il controllo dello spazio aereo occupato tramite un sistema definito a “pacchetti”, dove degli operatori di volo specializzati seguono il volo del SAPR controllando una singola porzione di cielo a loro assegnata fino a quando, esaurito il compito dell’operatore, passa in consegna ad un collega il monitoraggio dell’area di cielo successiva. Da qui il termine “controllo a pacchetto”. Durante questo intervento si è anche parlato dei prossimi scenari che prevedono, tra l’altro, il volo di SAPR militari all’interno di corridoi aerei civili e l’interazione con essi per la sicurezza e l’operatività reciproca.

Non mi soffermo su quanto riferito dai relatori successivi, Ludovico Vecchione, Aerospace Vehicles Division Manager della CIRA e Flavio Dolce, presidente HobbyHobby Italia i cui interventi sono riportati, dell’uno in forma di intervista e dell’altro l’intervento integrale, nella sezione in fondo al post dedicata agli approfondimenti.

Il programma della manifestazione continua offrendo al pubblico in sala numerosi interventi e spunti di riflessione. Segue il gruppo di interventi che rientrano nell’argomento “Il business degli APR: il parere delle associazioni di categoria” al quale hanno partecipato numerose sigle, UASIT, ASSORPAS, AIDRONI, FIAPR e EDPA.

Paolo Marras, presidente ASSORPAS
Paolo Marras, presidente ASSORPAS
Roberto Navoni, presidente FIAPR
Roberto Navoni, presidente FIAPR

Dai rappresentanti di ognuna è stata unanime la richiesta di “semplificazione normativa”, di una maggiore attenzione sul comparto dei droni giocattolo e di tutte le implicazioni che ne derivano dalla poca informazione che ancora aleggia in questo settore, a differenza di quello professionale che comincia ad essere sempre più sensibile e attento alla normativa ENAC.

Marco Strano, vicepresidente EDPA, propone di obbligare i produttori dei “droni giocattolo” ad apporre sulle confezioni delle diciture, chiare, evidenti e comprensibili a tutti, in grado di comunicare agli acquirenti che quel “giocattolo” può essere utilizzato solo in determinate aree e contesti, riportando i riferimenti normativi e la pericolosità che può derivare dal non rispetto delle regole, oltre a indicare le possibili sanzioni a cui si può incorrere.

Il convegno prosegue con l’intervento di Marco Candelori, safety expert ENAV sul tema “Droni in volo: una sfida per il traffico aereo”

Marco Candelori, safety expert ENAV
Marco Candelori, safety expert ENAV

L’ ENAV (Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo) fornisce servizi di controllo del traffico aereo ATM (Air Traffic Management) e partecipa alle attività di ricerca e sviluppo in coordinamento con gli organismi di controllo internazionali del settore quali ICAO, EUROCONTROL e di categoria (CANSO) (come si legge sul sito dell’Ente).

Nell’ambito della Roma Drone Conference, “L’Italia dei droni”, l’Ing. Candelori ha riportato alla platea “una fotografia” di quanto ENAC svolge in merito al controllo del traffico aereo nel territorio italiano. Ovviamente, pur non essendo ancora attivo un sistema ATM per gli RPAS – o è più indicato dire che gli RPAS non essendo ad oggi provvisti di “transponder code” non possono essere gestiti da un sistema ATM –  ENAV sta adoperandosi per affrontare la questione auspicando nel prossimo futuro un sistema integrato di gestione del volo degli RPAS (Remotely Piloted Aircraft Systems) e degli aerei civili, in modo da coordinare il traffico ed evitare possibili incidenti dovuti a collisioni tra le due tipologie di aeromobili.

Il convegno prosegue con l’intervento del Dott. Benito Pagnanelli, Presidente di PRS Ltd e di Chiara Rossi, responsabile ufficio Italia Pagnanelli Risk Solutions Ltd  sul tema “Droni al lavoro: e le assicurazioni?“. Mi scuso con i diretti interessati per non essere stato presente in sala durante le relazioni. Riporto il link dove è possibile scaricare le slide e l’abstract dell’intervento della Pagnanelli Risk Solutions Ltd (Clicca qui).

