Ringrazio la redazione del Magazine online della Fondazione Umberto Veronesi per aver presentato, all’interno della rubrica “Segnalibro”, il mio libro IL CANCRO AL SENO NON E’ SOLO ROBA DA FEMMINE. UNA CAREZZA PUO’ SALVARTI.
Un particolare ringraziamento va Caterina Fazion che mi ha contattato ed intervistato.
Venerdì 7 gennaio, alle ore 18.00 presso il Kelturni Center Lojze Bratuž di Gorizia, si terrà la presentazione del libro autobiografico di Stefano Saldarelli, colpito nel 2018 da cancro al seno. Il 40% del ricavato dalla vendita del libro, nel corso della serata, verrà devoluto all’associazione Volendo Continuare, ODV a sostegno dei malati oncologici fondata da Nicole Primozic.
Gorizia 3 gennaio 2022 – Il cancro al seno visto dal punto di vista maschile è una realtà poco nota, che richiede divulgazione perchè la prevenzione non sia solo “roba da femmine”, e diventi una sana abitudine anche per l’uomo. Si stima infatti, che ogni anno, oltre 500 maschi siano colpiti da carcinoma mammario solo in Italia.
Venerdì 7 gennaio alle ore 18.00, Stefano Saldarelli, 52enne pratese colpito tre anni fa dalla malattia, presenterà in un incontro aperto al pubblico, la sua storia autobiografica “IL CANCRO AL SENO NON È SOLO ROBA DA FEMMINE. UNA CAREZZA PUO’ SALVARTI”, Phasar Edizioni.
Il libro racconta con toni lievi ma dettagliati il percorso terapeutico e soprattutto interiore ed emotivo che Stefano, affiancato dalla moglie Antonella che scoprì per prima il nodulo sospetto del marito, ha dovuto affrontare facendo i conti con le sue paure, con l’iniziale incredulità e la poca conoscenza della malattia.
“Ho scritto questo libro – spiega Stefano, di mestiere grafico freelance, – nella speranza che conoscenza e comunicazione inducano gli uomini a informarsi, e a tante altre mogli, mamme, sorelle a coinvolgere i loro uomini in questo percorso, per non trascurare sintomi e rischi”.
L’incontro sarà moderato dalla giornalista Patrizia Artico. Oltre all’Autore, interverranno la Dott.ssa Marta Prestin, oncologa presso l’ospedale di Gorizia, il Dottor Giuseppe Stacul, chirurgo senologo.
L’evento si terrà al Kelturni Center Lojze Bratuž, viale XX Settembre 50 – Gorizia, in ottemperanza alle misure anti covid in vigore.
L’obiettivo dell’appuntamento è aprire un’importante finestra su questa patologia, osservata, per una volta, dal punto di vista maschile e per ricordare quanto la prevenzione con la diagnosi precoce siano le più importanti armi a disposizione oggi per sconfiggere il cancro in ogni sua forma.
Anche gli uomini possono sviluppare un tumore al seno. Parliamo di 800 diagnosi all’anno, non moltissime, ma nemmeno poche. E anche se fosse solo una, varrebbe la pena fare informazione.
Alle ore 16.30 presso la sala convegni della LILT di Prato, via Giuseppe Cartani 26/1, si terrà la presentazione del mio libro.
Intervengono:
Dott. Roberto Benelli, Presidente LILT Prato Saluti e introduzione
Vezio Trifoni, giornalista Moderatore e intervistatore
Dott. Alessandro Battaglia Chirurgo senologo
Francesco Bolognini Fotografo
Stefano Saldarelli Autore del libro, paziente operato di cancro al seno
Antonella Manganelli Moglie di Stefano
IL 40% DEL RICAVATO OTTENUTO DALLA VENDITA DEI LIBRI EFFETTUATA NEL CORSO DELLA SERATA SARÀ DEVOLUTO ALLA LILT DI PRATO
IN OTTEMPERANZA ALLE MISURE ANTI COVID19 L’ACCESSO ALLA SALA E’ CONSENTITO ESIBENDO IL GREEN PASS E INDOSSANDO LA MASCHERINA. È AMMESSO UN NUMERO MASSIMO DI 40 OSPITI.
Ringrazio Francesca Ghezzani, giornalista attenta e sensibile, conduttrice della trasmissione Fatti e Storie da Raccontare andata in onda martedì 9 novembre 2021. Ringrazio anche tutta la redazione di WellTV SKY, Canale 810 per avermi dato la possibilità di parlare di cancro al seno maschile, fare informazione sull’argomento e presentare il mio libro.
La puntata integrale è fruibile attraverso questo link
Una delle malattie più diffuse e fortunatamente oggi curabili per le donne, il cancro al seno, visto da un insolito punto di vista, quello maschile. La storia di Stefano Saldarelli, 52enne pratese che nel 2017 ha ricevuto questa inattesa diagnosi, approda ora in un libro in uscita il 27 ottobre, proprio a conclusione del “mese in rosa”, dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Il suo appello è per non ignorare il rischio: anche gli uomini possono ammalarsi di un tumore considerato solo “femminile”.
Prato, 25 ottobre 2021 – Un libro autobiografico per raccontare, con toni lievi, a tratti ironici e allo stesso tempo dettagliati e coinvolgenti, una vicenda che si è conclusa felicemente ma che nasconde una inattesa realtà: il tumore alla mammella colpisce ogni anno, in Italia, circa 500 uomini* e la tendenza non sembra essere in regressione. Un dato da non trascurare, se si pensa che l’incredulità e la disinformazione non farebbero che ritardare la diagnosi e quindi la possibilità di intervenire tempestivamente, scongiurando l’irreparabile. L’unica strada possibile resta dunque la prevenzione.
La sua storia, nel 2017, aveva fatto notizia rimbalzando presto da Prato sulle cronache nazionali: Stefano Saldarelli, allora 48enne, grazie ad una carezza della moglie Antonella, scopre uno strano nodulo al seno.
Lo stupore e la voglia di trascorrere un periodo di svago fanno mettere per qualche istante da parte l’idea di andare a fondo, ma l’insistenza della moglie prevale e dopo un’indagine diagnostica urgente arriva l’esito: carcinoma. “Lei è il settimo quest’anno, quindi rientra nelle statistiche” dicono all’ospedale di Prato. Il settimo, in un ospedale di provincia… ma allora il carcinoma mammario maschile esiste!
Lo smarrimento, il disagio e l’imbarazzo si mescolano alla quotidianità che viene stravolta, dal lavoro (è un grafico free lance) alle certezze sul futuro, ma con la presa di coscienza che in Italia, e forse anche altrove, del tumore al seno nell’uomo si sappia davvero poco.
Cresce così il desiderio di raccontare la sua esperienza: tratta l’argomento sul suo blog, apre una pagina social che oggi vanta oltre 10.000 followers, è nel consiglio direttivo di un’associazione che si occupa di promuovere progetti a sostegno della prevenzione oncologica, si confronta con medici e gruppi di pazienti oncologici, partecipa a incontri e serate divulgative, scrive ora il libro: “Il cancro al seno non è solo roba da femmine. Una carezza può salvarti”, Phasar Edizioni.
Un racconto scritto con la preziosa prefazione del dottor Alessandro Battaglia, Chirurgo Senologo presso l’Ospedale Santo Stefano di Prato, che ha operato Stefano e che apre un’importante finestra su questa patologia, vista, per una volta, dal punto di vista maschile.
“Ho scritto questo libro – racconta Stefano – nella speranza che conoscenza e comunicazione inducano gli uomini a informarsi, e a tante altre mogli, mamme, sorelle a coinvolgere i loro uomini in questo percorso per non trascurare sintomi e rischi”.
1 ottobre, si apre ufficialmente il “mese rosa“, riconosciuto a livello internazionale come il mese dedicato alla prevenzione del cancro al seno.
Non tutti lo sanno ma il cancro al seno è una neoplasia che in Italia colpisce circa 53 mila donne e 500 uomini all’anno.
Censimento ufficiale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica-AIOM, dell’Associazione Italiana Registri Tumori-AIRTUM, di Fondazione AIOM e di PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), PASSI d’Argento e della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (SIAPEC-IAP) giunto alla nona edizione (riferimento anno 2019)
Lo so, per l’uomo è considerata una malattia rara ma essendo tale è foriera di molti problemi, in primis occorre fare i conti con una ricerca scientifica più limitata e una farmacologia che di riflesso deriva dall’esperienza femminile, trasferita all’uomo adattando le terapie sulla base di poche evidenze scientifiche o di osservazioni dirette.
Fino a pochi anni fa il cancro al seno nell’uomo non era nemmeno un dato censito, proprio perché i numeri erano bassissimi. Nel corso dell’ultimo decennio, non solo in Italia e nel mondo sono aumentati i casi ma si è abbassata drasticamente l’età in cui viene diagnosticata questa neoplasia nell’uomo. Si è passati dai 60-65 ai 40-45 anni.
E’ mio intento rivolgermi alle istituzioni e alle associazioni dedite alla lotta contro il cancro al seno affinché possano “spendere una parola” nei confronti dell’uomo per far capire che è importante prendere coscienza di questo problema, se pur nelle dovute proporzioni rispetto ai numeri che interessano le donne. Almeno durante il “mese rosa” vi invito ad impegnarvi in tal senso. Basta aggiungere al rosa un punto di azzurro e inserire nella retorica di rito anche la parola “uomo” o “maschile” per far scattare un minimo di attenzione verso questo problema.
E’ fondamentale far capire che “il cancro al seno non è solo roba da femmine”, come recita il claim della mia pagina Facebook dedicata alla sensibilizzazione e all’informazione su questo tema @CancroAlSenoMaschile
Non c’è da vergognarsi di nulla, non è un problema di esclusiva pertinenza femminile e non implica un coinvolgimento diretto con un ginecologo. Questo per dissipare subito ogni dubbio e tabù . E’ importante far capire agli uomini che eventuali problemi riscontrati alla mammella sono di pertinenza del medico senologo al quale compete l’esame e la diagnosi di tutto ciò che avviene al seno. Prima ancora di arrivare al senologo, per qualsiasi informazione o dubbio, rivolgetevi al vostro medico curante che potrà valutare e consigliarvi e, se necessario, prescrivervi una visita senologica.
Lo so… all’uomo non piace definire “seno” o “mammella” il proprio petto villoso ma tecnicamente, contrariamente a quanto si possa pensare, anche Arnold Schwarzenegger ha un “seno”, oltre a dei fantastici pettorali (fino a qualche anno fa) che hanno contribuito a farlo diventare il personaggio che tutti conosciamo.
Il pettorale è il muscolo che caratterizza la forma del petto, soprattutto nell’uomo; il seno o la mammella è l’insieme di tessuti e di ghiandole che nella donna permettono di allattare. Quindi, uomini, se avete un paio di capezzoli sopra i vostri bei pettorali, sappiate che quella parte è comunque definibile “seno” o “mammella”.
Mi rivolgo anche alle donne affinché si prendano cura del proprio corpo. Siate attente ai cambiamenti e trasmettete questa attenzione ai vostri uomini, mariti, partner, figli, compagni di vita, etc. affinché imparino a fare altrettanto col loro corpo. Imparare a fare l’autopalpazione è un gesto semplice ma importantissimo per poter cogliere sul nascere ogni segnale atipico che si può manifestare.
Approfitto di questo post per comunicare che la pagina Facebook @CancroAlSenoMaschile collabora con l’associazione @VolendoContinuaredi Savogna d’Isonzo (Gorizia) attraverso la quale organizza iniziative dedicate alla prevenzione e verso questo tema. L’anno scorso Volendo Continuare è stata protagonista di un’importante iniziativa di sensibilizzazione sul cancro al seno femminile e maschile, nel corso del mese rosa. Vedi “Fare la differenza è possibile anche attraverso un gesto semplice”
Oltre a questo, negli ultimi anni, @CancroAlSenoMaschile collabora con l’associazione @AnnaStaccatoLisa con la quale è stata avviata un’iniziativa che si è sviluppata in corso d’opera, rispetto ai programmi dell’associazione avviati da tempo, sapendosi distinguere e affermare sul territorio toscano. La panchina rosa è diventata, nel corso della nostra collaborazione, la panchina rosa con la doga azzurra, a simboleggiare quella piccola ma importante percentuale di uomini a cui si riferisce il colore azzurro e con esso il tema della prevenzione del cancro al seno.
Alle istituzioni non si chiede di attivare percorsi di screening o protocolli particolari per contrastare il cancro al seno maschile ma è fondamentale sensibilizzare anche gli uomini ad informarsi e a fare prevenzione, dato che sono in pochi ad essere consapevoli della possibilità che l’uomo possa avere un cancro al seno. Solo tramite la consapevolezza e la corretta informazione è possibile prevenire.
Nel corso del mese rosa invito tutti a mettere sulle proprie pagine social uno dei banner che trovate qui sotto, come vostra testimonianza di sensibilità e di disponibilità nel voler diffondere cultura sul tema del cancro al seno in entrambi i sessi e più che mai verso l’uomo. Taggate la nostra pagina in modo da ricevere un ringraziamento ufficiale su @CancroAlSenoMaschile.
Siate ambasciatori/trici della prevenzione e diffondete questi banner collegandoli alla pagina Facebook @CancroAlSenoMaschile
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GRAZIE!
Per scaricare il PDF de “I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2019”, cliccare QUI
Stamani a Prato ho avuto il piacere di partecipare alla conferenza stampa indetta dal Centro medico GYNAIKOS insieme a La Nara, Centro Antiviolenza Donna; Alice, Cooperativa Sociale e Sistema Salute Prato.
E’ stata un’occasione importante per parlare di attività sul territorio che vanno incontro alle esigenze del cittadino attraverso sinergie ed iniziative concrete tese a portare benefici a tutta la collettività.
Da una parte abbiamo GYNAIKOS che come centro medico privato, accreditato e convenzionato AUSL, intercetta specifiche esigenze e propone delle soluzioni. Nel caso specifico, attraverso l’impiego di un nuovo apparecchio mammografico ad alta risoluzione, a bassissime emissioni di raggi X e con un tempo di esposizione inferiore rispetto a quello necessario per effettuare un esame mammografico con gli apparecchi di generazioni precedenti.
Dall’altra abbiamo delle associazioni territoriali che si adoperano per aiutare le donne che subiscono violenze. Tema quantomai attuale e purtroppo caratterizzato da numeri (leggi: donne che hanno subito violenze) in costante crescita
Il risultato?
Fino alla fine di febbraio 2020 per ogni esame mammografico eseguite presso GYNAIKOS, verrà devoluto 1 Euro, della quota percepita dal centro medico per l’erogazione del servizio, al Centro Antiviolenza Donna “La Nara”.
Un modo concreto per dare un aiuto anche attraverso il coinvolgimento delle donne che si sottopongono ad una mammografia, quindi alla prevenzione del cancro al seno, facendole sentire partecipi di un progetto di condivisione e di solidarietà verso altre donne che stanno affrontando un momento molto difficile nella propria vita. Donne in difficoltà che possono trovare sostegno e conforto attraverso le associazioni che si adoperano sul territorio come il Centro Antiviolenza La Nara.
Non solo…
GYNAYKOS ha perfettamente capito che il problema del cancro al seno non è, come dico io, “solo roba da femmine” ma riguarda anche gli uomini, se pur con le dovute proporzioni rispetto all’incidenza di questa neoplasia riscontrata nelle donne. Ed è così che il centro medico pratese rivolge i propri servizi anche agli uomini cominciando a farlo partendo dalle proprie brochure informative attraverso le quali viene presentato il nuovo apparecchio mammografico e ribadita l’importanza di effettuare la prevenzione del cancro al seno, anche in età “pre screening”, prevista dal Sistema Sanitario Nazionale.
In questi opuscoli informativi risalta un fiocco “rosa e azzurro” e un claim semplice, efficace e chiaro: “Insieme a te contro il tumore al seno dell’uomo e della donna”, mettendo addirittura per prima la parola uomo.
Ritengo sia un importante quantomai significativo passo avanti che per molti versi anticipa di molto quello che probabilmente sarà costretto a fare nei prossimi anni il nostro sistema sanitario. Se per adesso stiamo ancora parlando di numeri bassi, ma è pur vero che il 2019 si dovrebbe chiudere con un bilancio nazionale di 500 uomini a cui verrà diagnosticato un cancro al seno. Oltre a questo si aggiunge il fatto che la diagnosi per l’uomo spesso è tardiva, per tutta una serie di dinamiche, prima fra tutte, la mancanza di informazione su questo tema.
Stamani ho potuto portare la mia testimonianza di uomo operato di cancro al seno e soprattutto mettere in evidenza questo gap comunicativo che sta decisamente causando seri problemi. Ben vengano iniziative private come questa promossa da Gynaikos alla quale, sono convinto, ne seguiranno altre.
Sabato 23 novembre, dalle 11:00 alle 19:00, il centro GYNAIKOS apre le proprie porte alla cittadinanza per presentare il nuovo mammografo di ultima generazione.
Segue comunicato stampa ufficiale :
Il Centro medico Gynaikos insieme al Centro antiviolenza La Nara
Solidarietà contro la violenza
il nuovo mammografo aiuta le donne La Nara nel 2019 ha accolto 373 donne, il 70% italiane La solidarietà contro la violenza si fa anche con la mammografia, grazie all’iniziativa che il Centro medico Gynaikos e il centro antiviolenza La Nara mettono in piedi a pochi giorni dalla Giornata internazionale contro la violenza alle donne. In occasione dell’inaugurazione del nuovo mammografo 3D infatti, il centro Gynaikos donerà 1 euro per ogni esame eseguito a sostegno dell’attività di aiuto alle donne e ai loro figli nel percorso di uscita dalla violenza, nel recupero della propria autonomia e nella reintegrazione sociale. Questa mattina nella sede di Gynaikos la responsabile del Centro Carla Biasio, insieme alla presidente Francesca Ranaldi e a Lori Dragoni del Centro La Nara, presentano l’iniziativa. Il Centro Antiviolenza La Nara – nato nel 1997, gestito da Alice Cooperativa Sociale di Prato, sostenuto da Comune di Prato e Regione Toscana e finanziato anche attraverso donazioni e progetti – accoglie donne vittima di violenza, fisica e psicologica. Nel 2019 le donne che si sono rivolte al centro sono state 373, un dato sicuramente in crescita rispetto al 2018. Di queste circa il 70% sono italiane, ma è utile sottolineare che le altre appartengono a oltre 20 etnie diverse. Vittime al 90% di mariti, fidanzati o ex, le storie di queste donne sono in genere ben lontane dal cliché dello sconosciuto che colpisce in un vicolo buio. Al contrario tutto si svolge quasi sempre fra le mura domestiche, in un tunnel di maltrattamenti e soprusi da cui si esce (e si denuncia) con difficoltà e molta sofferenza.
Controlla il tuo seno, aiuterai chi è vittima di violenza è il titolo dell’iniziativa, che prende avvio sabato 23 novembre con l’inaugurazione (dalle 11 alle 19, viale della Repubblica, 141) del nuovo mammografo, uno strumento digitale con tecnologia di ultima generazione che assicura immagini di alta qualità in 3D (tomosintesi), basse dosi di raggi x e una significativa riduzione dell’esposizione. Tutto a vantaggio della sicurezza e di una diagnosi più accurata ed efficace. Fino al 28 febbraio quindi si potrà unire un gesto di prevenzione e di cura con un aiuto concreto a chi è vittima di violenza e l’iniziativa non riguarda esclusivamente le donne. Il tumore al seno infatti è una delle neoplasie più diffuse al femminile, colpisce una donna su 8, solo l’1% dei carcinomi mammari riguarda uomini, ma si tratta di un dato sicuramente in crescita. Ma c’è di più, l’dea di legare prevenzione e solidarietà non nasce solo dall’intenzione di offrire un ulteriore incentivo alla prevenzione, ma anche dall’ipotesi che violenza e malattia, in particolare tumore, abbiano una qualche correlazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2012) ha evidenziato come la violenza abbia implicazioni dirette e indirette sulla salute e su patologie come il cancro. Le donne che subiscono violenza e che hanno o hanno avuto un tumore al seno sono doppiamente a rischio dell’insorgenza di problemi di adattamento, insonnia, ansia, depressione e spesso non ha la possibilità oggettiva e psicologica per sottoporsi alle cure del caso.
SISTEMA SALUTE
Gynaikosviale della Repubblica 1410574 584453
Diagnosysvia Lepanto 210574 25063/31303
IAMAvia Pistoiese 613/20574 433466
Studi Medici Galileivia Umberto Terracini 90574 875678
Tutto è cominciato da una chiacchierata per telefono avvenuta oramai un anno e mezzo fa, forse anche di più….
Nicole mi chiese di partecipare ad un progetto fotografico. Stava coordinando alcune donne operate di carcinoma mammario, come lei, per realizzare un progetto fotografico per “raccontare” la prevenzione attraverso la testimonianza visiva di pazienti oncologiche che avevano subito un intervento chirurgico. Donne che volevano mostrarsi, parlare di se stesse attraverso le immagini d’autore (foto di Neva Močnik), del loro vissuto ma anche per esortare il fruitore di quelle immagini a comprendere l’importanza della prevenzione del cancro al seno.
Nicole rimase colpita dalla mia campagna di sensibilizzazione sul tema del cancro al seno maschile e così mi chiese di partecipare a questa iniziativa come testimonial maschile.
Beh… Nicole abita a Gorizia. Sono andato a trovarla, ho conosciuto la sua famiglia, siamo diventati amici e abbiamo realizzato quel progetto fotografico che è diventata una mostra, articolata su tre date e altrettante sedi (Gorizia, Udine e una in Slovenia). Un grazie anche alle due A.N.D.O.S. di Gorizia e di Udine per aver promosso e organizzato le mostre fotografiche.
Ecco le locandine delle tre mostre.
ANDOS Gorizia
ANDOS Udine
ANDOS Gorizia
Successivamente abbiamo partecipato ad una sfilata di moda, sempre a Gorizia, che vedeva coinvolti i pazienti oncologici insieme a modelli e modelle professioniste. Un altro modo, un’altra occasione per parlare di prevenzione in modo positivo, attraverso una sfilata che di fatto rappresenta di per sé un inno alla bellezza e, nel nostro caso e in questo caso particolare, un inno alla vita.
Katia
Barbara
Nicole
Stefano
Foto di gruppo
A gennaio 2019 ho iniziato a lavorare al progetto “Il Rinascimento. Col seno di poi…”a favore della LILT di Prato. A questo punto ho chiesto a Nicole di partecipare al mio progetto. Oltre a lei abbiamo coinvolto Barbara, altra amica di Gorizia, che è “venuta in trasferta” a Prato per partecipato alla mia iniziativa artistica dedicata alla prevenzione del cancro al seno.
Scatto per il mese di dicembre in cui compare anche Nicole (in basso a destra), oltre a Rachele Susini, Amelia Leung, Sandro Santanni e Adriana Mazzoni – Il Rinascimento. Col seno di poi… a favore della LILT di Prato. Progetto realizzato da ProfessionArts4LILT (Francesco Bolognini, Eleonora Lastrucci, Mirco Rocchi e Stefano Saldarelli)
Scatto per il mese di febbraio in cui compare Barbara Cerv (a destra), insieme a Daniela Nuti – “Il Rinascimento. Col seno di poi…” a favore della LILT di Prato. Progetto realizzato da ProfessionArts4LILT (Francesco Bolognini, Eleonora Lastrucci, Mirco Rocchi e Stefano Saldarelli)
Arriva il “mese rosa” 2019 e Nicole mi dice: “Ma se il fiocco rosa e azzurro che hai fatto per le tue campagne social per la prevenzione del cancro al seno anche verso gli uomini, lo realizzassimo davvero e invitassimo i commercianti di Gorizia a metterlo all’interno dei propri esercizi? Potrebbe essere un modo semplice ma efficace per innescare curiosità e quindi parlare dell’argomento cancro al seno in modo trasversale”.
Iniziativa personale proposta su Facebook attraverso la pagina @CancroAlSenoMaschile
Detto fatto!
Nicole non è una persona che perde tempo, tanto è vero che pochi mesi prima apre un’associazione, “Volendo Continuare… a sostegno dei pazienti oncologici“, alla quale siamo iscritti anche io e mia moglie, pensata proprio per promuovere iniziative sul piano sociale, dedicate alla prevenzione in ambito oncologico.
Ecco cosa è accaduto a Gorizia nel mese rosa, appena concluso. Una sorta di “miracolo”, per chi ci crede, o quello che si può definire “evento eccezionale”. Ovviamente considerando la semplicità dell’idea e la diffusione del messaggio di prevenzione che si è generara attraverso questa iniziativa.
Un “tam tam” che ha generato interesse e voglia di partecipare.
Nicole è andata nei negozi, “tipo porta a porta”, a proporre a ciascun esercente il fiocco rosa e azzurro. Un simbolo, semplice, per “parlare” di prevenzione verso donne e uomini. L’esercente che ha aderito alla proposta è stato fotografato e lo scatto è stato pubblicato nella pagina dell’associazione, a titolo di ringraziamento.
Nulla di più semplice ma immensamente bello ed efficace.
Nova Film Galaxia Salcano, Slo. Antonella, Giulia, Martina, Tiziana, Giacomo
PiùchePilates, Gorizia di Sara Taia Rossi. Sara, Patrizia, Tanja, Nuci, Paola, Gianna
PiùchePilates, Gorizia di Sara Taia Rossi. Sara, Patrizia, Tanja, Nuci, Paola, Gianna
Tappezzeria Pavesi. Michela e Cristina
Teatro Lojze Bratuž. Tamara
Zanon l’immobiliare srl
Quindi, ecco che il mio grazie si rivolge all’Associazione Volendo Continuare… di cui Nicole è presidentessa; a Nicole a cui è venuta l’idea e che insieme alla sua famiglia ha realizzato i fiocchi in carta, oltre a darsi un gran da fare girando per Gorizia per regalarli.
Grazie a tutti gli esercenti di Gorizia (e non solo), che hanno accettato di ospitare per un mese circa il fiocco rosa e azzurro.
Bella iniziativa.
Fare la differenza è possibile anche attraverso un gesto semplice come donare un cartoncino colorato per affrontare, insieme, il tema della prevenzione del cancro al seno. Senza distinzione di sesso.