Cambiare per amore della vita

Cambiare è importante. Dà la giusta dimensione, peso e senso alla vita. Permette di fare nuove esperienze, metterti alla prova, evolverti e seguire il flusso evolutivo naturale che di fatto spinge l’uomo a muoversi verso il passo successivo, verso una più profonda e piena consapevolezza di sé.

Per molti il cambiamento è un trauma perchè comporta avere un progetto, un’alternativa, avere una direzione da prendere e soprattutto implica il dover uscire dalla propria zona di confort per compiere il primo passo verso quel cambiamento.

Richiede coraggio.

Il come fare a cambiare è relativo o comunque lo si scopre durante il processo di cambiamento. Di solito la prima scintilla che innesca il cambiamento offre anche la direzione da prendere che a sua volta produce la combinazione di elementi che servono a dare un senso a quel cambiamento e una maggiore consistenza a quella decisione.

Ci sono vari modi di cambiare ma uno solo è veramente efficace ed è Fare! Prendere quella decisione una volta per tutte. Decidere di metterci almeno quella energia sufficiente a muovere la “massa della routine” dalla sua condizione di inerzia.

E’ fatica. Boia se è fatica ma ne vale la pena.

Decidere di agire è l’unico modo per sentirsi veramente centrati con se stessi; vuol dire non aspettarsi nulla dal mondo; significa prendere consapevolezza col proprio io e assumersi delle responsabilità con se stessi e nei confronti di chi ci sta accanto.

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Come riportato su Psychology Today in un articolo a firma di Nassir Ghaemi, MD, MPH, professore di psichiatria alla Tufts University e docente di psichiatria alla Harvard Medical School, il cambiamento è ritenuto fondamentale e nell’articolo vengono illustrate le dinamiche del cambiamento in contrapposizione alla logica “dell’adagiarsi sugli allori”, affermando che per ogni cosa c’è una stagione e che non è necessario, anzi può essere deleterio, fermarsi alla conoscenza di una sola materia, rischiando di escludere a priori tutto il resto. E lo dice un MD, MPH che presumo ne abbia fatta di strada lavorando per qualche decennio sulla medesima branca medico-scientifica.

Con questo non è che se uno si specializza in un determinato ambito, in modo quasi monastico nei confronti della propria professione, non sia da meno o sia da “additare”, anzi. Ovvio che ognuno segue un proprio percorso di vita e alcuni campi, soprattutto scientifici e in particolare quelli che operano nella ricerca, richiedono decenni per portare avanti un progetto.

Occorre fare anche un distinguo tra cambiamenti. Ci sono quelli voluti, quelli indotti dalle circostanze e quelli ciclici che sono necessari per sviluppare nuovi processi.

Vediamoli rapidamente uno ad uno.

I cambiamenti voluti sono proprio quelli che partono da un ragionamento, da un’analisi oggettiva dei fatti proiettata verso l’immediato futuro. Le domande di solito sono queste, più o meno: “In che momento di vita mi trovo?”, “Cosa voglio ottenere nei prossimi 3-5-10 anni?” Dopodiché partono una serie di ragionamenti che possono portare al cambiamento se spinti da un forte “Perchè voglio cambiare?”.

Poi c’è il cambiamento indotto, quello che avviene “per forza maggiore” o a seguito di eventi esterni. Ad esempio dalla perdita del lavoro, da una malattia importante, un incidente, un lutto in famiglia e in rari casi un’ingente vincita o eredità che arriva inaspettatamente. Da qui parte il ragionamento sul “Quindi? Adesso che faccio?” consapevolizzando che la vita, da quel momento in avanti, non sarà più la stessa e il cambiamento è una conseguenza naturale, per non dire imposta.

Infine, ci sono i cambiamenti ciclici che caratterizzano alcuni lavori/professioni, a partire da quelli stagionali o caratterizzati da specifiche mansioni specialistiche che si esauriscono nel giro di un tempo determinato, vedi geologi o archeologi ma anche periti, etc. Il cambiamento, in questi casi, è insito nella professione stessa.