Successivamente interviene Filippo Tomasello, technical director EuroUSC-Italia che ha presentato la società e i servizi di cui gli operatori del settore possono avvalersi. La EuroUSC-Italia si propone come figura super partes rispetto al legislatore e alle aziende di settore, ponendosi come interlocutore qualificato (“organizzazione riconosciuta” da ENAC – art. 8.17 del recente regolamento per applicazioni civili dei droni – ) per fornire consulenza e servizi nel settore SAPR.

Dott. Filippo Tomasello, EuroUSC-Italia
Dott. Filippo Tomasello, EuroUSC-Italia

Il Dott. Tommasello evidenzia l’importanza di potersi affacciare al mercato internazionale, altamente competitivo e preparato, potendo contare su supporto tecnico adeguato in grado di analizzare e valutare ogni aspetto legato all’utilizzo dei SAPR nei vari Paesi della UE e non solo.

Gli interventi del pomeriggio proseguono a ritmo serrato, talvolta sforando rispetto ai tempi previsti, come è naturale che accada quando gli argomenti di cui parlare sono tanti e tali che richiederebbero, ognuno, ore ed ore di tempo per poter essere discussi.

Nel pomeriggio i responsabili delle imprese di settore si alternano alla postazione dei relatori. Ognuno ha il tempo necessario per presentarsi, per presentare la propria offerta di servizi e/o prodotti e fare delle proposte al legislatore.

Carlo Facchetti, presidente GeoSkyLab
Carlo Facchetti, presidente GeoSkyLab
Federico Zacaglioni, managing director Skyrobotic
Federico Zacaglioni, managing director Skyrobotic
Gabriele Santiccioli, presidente FlyTop
Gabriele Santiccioli, presidente FlyTop
Stefano Russo, research & development manager Italdron
Stefano Russo, research & development manager Italdron

Gli interventi sono tutti molto interessanti. Offrono un ventaglio di proposte e un quadro dell’offerta tecnologica italiana nel settore dei SAPR di alto livello. Le aziende intervenute rappresentano egregiamente la galassia delle centinaia di aziende italiane che lavorano da molto tempo nel comparto “droni”, o anche le recenti start’up nate da poco, anche grazie ai vari progetti e finanziamenti di innovazione e sviluppo tecnologico – vedi per esempio Horizon2020 o altri a carattere più regionale – che hanno permesso di avviare imprese che operano in ricerca e sviluppo di soluzioni SAPR.

In considerazione di ciò, è più che comprensibile che alcuni relatori abbiano parlato con un certo trasporto in merito alla necessità di semplificare la normativa SAPR vigente, di trovare delle soluzioni condivise, di aprire tavoli di confronto tesi a trovare delle proposte, in tempi rapidi, per sbloccare un mercato che al momento pare ingessato. Il mercato dei SAPR si sta muovendo con una velocità maggiore rispetto a quanto ENAC chiede di fare; questo emerge dalle parole di molti dei relatori intervenuti. Viene portato all’attenzione del pubblico e del legislatore “il paradosso” che consta tra la richiesta di tecnologie di tipo aeronautico, ridondanze, terminatori di volo, paracadute, ecc, e l’utilizzo del cavo di ritenzione da applicare al SAPR. Questo e altri esempi sono motivo di accalorate oratorie che personalmente condivido in pieno.

Col titolo “Il boom dei corsi per piloti APR: il parere delle scuole di volo” iniziano gli interventi dedicati alle scuole certificate da ENAC per rilasciare l’attestato di acquisizione delle nozioni necessarie all’ottenimento dell’abilitazione di pilota SAPR. I “famosi” corsi di 33 o 36 ore per la parte teorica.

Intervengono a turno, Giovanni Formosa, responsabile formazione Aeroclub Volere & Volare di Roma. Giorgio Baggiani, direttore Scuola SAPR Aeroclub di Cagliari, al momento l’unica scuola autorizzata ENAC presente in Sardegna. Benedetto Squiccimarro, presidente Aero Club di Roma
e Claudio Becchetti, referente progetto “Making Drones”, Istituto Massimo di Roma.

