Vaccinazione anti-Covid 19. Quello spot suadente che mi ricorda qualcosa

Come fare a convincere le persone a vaccinarsi contro il Coronavirus?

Il fatto che si debba “convincere” qualcuno a fare qualcosa dovrebbe far riflettere. Ma a prescindere dal fatto che, in questo caso, parlando di vaccino anti-Covid19, vi sia una profonda motivazione nel voler fare del bene alla popolazione (…), ribadisco la domanda di apertura di questo post: “Come fare a convincere le persone a vaccinarsi contro il Coronavirus?”

Con dibattiti televisivi tenuti da autorevoli giornalisti durante i quali intervistano esperti del settore, autorizzati dal Governo e dal Ministero della Salute, per dare spiegazioni puntuali in merito alla sicurezza e all’efficacia di questi farmaci?

Con la distribuzione di materiale informativo ai cittadini attraverso il quale mettere a conoscenza la popolazione sulla ricerca che è stata svolta, sull’efficacia, sulla sicurezza e sull’innovazione tecnologica che si cela alla base di questi nuovi ritrovati della scienza, oltretutto basati su una metodica mai adottata prima d’ora per realizzare un vaccino?

Oppure grazie ad una serie di spot dove il messaggio del controllo, della garanzia e della sicurezza di questi vaccini passa attraverso le parole di medici e di scienziati che oltre alla loro competenza ed autorevolezza mettono la loro faccia, cercando di infondere fiducia e serenità verso qualcosa che al momento pare tutto meno che realizzato secondo protocolli e tempistiche riconducibili alla produzione di un vaccino?

No, si è scelto di veicolare un messaggio tramite il lavoro di un noto architetto, Stefano Boeri, che ha realizzato una struttura modulare, un presidio medico da campo in versione fashion, sulla cui copertura risalta il disegno di una primula stilizzata. Struttura che verrà realizzata in centinaia di copie e allestita nelle maggiori piazze italiane o presso i presidi ospedalieri, ove al suo interno verrà effettuata la vaccinazione contro il Coronavirus; una sorta di suadenti salotti adibiti alla vaccinazione di massa.

Immagine tratta dallo spot “l’Italia rinasce con un fiore, vaccinazione anti-Covid 19”
Logo GURU – http://www.guru.it

Un progetto che di per sé potrebbe essere interessante, architettonicamente parlando, anche se noto un design che strizza l’occhio a brand “modaioli”, volutamente, come potrebbe essere GURU che nel 1999 adottò come logo una grossa margherita.

Trovo molto discutibile l’approccio che il Governo ha ritenuto utile adottare per convincere la popolazione a vaccinarsi.

Con “L’Italia rinasce con un fiore, vaccinazione anti-Covid19” si tenta di far passare l’idea del vaccino (ricordo che è un farmaco) come quella di un prodotto di marca, di largo consumo, che fonda le sue radici su messaggi come “rinascita”, “primavera”, “il momento è arrivato”, “abbandonare l’incertezza”, “schiudere i nostri colori alla luce del sole”. Nulla che faccia riferimento ai punti che ho riportato all’inizio di questo post e che ci aspetteremmo di sentire qualora il vero intento fosse informare seriamente la popolazione in merito all’efficacia e alla sicurezza del vaccino anti-Covid19.

Quello che invece ci viene proposto è un messaggio che si basa prevalentemente su una comunicazione fatta di fiori e di primavera, di design e di “grandi packaging” che confezionano l’idea di buono e di bello ma di cui, almeno fino ad ora, non ci è dato sapere se funzionerà contro il Covid 19 (tralasciando per adesso l’argomento: possibili effetti collaterali?) basando tutto su un programma vaccinale che pare volere inoculare, almeno vedendo questo spot, una miracolosa essenza di petali di primule, come fosse un elisir di lunga vita.

Ecco lo spot:

Detto ciò, a me tutto questo evoca scenari che la fantascienza ci ha già regalato. Vi ricordate di “Umbrella Corp.” e del “Regenerate Cream”?

