Ricerca, sorveglianza e applicazioni civili. Sono le tre macro aree operative attorno alle quali si fonda la “United Federation of Drone Pilots” riassunta nell’acronimo UFPD.
Futuro prossimo venturo.
Sono passati diversi anni dall’introduzione dei primi regolamenti locali nati per disciplinare l’uso dei droni civili. Oggi si affronta la costituzione della Federazione Unita di Piloti di Droni che sotto un’unica egida si propone di rappresentare e riunire piloti, regole e intenti.
Tutti gli stati membri sono oramai concordi che l’impiego degli UAV (Unmanned Aerial Vehicle) sia fondamentale per l’intera umanità e ancor di più per le numerose ricadute che ne potranno derivare negli anni a venire.
I sistemi a controllo remoto sono oramai una realtà. I robot terrestri e quelli acquatici hanno già avuto ampio riconoscimento attraverso i rispettivi organi di gestione e di controllo e da anni sono largamente impiegati in vari ambiti.
Non è stato così immediato anche per gli UAV a causa delle regole dell’aria, più restrittive e oggettivamente più vincolate a questioni complesse legate alla sicurezza, sia nell’ambito della safety che in quello della security. Sono state motivo di accese discussioni tra gli operatori e i legislatori, tali per cui, almeno fino ad oggi, non era stato possibile introdurre un regolamento globale e ancor meno definire una formazione per i piloti civili di UAV in seno ad un syllabus condiviso e adottato da tutti.
I sistemi di sicurezza e i protocolli operativi messi a punto nel corso dell’ultimo decennio hanno permesso di impiegare più diffusamente gli UAV decretandoli a tutti gli effetti come mezzi indispensabili, sempre più affidabili, grazie anche all’introduzione di alcuni dispositivi che prevedono interventi di self repair durante la fase di volo.
Le statistiche di incidenti sono drasticamente calate e l’opinione pubblica in merito all’uso degli UAV ha assunto un atteggiamento positivo; questo anche grazie all’introduzione degli airbag intelligenti e del Sistema Elettronico di Gestione della Terminazione di Volo (EMSTF Electronic Management System for the Termination of Flight), in grado di guidare automaticamente gli UAV, in caso di avaria, in aree isolate facendoli atterrare o precipitare in modo controllato, limitando i danni alle cose, alle persone, agli stessi UAV e alla merce e/o apparecchiature trasportate.
L’elettronica ridondata, il sistema di controllo e trasmissione dati del UAV, ad uso esclusivo di questi aeromobili, l’alimentazione basata su batterie a polimeri di alluminio ricaricabili attraverso i pannelli fotovoltaici installati e il recupero dell’energia, hanno permesso di sviluppare flotte di UAV commerciali dalle altissime prestazioni ed estremamente sicure.
Nasce oggi la United Federation of Drone Pilots, un’unica federazione mondiale, capillare, presente in ogni stato membro che oramai ha coinvolto la quasi totalità delle Nazioni del nostro pianeta.
Uomini e donne che condividono progetti, intenti e tecnologie per portare avanti lo sviluppo e l’impiego degli UAV in moltissimi ambiti.
In seno all’UFPD il settore della sorveglianza è quello tra i più articolati e impiega la maggior parte del personale. In questo ambito l’UFPD ha sviluppato strumenti e metodologie dedicate all’osservazione del territorio per la prevenzione dei dissesti idrogeologici, per il monitoraggio dell’ambiente, dell’inquinamento, per la prevenzione degli ecoreati ma anche per la repressione di atti criminosi, per l’ordine pubblico, la protezione civile, la lotta al terrorismo e per l’intelligence.
UFPD Surveillance opera a stretto contatto con gli enti di ricerca, le università ma anche con le forze di polizia e militari coadiuvando interventi mirati, offrendo un supporto tecnico, logistico, mezzi e persone.
In questo ambito il personale UFPD è equipaggiato in modo adeguato e la t-shirt camouflage col logo United Federation of Drone Pilots fa parte della dotazione personale.
No, non mi faccio di sostanze proibite, a meno che il Kefir non rientri tra queste a mia insaputa.
Comunque, come si evince dal mio racconto, la passione per i DRONI ma anche per la fantascienza, emergono dalla mia storia. L’immaginario creato dalla mente di Gene Roddenberry col suo meraviglioso Star Trek mi ha portato a sviluppare una futuribile Federazione Unita di Piloti di Droni, in linea con quella in cui opera la Flotta Astrale che Star Trek ci ha regalato – attraverso i film e le serie TV – in quasi 50 anni di intrattenimento, descrivendoci in ogni dettaglio un futuro di pace, d’intesa, di sviluppo culturale e tecnologico, di condivisione tra popoli di ogni razza e provenienza. Anche se spesso sono “botte e schianti” tra un quadrante della galassia e un altro.
La t-shirt United Federation of Drone Pilots è realizzata in cotone pettinato stampato con effetto Camouflage Grey, prodotta dalla JRC. Il logo UFDP è stampato in serigrafia, colore bianco.
Per tutte le info su questo prodotto potete cliccare qui.
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In questo blog troverete la categoria DRONI E DRONISTI all’interno della quale sono pubblicati diversi articoli dedicati all’argomento.
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La passione per i droni riassunta in quattro fasi evolutive riprodotte su una t-shirt.
(GESTATION) La Gestazione: è il momento in cui la scintilla si accende nella tua mente, scatta l’idea anche se ancora è in una fase gestazionale. Da fuori appare solo come un involucro, un guscio, un “semplice uovo” ma che nasconde all’interno molto di più. Sai che sei interessato ai droni, non sai perché, boh! Forse sono solo “ganzi”; ancora non hai capito bene cosa sono, cosa ci puoi fare e soprattutto… ma di che idea stiamo parlando?
(JUMP OUT) Balza fuori: è la fase in cui capisci che l’idea c’è ed è interessante ma occorre perfezionarla. Tenti di reprimerla ma lei torna sempre alla mente, balza fuori continuamente. Capisci che devi realizzare un sogno, non puoi mentire a te stesso, è il momento in cui devi passare alla fase successiva.
(EMBRYONIC STAGE) Stadio embrionico: sta prendendo forma, ti ha avviluppato in pieno e non ti molla, adesso devi FARE qualcosa altrimenti non hai pace. Devi concretizzare un progetto, senti di essere sulla strada giusta; sei quasi allo stadio finale dell’evoluzione, ti manca davvero poco…
(SYMBIOSIS) Simbiosi: è giunto il momento, sei una cosa sola col tuo drone. Non c’è altro, niente che possa separarvi. Lo senti, avverti ogni vibrazione. Adesso gestisci gli stick del tuo radiocomando senza neanche pensarci. Istinto puro, collegamento mentale, potresti governarlo col pensiero. Il processo è completato, hai attraversato tutte le fasi della…
Da grafico e appassionato di fantascienza ho celebrato a modo mio uno dei film cult del genere attraverso la realizzazione di una grafica per una t-shirt che reinterpreta le fasi evolutive del famoso Alieno del cinema. Agli ingredienti “alieni” di base vi ho aggiunto “un pizzico di dronite”.
Parafrasando la celebre frase che accompagnava il film Alien, il claim di questa t-shirt potrebbe essere: “Nella Zona Franca nessuno può sentirti urlare”. Anche perché i droni saranno sempre più reattivi e veloci e se l’area da delimitare come zona franca deve essere proporzionalmente ampliata per poter operare col proprio SAPR in sicurezza, beh… alla fine sarai così distante dalla prima persona con cui potresti avere a che fare che anche se urlerai, nessuno potrà sentirti…
Questa è proprio da “dronisti” e “nerds”.
La grafica che ho realizzato è stampata ad un colore con la tecnica della serigrafia su una maglietta della JRC realizzata con un tessuto 100% cotone pettinato Slubby; che poi ‘sto slubby sarebbe l’effetto fiammato. Mi piaceva questo modello perché è molto attuale, ha un colletto basso e ampio. Il risvolto sulla manica è cucito in 4 punti e nel suo insieme questa t-shirt colpisce subito per lo stile moderno e per la qualità del prodotto.
Ho vissuto personalmente tutti gli step descritti nella grafica della mia maglietta. Era il lontano 2012 quando il primo stadio dell’evoluzione cominciò a germinare nella mia mente.
Oggi mi occupo di droni, o SAPR per i più avvezzi, in modo “teorico”; non ho più il mio drone da quando ENAC ha deciso di fare le cose in grande. Vedremo in seguito se acquistarne un altro ma solo se la normativa permetterà di operare in modo più agevole. Detto ciò, attualmente, mi trovo ad una “fase 5” della Dronevolution, non compresa in questa t-shirt ma palesata in un’altra che ho chiamato MI GIRANO e di cui tratto in un altro post, anche se già il titolo che le ho dato potrà darvi un’idea di come sia caratterizzata la “fase 5”.
Potrei definirla “Separazione”, una condizione “paragonabile” a quella che puoi provare quando il tuo partner ti dice: “è finita ma possiamo restare amici”… bella fregatura!
Un modo “mio” per vivere il contesto SAPR da grafico.
Teorizzando sulla questione droni mi sono aperto una pagina Facebook dedicata all’argomento che non poteva che chiamarsi DRONE, all’interno della quale puoi trovarci la rassegna stampa quotidiana dedicata al comparto UAV, UAS, SAPR, RPAS, ecc. Ti invito a visitarla e a cliccare Mi Piace per seguirla.
9 stagioni, quasi un decennio di intrattenimento nel nome del sano e ben fatto sci-fi in TV; almeno fino all’ottava stagione e lasciando perdere i film.
Si chiamavano X-Files e i protagonisti erano i due agenti FBI Mulder e Scully.
Sono passati diversi anni. Alcuni di voi “dronisti” erano appena nati, almeno quelli che oggi svolazzano in regola con un APR e che sono diventati maggiorenni da poco.
Lei, pragmatica, scettica, di formazione scientifica, riflessiva e indagatrice. Lui più aperto all’impossibile, colpito nel personale dalla scomparsa della sorella per mano degli alieni, o così si è pensato per molte stagioni.
Nell’ufficio federale dell’agente Fox Mulder era affisso alla parete un singolare manifesto; quasi un simbolo, un totem, qualcosa che serviva ad esorcizzare le paure e a rendere tangibile il credo in qualcosa di “superiore”. Era il mitico manifesto I WANT TO BELIEVE sul quale campeggiava un disco volante che stazionava sopra le cime degli alberi. Un “dogma” che come tale di scientifico aveva ben poco ma che riassumeva in toto lo spirito dell’agente Mulder, rimasto immutato per tutte le stagioni della serie X-Files.
Oggi, 2015, arrivano i droni. Sono gli UFO del tempo, quelli che in un recente passato facevano parlare di sé tra avvistamenti misteriosi, insabbiamenti, esperimenti militari condotti in gran segreto, Area 51 e tanto mistero e fascino.
Quegli UFO degli anni ’50, ’60 e vi a dicendo, sono diventati gli attuali UAV, RPAS e per noi italiani SAPR. Veri e propri sistemi aeromobili a pilotaggio remoto. Veri concentrati di tecnologia miniaturizzata in grado di sollevare sensori, videocamere e di riprendere porzioni di territorio mappandolo ad altissima definizione e in 3D o di inquadrare dei soggetti in movimento con videocamere in 4K da diverse decine di metri di altezza, tutto in modo automatico o comunque assistito.
Siamo nell’era dei droni e nel mio modo di essere il Mulder dei SAPR mi sono immaginato una grafica per una t-shirt che rappresenta un’ideale situazione, quella del voler credere che i droni possano volare.
Di fatto lo possono fare, tecnologicamente sono in grado di percorrere anche distanze notevoli ma le leggi in materia, almeno in Italia, limitano e condizionano l’uso di questi apparecchi. Probabilmente le generazioni future che si formeranno oggi, troveranno più facile assorbire e fare propri i regolamenti in vigore che disciplinano l’uso dei SAPR; diversamente da “noi più veterani” che da quasi artigiani del volo o “temerari delle macchine volanti a pilotaggio remoto” ci siamo cimentati in “imprese eroiche” fondate spesso sul puro empirismo, nel tentativo di migliorare i nostri apparecchi e le nostre performance, fino a quando poi, volenti o nolenti, abbiamo dovuto accettare – o cominciare a capire come farlo – le Regole dell’Aria, il Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto e una serie di annessi e connessi vari.
Pertanto, ecco il mio I WANT TO… FLY.
La grafica omaggia quella serie TV che tanto mi ha fatto compagnia e tanto mi ha fatto sognare ma al tempo stesso è l’evoluzione naturale del messaggio che ci ha lasciato l’agente dell’FBI Fox Mulder, attualizzato al mondo che viviamo, in cui le macchine potenzialmente volanti sono normativamente “stanziali”. Circondati da tanta tecnologia contraddistinta da un’onnipresente e dilagante obsolescenza, spesso programmata, facciamo i conti con un potenziale inespresso, talvolta represso che nel tentativo di poter “spiccare il volo” ci imbriglia a terra in infiniti dibattiti, convegni, workshop su cui disquisiamo fino alla noia su calcoli balistici, formule matematiche ingegneristiche, terminatori di volo, paracadute, ridondanze avioniche, materiali compositi, interpretazioni normative e chi più ne ha più ne metta. In tutto questo scenario pochi volano e molti lo vorrebbero fare. Chi ci rimette è sempre il sistema Paese che “non decolla” restando invischiato nelle parole. Comunque… “dicono” che è solo una questione di tempo… Mah!
Detto ciò… I WANT TO… FLY!
Questa t-shirt è stampata in serigrafia su una maglietta JRC a manica corta, colore blue denim con effetto fiammato. Comoda, 100% cotone pettinato, colletto basso, leggermente ampio. Vestibilità fashion. Per ulteriori info su questa t-shirt puoi visitare la sezione Drone for Fun sul mio sito web.
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Drone JeweL è il “drone” che puoi realmente indossare.
Il 2014 è stato “l’anno dei droni”, almeno secondo alcune testate giornalistiche che si occupano di tecnologia e sviluppo sociale. Abbiamo letto e sentito di tutto su questi meravigliosi, affascinanti e talvolta anche discussi oggetti volanti non meglio identificati. C’è chi li chiama semplicemente droni, mettendoci dentro un po’ di tutto e c’è chi invece li definisce con gli acronimi più disparati. Da SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) agli UAV (Unmanned Aerial Vehicle), UAS (Unmanned Aerial Systems), RPAS (Remotely Piloted Aircraft Systems), RPA (Remotely piloted aircraft)…
Si è anche parlato molto di tecnologie smart e di SAPR in grado di seguire autonomamente soggetti in movimento, di droni talmente piccoli che stanno in una tasca, altri nel palmo di una mano o addirittura che possono essere “indossati” come un braccialetto, per poi librarsi in cielo comandati da uno smartphone.
Cavalcando la tendenza del momento e proiettando il concetto di indossabile, con particolare riferimento al design dei droni, la Achrom ha realizzato un pendente da uomo e uno da donna che celebrano l’idea del volo attraverso la riproduzione stilizzata di un drone. Il concept creativo, firmato da Stefano Saldarelli, sintetizza il design di un drone esacottero, l’aeromobile a controllo remoto munito di 6 rotori che rappresenta il punto di mezzo tra i più diffusi droni quadricotteri – droni con 4 motori – e gli ottocotteri, meno diffusi ma decisamente pensati per un uso esclusivamente professionale, soprattutto in quei casi in cui il payload richiesto (carico trasportato dal drone) sia tale da richiedere un maggior numero di motori in grado di conferire, oltre che potenza, anche maggiore stabilità e manovrabilità in rapporto al carico e alla dimensione che questo occupa.
I Drone JeweLs nascono con l’idea di creare una linea di accessori moda pensati per coloro che sono appassionati di droni, che lavorano in questo ambito e che vogliono affermare il proprio carattere e stile di vita indossando un oggetto di design, unico e altamente rappresentativo.
Pur non celando all’interno della propria scocca componentistiche di alto livello tecnologico in grado di permetterne il volo, i Drone JeweLs nascono dallo studio di un logo – che è poi diventato l’elemento distintivo di una pagina Facebook dedicata al mondo dei SAPR, il cui nome è appunto DRONE– e l’unione di tecnologie di altissimo livello che partono dalla progettazione dei pendenti attraverso un software di disegno 2D, successivamente alla elaborazione di tutte le parti di cui sono composti e l’ottimizzazione di ognuna su un programma di modellazione 3D per poi arrivare alla prototipazione e alla realizzazione degli stampi per la fusione del metallo attraverso l’impiego di stampanti 3D. Tutti processi che vedono il percorso creativo, progettuale e produttivo per certi versi molto simile a quello necessario per realizzare i veri droni.
Drone JeweL è un accessorio moda di grande impatto visivo, elegante, gioca di anticipo rispetto alle tendenze moda del momento che sicuramente nei prossimi anni attingeranno dal settore dei droni per ispirarsi e realizzare abiti e accessori che sfileranno in passerella o campeggeranno nelle grandi riviste moda.
Drone JeweL è disponibile in due versioni, MAN e WOMAN, simili per forma ma non per dimensioni e finiture.
Particolare delle confezioni dei Drone JeweL by Stefano Saldarelli
Drone JeweL Man è di dimensioni contenute, bicolore, minimal ma capace di farsi notare e di attrarre attenzione. Il metallo utilizzato è l’ottone, fuso in appositi stampi. La struttura centrale è trattata in modo da conferirle un color cromo lucido mentre i sei rotori sono in color canna di fucile. Sono completati da una sagola marinaregolabile in lunghezza le cui estremità sono caratterizzate e nobilitate dalla presenza di due finali in metallo – sempre realizzati tramite fusione di ottone in stampi prodotti con stampanti 3D – che riproducono i dadi di serraggio delle eliche dei veri droni. Sagola marina di colore nero e i due finali in colore cromo lucido completano il Drone JeweL Man.
Drone JeweL MAN
Drone Jewel Woman è più grande rispetto alla versione maschile. Grandezza, lucentezza, design e l’aggiunta di 6 cristalli di dimensioni diverse, posizionati in corrispondenza del fulcro di rotazione dei motori, conferiscono al pendente caratteristiche estetiche uniche.
Drone JeweL WOMAN
Il particolare sistema di rodiatura, definito BiAchrom, ha permesso di caratterizzare i Drone JeweLs conferendo alle superfici due tonalità cromatiche lucide (cromo e canna di fucile) di grande forza e allo stesso tempo neutre, capaci di adattarsi a qualsiasi colore di pelle, occhi, capelli e abiti indossati.
Drone JeweL WOMAN e MAN
Drone JeweL è il regalo unico e originale per ogni occasione speciale.
Hai scelto di “assistere” virtualmente al “Roma Drone Conference” del 19 dicembre 2014 in…
…configurazione SPETTATORE:
“L’Italia dei droni. Sviluppo e prospettive del settore degli APR ad un anno dalla pubblicazione del Regolamento ENAC”.
Sicuramente questa modalità è quella che si avvicina di più a te che stai leggendo questo post.
Vediamo…
…il 19 dicembre 2014 siamo andati insieme a Roma, ci siamo recati presso l’Atahotel Villa Pamphili, abbiamo parcheggiato l’auto e siamo entrati nella hall dell’hotel.
Notiamo subito le indicazioni che l’organizzazione dell’evento ha opportunamente disseminato lungo il percorso che porta all’area Conferenza. Dal piano terra ci lasciamo condurre dalla segnaletica verso il livello inferiore della struttura, accedendovi attraverso le scale.
Percorse le due rampe ci troviamo al punto di accoglienza predisposto dalle aziende organizzatrici dell’evento, IfiMedia e Mediarké. Ci registriamo, non paghiamo nulla – tutti gli eventi Roma Drone Conference sono gratuiti – e ci dirigiamo verso la sala conferenze.
Sono le 9.30 circa, in sala c’è tanta gente tra cui molti giornalisti, addetti ai lavori, fotocamere, qualche telecamera, computer portatili e tablet ovunque; pare di essere a Mediaword.
Ci sediamo a “pelo” trovando da sedere sul lato opposto all’ingresso della sala; probabilmente sono le ultime due sedie rimaste libere.
Apre la conferenza il patron del Roma Drone Conference, il Dott. Luciano Castro. A seguire salutano le autorità e tra queste l’On. Antonello Giacomelli che porta i saluti ufficiali del Governo italiano.
Siamo in attesa dei primi interventi, uno su tutti, quello dell’Ing. Carmine Cifaldi, forse il più atteso, almeno per noi “dronisti” che siamo sulla rampa di decollo in perenne attesa di poter spiccare il volo. Non nascondiamo una certa speranza, dopo questa Conferenza, di poterci librare in volo con un po’ più – diciamolo – disinvoltura e meno briglie al drone – ed è proprio il caso di dirlo -. OK le regole ma tra nulla e troppo dovrà pur esserci una via di mezzo, no?
Arriva il momento atteso… l’Ing. Cifaldi prende posto e comincia a parlare, infondendo fin da subito tra gli astanti una sorta di effetto letargico. Dopo il primo minuto tra pause e riflessioni di “celentanica” memoria, cerchiamo di entrare nel merito di quanto sta sciorinando cercando di cogliere il meglio e il succo delle sue parole. La palpebra ci cala ma è forte la speranza di trarre qualcosa di utile e anche, forse, si spera, di risolutivo per poter operare in modo più agile e rapido con i SAPR. Restiamo quindi in attesa di annunci “rivoluzionari”.
Ing. Carmine Cifaldi – ENAC
Per circa venti minuti, dei trenta di intervento, l’Ing. promuove l’operato dell’ENAC e tutti i buoni propositi che hanno spinto l’Ente a legiferare, nel modo che più o meno tutti sappiamo.
Cifaldi sottolinea che l’attuale politica ENAC, almeno in ambito SAPR, è protesa verso un dialogo con l’utenza, anche attraverso la promozione di iniziative e di un “dibattito permanente” veicolato attraverso i canali ufficiali e le opportune sedi – come il Convegno a cui assistiamo – per avere uno scambio diretto con chi deve lavorare sul campo e nei cieli italiani.
Questo ci fa solo piacere…
Si parla anche dell’introduzione della recente nota esplicativa che dovrebbe aiutare gli addetti ai lavori ad operare nelle aree critiche…
Boh! Continuo a restare stupito – e vedo dalla tua espressione che anche te condividi la stessa mia sensazione – per la distanza che intercorre tra le parole di Cifaldi, rassicuranti e a tratti anche cordiali, e i fatti. Ho in tasca una copia della Nota Esplicativa n.2, pubblicata due giorni prima il Roma Drone Conference e dopo averla letta, entrambi più di una volta, emerge la sensazione che tra il concetto di ESPLICATIVO e l’effetto reale che se ne ottiene ci siano ancora delle distanze abissali (vedi soprattutto a pag. 2, al punto 3, dove si parla della Zona Franca).
“Chiederò supporto a Houston per levarci le gambe ma temo che udirò solo un fruscio di fondo…”
Cifaldi rilancia annunciando l’imminente attivazione di un sistema online dedicato, fruibile attraverso il sito web ENAC, in grado di permettere all’utenza di presentare la propria documentazione e di ricevere le dovute risposte, senza passaggi di carte, con l’ottimizzazione delle procedure e dei tempi di risposta.
Evviva! Anche se i tanto attesi “annunci rivoluzionari” non ci sono stati…
Dopo l’intervento di Cifaldi, prendono posto sul palco, a turno, le associazioni di categoria che propongono un proprio “modus operandi” all’interno del settore. Qualcuna comunica con un filo di piaggeria nei confronti di ENAC, altre in modo più neutrale ed altre ancora ostentano una certa sicurezza e background di lunga data in vari settori affini a quello dei SAPR.
Capiamo che il concetto di associazione è importante ma allo stesso tempo vediamo anche che le sigle tendono a proliferare in modo esponenziale, creando di fatto delle suddivisioni e distanze tra gruppi di persone che invece sono accomunate da obiettivi e problemi che dovrebbero essere condivisi, più che divisi.
Roberto Navoni, presidente FIAPRPaolo Marras, presidente ASSORPAS
E’ interessante comunque conoscere queste realtà che già operano da tempo o lo fanno da pochi mesi, tutte molto motivate e desiderose di promuovere iniziative e progetti tesi a rendere la categoria degli operatori SAPR, coesa, tutelata e rappresentata. Resta il fatto, almeno per noi “spettatori”, che le sigle delle associazioni di categoria cominciano ad essere un po’ troppe e resta ancor più difficile capire a quale eventualmente scegliere di aderire.
Nella pausa pranzo, mentre cala il silenzio nella sala conferenze, diamo una sbirciata nella stanza adiacente dove è stata allestita un’area stand presso la quale espongono 7 aziende.
Come entriamo “siamo affiancati” da una flotta di droni. Alla sinistra abbiamo quelli della Italdron e a destra quelli della FlyTop. Una squadriglia di oggetti volanti (o sedicenti tali, visto che, loro malgrado, sono confinati a terra), ben equipaggiati, dotati delle più recenti tecnologie del settore, tutti in bella mostra, a beneficio degli occhi più attenti e di un pubblico esperto. A vederli così disposti pare che si fronteggino minacciosi, quasi a volersi confrontare in volo; ma ciò non accadrà, almeno in questa sede.
FlyTopitaldron
Qualche passo in avanti e troviamo a sinistra i droni e i servizi della Cloud-Camche opera nell’ambito del monitoraggio del territorio con sistemi APR. A destra campeggia il logo della Skyrobotic che sovrasta lo stand dell’azienda omonima che presenta il drone SR-SF6 utilizzato da qualche mese, e tutt’ora in uso, per sorvolare settimanalmente l’area cantierizzata dell’Expo di Milano (in partnership con FidoGroup e Tim), regalandoci immagini in 4K diffuse in rete.
CloudCamSkyrobotic
Dirigendoci verso il fondo della sala troviamo a sinistra lo stand della EuroUSC, che si occupa di consulenza nel settore offrendo un supporto agli operatori SAPR in vari ambiti. Sul lato opposto c’è quello della Achrom, (il mio) di cui in questa veste non ne parlo rimandando qualche commento in proposito nella terza modalità di partecipazione, ovvero quella da Espositore.
EuroUSCAchrom
Infine, sul fondo della sala, quello opposto alla porta di ingresso, troviamo lo stand della IDS Ingegneria dei Sistemi, stand “disadorno” ma in grado di comunicare ugualmente la forza dell’azienda attraverso le immagini riprodotte sulla scenografia e quelle presenti nelle brochure lasciate sul desk che mostrano SAPR di alto livello per uso civile e militare.
IDS Ingegneria dei Sistemi
C’è un po’ di tempo per mangiare qualcosa e poi… nuovamente in sala conferenze per assistere agli interventi previsti nel pomeriggio.
I lavori proseguono. Un blocco di interventi è caratterizzato dal titolo: “Fare impresa con gli APR: il parere di industrie e start-up”. Una serie di responsabili, amministratori delegati, presidenti, ecc. di note aziende che operano nel settore, intervengono a ragion veduta, da una parte per promuovere il loro operato – pur non ostentandolo neanche più di tanto – dall’altra per cercare di suggerire al legislatore un percorso teso ad agevolare le aziende che operano nel settore dei SAPR, soprattutto nei confronti di quei costruttori che da tempo sono impegnati in ricerca e sviluppo di tecnologie, tutte italiane.
Emerge in questo contesto la necessità di fare rete e di promuovere iniziative congiunte guardando al panorama italiano ma con un occhio rivolto all’Europa, territorio (o cieli, nel nostro caso) a cui dovremmo guardare per sviluppare il business.
Proseguono gli interventi, qualcuno molto pacato e formale e altri sul filo della polemica, motivata e comprensibile, viste la difficoltà, palesi, per operare con i SAPR in Italia. L’entrata in vigore del Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto ha di fatto “rallentato” un mercato già avviato creando motivo di preoccupazione in un momento storico economico in cui, in generale, non c’è molto spazio per concedersi pause, rallentamenti o errori di valutazione.
Dopo il punto di vista degli imprenditori è la volta delle scuole di formazione per piloti SAPR, o meglio, quelle scuole che su autorizzazione ENAC rilasciano un attestato, a fronte della partecipazione a un corso di 33 ore – parte teorica della formazione – che andrà a costituire uno dei passaggi e documenti per l’ottenimento dell’autorizzazione ad operare come pilota SAPR.
In questo contesto, al Roma Drone Conference del 19 dicembre, sono protagoniste 4 scuole: 3 di Roma e una di Cagliari, quest’ultima attualmente è l’unica presente in Sardegna.
Siamo quasi in chiusura. E’ il tempo di dar voce alle testate di settore che vengono presentate al pubblico all’interno del segmento di interventi intitolato “Droni in prima pagina: il parere delle testate specializzate”.
Siamo alla conclusione. La giornata è stata intensa e a casa riportiamo tante informazioni. Ci rendiamo conto che è determinante partecipare a questi eventi se si vuole operare in questo settore. Forse non tutto ciò che abbiamo ascoltato dai relatori farà la differenza da domani ma il clima respirato, gli incontri e gli scambi di vedute che hanno caratterizzato anche i momenti di pausa, contribuiscono ad arricchire il bagaglio di esperienze e informazioni assimilato in questa giornata. Parlare con le persone e ascoltare i vari punti di vista aiuta a crescere e a capire.
Sicuramente questo è il momento zero per il settore SAPR da cui tutto partirà e si svilupperà. Il 2014 ha segnato un inizio di un nuovo percorso e il 2015 sarà l’anno che permetterà di sedimentare alcune cose, di chiarirne altre e, ci auguriamo tutti, di svilupparne molte, tante iniziative e progetti che ruoteranno attorno al mondo dei SAPR.
Bella giornata. Intensa e ricca. Durante il viaggio di ritorno ne parleremo lungamente, magari lasciandoci andare a qualche “volo pindarico”…
Hai scelto di “assistere” virtualmente al “Roma Drone Conference” del 19 dicembre 2014 in…
…configurazione BLOGGER:
“L’Italia dei droni. Sviluppo e prospettive del settore degli APR ad un anno dalla pubblicazione del Regolamento ENAC”.
Questa versione della mia esperienza al Roma Drone Conference del 19 dicembre scorso mi porta a entrare più nel merito delle questioni trattate durante il Convegno.
Una su tutte, la più attesa, che poi è quella che ha dato il titolo a questo terzo appuntamento del Roma Drone Conference del 2014… il Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto, redatto da ENAC e tutto ciò che ha comportato dalla sua entrata in vigore ad oggi.
Ma andiamo per gradi…
19 dicembre 2014, Roma, Atahotel Villa Pamphili. IfiMedia e Mediarké non tradiscono le aspettative mostrando fin da subito un livello organizzativo all’altezza della situazione. Receptionist e hostess mi conducono verso le fasi di registrazione e poi verso la sala conferenze dove sono accolto da una folta presenza di ospiti, pronti in sala per assistere al lungo programma di interventi (vedi programma qui).
Qualche minuto prima dell’inizio della Conferenza noto che diverse persone presenti in sala parlano tra loro lasciando intendere un clima di confidenza e cordialità. Il settore sta incoraggiando la creazione di link tra aziende e professionisti all’insegna del concetto di “fare rete”; già evidente ancor prima dell’inizio della conferenza, tema che sarà più volte sottolineato durante gli interventi dei vari relatori.
Sono seduto in sala conferenze. Attendo che i lavori abbiano inizio.
Sul grande tavolo posizionato sul lato destro del palco sono disposti ordinatamente i “cavalieri” con i nomi dei relatori che di lì a poco apriranno la giornata dei lavori. Tra i vari nomi leggo: Luciano Castro, presidente Roma Drone Conference che introdurrà i vari interventi e svolgerà la non sempre facile mansione di moderatore della conferenza. Alessandro Cardi, direttore centrale Regolazione Tecnica ENAC. Costantino Senatore, Stato Maggiore Aeronautica Militare. Benedetto Squiccimarro, presidente Aero Club di Roma. Maurizio Madiai, coordinatore settore aerospaziale AIAD e infine, ma non per ultimo come importanza, ma ultimo come ordine di arrivo, quello sì, l’On. Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo Economico che è intervenuto in veste ufficiale per conto del Governo italiano.
On. Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo Economico
Sala gremita, comincia la Conferenza, si parte con i saluti di apertura.
Continuano ad affluire persone in sala a tal punto che le/gli hostess/stewart sono costretti a portare ulteriori sedie per coloro che si sono assembrati in piedi sul fondo della sala.
Attendiamo con una certa impazienza l’intervento dell’Ing. Carmine Cifaldi, direttore Regolazione Navigabilità ENAC, sempre presente ad ogni evento di un certo livello dedicato ai droni. Per chi ancora non lo conoscesse, è “l’uomo di collegamento” tra l’utenza finale degli operatori SAPR e le aziende del settore e l’ENAC e per ciò che riguarda il Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto ne è il referente per eccellenza, almeno quello che si espone maggiormente al pubblico.
Ing. Carmine Cifaldi – ENAC
Con la sua caratteristica pacatezza dà inizio al suo intervento precisando che il Regolamento di cui sopra è stato pubblicato a fine anno scorso, quindi un anno fa circa, ma che è entrato in vigore il 30 di aprile del 2014.
Promuove l’operato dell’ENAC cercando di mettere in evidenza gli intenti dell’Ente che, secondo quanto asserisce Cifaldi, vanno oltre il concetto di “safety” cercando di promuovere e disciplinare i comportamenti all’interno di un settore, venendo incontro alle esigenze degli operatori, cercando di ascoltare, capire e migliorare un impianto normativo che è in continua evoluzione e che per sua natura dovrà mutare nel corso del tempo. La presenza costante di ENAC ai vari workshop e seminari promossi da aziende e associazioni e a quelli organizzati da ENAC stessa, pone l’Ente come un interlocutore presente e impegnato a fornire indicazioni e ad ascoltare le osservazioni che in modo pertinente e preciso arrivano, a flusso continuo, da tutti gli operatori.
L’intervento di Cifaldi, della durata di circa mezz’ora, è caratterizzato nella prima parte da una serie di analisi, – il famoso punto della situazione – che mira a sancire una precisa posizione, riassumibile in questo concetto: “Ci siamo e questo è ciò che abbiamo fatto in questo anno”.
Non è poco se pensiamo alla difficoltà con la quale la comunità di operatori ha recepito la regolamentazione del settore SAPR.
Continua l’Ing. Cifaldi “Ad oggi ci sono 5 domande in corso, pervenute da altrettanti operatori/costruttori, per essere autorizzati alla vendita di aeromobili certificati, pronti al volo, senza ulteriori accertamenti tecnici.”
“43 organizzazioni di addestramento approvate in grado di offrire formazione per la parte teorica, e 3 in grado di offrire sia quella teorica che quella pratica”. A tal proposito l’Ing. Cifaldi sottolinea che il flusso di richieste di autorizzazione è continuo e costante.
“Stanno nascendo organizzazioni di consulenti in grado di fornire un supporto tecnico alla presentazione delle dichiarazioni e a condurre tutti gli accertamenti necessari all’ottenimento delle autorizzazioni. Ad oggi un’organizzazione di questo tipo è già stata approvata e altre 15 sono in corso di valutazione; altre tre a breve avranno l’autorizzazione ad operare”.
Tra le frasi più importanti proferite dall’Ing. Cifaldi mi preme riportare: “Riusciremo a far traghettare questo settore dal sommerso alla legalità con un vantaggio per tutti.” – “ENAC nel 2014 ha continuato la sua operazione culturale”, intesa come sforzo congiunto da parte di tutto l’Ente di mantenere una forte presenza a tutti gli eventi del settore cercando di diffondere e chiarire quanto riportato nel Regolamento per i SAPR.
Il rispetto della privacy prevale sopra concetti dati oramai per scontati, come la safety, così Cifaldi fa riferimento alla comunicazione del garante della privacy europeo.
“Stiamo operando correttamente?” Cifaldi prosegue relazionando in merito all’impegno di ENAC nel promuovere un confronto a livello europeo con altri organismi competenti, tra cui il JARUS (Joint Authorities for Rulemaking on Unmanned Systems).
Ing. Carmine Cifaldi, ENAC
Negli ultimi dieci minuti del suo intervento, l’Ing. Cifaldi ha accennato alla nota esplicativa n.2 pubblicata il 17 dicembre, pubblicata per rispondere alle esigenze di chi vuole operare in aree critiche, definendo due nuovi concetti: Scenari Misti e Zona Franca.
Ha poi parlato del servizio “on-line” che entrerà in funzione a breve per la presentazione formale delle dichiarazioni, strutturato a “finestre bloccate”, ovvero compilabile a step. Questo sistema richiede una corretta compilazione delle singole schermate a fronte della quale si otterrà un accesso alla fase successiva della presentazione. In tal modo si eviteranno possibili errori nella presentazione delle varie richieste e soprattutto si potrà accelerare il processo di autorizzazione per operare con i SAPR.
“C’è ancora molto da fare, sopratutto in merito agli aspetti applicativi del regolamento”, ha affermato Cifaldi aggiungendo che ENAC sta cercando di mettere a disposizione, col contributo degli operatori, strumenti sempre più efficaci per fornire un regolamento e soluzioni sempre più adeguate alle nostre esigenze.
Costantino Senatore, Stato Maggiore Aeronautica Militare
L’intervento successivo è stato condotto da Costantino Senatore, Stato Maggiore Aeronautica Militare che ha illustrato come operano i SAPR militari italiani, quelli in regime VLOS (Visual Line of Sight ), sotto ai 25Kg di peso, pensati per soddisfare particolari esigenze all’interno di scenari ove i normali aeromobili non possono agire – vedi per esempio poligoni militari – o i SAPR che pesano ben oltre i 25Kg, che operano attraverso un complesso sistema di controllo remoto a terra, supportato da un sistema satellitare. Quest’ultimi sono equipaggiati con diversi sensori e telecamere e il loro volo viene costantemente monitorato attraverso il controllo dello spazio aereo occupato tramite un sistema definito a “pacchetti”, dove degli operatori di volo specializzati seguono il volo del SAPR controllando una singola porzione di cielo a loro assegnata fino a quando, esaurito il compito dell’operatore, passa in consegna ad un collega il monitoraggio dell’area di cielo successiva. Da qui il termine “controllo a pacchetto”. Durante questo intervento si è anche parlato dei prossimi scenari che prevedono, tra l’altro, il volo di SAPR militari all’interno di corridoi aerei civili e l’interazione con essi per la sicurezza e l’operatività reciproca.
Non mi soffermo su quanto riferito dai relatori successivi, Ludovico Vecchione, Aerospace Vehicles Division Manager della CIRA e Flavio Dolce, presidente HobbyHobby Italia i cui interventi sono riportati, dell’uno in forma di intervista e dell’altro l’intervento integrale, nella sezione in fondo al post dedicata agli approfondimenti.
Il programma della manifestazione continua offrendo al pubblico in sala numerosi interventi e spunti di riflessione. Segue il gruppo di interventi che rientrano nell’argomento “Il business degli APR: il parere delle associazioni di categoria” al quale hanno partecipato numerose sigle, UASIT, ASSORPAS, AIDRONI, FIAPR e EDPA.
Paolo Marras, presidente ASSORPASRoberto Navoni, presidente FIAPR
Dai rappresentanti di ognuna è stata unanime la richiesta di “semplificazione normativa”, di una maggiore attenzione sul comparto dei droni giocattolo e di tutte le implicazioni che ne derivano dalla poca informazione che ancora aleggia in questo settore, a differenza di quello professionale che comincia ad essere sempre più sensibile e attento alla normativa ENAC.
Marco Strano, vicepresidente EDPA, propone di obbligare i produttori dei “droni giocattolo” ad apporre sulle confezioni delle diciture, chiare, evidenti e comprensibili a tutti, in grado di comunicare agli acquirenti che quel “giocattolo” può essere utilizzato solo in determinate aree e contesti, riportando i riferimenti normativi e la pericolosità che può derivare dal non rispetto delle regole, oltre a indicare le possibili sanzioni a cui si può incorrere.
Il convegno prosegue con l’intervento di Marco Candelori, safety expert ENAV sul tema “Droni in volo: una sfida per il traffico aereo”
Marco Candelori, safety expert ENAV
L’ ENAV (Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo) fornisce servizi di controllo del traffico aereo ATM (Air Traffic Management) e partecipa alle attività di ricerca e sviluppo in coordinamento con gli organismi di controllo internazionali del settore quali ICAO, EUROCONTROL e di categoria (CANSO) (come si legge sul sito dell’Ente).
Nell’ambito della Roma Drone Conference, “L’Italia dei droni”, l’Ing. Candelori ha riportato alla platea “una fotografia” di quanto ENAC svolge in merito al controllo del traffico aereo nel territorio italiano. Ovviamente, pur non essendo ancora attivo un sistema ATM per gli RPAS – o è più indicato dire che gli RPAS non essendo ad oggi provvisti di “transponder code” non possono essere gestiti da un sistema ATM – ENAV sta adoperandosi per affrontare la questione auspicando nel prossimo futuro un sistema integrato di gestione del volo degli RPAS (Remotely Piloted Aircraft Systems) e degli aerei civili, in modo da coordinare il traffico ed evitare possibili incidenti dovuti a collisioni tra le due tipologie di aeromobili.
Il convegno prosegue con l’intervento del Dott. Benito Pagnanelli, Presidente di PRS Ltd e di Chiara Rossi, responsabile ufficio Italia Pagnanelli Risk Solutions Ltd sul tema “Droni al lavoro: e le assicurazioni?“. Mi scuso con i diretti interessati per non essere stato presente in sala durante le relazioni. Riporto il link dove è possibile scaricare le slide e l’abstract dell’intervento della Pagnanelli Risk Solutions Ltd (Clicca qui).
Successivamente interviene Filippo Tomasello, technical director EuroUSC-Italia che ha presentato la società e i servizi di cui gli operatori del settore possono avvalersi. La EuroUSC-Italia si propone come figura super partes rispetto al legislatore e alle aziende di settore, ponendosi come interlocutore qualificato (“organizzazione riconosciuta” da ENAC – art. 8.17 del recente regolamento per applicazioni civili dei droni – ) per fornire consulenza e servizi nel settore SAPR.
Dott. Filippo Tomasello, EuroUSC-Italia
Il Dott. Tommasello evidenzia l’importanza di potersi affacciare al mercato internazionale, altamente competitivo e preparato, potendo contare su supporto tecnico adeguato in grado di analizzare e valutare ogni aspetto legato all’utilizzo dei SAPR nei vari Paesi della UE e non solo.
Gli interventi del pomeriggio proseguono a ritmo serrato, talvolta sforando rispetto ai tempi previsti, come è naturale che accada quando gli argomenti di cui parlare sono tanti e tali che richiederebbero, ognuno, ore ed ore di tempo per poter essere discussi.
Nel pomeriggio i responsabili delle imprese di settore si alternano alla postazione dei relatori. Ognuno ha il tempo necessario per presentarsi, per presentare la propria offerta di servizi e/o prodotti e fare delle proposte al legislatore.
Carlo Facchetti, presidente GeoSkyLabFederico Zacaglioni, managing director SkyroboticGabriele Santiccioli, presidente FlyTopStefano Russo, research & development manager Italdron
Gli interventi sono tutti molto interessanti. Offrono un ventaglio di proposte e un quadro dell’offerta tecnologica italiana nel settore dei SAPR di alto livello. Le aziende intervenute rappresentano egregiamente la galassia delle centinaia di aziende italiane che lavorano da molto tempo nel comparto “droni”, o anche le recenti start’up nate da poco, anche grazie ai vari progetti e finanziamenti di innovazione e sviluppo tecnologico – vedi per esempio Horizon2020 o altri a carattere più regionale – che hanno permesso di avviare imprese che operano in ricerca e sviluppo di soluzioni SAPR.
In considerazione di ciò, è più che comprensibile che alcuni relatori abbiano parlato con un certo trasporto in merito alla necessità di semplificare la normativa SAPR vigente, di trovare delle soluzioni condivise, di aprire tavoli di confronto tesi a trovare delle proposte, in tempi rapidi, per sbloccare un mercato che al momento pare ingessato. Il mercato dei SAPR si sta muovendo con una velocità maggiore rispetto a quanto ENAC chiede di fare; questo emerge dalle parole di molti dei relatori intervenuti. Viene portato all’attenzione del pubblico e del legislatore “il paradosso” che consta tra la richiesta di tecnologie di tipo aeronautico, ridondanze, terminatori di volo, paracadute, ecc, e l’utilizzo del cavo di ritenzione da applicare al SAPR. Questo e altri esempi sono motivo di accalorate oratorie che personalmente condivido in pieno.
Col titolo “Il boom dei corsi per piloti APR: il parere delle scuole di volo” iniziano gli interventi dedicati alle scuole certificate da ENAC per rilasciare l’attestato di acquisizione delle nozioni necessarie all’ottenimento dell’abilitazione di pilota SAPR. I “famosi” corsi di 33 o 36 ore per la parte teorica.
Ognuna presenta il proprio piano formativo e lo staff tecnico di cui è composta la propria organizzazione. L’Istituto Massimo di Roma si differenzia dalle altre scuole SAPR in quanto è di per sé un istituto di formazione che copre un’offerta formativa che va dalla scuola primaria dell’infanzia al liceo. Di recente ha introdotto nel proprio quadro formativo il progetto “Making Drones”.
“Droni in prima pagina: il parere delle testate specializzate” è l’ultimo blocco di interventi della giornata, prima della conclusione dei lavori. Intervengono le spine dorsali dell’informazione e della diffusione della cultura del mondo SAPR, le riviste di settore. Luca Masali, direttore DronEzine e Annuario del Drone. Danilo Scarato, direttore Quadricottero News. Stefano Silvestre, caporedattore Drone Magazine.
La giornata volge al termine. Mi defilo un po’ in chiusura dei lavori per dirigermi verso il mio stand che ho lasciato in consegna alla mia fenomenale sorella, senza la quale non avrei potuto cimentarmi nella triplice veste che vi ho proposto: di visitatore, di blogger e di espositore.
Gli stand? Ne ho parlato in “configurazione visitatore” e in quella di “espositore”.
In conclusione…
Ciò che è emerso da questa giornata, tra le tante cose dette e viste, è che Il Regolamento ENAC è una realtà a cui tutti dobbiamo far riferimento e a cui dobbiamo guardare se vogliamo operare con i SAPR. C’è ancora tanto, tantissimo da fare in termini di sviluppo di tecnologie dei SAPR per fornire aeromobili sempre più sicuri e performanti e c’è ancora altrettanto da fare per quanto riguarda il Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto che necessita, a mio modo di vedere ma anche stando a quanto è emerso dalla Conferenza, di una maggiore concertazione da parte di tutti gli interessati e di una maggiore condivisione delle reciproche esperienze per individuare un percorso da affrontare nei prossimi mesi, lavorando il più possibile a fianco di ENAC. Il Regolamento c’è ma non deve essere motivo di freno. Invito le associazioni di settore a promuovere tavoli di discussione e a stilare protocolli di lavoro tesi a suggerire ad ENAC possibili soluzioni alternative, complementari e propedeutiche per arrivare ad una semplificazione normativa e ad una progressiva e sempre più diffusa conoscenza delle regole, per permettere a tutti di lavorare bene, in sicurezza ma anche in modo più celere e semplice.
Credo che il 2015 per il settore dei SAPR debba muoversi soprattutto attorno al concetto di SEMPLICITA’ e di COOPERAZIONE.
Benvenuti nell’era dei SAPR 2.0 che ha inizio da domani.
Hai scelto di “assistere” virtualmente al “Roma Drone Conference” del 19 dicembre 2014 in…
…configurazione ESPOSITORE:
“L’Italia dei droni. Sviluppo e prospettive del settore degli APR ad un anno dalla pubblicazione del Regolamento ENAC”.
Questa versione della mia esperienza al Roma Drone Conference del 19 dicembre 2014 è molto importante e nuova per me.
Come grafico-creativo fornisco servizi alle aziende e mi è capitato più volte di ingegnarmi per trovare soluzioni creative al fine di realizzare allestimenti e supporti per la comunicazione visiva ai miei clienti. Di solito sono aziende che hanno l’esigenza di esporre in fiere e workshop ma, fino ad oggi, non mi era mai capitato in prima persona di partecipare ad un evento in veste di espositore.
Non potevo scegliere un appuntamento migliore per farlo.
Roma Drone Conference è un’importante vetrina che si rivolge ad un’utenza di addetti ai lavori molto qualificata. Ho trovato nei miei interlocutori dell’organizzazione Roma Drone Conference, persone disponibili, cordiali e, cosa molto importante, molto serie e professionali.
Ma cominciamo questo post da Prato, dove abito e lavoro.
18 dicembre, ore 16 del pomeriggio. Sono in auto da qualche minuto con tutto il carico al seguito costituito da numerosi oggetti che porterò al Roma Drone Conference e che esporrò domani per la prima volta al pubblico.
Non nascondo un po’ di emozione e di tensione. Ripeto, è la prima volta che mi trovo dal lato opposto della scena e sento il peso di aver fatto la scelta di andare ad un evento di questo tipo, con l’intento di presentare me stesso, i miei servizi e i prodotti che ho pensato per il settore dei “droni”.
Il navigatore mi conduce all’ingresso dell’AtaHotel Villa Panphili a Roma dove l’indomani si terrà il grande appuntamento.
Arrivo alla reception dell’Hotel, mi registro e chiedo al personale della struttura che mi ospita di indicarmi dove posso scaricare il materiale che devo esporre. Prima di passare alla configurazione “facchino”, verifico il percorso che dovrò fare con la merce e mi faccio condurre da un addetto del personale alla sala predisposta per gli stand.
Fantastico! “L’uomo della magia” accende le luci di quell’ambiente che fino a pochi istanti prima era completamente al buio. La sala si illumina progressivamente mostrandomi in successione, fagocitate dal mio sguardo, le aree espositive predisposte dall’organizzazione per ogni azienda.
E’ arrivata mia sorella a darmi una mano. Entriamo nella sala lentamente e in silenzio, quasi fosse un luogo di culto, con fare reverenziale e rispettoso.
Una ad una passo in rassegna le aree stand delle aziende e dei colleghi espositori della FlyTop, Skyrobotic, Italdron, Cloud-Cam, EuroUSC Italia e… Achrom. Lo spazio destinato alla IDS Ingegneria dei Sistemi, a differenza degli altri, è completamente vuoto, senza fondali e desk; c’è solo la moquette che indica che “qualcosa, domani, ci sarà”. Infatti così è. L’indomani lo stand verrà allestito in toto dal personale della IDS con una propria struttura modulare espositiva.
Tutto è intonso. La moquette che delimita l’area di ogni stand è protetta da una sottile pellicola di plastica per mantenerla pulita fino al giorno dell’evento. Il fondale e il desk, forniti dall’organizzazione, sono realizzati in modo perfetto. La stampa digitale è ottima e l’odore di solvente diffuso nell’aria, indica che è stata eseguita da non molto.
Mi dirigo verso il mio stand, guardo le stampe, scatto subito qualche foto e mi compiaccio per il lavoro realizzato, con me e con chi ha stampato il materiale. Come spesso mi accade, e lo stesso anche ai colleghi grafici come me, non sempre riesco a vedere il mio lavoro finito sul supporto di stampa per cui è stato progettato. Oggi lavoriamo con i computer, in cloud e siamo collegati in rete costantemente. Il lavoro che fai a Prato per un cliente di Palermo raramente riuscirai a vederlo finito, fuori dalla sua forma digitale rappresentata da pixel su un monitor e successivamente trasferita su un media tangibile. In questo caso stava accadendo. Il miei files visti e rivisti a monitor erano lì, davanti a me, in versione desk e fondale e mi rappresentavano. Strana sensazione.
Ma usciamo dal sogno e rientriamo nella modalità “facchino” a cui non posso sottrarmi se domani voglio esporre.
Ecco che a questo punto, rilassate labbra e guance intorpidite dalla posizione sorriso, attivo le mie riserve di glicogeno, di testosterone e avvio i neurotrasmettitori per dare il via alle danze.
Un inserviente dell’albergo mi mostra il percorso che devo compiere con la merce attraverso un sistema di corridoi e ascensori di servizio e mi indica un bel carrello dotato di 4 ruote, ben piazzate, per trasportare in un unico viaggio tutte le cose che mi ero portato a seguito.
Stracarico il carrello e facendomi precedere dalla mia super sorella che ingaggia una sfida con le porte a molla e con i maniglioni anti panico, comincio il trasbordo del materiale dalla mia auto alla sala dove ho lo stand.
Mi viene da pensare… ma un bel radiocomando e un sistema robotizzato a controllo remoto, non sarebbe stato più funzionale e anche affascinante da utilizzare, invece delle mie braccia e gambe che devono controbilanciare continuamente forze, pendenze, ostacoli e rotazioni per tutto il tragitto? Sarebbe bello… Ma no! Via di muscoli e… forza!
Ascensore, rampa inclinata, corridoio, ostacoli, porte, curve, ecc. arriviamo alla porta che conduce alla sala degli stand che si trova di fianco a quella dove domani si terrà la Conferenza.
Scarichiamo tutto dal carrello e depositiamo pacchi e sacchi vari dietro al fondale, per non occupare troppo gli spazi comuni e l’area delimitata dalla moquette che solo domani potrà essere liberata dalla pellicola protettiva. Montiamo un paio di elementi di arredo e accessori, giusto poche cose ma indispensabili per accelerare la fase di allestimento che in realtà avverrà l’indomani, prima dell’inizio della Conferenza.
Stand Achrom il 18 dicembre alle 21, a poche ore dall’inizio della Conferenza
Bene, quello che potevamo fare è stato fatto. E’ l’ora di ritirarci nelle nostre camere, cercare di riposare e attendere l’arrivo del mattino seguente, 19 dicembre 2014, il grande giorno.
Sveglia all’alba, colazione alle 7.00 e via di corsa a sistemare lo stand.
Cominciano ad arrivare i colleghi espositori, uno alla volta abbiamo modo di vederli entrare tutti. Ognuno intento a portare le proprie cose all’interno dell’area stand. Ognuno impegnato a giocare bene la carta offerta da questa giornata.
Cominciamo a vedere del movimento fuori dalla porta dell’area espositiva. Il lungo corridoio di accesso alle due aree delle tre (reception, area espositiva e area conferenze) che costituiscono di fatto l’evento Roma Drone Conference, è già oggetto di un nutrito transito di persone.
Il brusio di fondo aumenta, il via vai delle persone è in costante aumento. La tensione sale. Vedo arrivare il mio amico Gianni Brocci, diventato tale dopo una serie di piacevoli e appassionate conversazioni telefoniche che hanno avuto inizio dal nostro primo incontro avuto a Milano a ottobre in occasione del DronItaly. Gianni si occupa della gestione dei rapporti commerciali con le aziende che espongono al Roma Drone Expo & Show e al Roma Drone Conference. E’ più che un referente commerciale, è una persona disponibile, cortese, capace di creare sinergie e contatti. Inoltre, come ho già sottolineato, sentendoci spesso nei giorni precedenti l’evento romano, siamo entrati in particolare sintonia e confidenza collocando Gianni tra quelle rare persone che posso definire amici.
Gianni mi saluta e mi porta il pass da espositore. Si accerta che tutto proceda bene e che sia a mio agio. Poco dopo passa a salutare anche il Dott. Luciano Castro che da buon padrone di casa è venuto a dare il benvenuto agli espositori.
Nella sala stand comincia a calare il brusio, la gente defluisce verso la sala Conferenze. Una hostess ci raggiunge per confermarci che la Conferenza ha inizio. Siamo nella fase della calma, almeno fino alla prima pausa prevista dal programma. Ho il tempo per lasciare qualche consegna a mia sorella che si cala nella parte della referente Achrom al Roma Drone Conference. Io devo settarmi nella modalità blogger. Da adesso in poi starò in sala Conferenze a fotografare, prendere appunti, scrivere qualche post live sulla mia pagina Facebook DRONE e maturare le idee per scrivere questi post dedicati a Roma Drone Conference del 19 dicembre 2014.
