“Così, giusto per ricordarlo!”

Ho visto… network televisivi italiani compiacersi del loro operato. “Così, giusto per ricordarlo!”

Ho_Visto_CoseO bravi! 

Dedicato a coloro che lavorano da una vita e che non hanno l’opportunità di farlo pesare a tutti attraverso canali di comunicazione di massa.

Visto che ci siamo… anche noi che “non lavoriamo in televisione” ma paghiamo lo stesso le tasse in Italia, e tante, non prendiamo finanziamenti perché spesso le banche ci rifiutano il credito e non chiediamo di pagarci bollettini postali ma, soprattutto, non abbiamo sponsor che ci finanziano le nostre attività, Ah… dimenticavo, tra noi ci sono persone che fanno i pompieri, lavorano nelle forze dell’ordine, fanno i medici e gli infermieri. Ci sono persone che rischiano la propria vita per un misero stipendio e nonostante questo lo fanno, senza lode e senza gloria, senza riflettori puntati e senza spot televisivi. Tra noi ci sono persone che si alzano tutte le mattine per andare a lavorare e lo fanno e basta, in silenzio.

“Così, giusto per ricordalo!”

Gli spot…

Pubblicità

Stefano… la crema spalmabile che aspettavo.

Ho visto… creme spalmabili al cioccolato copiare bibite gassate al caramello nella disperata ricerca di un’idea pubblicitaria geniale.

Ho_Visto_CoseE pensare che entrambi i prodotti sono tra i più venduti al mondo e che registrano vendite da capogiro. C’era bisogno di “personalizzare” un’etichetta di un prodotto commerciale con il nome di una persona? Evidentemente “ai più” la cosa deve proprio piacere tanto.

Dedicato a chi da domani preferirà sentirsi chiamare: “Cioccolatino”.

Se non l’avete vista… ecco il frame in questione della pubblicità a cui mi riferisco:

stefano - su confezione Nutella
stefano – su confezione Nutella

…e questo è lo spot

Non ho nulla contro di lui ma… Superenalotto, non se ne può più!

Passi una, passi due, tre… poi, quando cominci a vederla e soprattutto a sentirla più volte nel corso di una serata trascorsa davanti alla televisione, arrivi a non poterne più.

Lo dico con tutta la sincerità possibile, credetemi, non ce l’ho con questo signore che ha prestato la propria immagine e voce (purtroppo) per lo spot del Superenalotto.

Immagine tratta dallo spot 2013 del Superenalotto
Immagine tratta dallo spot 2013 del Superenalotto

Mi arrabbio con i creativi che lo hanno realizzato e col committente che lo ha approvato. Per far passare “vera” la testimonianza di alcune persone intervistate, prese dalla strada, si presume volontariamente, si fa passare il congiuntivo come un optional che può essere usato “a piacere”. E’ chiaro che la cosa sia voluta o quantomeno che la testimonianza di questo personaggio sia stata lasciata intenzionalmente per ultima, in modo da porsi in chiusura dello spot e restare più impressa.

Lo so, oramai non possiamo più pretendere che la televisione assolva anche il compito, tra i tanti che le sono stati attribuiti nel corso dei decenni, di “educatrice”. Qui però stiamo ribaltando completamente le cose. Siamo alla televisione diseducatrice che per fare “tv verità” va a pescare i peggiori strafalcioni assemblabili attraverso l’abuso della lingua italiana.

So anche che il target di utenza a cui si rivolge principalmente il settore del “gioco” è più incline all’utilizzo di una grammatica “meno rigida” ma qui, comunque la mettiate, si esagera. Non è possibile sentire: “basta che sono miglioni”. Non si può!!! Non si può per i MIGLIONI con la “G” e non si può, soprattutto, per il congiuntivo che è stato ammazzato.

Non c’è bisogno di promuovere un “vizio”, peraltro già questo fatto discutibile, attraverso lo stupro della lingua italiana. C’è gente che col gioco ha perso lavoro, famiglia e casa. Non ci resta che la lingua italiana. Almeno quella, non giochiamocela!

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