Tratto dal film Resident Evil: Apocalypse, del 2004 di Alexander Witt – Constantin Film, Impact Pictures

 

 

 

 

 

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4 chiacchiere sul cancro. Prevenzione, cura e tutela sociale

Prato: sabato 30 novembre alle ore 16:00, presso la nuova sede dell’Associazione “Quelli di Piazza Ciardi e delle vie del Serraglio”, si terrà un incontro aperto a tutti, ad ingresso libero, sul tema “4 chiacchiere sul cancro. Prevenzione, cura e tutela sociale”

Ci teniamo a definire che sarà un incontro “informale”. I cittadini, pazienti o ex tali che hanno incontrato il cancro, si racconteranno apertamente con l’intento di trasferire la propria esperienza, sottolineando l’importanza della prevenzione.

Storie di rinascita, di crescita e a volte anche di momentanea sconfitta. Cercheremo risposte attraverso un confronto aperto, comune, che coinvolgerà anche esperti e politici.

Interverranno:
  • Dott.ssa Maria Nincheri Kunz – Vice presidente LILT Prato
  • Dott. Luigi Biancalani – Vicesindaco e Assessore alla salute e alle politiche sociali del Comune di Prato
  • Dott. Andrea Quartini – Commissario della Terza Commissione Regione Toscana (Sanità e politiche sociali)
e alcuni cittadini che porteranno la propria testimonianza cercando di dare risposte e spunti utili al dibattito su un tema importante e d’interesse per tutti.
  • E’ importante la prevenzione?
  • Cos’è la prevenzione e come si pratica?
  • Neoplasie rare o definite tali, cosa fare quando vengono diagnosticate?
  • Diritti del malato. Cosa fare se il datore di lavoro non accetta la tua malattia?
  • Sentirsi “diversi”. Il cancro è legato ancora a pregiudizi e tabù?
Queste sono solo alcune delle domande che verranno poste e alle quali gli ospiti che interverranno potranno dare delle risposte.

Incontro organizzato da:
  • Chiara Bartalini
  • Franco Pacini
  • Stefano Saldarelli
  • Silvia Zipoli

In collaborazione con:

 


Al termine delle circa due ore, previste per questo incontro, si terrà linaugurazione della nuova sede dell’Associazione ospitante: Quelli di Piazza Ciardi e delle vie del Serraglio alla quale si collega anche l’inaugurazione della mostra dei fotoquadri realizzati nell’ambito del progetto “Il Rinascimento. Col seno di poi…” a favore della LILT di Prato, curato da:

  • Francesco Bolognini
  • Eleonora Lastrucci
  • Mirco Rocchi
  • Stefano Saldarelli
Spero di potervi incontrare.
Sarò presente in veste di moderatore e di testimonial. Attraverso il mio racconto desidero rappresentare i tanti uomini operati di cancro al seno e i 500 che ogni anno in Italia scoprono di averne uno; spesso nel totale silenzio e incredulità. Cercherò di manifestare l’importanza di fare cultura sull’argomento, di gettare un riflettore anche su quello che di fatto assume i connotati di una discriminazione di genere, verso una “minoranza” che deve fare i conti con una neoplasia di cui ne comprende la natura e l’esistenza solo “a diagnosi avvenuta”.
Parlare aiuta a capire. Confrontarsi permette di sviluppare “gli anticorpi” verso le incognite della vita. Aiutiamoci a capire e ad affrontare il male dando più valore alla vita.

Un tempo ci venivano proposti i prodotti contenenti fluoro perché facevano tanto bene

Mi ha insospettito uno spot televisivo di un nota marca di dentifrici. Nel filmato, ad un certo punto, compare niente popò di meno che… Topo Gigio che si rivolge ai bambini e ai genitori consigliando un particolare dentifricio, specifico per i bambini, che NON CONTIENE FLUORO.