Qualche minuto più tardi mi arriva un SMS da parte di mia sorella… “Urca, che sarà successo”, mi domando. Nulla di grave ma Graziella (è il nome di mia sorella) mi segnala che l’On. Giacomelli è in visita presso l’area stand, dopo aver tenuto il suo intervento/saluto ufficiale in apertura della Conferenza. Meglio che faccia un salto a vedere. Metto in pausa me stesso in versione blogger per ricalarmi nella modalità espositore. Esco dalla sala conferenze ed entro nella sala espositori. L’Onorevole sta visitando tutti gli stand e si sta dirigendo proprio verso il mio, soffermandosi prima presso quello del mio vicino, la Skyrobotic. Ho il tempo necessario per superare l’Onorevole Giacomelli e portarmi alla mia postazione per supportare Graziella.
Questo è il momento, immortalato da Graziella, in cui stringo la mano all’Onorevole Giacomelli
Io, durante l’incontro con l’Onorevole Giacomelli, anche lui pratese come me.
Molto gentile e cordiale, l’Onorevole Giacomelli mostra un sincero interessamento per la mia attività. La cosa mi lusinga e mi inorgoglisce. Dopotutto, non si vive di solo denaro 🙂
Terminato l’inatteso ma piacevole incontro, mi ricalo nelle vesti del blogger. Ho il tempo per scambiare due parole con Graziella e mi rifiondo in sala conferenze per assistere ai vari interventi in programma.
Tra un salto di qui e uno di là, ho l’occasione per conoscere di persona qualche collega espositore. Di fianco a me, ho la Skyrobotic e ho il piacere di fare la conoscenza con Federico Zacaglioni. Persona dinamica, preparata e anche molto simpatica. Ho modo di parlare con lui durante la giornata in due momenti distinti ma entrambi caratterizzati da una certa empatia e reciproca visione delle cose. Molto interessante come persona, sia umanamente che professionalmente.
Skyrobotic
Skyrobotic
Durante la pausa pranzo ho conosciuto il Dott. Filippo Tomasello della EuroUSC Italia. Persona affabile, preparatissima ma altrettanto umile e disponibile. Il suo accento partenopeo mi incanta amplificato dal tono della voce che lascia intuire, insieme ad un modo forbito di esprimersi, un passato da docente. Si sofferma a darmi una serie di informazioni e pareri sul panorama SAPR italiano e internazionale, anticipandomi qualche parte del suo intervento a cui assisterò nella sessione pomeridiana della conferenza.
EuroUSC
Sul finire della giornata ho il piacere di incontrare il mio omonimo, responsabile ricerca e sviluppo della Italdron. E’ Stefano Russo, una persona che esprime subito sicurezza, capace di trasmettere la propria visione lungimirante che ha portato l’azienda per cui lavora ad essere una delle più importanti in Italia nella produzione di tecnologie SAPR.
italdronitaldronitaldron
Non riesco a parlare con i referenti della IDS che non presidiano molto il proprio stand e in quei rari momenti che lo fanno non sono presente io nella sala. Comunque, ho modo di capire che l’azienda IDS Ingegneria dei Sistemi è al vertice nello sviluppo di aeromobili a pilotaggio remoto di alta fascia, destinati alle forze dell’ordine, esercito e settore industriale.
IDS Ingegneria dei SistemiIDS Ingegneria dei SistemiIDS Ingegneria dei Sistemi
Ho appena il tempo di salutare il team della Cloud-Cam che ha presentato i propri servizi di monitoraggio del territorio attraverso le proprie tecnologie e soluzioni dedicate, sviluppate attraverso i SAPR.
CloudCamCloudCamCloudCam
Non ho avuto il piacere di conoscere lo staff della FlyTop ma ho avuto modo e piacere di ascoltare l’intervento di Gabriele Santiccioli, presidende della società, che durante la conferenza ha illustrato il core business della propria azienda mettendo anche in evidenza che la FlyTop ha sviluppato un proprio sistema di controllo (software) dei propri SAPR.
FlyTopFlyTopFlyTopFlyTop
E per concludere… il mio stand, ACHROM. In pratica mi occupo di grafica e comunicazione visiva, sono un blogger, sviluppo soluzioni per l’interior decoration, siti web, pubblicità, ecc.. Al Roma Drone Conference ho presentato una serie di prodotti da me ideati col marchio DRONE; prodotti che possono essere sviluppati e personalizzati per le aziende che operano nel comparto dei droni.
Bene, devo dire che l’esperienza da espositore andava fatta e la rifarò sicuramente, anzi… la rifaccio di sicuro, ho già dato la mia conferma per partecipare al Roma Drone Conference del 18 marzo 2015, appuntamento in cui si parlerà di “APR e telerilevamento. L’utilizzo dei droni per l’osservazione del territorio, il controllo dei beni culturali e il monitoraggio dell’ambiente“.
Concludo con un piccolo appunto indirizzato all’organizzazione che mi sento di dare “dall’alto della mia triplice veste” e nell’interesse comune di migliorare i rapporti col proprio pubblico. Ritengo che sia possibile e che debba essere presa in considerazione l’idea di rivedere, almeno un po’ e con qualche soluzione semplice, fattibile, la logistica interna delle sale in virtù di una maggiore visibilità degli stand. Attualmente le due sale adiacenti non comunicano direttamente e le persone coinvolte per la Conferenza, se non opportunamente indirizzate all’interno della sala stand, non vi accedono.
Bene, la giornata è finita, l’area stand lentamente ma inesorabilmente viene smantellata per lasciare “spazio allo spazio”, quel contenitore vuoto ma intriso di recenti ricordi che ha accolto e ben presentato “i magnifici 7” che hanno esposto al Roma Drone Conference del 19 dicembre 2014.
Ciò che rimane del mio stand pochi istanti prima di lasciare la salaL’area stand mentre viene smantellata
Ringrazio tutti coloro che sono venuti a visitare il mio stand, ringrazio Mediarké e Ifimedia che organizzano Roma Drone Conference, ringrazio il presidente Dott. Luciano Castro e ovviamente Gianni Bocci.
Era un sabato mattina di ottobre. Pioveva, poi il sole, poi di nuovo pioggia. Un caldo pazzesco, ribolliva il terreno e le zanzare ci mangiavano vivi.
Nonostante tutto ci siamo divertiti come dei bambini. Lo spirito era proprio questo, ritrovarsi con degli amici e cercare un modo ironico e piacevole per presentare gli articoli Drone Fly Zone.
L’idea parte da un cliché che mi ha sempre attratto e che ho utilizzato in un’altra occasione in una versione statica, fumettistica, vedi l’immagine a destra della copertina del mio libro GoodMooning!
Nel caso del video mi riferisco alla scena iniziale dei tre “massicci, mitici, eroi” che in slow motion avanzano in direzione della camera. Il richiamo, voluto, è agli action movie americani, uno su tutti è Armageddon in cui gli impavidi eroi astronauti si avviano verso la loro missione per salvare l’umanità dall’imminente catastrofe. Il resto, più o meno, lo conoscete tutti.
Bè, “volando più bassi”, nel nostro piccolo, abbiamo giocato un po’ su questo immaginario collettivo da cinefili incalliti. I tre eroi, Giovanni Bloise, Alessandro Cappellini e Andrea Lo Carmine, appassionati aeromodellisti e dronisti di lungo corso, si sono prestati alla realizzazione del video Drone Fly Zone, girato presso il campo di volo per aeromodellisti a Pistoia.
Ho pensato di conferire al video un “taglio epico”, dalla scelta del brano musicale al taglio (aspect ratio) del filmato, adottando un particolare viraggio dei colori, gli slow motion e i cambi di inquadratura rapidi ma abbastanza lunghi da permettere di apprezzare le caratteristiche e l’impiego sul campo dei vari oggetti presentati.
La serie Drone Pad è formata da articoli che hanno richiesto più sequenze perché disponibili in tre versioni (50 – 80 – 110 cm), ognuna studiata in relazione alla grandezza del drone.
Il nastro delimitante compare sempre in secondo piano, pur essendo presente in moltissime inquadrature. E’ un nastro, si capisce subito a cosa serve, soprattutto laddove chi opera con i droni potrebbe entrare in contatto con persone non autorizzate a transitare o, meno che mai, a stanziare nei pressi della zona di volo (o avio o elisuperficie occasionale).
I cartelli segnaletici Drone Fly Zone fanno storia a sé, sono prodotti particolari che meritava mostrare per comprenderne l’uso, la funzione e le caratteristiche estetiche. Possono essere utilizzati con e senza il nastro delimitante ma, in quest’ultimo caso, offrono un alloggio dedicato per legare il nastro al cartello.
Gilet, giacche, zaini, borse e cappellini sono onnipresenti, contribuendo ad allineare la comunicazione visiva del video al target di riferimento, richiamando, più in generale, l’iconografia del settore (aeromodellisti, appassionati del modellismo dinamico, piloti di droni, operatori di droni APR, SAPR, UAV, UAS, RPA, ROA, UVS …).
Parlando di accessori per chi ha a che fare con gli aeromobili a pilotaggio remoto, non potevano mancare i veri protagonisti della storia, i piloti, l’operatore SAPR e soprattutto i droni, senza i quali il video non sarebbe stato in grado di trasmettere alcun messaggio e un certo grado di emozione.
Ringrazio i suddetti eroi per la loro disponibilità e bravura tecnica. Ringrazio anche la mia eroina, mia moglie Antonella, che mi ha supportato e sopportato in tutta la mission impossibile pistoiese.
NB: Durante la lavorazione del video non sono stati maltrattati droni.
Mi ha fatto bene andare al DronItaly. E’ stata una manifestazione interessante e soprattutto mi ha dato una sferzata di energia positiva.
Si sa, ce lo dicono e ripetono tutti, tutti i santi giorni… C’è crisi, non si va, che si fa, ecc. Ebbene, la crisi è una condizione innegabile ma l’abbrutimento che si legge nei volti di tante persone, causato da questo status di malessere diffuso, al DronItaly 2014 non era minimamente presente. Energia, voglia di fare, di mostrare e dimostrare che l’Italia ha tanto da offrire, secondo la mia impressione, sono stati gli elementi caratterizzanti di questo evento milanese.
Ho incontrato decine di persone e ho letto negli occhi di imprenditori, tecnici, utilizzatori, operatori del settore, un senso di fiducia e di orgoglio. Parlando con queste persone ho apprezzato le competenze di ognuno nei vari campi nei quali operano avendo l’impressione, anzi la certezza, di essere circondato dalle eccellenze del settore.
Ma facciamo qualche passo indietro.
Venerdi 24 ottobre mattina. Arrivo a Milano. Solito intreccio di strade, tangenziali, svincoli. Sono accompagnato dal navigatore che con voce perentoria e accento tipo ragazza dell’est europa mi conduce, in un modo o nell’altro, davanti al Centro Congressi NH Milanofiori.
Come entro noto subito che l’evento ha suscitato un innegabile interesse. Tanta gente proveniente da tutta Italia. Ritiro il mio pass e mi dirigo immediatamente verso la sala Zeta-Omega, presso la quale è iniziato da qualche minuto il convegno di apertura: “Aviazione a controllo remoto: normativa e sviluppi” a cura di Dronitaly, con la partecipazione di ENAC, ENAV e del Garante della Privacy. Trovo la sala, entro e… Urca quanta gente! Sala enorme e gremita. Argomenti interessantissimi. Sicurezza, Privacy, normativa vigente, regole, ecc. Mi trattengo in sala fino alle 12 circa e poi, incuriosito, comincio a girare tra gli stand dei vari espositori.
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Emergono in modo evidente i vari campi di applicazione dei SAPR, tutti o la maggior parte di essi ben rappresentati dalle aziende che espongono. Non solo costruttori di droni ma anche sviluppatori di hardware e software dedicati. Apparecchi fotografici ad alta risoluzione, realtà immersiva, termografia, laser scanner, sistemi di sicurezza per i droni, robot che operano in sinergia con droni per le analisi delle acque… e poi, scuole di formazione per piloti SAPR, compagnie di assicurazione, riviste di settore (a tal proposito saluto gli amici di DroneZine), associazioni, ecc.
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Una manifestazione ricca di eventi e che ha raccolto sotto l’egida Dronitaly i più importanti e autorevoli protagonisti del comparto SAPR – UAV- UAS, italiano. Cinquanta aziende espositrici, convegni, dibattiti, hanno attratto molti visitatori, tra operatori e persone incuriosite da questo settore.
Cosa è emerso da DronItaly?
Un atteggiamento professionale e responsabile che ho riscontrato un po’ ovunque, soprattutto tra gli utilizzatori finali degli aeromobili a pilotaggio remoto che hanno oramai compreso l’importanza e la necessità di regole chiare e condivise per operare bene e in piena sicurezza.
Parlando con i diretti interessati ho rilevato che ENAC è sempre più tesa alla collaborazione e all’ascolto verso gli operatori SAPR, anche se i tempi di risposta non sono ancora celeri ma in fase di miglioramento. A breve, sul sito dell’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile, sarà possibile compilare e inviare tutte le pratiche di certificazione e di autorizzazione al volo attraverso un sistema automatizzato che mira a semplificare e accelerare tutte le procedure. ENAC, nella figura dell’Ing. Carmine Cifaldi ha ribadito la volontà di adoperarsi per soddisfare le singole richieste che pervengono dagli operatori SAPR. Le regole ci sono, vanno rispettate ma è altrettanto vero che talvolta un contesto operativo particolare e gli accorgimenti presi dagli operatori per garantire la sicurezza, possono creare condizioni favorevoli, tali da permettere di effettuare voli in situazioni apparentemente non consone. L’invito è di comunicare con ENAC e di non vedere questo Ente come un ostacolo ma come una figura con la quale dialogare e trovare delle soluzioni.
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Stessa cosa per quanto riguarda le forze dell’ordine, in particolare l’intervento del Sostituto Commissario della Polizia di Stato, Luca Tagliagambe, ha permesso di mettere in luce alcuni aspetti. Tra questi l’interesse della Polizia nel porre al centro del proprio operato l’ordine pubblico, la sicurezza e la repressione e prevenzione degli atti criminali ma, di principio, non certo essere da ostacolo a chi opera con i SAPR, purché si rispettino le regole. Tra le cose da sapersi, in virtù del codice di navigazione aerea, sussiste l’obbligo di comunicare la presenza di qualsiasi aeromobile (droni compresi) in una specifica area, riferendo all’autorità di PS (questore, commissario, sindaco) l’apertura di “un’aviosuperficie occasionale”. E’ una mera segnalazione che viene fatta dall’operatore SAPR comunicando per scritto il luogo designato a tale scopo. Sarà poi cura dell’autorità di PS verificare se ci sono le condizioni minime necessarie per autorizzare o meno l’apertura dell’aviosuperficie occasionale o se eventualmente adoperarsi per suggerire eventuali ulteriori adempimenti per rendere l’area più sicura per effettuare le operazioni di volo e atterraggio necessarie. Il permesso per l’atterraggio e l’uso dell’area designata ad aviosuperficie occasionale deve essere richiesto anche al proprietario del terreno (privato o Comune).
In pratica, chi fino a oggi è entrato in un negozio di aeromodellismo e ha comprato un drone per poi andare a fare voli sulla testa delle persone, sopra luoghi sensibili, in aree critiche in generale, si deve rendere conto che ha per le mani un potenziale “catalizzatore di danni”, se non utilizzato nel modo corretto e secondo i termini previsti dalla legge. Insomma, cari papà e mamme che questo Natale comprerete il drone a vostro figlio, fatelo, no problem, ma sappiate che quel drone potrete farlo usare alla vostra prole sotto la vostra responsabilità, solo se vi recherete in un campo aperto e meglio se vostro. Diversamente dovrete chiedere il permesso al proprietario per volarvi sopra o, in alternativa, recarvi presso un campo di volo per aeromodellisti e divertirvi in tutta sicurezza, magari coadiuvati da persone più esperte di voi che troverete presso queste strutture. Non al parco in città, al mare, in campagna vicino alle case, negli stadi e luoghi pubblici, chiese, dighe, fabbriche, caserme, luna park, vie cittadine, ecc.
Il drone è un aeromobile e come tale viene considerato dalle autorità competenti.
Per quanto concerne la questione Privacy, Cosimo Comella, Direttore Dipartimento di informatica e tecnologie, Garante per la protezione dei dati personali, ha spiegato in dettaglio alcuni passaggi delprovvedimento in materia di Videosorveglianza a cui si rimandano gli operatori del settore SAPR per tutte le questioni legate alle immagini (foto e video) riprese con droni.
Il settore ove vengono utilizzati i droni civili si allarga continuamente rendendo questi apparecchi strumenti di lavoro sempre più efficaci, sicuri, economici e, per certi versi, indispensabili . E’ altrettanto chiaro che i nostri cieli non potranno essere dominio incontrollato dei droni. L’Italia tra è tra le prime nazioni europee ad aver redatto un regolamento sui droni e a breve entrerà in vigore quello europeo. Il processo di regolamentazione, gestione e controllo di questi mezzi è sicuramente molto più lento rispetto all’evoluzione delle tecnologie e la diffusione delle stesse. Sta a chi opera con questi apparecchi capire e responsabilizzarsi in virtù di uno sviluppo e impiego consapevole, professionale e sicuro dei droni, a beneficio di nuovi posti di lavoro che si svilupperanno, caratterizzati da competenze multidisciplinari.
Devo riconoscerlo. Nelle settimane antecedenti all’evento mi ero fatto una strana impressione sul DronItaly, più che altro condizionata dalla scelta della location. Parliamo di droni, di aeromobili a pilotaggio remoto, di qualcosa che per definizione dovrebbe volare e dominare gli spazi aperti. Sapere che la manifestazione si sarebbe tenuta dentro a un Centro Congressi, per quanto ampio potessi immaginarmi, paragonavo la situazione a ciò che avrebbe potuto provare un appassionato naturalista in visita a un parco per osservare la fauna in libertà, ritrovandosi poi, suo malgrado, a osservare animali impagliati. Bè, quest’immagine che avevo impressa nella mente è sparita poco dopo aver varcato la soglia del DronItaly trovandomi nel mezzo di un “meraviglioso serraglio” caratterizzato da proposte tecnologiche di tutti i tipi e servizi innovativi per chi opera con i droni.
Bella esperienza. Complimenti all’organizzazione dell’evento, Mirumir che ha saputo ben rappresentare il concetto di WorkShop contribuendo a valorizzare e promuovere il comparto dei droni civili in Italia.