Ognuna presenta il proprio piano formativo e lo staff tecnico di cui è composta la propria organizzazione. L’Istituto Massimo di Roma si differenzia dalle altre scuole SAPR in quanto è di per sé un istituto di formazione che copre un’offerta formativa che va dalla scuola primaria dell’infanzia al liceo. Di recente ha introdotto nel proprio quadro formativo il progetto “Making Drones”.

“Droni in prima pagina: il parere delle testate specializzate” è l’ultimo blocco di interventi della giornata, prima della conclusione dei lavori. Intervengono le spine dorsali dell’informazione e della diffusione della cultura del mondo SAPR, le riviste di settore. Luca Masali, direttore DronEzine e Annuario del DroneDanilo Scarato, direttore Quadricottero NewsStefano Silvestre, caporedattore Drone Magazine.

La giornata volge al termine. Mi defilo un po’ in chiusura dei lavori per dirigermi verso il mio stand che ho lasciato in consegna alla mia fenomenale sorella, senza la quale non avrei potuto cimentarmi nella triplice veste che vi ho proposto: di visitatore, di blogger e di espositore.

Gli stand? Ne ho parlato in “configurazione visitatore” e in quella di “espositore”.

In conclusione…

Ciò che è emerso da questa giornata, tra le tante cose dette e viste, è che Il Regolamento ENAC è una realtà a cui tutti dobbiamo far riferimento e a cui dobbiamo guardare se vogliamo operare con i SAPR. C’è ancora tanto, tantissimo da fare in termini di sviluppo di tecnologie dei SAPR per fornire aeromobili sempre più sicuri e performanti e c’è ancora altrettanto da fare per quanto riguarda il Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto che necessita, a mio modo di vedere ma anche stando a quanto è emerso dalla Conferenza, di una maggiore concertazione da parte di tutti gli interessati e di una maggiore condivisione delle reciproche esperienze per individuare un percorso da affrontare nei prossimi mesi, lavorando il più possibile a fianco di ENAC. Il Regolamento c’è ma non deve essere motivo di freno. Invito le associazioni di settore a promuovere tavoli di discussione e a stilare protocolli di lavoro tesi a suggerire ad ENAC possibili soluzioni alternative, complementari e propedeutiche per arrivare ad una semplificazione normativa e ad una progressiva e sempre più diffusa conoscenza delle regole, per permettere a tutti di lavorare bene, in sicurezza ma anche in modo più celere e semplice.

Credo che il 2015 per il settore dei SAPR debba muoversi soprattutto attorno al concetto di SEMPLICITA’ e di COOPERAZIONE.

Benvenuti nell’era dei SAPR 2.0 che ha inizio da domani.


Vedi anche:

Approfondimenti:

Droni – da 0 a 100 in 5 mesi

“Lentini, vero?” Direi di sì se stessi parlando di velocità, distanze percorse e performance di volo. Invece vi parlerò di regole e sanzioni e di cosa fare per operare con i droni, oggi, a 6 mesi circa dall’entrata in vigore del Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto. 

enac30 Aprile 2014, giornata significativa per tutti i possessori di un drone… Entra in vigore il Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto – ENAC. Ho visto gente tagliarsi le vene con le eliche del proprio drone e altre gioire perché finalmente tutto sarebbe stato chiarito e definito. Forse…

Ma facciamo qualche passetto indietro.

All’inizio di quest’anno si parlava di “regole dell’aria”. Un regolamento che riguarda tutti gli aeromobili e a cui i dronisti, in mancanza di uno “dedicato a loro”, avrebbero dovuto attenersi. Roba che per i più era solo qualcosa riconducibile a un tomo da guardare con sospetto (e non ho usato questo verbo a caso). Chi poi si è messo a leggere “quelle regole”, e non ha mai avuto a che fare con qualcosa di serio in grado di volare, ha preso quel documento e lo ha declassificato a “roba che non mi interessa, tanto io ho un drone”.

Poi si è cominciato a parlare di Regolamento dei mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto. Prima a livello di bozza, già comparsa nel 2013, poi con le integrazioni e le modifiche varie si è arrivati alla versione “più o meno” definitiva. O meglio, quella pubblicabile e sulla quale iniziare a definire un modus operandi ufficiale in materia di droni. Insomma, come comportarsi, dove si può o non si può volare, certificazioni, assicurazioni, operazioni critiche e non critiche, massa al decollo sopra o sotto i 25Kg, ecc. Per molti, me compreso lo ammetto, a quel tempo quel documento fu ritenuto più che altro una “linea guida”, qualcosa che magari, un giorno, forse, chissà, se, mah.. sarebbe diventato anche una “cosa seria” da applicare ma… “adesso no”. Il tutto rafforzato dai soliti luoghi comuni del tipo: “siamo in Italia, sai quanti rinvii faranno a questo regolamento prima che venga applicato” o anche : “tanto è un regolamento e non è una legge, quindi non ci sono sanzioni”.

Su quest’ultimo punto ci torniamo più avanti.

ExplosionBOOM! 30 Aprile 2014, il Regolamento viene pubblicato. Senza rinvii, se e ma. A ruota cominciano a fioccare circolari che dovrebbero, secondo l’autorevolissimo e rispettabilissimo parere dei tecnici ENAC, chiarire il suddetto Regolamento. Con una certa ironia e passatemi un “pizzico” di polemica, vi invito a prendere visione dal sito ENAC del documento: “Bozza della Circolare NAV “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto” e a leggere, in particolare, quanto è riportato da pagina 32 a pagina 34. Poi un giorno qualcuno di voi, più preparato di me, mi farà capire di cosa stiamo parlando…

Ad ogni circolare pubblicata sul sito ENAC, come se non bastassero gli effetti manifestati leggendo il Regolamento stesso, ho visto nelle facce di coloro che posseggono un drone una sorta di sconforto, mutato poi in disperazione, virato al pessimismo e al catastrofismo per poi involversi, alimentato da istinti latenti primordiali insiti in ciascun individuo, in rabbia e ribellione. Da qui derivano i famosi “carbonari del drone”, individui elica muniti che a prescindere da tutto volano, ovunque, in barba alle decine di pagine da leggere, da capire, da interpretare e poi provare ad applicare all’interno della propria attività di dronista.

Da 0 a 100 in cinque mesi, anzi 113mila…

chianinaMi riferisco ai modi, ai tempi e metodi con cui si sono evolute le cose ma soprattutto mi riferisco alle SANZIONI. Fino a “poche ore fa”, parlare di assicurazioni per chi operava con i droni era come parlare di qualità della carne Chianina con un vegano. Anzi, credo che un vegano avrebbe potuto dirmi qualcosa sulla “ciccia” ma l’assicuratore sulle polizze per droni, no. Con chi lavora in campo assicurativo era quasi un’eresia parlare di coperture assicurative per dronisti. Questo fino a pochi mesi fa. Il nulla più assoluto, o quasi. Poi, ad un tratto, arrivano le compagnie d’assicurazione, addirittura “equipaggiate” con prodotti assicurativi formulati nientepopodimenoche dai Lloyds di Londra.

Ancora si stanno definendo alcuni aspetti di queste polizze che ZAC!  Eccoti le sanzioni.

policeMa come? Ancora non ho capito cosa devo fare e arrivano già le sanzioni? Ebbene si, caro mio lettore. Tu, proprio tu che stai leggendo questo post e che con la coda dell’occhio guardi il tuo dronello parcheggiato sotto al tavolo, pronto a fare qualche ripresa video, sappi che, se non hai l’assicurazione e “ti beccano”, rischi dai 56mila ai 113mila euro di multa (vedi per approfondimenti QuadricotteroNews). Stiamo parlando di un utilizzo professionale del SAPR. Se vai al campo di volo per aeromodellisti ti basta l’assicurazione del “capo famiglia” o quella prevista per attività ludico sportive in campo aeromodellistico (poche decine d’euro).

Considera anche che in generale, l’inosservanza del Regolamento ENAC è sanzionabile con Art. 650 del Codice Penale (per approfondimenti ulteriori invito a leggere il mio post “Volare con i droni è possibile ma rispettando tutte le regole“).

Poi, un bel giorno, perchè non bastava, sempre per noi dronisti salta fuori un altro Regolamento, fino ad ora misconosciuto ai più (intendo a chi non è solitamente avvezzo all’uso di un Boeing).

aereo

Arriva il “Codice della navigazione aerea” che di fatto è in vigore da quando esistono i voli civili. Riassume e definisce le regole a cui devono attenersi le compagnie, i piloti e le flotte aeree (nonché sancisce i diritti dei passeggeri; anche se su questo tema, per fortuna, possiamo esimerci dal doverlo approfondire). Poiché i droni sono aeromobili, tale regolamento, insieme alle regole dell’aria e al Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto, costituisce di fatto l’impianto normativo che disciplina il settore dei droni. Quindi anche il quadro sanzionatorio si allarga equiparando il volo di un drone, nella peggiore delle ipotesi in area critica, a quello di un aereo di linea che sorvolasse un centro abitato a bassa quota. Di fatto viene paragonato il danno che potrebbe fare un drone che precipita in area critica a quello che potrebbe succedere se precipitasse un aereo di linea su un centro abitato.

Pensavi di avere un quadricottero e ti sei trovato un surrogato di un Airbus A380

E non finisce qui… “dai, lo sai, devi certificarti pilota SAPR e devi certificare il tuo DRONE. Via, adesso le scuole ci sono e non hai più scuse”.

E tu mi dirai: “Lo so, caro Stefano, le scuole ci sono, magari non tante e ben distribuite in tutto il territorio ma ci sono. Ma poi che faccio una volta che ho frequentato una scuola che mi rilascia un attestato di frequenza o diploma che dice che ho appreso le regole dell’aria? Ovvero, che faccio dopo un corso di 33 ore per la sola parte teorica?”.

Ci fai ancora poco ma è un ottimo inizio, caro il mio lettore. Poi devi…

Opzione 1: Rivolgerti al tuo costruttore di droni e chiedergli di farti il corso pratico sul drone che andrai ad acquistare (incrocia le dita che sia certificabile ENAC), redigere il manuale tecnico e quello operativo, facendo prima l’attività sperimentale che serve a stabilire i requisiti minimi di sicurezza dell’aeromobile e tutte le procedure necessarie per garantirle e metterle in atto.

Opzione 2: Alcune scuole che formano i futuri piloti SAPR effettuano anche corsi di formazione alla parte pratica. Anche se sul o sui droni della scuola, quindi la successiva certificazione a pilotare un drone vincolerà quel pilota ad usare quel SAPR della scuola sul quale ha effettuato il corso pratico. Spesso però queste scuole possono anche insegnare a redigere il manuale tecnico, quello operativo e a seguire l’operatore e il pilota in tutto l’iter necessario a ottenere la certificazione da ENAC.

Opzione 3: Affidarvi ad una società di consulenza che sulla base dei vostri obiettivi e analizzando il settore in cui andrete a operare, vi seguirà consigliandovi e ottimizzando i processi che vi porteranno alla certificazione (flotta di droni, piloti e operatori). In tal caso si parla di consulenze dedicate esclusivamente a professionisti e società, come ingegneri, architetti, agronomi, viticoltori, ecc. Queste società di consulenza cominciano ad essere una realtà sempre più presente nel territorio italiano.  Operano attraverso team di tecnici e personale che solitamente vanta una lunga esperienza in campo ingegneristico e aeronautico.

Opzione 4: Ti auto-investi “Auto Costruttore”, che non ha nulla a che vedere con gli AutoBot dei Transformers. E’ una definizione tecnica prevista da ENAC che ti permetterebbe di assemblare (auto costruire, per l’esattezza) un drone e di condurre tutta l’attività sperimentale, ecc. Ovviamente tale investitura prevede una dichiarazione di rispondenza al Regolamento Enac e “un minimo” di conoscenze tecniche. In realtà, sempre stando a quanto afferma ENAC, emerso anche recentemente da uno dei convegni organizzati al DronItaly, non saresti obbligato a certificare i singoli componenti elettronici, meccanici e strutturali del drone acquistati da terze parti ma l’assemblaggio in toto. Diciamo che se fossi un sarto non dovresti garantire la qualità della stoffa e del filo utilizzati ma quella del vestito finito.

E tu mi dirai… “Sì, e se poi mi casca il drone per un problema dovuto a una centralina, al GPS o altro del genere? Chi è responsabile?”

E qui casca il drone e l’asino…

“Ora, e tù vorresti sapè troppe cose nini mio”.

Diciamo che il problema a questo punto andrebbe analizzato da vari punti di vista. In realtà se ENAC certifica il tuo drone, quel drone ha le carte in regola per operare. Se cade l’aeromobile e il problema è riconducibile ad un componente del drone, che comunque ENAC al momento della valutazione delle carte che hai presentato e che riguardano il tuo drone nel suo insieme ha ritenuto valido, in ambito assicurativo la questione “dovrebbe” essere liquidata senza problemi.

E qui ho detto la caz…

“Senza problemi” è una parola grossa ma ragioniamo un momento. Tu sei certificato pilota SAPR insieme al tuo SAPR. Puoi operare in aree non critiche, hai l’assicurazione, ti cade il drone (sempre quello che hai certificato con ENAC e non un altro) per un problema meramente tecnico. Se hai gestito l’operazione non critica osservando scrupolosamente quanto hai dichiarato sul  manuale tecnico e su quello operativo, rispettando quanto riportato dal Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto, in caso di incidente, quindi di danno, sei coperto dalla tua polizza assicurativa. Se poi la compagnia d’assicurazioni troverà il modo di cavillare su questioni tecniche sollevate dal perito, questo non posso certamente prevederlo, anche se, onestamente parlando, messa nei modi che abbiamo descritto fino ad ora, presumo che in tal caso qualche notte in bianco tu debba metterla in bilancio.

Allora… che fare?

Domandona… Una prima risposta che mi viene di darti, amico mio dronista, è di investire su te stesso. Vai ai seminari di formazione sull’argomento droni (in generale), imparati le regole dell’aria. Fatti un corso presso una scuola certificata da ENAC, cerca di capire con esattezza in quale ambito vorresti operare con i SAPR. Contatta le aziende che producono droni. Ti consiglio di prendere contatti con quelle italiane, dammi retta. Per quanto siano belli, fighi, massicci, funzionali e diffusi i droni asiatici, resta il fatto che le aziende italiane che costruiscono droni (anche questi belli e fighissimi, te lo assicuro), lo fanno con nozione di causa. Sanno cosa chiede ENAC e si adoperano per realizzare prodotti in grado di essere certificati.

Investire su se stessi vuol dire crescere, prima di tutto. Conoscere un settore, un mercato e le leggi che lo governano. Adesso ci sono fiere dedicate, convegni, workshop, seminari e corsi sui droni. Prima di fare passi in una direzione, magari prevalentemente spinti dalla forza della passione o dalla voglia di cavalcare un settore che, almeno sulla carta, appare come quello tra i più interessanti del momento sotto il profilo delle opportunità di lavoro, “stoppati” un attimo e impara. Ascolta, confrontati con chi è del settore.

Cerca di capire che operi o stai pensando di farlo all’interno di un comparto lavorativo fortemente caratterizzato dalla tecnologia, da competenze in campo aeronautico e influenzato dalle decisioni ENAC e presto anche da quelle dell’EASA. Cerca di capire che le Autorità di Pubblica Sicurezza operano per garantire la sicurezza dei cittadini e per prevenire e reprimere eventuali atti che contravvengono ai dispositivi di legge. Se prendi un drone e pretendi di andare a fare rilievi termografici in prossimità di una facciata di un edificio, in pieno centro città, senza autorizzazioni, senza aver adottato procedure di sicurezza, ecc., poi non chiederti perché la volante della Polizia è intervenuta.

Pertanto, se hai investito un po’ di soldi in un drone e sai già che quel modello difficilmente potrà essere certificato da ENAC come SAPR per le attività in aree non critiche, vola in aree segregate o campi di volo per aeromodellisti ma parallelamente, se vuoi diventare un professionista di questo settore, comincia a pensare da pilota. Formati e poi specializzati nei campi di applicazione a te più congeniali.

soldiLavorare con i droni non vuol dire “fare tutto” col drone e inoltre occorre dotarsi di un’organizzazione per operare con questi  “cosi”. Diciamo pure che tra le tante incertezze che ancora aleggiano in questo settore, di sicuro è emerso che il Pilota SAPR non può volare da solo. Non a caso esiste anche la figura dell’Operatore SAPR. Inoltre, ti invito a riflettere, se parliamo di droni certificati, di percorsi formativi, di crescita personale e, soprattutto, di costituire un’impresa attorno alla quale sviluppare un’attività professionale, occorrerà entrare nell’ottica di dover affrontare degli investimenti.

Allora, amico mio dronista, non ancora Pilota SAPR. Ti faccio la domandona del secolo: “Vuoi usare i droni perché ti piace svolazzare e magari fare anche le riprese video o vuoi seriamente affrontare l’argomento per fondare un’attività imprenditoriale?”

Nel primo caso, da amico, ti consiglio di tenerti il tuo dronello e, come ho già detto, limitati a volare e divertirti in aree segregate, meglio se sopra un bel campo, meglio ancora se tuo e ancor meglio se lontano, parecchio, dagli aeroporti. Oppure fallo presso i campi di volo per aeromodellisti.

Nel secondo caso. Frugati in tasca e investi il tuo tempo e non mi venire a chiedere consigli su quale drone acquistare per la tua attività di videomaker professionista proponendomi  un budget di spesa massimo di 300 Euro perché, dopo tutti i post che ho scritto sull’argomento e questo articolo in particolare, mi FARESTI GIRARE LE PALE! 🙂

 

Corsi per piloti SAPR – Le organizzazioni riconosciute ENAC che insegnano a pilotare i droni

Lo scenario delle scuole per piloti SAPR sta cominciando a delinearsi. A questo punto ritengo sia utile poter aprire un “post in progress” nel quale riporterò l’elenco aggiornato delle scuole italiane (di cui ho notizia, restando disponibile a inserire su segnalazione dei diretti interessati quelle che ancora non ho riportato in elenco) che offrono un servizio di formazione qualificato secondo i criteri e i requisiti formativi richiesti da ENAC.

Attenzione però. Il concetto di SCUOLA non deve fuorviarvi!!!

Business conference with lecturer and projection. Lecturer is blurred.

Questi corsi NON SONO OBBLIGATORI ai fini del riconoscimento da parte di ENAC di OPERATORI e/o PILOTI SAPR. I corsi, promossi, organizzati e tenuti da ORGANIZZAZIONI RICONOSCIUTE DA ENAC, sono utili sotto vari punti di vista. Sicuramente aiutano in termini di curriculum,  di “crediti formativi” e di formazione personale/esperienza ma se desiderate portare avanti autonomamente la richiesta per il riconoscimento ufficiale ENAC di operatori SAPR, potete farlo.

Pertanto sì ai corsi se affrontati in quest’ottica e con questa consapevolezza.

Altro vantaggio dei corsi è che alcuni di questi sono pensati anche per agevolare l’utente nell’affrontare tutti gli adempimenti burocratici necessari all’ottenimento del riconoscimento di Operatore, Pilota  dell’aeromobile con cui opererà, comprese le procedure di realizzazione del manuale operativo. Alcune Organizzazioni Riconosciute offrono anche solo il supporto di consulenza necessario per portare a casa i riconoscimenti ENAC (per assolvere tutto l’iter burocratico).

Sia chiaro che al termine di questi corsi non avrete concluso tutti gli adempimenti richiesti dal legislatore, anzi. Avrete svolto una fase importante e propedeutica all’ottenimento del riconoscimento di operatore SAPR. In altre parole sarete formati, avrete delle competenze ma non sarete ancora operatori riconosciuti da ENAC.

E allora come devo fare?

Dovrete presentare una domanda all’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, chiedendo che sia  sottoposta al vaglio dell’Ente per essere annoverati tra gli operatori SAPR (vedi elenco aggiornato sul sito ENAC), in virtù:

  • del superamento di un esame (teoria o teoria + pratica) per operare con i SAPR in veste di OPERATORE o PILOTA o entrambe le cose.
  • del conseguimento dell’attestato che avrete ricevuto dalla scuola (in quanto Organizzazione Riconosciuta – le autorizzazioni sono palesate nei siti di chi organizza questi corsi) che vi ha offerto un piano formativo allineato con quanto richiesto da ENAC.
  • dei test pratici da voi svolti durante il corso (o per vostro conto) su un particolare SAPR (quello della scuola o il vostro).

Dopo la presentazione di tale documentazione, se l’Ente lo riterrà opportuno,  vi rilascerà l’autorizzazione ad operare. (non dovrebbero esserci particolari problemi, a meno che non vi finisca tra i documenti che invierete all’ENAC, anche un subdolo “piano di distruzione di massa da effettuarsi con i droni” in perfetta sintonia con quelli machiavellici della più perfida Spectre).

A questo punto siete autorizzati ad operare ma… con cosa?

Con il SAPR di cui sopra, quello che è stato a sua volta già certificato secondo un iter particolare che la scuola di formazione (Organizzazione Riconosciuta) ha seguito e su cui avrete condotto le fasi pratiche del corso. Mi spiace, solo con quello.

Volete operare col vostro drone?

Dovrete presentare la documentazione necessaria con la quale dimostrerete che avete eseguito dei test / fase di sperimentazione, che avete realizzato un manuale operativo e che il vostro drone è stato realizzato secondo quanto richiesto da ENAC e riassunto nel Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto e in particolare nella bozza della circolare del 30/04/2014.

Lo so… la vita è dura.

Questo andrebbe ripetuto per ogni drone con cui vorrete operare.

Sicuramente nel giro di qualche mese gli stessi costruttori/fornitori di droni si attrezzeranno per mettervi nella condizione di assolvere a tutti questi adempimenti, certificando che avrete appreso le nozioni tecniche/pratiche necessarie all’uso di quel particolare drone e che quel SAPR è in grado di poter volare in seno a quanto richiesto da ENAC. Anzi, invito proprio i costruttori e rivenditori di droni a organizzarsi al più presto in tal senso, nel loro interesse e in quello dei loro clienti.

Non mi addentro ulteriormente in altre questioni, peraltro ancora in gran parte da definire.

Non dimenticate, ovviamente, di stipulare l’assicurazione…

Tenete presente che è tutto in progress, non solo questo post ma anche la normativa ENAC. La circolare, o meglio, la BOZZA DELLA CIRCOLARE ENAC, che è stata pubblicata il 30  aprile scorso, in concomitanza con l’entrata in vigore del Regolamento dei mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto, fino al 30 giugno 2014 è oggetto di commenti da parte di coloro che vorranno contribuire a segnalare qualcosa (di costruttivo). Successivamente ENAC elaborerà tute le richieste/suggerimenti pervenuti pronunciandosi e definendo tutta la normativa nel corso dei prossimi mesi.

Ecco l’elenco delle Organizzazioni Riconosciute da ENAC, che realizzano corsi di formazione per Piloti e/o Operatori SAPR:

Emilia Romagna:

Friuli Venezia Giulia:

Lazio:

Lombardia:

Marche:

Piemonte:

Alpha Lima Aviation srl

Toscana:

Umbria:

  • CED srl – presso Aeroporto di Perugia S. Francesco

Veneto:

  • Elenco redatto da ENAC che comprende le organizzazioni che, ai sensi dell’articolo 8.17 del Regolamento ENAC “Mezzi Aerei a pilotaggio Remoto” sono state riconosciute idonee ad erogare l’addestramento teorico-pratico per i piloti APR: ORGANIZZAZIONI DI ADDESTRAMENTO

 NOTA: L’elenco è aggiornato al 16 agosto 2014. Lo scrivente non si assume alcuna responsabilità sulla qualità dei corsi nè sulla condotta di coloro che gli organizzano. Informatevi, valutate e ragionate con la vostra testa 🙂

* (Organizzazione attualmente non inserita nel documento ENAC: ORGANIZZAZIONI DI ADDESTRAMENTO)

Altri post sull’argomento droni puoi trovarli in questo blog all’interno della categoria DRONI E DRONISTI

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