“O fino ad ora non ci dicevano che il fluoro faceva tanto bene?”

Mi ricordo anche che quando ero un bambino i dentisti consigliavano l’uso di prodotti al fluoro per i bambini o trattamenti specifici di fluorizzazione dei denti. Non solo, tutti noi siamo circondati da prodotti che contengono fluoro, a cominciare dalle gomme da masticare, che spesso sono nati proprio per essere utilizzati dai bambini.

Ecco lo spot di cui vi parlavo, nella versione breve, dove compare il simpatico topo di gommapiuma:

Dopo aver visto questo spot si è insinuata in me la voglia di approfondire la questione, quella che mi ha portato a fare qualche ricerca in rete per capire cosa stesse succedendo nel fantastico mondo del FLUORO.

A parte i video di Leonardo Manera in cui recita i divertenti pezzi nei quali adotta il famoso tormentone “Flllluoro”, sono approdato a diverse pagine web che più o meno trattano l’argomento fluoro in modo decisamente ampio.

La ricerca è semplice, basta digitare sul motore di ricerca la parola fluoro e leggere gli articoli che compaiono fin dalla prima pagina. Senza entrare troppo in dettagli tecnico-scientifici vi invito ad approfondire la questione cominciando col guardarvi questo servizio televisivo della RAI del 27 aprile 2013, tratto da REPORT:

Clicca sull'immagine per aprire la pagina che contiene il video di REPORT
Clicca sull’immagine per aprire la pagina che contiene il video di REPORT

Si evince che l’integrazione di FLUORO per i bambini sia da ritenersi superflua, talvolta dannosa e raramente indispensabile. E menomale che c’è REPORT…

Ma non finisce qui. Un’altra ricerca che vi consiglio di fare è la seguente: fluorizzazione. Di sicuro il vostro motore di ricerca vi proporrà una serie di contenuti che associano questa parola ad “acqua” proponendovi dei testi che meritano un’attenta lettura.

La fluorizzazione dell’acqua è una pratica diffusa in certi Paesi. Traggo letteralmente da Wikipedia: “è la pratica chimica comportante l’aggiunta di composti del fluoro all’acqua con lo scopo di diminuire l’incidenza della carie dentaria nella popolazione. Questa pratica è molto attiva nel Nord America e in Australia. Attualmente il 66% dei rifornimenti idrici statunitensi hanno acqua fluorurata”.

Tradotto vuol dire che insieme all’acqua viene somministrato il fluoro, tipo medicina. Non solo, questo “fluoro” spesso proviene dal scarti di lavorazioni industriali. OK, lasciamo perdere come viene trattato “quello scarto” per poi finire nell’acqua che milioni di americani bevono. Restiamo sul problema ma ad un livello più superficiale… Vien da sé pensare che se uno assume fluoro da altre fonti vada ad aggiungersi a quello che prende dall’acqua che beve potendo far insorgere dei problemi per la salute.

Potrete trovare degli articoli interessanti in merito alla pratica della fluorizzazione dell’acqua consultando le pagine che vi linko alla fine di questo post.

BioRepair_bambiniDevo essere grato alla ditta che ha realizzato il dentifricio per bambini senza fluoro e che ha fatto la pubblicità in televisione con Topo Gigio. Topo a parte, che comunque adoro 🙂 , grazie a questo spot ho potuto approfondire l’argomento e farmi un’opinione.

Non ho dati certi per dirlo con esattezza ma credo che, se non è l’unica almeno sia la prima azienda ad aver realizzato e pubblicizzato un prodotto specifico, privo di fluoro.

Credo che sia importante informarsi, conoscere le cose e farsi un’opinione. E’ certo che il fluoro in eccesso e le altre sostanze dette “importanti” e che l’industria alimentare e farmaceutica ha sintetizzato per proporcele sotto forma di integratori, siano da utilizzare con un minimo di sana informazione.

Fluorizzazione dell’acqua – link utili: