Dalla base di lancio di Cape Canaveral dell’Air Force, situata nella Contea Di Brevard in Florida, il 27 ottobre del 1961 alle ore 18:06:04 UTC, partiva il primo razzo della famiglia Saturn, l’SA-1.

Lo scopo della missione era collaudarne l’aerodinamica e la resistenza strutturale, in vista delle successive missioni previste all’interno del Programma Spaziale Apollo che portò l’uomo a muovere i primi passi sulla superficie lunare nel 1969.
L’SA-1 non aveva equipaggio e non entrò in orbita. La missione prevedeva un volo sub-orbitale del primo stadio del razzo sul quale vertevano i test in programma.
Gli stadi due e tre del razzo furono riempiti di acqua per simularne il carico che nelle missioni successive sarebbe stato inflitto al razzo dal propellente per portarlo in orbita. Dopo il lancio del Saturn 1, all’interno del Programma Apollo seguirono ben altri 20 lanci di razzi, in totale 10 col Saturn I, 5 col razzo Little Joe II e 6 con l’Apollo-Saturn IB e Saturn V. Il tutto si svolse tra il 1961 e il 1968.
Nonostante i 7 anni di test, i milioni di dollari spesi e l’impegno di migliaia di persone, dedite a questo incredibile progetto, il 27 gennaio 1967, durante un’esercitazione, il modulo di comando del primo razzo Apollo, con a bordo tre astronauti, prese fuoco decretando la morte di quelle tre vite e il fallimento della missione AS-204/Apollo I. I tre astronauti erano Virgil Grissom, Edward White e Roger Chaffee.
Per affrontare “una grande sfida” servono preparazione e impegno. Si può perdere una battaglia, credere di non potersi più rialzare ma solo non mollando si può essere testimoni della propria vittoria.
Dedicato a tutti gli astronauti di ogni nazione che sono periti durante le loro missioni, inseguendo un sogno e contribuendo allo sviluppo delle missioni spaziali.

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