Dopo questo preambolo vi accenno del mio ultimo cambiamento. Di fatto, senza che me lo consigliasse il Prof. di cui sopra, ciclicamente tendo a prendere delle decisioni importanti che mi portano ad affrontare un nuovo cambiamento. Trovo questo percorso estremamente stimolante. Questa volta è scaturito da un mix di circostanze classificabile indottovoluto.

Ho sempre avuto interesse per tantissime cose. Sono uno che ha “fame di nozioni” e sono curioso. Mi muovo con i “perchè” e cerco di dare delle risposte ai miei dubbi o quesiti. Se una cosa mi appassiona, e accade spesso, approfondisco il tema fino a portarlo ad un livello tale in cui arrivo ad una decisione binaria:

  • ok, sono soddisfatto, adesso può bastare così
  • ok, non sono soddisfatto, devo proseguire e approfondire ulteriormente

Nel secondo caso la decisione mi porta a fare delle scelte importanti, spesso drastiche, che mi danno la possibilità di inserire nel mio percorso di vita una nuova presenza; un’idea fissa, una sensazione di novità, di entusiasmo che mi spinge ad agire. Da prima in parallelo a ciò che già svolgo e in seguito, se lo ritengo sensato, opportuno, quindi anche fattibile, posso arrivare a fare uno switch verso quello che diventa un vero e proprio cambiamento.

Chi ha sfogliato questo blog avrà letto che nel 2017 ho avuto un cancro al seno. Da questa esperienza ho ricevuto un grande dono che si può riassumere in “maggiore consapevolezza” della vita, del tempo, della qualità del tempo e della vita, del piacere di condividere momenti con persone che amo o anche ricevere la forza e un sano entusiasmo nel lasciare andare le situazioni e le persone “tossiche”. Da questo punto in poi, quindi da questo evento in cui il cambiamento è stato indotto, ho iniziato a riflettere e a guardarmi intorno.

Col lockdown, altro evento che ha richiesto dei cambiamenti indotti, ho fatto numerose ricerche, ho studiato e mi sono aggiornato. Nel maggio del 2021 sono diventato cliente di Careisgold Spa e dopo quattro mesi da quel momento ho partecipato al primo corso di formazione, propedeutico alla professione di consulente in oro fisico da investimento. Sono diventato consulente, ho partecipato a numerosi altri corsi e grazie a questi, agli insegnamenti ricevuti dai docenti 4Change, rete commerciale di Careisgold, nel 2022 ho migliorato il fatturato dell’attività principale del 27%.

Con la crescita del fatturato, soprattutto generato dal mio sito e-commerce DroneFly.Shop, sono cresciuti gli adempimenti quotidiani: spedizioni, gestione fornitori, clienti, fatture, spedizioni, magazzino, etc. A luglio 2022 sono diventato Trainer di Careisgold ed ai primi di ottobre del 2022 ho deciso di valutare la vendita della mia attività per dedicarmi full-time a Careisgold. Decisione che mi ha spinto ad un cambiamento voluto, ampiamente ponderato e frutto di un lungo confronto con le parti coinvolte, a partire da mia moglie passando per il commercialista fino ad arrivare ai miei fornitori e clienti.

Ovvio che certi cambiamenti richiedono del tempo, soprattutto se hai delle responsabilità verso terzi e un’azienda sana, che non ha debiti, che fattura e che vuoi vendere a chi è in grado di acquistarla e soprattutto è capace di proseguire un percorso iniziato nel 2013 (da un cambiamento), sviluppato nel 2014 e concretizzato nel 2015 come e-commerce www.dronefly.shop.

Mentre vi scrivo mi trovo nella fase limbica tra un nuovo ruolo e una nuova carriera nel settore del bene rifugio e un’attività commerciale avviata nel settore droni che richiede tempo ed energie. Momento interessante, non facile da gestire ma appassionante. Sento l’energia del cambiamento. Sento il desiderio di cimentarmi in un nuovo percorso di vita che ho intrapreso un paio di anni fa da semplice cliente e che oggi, grazie o per colpa della mia curiosità e in virtù degli scenari economico-finanziari che stiamo vivendo, vivo con maggiore impulso e con una visione più chiara in merito al percorso che voglio fare.

Oggi ho una mia squadra di collaboratori che lavora con me. Amici, persone con le quali ho il piacere di trascorrere dei momenti insieme e che talvolta paiono non essere nemmeno situazioni di lavoro. Ho la consapevolezza di avere per le mani la soluzione per tante persone, famiglie e aziende, in un’ottica di protezione e/o diversificazione di investimento per i propri risparmi. Mi piace pensare che attraverso questa attività possa trasformare la carta (o cartamoneta) in oro, in lingotti veri, l’unico valore reale e bene rifugio per eccellenza.

E’ un gran momento. Mi sento al centro del cambiamento. Sento la passione e il desiderio di raggiungere nuovi obiettivi, di cimentarmi in nuove sfide, di cambiare in meglio il mio futuro e quello delle persone che mi circondano.

Benvenuto cambiamento!

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Segnalibro – Fondazione Umberto Veronesi

Ringrazio la redazione del Magazine online della Fondazione Umberto Veronesi per aver presentato, all’interno della rubrica “Segnalibro”, il mio libro IL CANCRO AL SENO NON E’ SOLO ROBA DA FEMMINE. UNA CAREZZA PUO’ SALVARTI.

Un particolare ringraziamento va Caterina Fazion che mi ha contattato ed intervistato.

LINK alla pagina del Magazine

Il Cancro al seno non è solo roba da femmine

Venerdì 7 gennaio, alle ore 18.00 presso il Kelturni Center Lojze Bratuž di Gorizia, si terrà la presentazione del libro autobiografico di Stefano Saldarelli, colpito nel 2018 da cancro al seno.
Il 40% del ricavato dalla vendita del libro, nel corso della serata, verrà devoluto all’associazione Volendo Continuare, ODV a sostegno dei malati oncologici fondata da Nicole Primozic.

Gorizia 3 gennaio 2022 – Il cancro al seno visto dal punto di vista maschile è una realtà poco nota, che richiede divulgazione perchè la prevenzione non sia solo “roba da femmine”, e diventi una sana abitudine anche per l’uomo. Si stima infatti, che ogni anno, oltre 500 maschi siano colpiti da carcinoma mammario solo in Italia.

Venerdì 7 gennaio alle ore 18.00, Stefano Saldarelli, 52enne pratese colpito tre anni fa dalla malattia, presenterà in un incontro aperto al pubblico, la sua storia autobiografica “IL CANCRO AL SENO NON È SOLO ROBA DA FEMMINE. UNA CAREZZA PUO’ SALVARTI”, Phasar Edizioni.

Il libro racconta con toni lievi ma dettagliati il percorso terapeutico e soprattutto interiore ed emotivo che Stefano, affiancato dalla moglie Antonella che scoprì per prima il nodulo sospetto del marito, ha dovuto affrontare facendo i conti con le sue paure, con l’iniziale incredulità e la poca conoscenza della malattia.

“Ho scritto questo libro – spiega Stefano, di mestiere grafico freelance, – nella speranza che conoscenza e comunicazione inducano gli uomini a informarsi, e a tante altre mogli, mamme, sorelle a coinvolgere i loro uomini in questo percorso, per non trascurare sintomi e rischi”.

L’incontro sarà moderato dalla giornalista Patrizia Artico. Oltre all’Autore, interverranno la Dott.ssa Marta Prestin, oncologa presso l’ospedale di Gorizia, il Dottor Giuseppe Stacul, chirurgo senologo.

L’evento si terrà al Kelturni Center Lojze Bratuž, viale XX Settembre 50 – Gorizia, in ottemperanza alle misure anti covid in vigore.

L’obiettivo dell’appuntamento è aprire un’importante finestra su questa patologia, osservata, per una volta, dal punto di vista maschile e per ricordare quanto la prevenzione con la diagnosi precoce siano le più importanti armi a disposizione oggi per sconfiggere il cancro in ogni sua forma.

Stefano e il tumore al seno: “L’ho scoperto grazie a mia moglie”

Intervista a Medora Magazine, a cura di Angelica Giambelluca

Anche gli uomini possono sviluppare un tumore al seno. Parliamo di 800 diagnosi all’anno, non moltissime, ma nemmeno poche. E anche se fosse solo una, varrebbe la pena fare informazione.

Pagina Facebook Medora Magazine

2 dicembre 2021 LILT Prato – Presentazione del libro “Il cancro al seno non è solo roba da femmine. Una carezza può salvarti”

Alle ore 16.30 presso la sala convegni della LILT di Prato, via Giuseppe Cartani 26/1, si terrà la presentazione del mio libro.

Intervengono:

Dott. Roberto Benelli, Presidente LILT Prato
Saluti e introduzione

Vezio Trifoni, giornalista
Moderatore e intervistatore

Dott. Alessandro Battaglia
Chirurgo senologo

Francesco Bolognini
Fotografo

Stefano Saldarelli
Autore del libro, paziente operato di cancro al seno

Antonella Manganelli
Moglie di Stefano

IL 40% DEL RICAVATO OTTENUTO DALLA VENDITA DEI LIBRI EFFETTUATA NEL CORSO DELLA SERATA SARÀ DEVOLUTO ALLA LILT DI PRATO

IN OTTEMPERANZA ALLE MISURE ANTI COVID19 L’ACCESSO ALLA SALA E’ CONSENTITO
ESIBENDO IL GREEN PASS E INDOSSANDO LA MASCHERINA. È AMMESSO UN NUMERO MASSIMO DI 40 OSPITI.


INGRESSO GRATUITO

Fatti e Storie da Raccontare – “Il cancro al seno non è solo roba da femmine” su WellTV SKY

Ringrazio Francesca Ghezzani, giornalista attenta e sensibile, conduttrice della trasmissione Fatti e Storie da Raccontare andata in onda martedì 9 novembre 2021. Ringrazio anche tutta la redazione di WellTV SKY, Canale 810 per avermi dato la possibilità di parlare di cancro al seno maschile, fare informazione sull’argomento e presentare il mio libro.

La puntata integrale è fruibile attraverso questo link

Rassegna stampa – Pubblicazione: “IL CANCRO AL SENO NON E’ SOLO ROBA DA FEMMINE. UNA CAREZZA PUO’ SALVARTI”

Ringrazio la mia agenzia stampa Mediamover che si sta occupando della promozione del libro attraverso i media nazionali.

(Pagina in aggiornamento)



Disponibile nelle maggiori piattaforme di vendite online:

IL 27 OTTOBRE ESCE IL LIBRO “IL CANCRO AL SENO NON È SOLO ROBA DA FEMMINE. UNA CAREZZA PUO’ SALVARTI”

25-10-2021 COMUNICATO STAMPA

Una delle malattie più diffuse e fortunatamente oggi curabili per le donne, il cancro al seno, visto da un insolito punto di vista, quello maschile. La storia di Stefano Saldarelli, 52enne pratese che nel 2017 ha ricevuto questa inattesa diagnosi, approda ora in un libro in uscita il 27 ottobre, proprio a conclusione del “mese in rosa”, dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Il suo appello è per non ignorare il rischio: anche gli uomini possono ammalarsi di un tumore considerato solo “femminile”.

Prato, 25 ottobre 2021 – Un libro autobiografico per raccontare, con toni lievi, a tratti ironici e allo stesso tempo dettagliati e coinvolgenti, una vicenda che si è conclusa felicemente ma che nasconde una inattesa realtà: il tumore alla mammella colpisce ogni anno, in Italia, circa 500 uomini* e la tendenza non sembra essere in regressione. Un dato da non trascurare, se si pensa che l’incredulità e la disinformazione non farebbero che ritardare la diagnosi e quindi la possibilità di intervenire tempestivamente, scongiurando l’irreparabile. L’unica strada possibile resta dunque la prevenzione.

La sua storia, nel 2017, aveva fatto notizia rimbalzando presto da Prato sulle cronache nazionali: Stefano Saldarelli, allora 48enne, grazie ad una carezza della moglie Antonella, scopre uno strano nodulo al seno.

Lo stupore e la voglia di trascorrere un periodo di svago fanno mettere per qualche istante da parte l’idea di andare a fondo, ma l’insistenza della moglie prevale e dopo un’indagine diagnostica urgente arriva l’esito: carcinoma. “Lei è il settimo quest’anno, quindi rientra nelle statistiche” dicono all’ospedale di Prato. Il settimo, in un ospedale di provincia… ma allora il carcinoma mammario maschile esiste!

Lo smarrimento, il disagio e l’imbarazzo si mescolano alla quotidianità che viene stravolta, dal lavoro (è un grafico free lance) alle certezze sul futuro, ma con la presa di coscienza che in Italia, e forse anche altrove, del tumore al seno nell’uomo si sappia davvero poco.

Cresce così il desiderio di raccontare la sua esperienza: tratta l’argomento sul suo blog, apre una pagina social che oggi vanta oltre 10.000 followers, è nel consiglio direttivo di un’associazione che si occupa di promuovere progetti a sostegno della prevenzione oncologica, si confronta con medici e gruppi di pazienti oncologici, partecipa a incontri e serate divulgative, scrive ora il libro: “Il cancro al seno non è solo roba da femmine. Una carezza può salvarti”, Phasar Edizioni.

Un racconto scritto con la preziosa prefazione del dottor Alessandro Battaglia, Chirurgo Senologo presso l’Ospedale Santo Stefano di Prato, che ha operato Stefano e che apre un’importante finestra su questa patologia, vista, per una volta, dal punto di vista maschile.

 “Ho scritto questo libro – racconta Stefano – nella speranza che conoscenza e comunicazione inducano gli uomini a informarsi, e a tante altre mogli, mamme, sorelle a coinvolgere i loro uomini in questo percorso per non trascurare sintomi e rischi”.

*Rif. Dati incidenza cancro maschile 2020 (pag. 267, riferimento anno 2019)  https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2020/10/2020_LG_AIOM_NeoplasieMammella.pdf

Il libro è ora disponibile sulle principali piattaforme online al costo di 10,00 €.

Pagina FB

Ufficio Stampa: Mediamover

info@mediamover.it

Ottobre, mese rosa con un po’ di azzurro

Ci siamo!

1 ottobre, si apre ufficialmente il “mese rosa“, riconosciuto a livello internazionale come il mese dedicato alla prevenzione del cancro al seno.

Non tutti lo sanno ma il cancro al seno è una neoplasia che in Italia colpisce circa 53 mila donne e 500 uomini all’anno.

Censimento ufficiale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica-AIOM, dell’Associazione Italiana Registri Tumori-AIRTUM, di Fondazione AIOM e di PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), PASSI d’Argento e della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (SIAPEC-IAP) giunto alla nona edizione (riferimento anno 2019)

Dal 2017, anno in cui sono stato personalmente coinvolto in questa esperienza, ho dedicato una parte del mio tempo a cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso iniziative personali, impegnandomi per trovare sinergie col mondo della politica e con le associazioni di settore, nel tentativo di allargare il concetto di cultura della prevenzione del cancro al seno anche verso gli uomini.

Lo so, per l’uomo è considerata una malattia rara ma essendo tale è foriera di molti problemi, in primis occorre fare i conti con una ricerca scientifica più limitata e una farmacologia che di riflesso deriva dall’esperienza femminile, trasferita all’uomo adattando le terapie sulla base di poche evidenze scientifiche o di osservazioni dirette.

Fino a pochi anni fa il cancro al seno nell’uomo non era nemmeno un dato censito, proprio perché i numeri erano bassissimi. Nel corso dell’ultimo decennio, non solo in Italia e nel mondo sono aumentati i casi ma si è abbassata drasticamente l’età in cui viene diagnosticata questa neoplasia nell’uomo. Si è passati dai 60-65 ai 40-45 anni.

E’ mio intento rivolgermi alle istituzioni e alle associazioni dedite alla lotta contro il cancro al seno affinché possano “spendere una parola” nei confronti dell’uomo per far capire che è importante prendere coscienza di questo problema, se pur nelle dovute proporzioni rispetto ai numeri che interessano le donne. Almeno durante il “mese rosa” vi invito ad impegnarvi in tal senso. Basta aggiungere al rosa un punto di azzurro e inserire nella retorica di rito anche la parola “uomo” o “maschile” per far scattare un minimo di attenzione verso questo problema.

E’ fondamentale far capire che “il cancro al seno non è solo roba da femmine”, come recita il claim della mia pagina Facebook dedicata alla sensibilizzazione e all’informazione su questo tema @CancroAlSenoMaschile

Non c’è da vergognarsi di nulla, non è un problema di esclusiva pertinenza femminile e non implica un coinvolgimento diretto con un ginecologo. Questo per dissipare subito ogni dubbio e tabù . E’ importante far capire agli uomini che eventuali problemi riscontrati alla mammella sono di pertinenza del medico senologo al quale compete l’esame e la diagnosi di tutto ciò che avviene al seno. Prima ancora di arrivare al senologo, per qualsiasi informazione o dubbio, rivolgetevi al vostro medico curante che potrà valutare e consigliarvi e, se necessario, prescrivervi una visita senologica.

Lo so… all’uomo non piace definire “seno” o “mammella” il proprio petto villoso ma tecnicamente, contrariamente a quanto si possa pensare, anche Arnold Schwarzenegger ha un “seno”, oltre a dei fantastici pettorali (fino a qualche anno fa) che hanno contribuito a farlo diventare il personaggio che tutti conosciamo.

Il pettorale è il muscolo che caratterizza la forma del petto, soprattutto nell’uomo; il seno o la mammella è l’insieme di tessuti e di ghiandole che nella donna permettono di allattare. Quindi, uomini, se avete un paio di capezzoli sopra i vostri bei pettorali, sappiate che quella parte è comunque definibile “seno” o “mammella”.

Mi rivolgo anche alle donne affinché si prendano cura del proprio corpo. Siate attente ai cambiamenti e trasmettete questa attenzione ai vostri uomini, mariti, partner, figli, compagni di vita, etc. affinché imparino a fare altrettanto col loro corpo. Imparare a fare l’autopalpazione è un gesto semplice ma importantissimo per poter cogliere sul nascere ogni segnale atipico che si può manifestare.

Approfitto di questo post per comunicare che la pagina Facebook @CancroAlSenoMaschile collabora con l’associazione @VolendoContinuare di Savogna d’Isonzo (Gorizia) attraverso la quale organizza iniziative dedicate alla prevenzione e verso questo tema. L’anno scorso Volendo Continuare è stata protagonista di un’importante iniziativa di sensibilizzazione sul cancro al seno femminile e maschile, nel corso del mese rosa. Vedi “Fare la differenza è possibile anche attraverso un gesto semplice”

Oltre a questo, negli ultimi anni, @CancroAlSenoMaschile collabora con l’associazione @AnnaStaccatoLisa con la quale è stata avviata un’iniziativa che si è sviluppata in corso d’opera, rispetto ai programmi dell’associazione avviati da tempo, sapendosi distinguere e affermare sul territorio toscano. La panchina rosa è diventata, nel corso della nostra collaborazione, la panchina rosa con la doga azzurra, a simboleggiare quella piccola ma importante percentuale di uomini a cui si riferisce il colore azzurro e con esso il tema della prevenzione del cancro al seno.

Alle istituzioni non si chiede di attivare percorsi di screening o protocolli particolari per contrastare il cancro al seno maschile ma è fondamentale sensibilizzare anche gli uomini ad informarsi e a fare prevenzione, dato che sono in pochi ad essere consapevoli della possibilità che l’uomo possa avere un cancro al seno. Solo tramite la consapevolezza e la corretta informazione è possibile prevenire.

Nel corso del mese rosa invito tutti a mettere sulle proprie pagine social uno dei banner che trovate qui sotto, come vostra testimonianza di sensibilità e di disponibilità nel voler diffondere cultura sul tema del cancro al seno in entrambi i sessi e più che mai verso l’uomo. Taggate la nostra pagina in modo da ricevere un ringraziamento ufficiale su @CancroAlSenoMaschile.

Siate ambasciatori/trici della prevenzione e diffondete questi banner collegandoli alla pagina Facebook @CancroAlSenoMaschile

GRAZIE!


Per scaricare il PDF de “I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2019”, cliccare QUI

Insieme a te contro il tumore al seno dell’uomo e della donna.

Stamani a Prato ho avuto il piacere di partecipare alla conferenza stampa indetta dal Centro medico GYNAIKOS insieme a La Nara, Centro Antiviolenza Donna; Alice, Cooperativa Sociale e Sistema Salute Prato.

E’ stata un’occasione importante per parlare di attività sul territorio che vanno incontro alle esigenze del cittadino attraverso sinergie ed iniziative concrete tese a portare benefici a tutta la collettività.

Da una parte abbiamo GYNAIKOS che come centro medico privato, accreditato e convenzionato AUSL, intercetta specifiche esigenze e propone delle soluzioni. Nel caso specifico, attraverso l’impiego di un nuovo apparecchio mammografico ad alta risoluzione, a bassissime emissioni di raggi X e con un tempo di esposizione inferiore rispetto a quello necessario per effettuare un esame mammografico con gli apparecchi di generazioni precedenti.

Dall’altra abbiamo delle associazioni territoriali che si adoperano per aiutare le donne che subiscono violenze. Tema quantomai attuale e purtroppo caratterizzato da numeri (leggi: donne che hanno subito violenze) in costante crescita

Il risultato?

Fino alla fine di febbraio 2020 per ogni esame mammografico eseguite presso GYNAIKOS, verrà devoluto 1 Euro, della quota percepita dal centro medico per l’erogazione del servizio, al Centro Antiviolenza Donna “La Nara”.

Un modo concreto per dare un aiuto anche attraverso il coinvolgimento delle donne che si sottopongono ad una mammografia, quindi alla prevenzione del cancro al seno, facendole sentire partecipi di un progetto di condivisione e di solidarietà verso altre donne che stanno affrontando un momento molto difficile nella propria vita. Donne in difficoltà che possono trovare sostegno e conforto attraverso le associazioni che si adoperano sul territorio come il Centro Antiviolenza La Nara.

Non solo…

GYNAYKOS ha perfettamente capito che il problema del cancro al seno non è, come dico io, “solo roba da femmine” ma riguarda anche gli uomini, se pur con le dovute proporzioni rispetto all’incidenza di questa neoplasia riscontrata nelle donne. Ed è così che il centro medico pratese rivolge i propri servizi anche agli uomini cominciando a farlo partendo dalle proprie brochure informative attraverso le quali viene presentato il nuovo apparecchio mammografico e ribadita l’importanza di effettuare la prevenzione del cancro al seno, anche in età “pre screening”, prevista dal Sistema Sanitario Nazionale.

In questi opuscoli informativi risalta un fiocco “rosa e azzurro” e un claim semplice, efficace e chiaro: “Insieme a te contro il tumore al seno dell’uomo e della donna”, mettendo addirittura per prima la parola uomo.

Ritengo sia un importante quantomai significativo passo avanti che per molti versi anticipa di molto quello che probabilmente sarà costretto a fare nei prossimi anni il nostro sistema sanitario. Se per adesso stiamo ancora parlando di numeri bassi, ma è pur vero che il 2019 si dovrebbe chiudere con un bilancio nazionale di 500 uomini a cui verrà diagnosticato un cancro al seno. Oltre a questo si aggiunge il fatto che la diagnosi per l’uomo spesso è tardiva, per tutta una serie di dinamiche, prima fra tutte, la mancanza di informazione su questo tema.

Stamani ho potuto portare la mia testimonianza di uomo operato di cancro al seno e soprattutto mettere in evidenza questo gap comunicativo che sta decisamente causando seri problemi. Ben vengano iniziative private come questa promossa da Gynaikos alla quale, sono convinto, ne seguiranno altre.

Sabato 23 novembre, dalle 11:00 alle 19:00, il centro GYNAIKOS apre le proprie porte alla cittadinanza per presentare il nuovo mammografo di ultima generazione.


Segue comunicato stampa ufficiale :

Il Centro medico Gynaikos insieme al Centro antiviolenza La Nara

Solidarietà contro la violenza

il nuovo mammografo aiuta le donne
La Nara nel 2019 ha accolto 373 donne, il 70% italiane
La solidarietà contro la violenza si fa anche con la mammografia, grazie all’iniziativa che il Centro medico Gynaikos e il centro antiviolenza La Nara mettono in piedi a pochi giorni dalla Giornata internazionale contro la violenza alle donne. In occasione dell’inaugurazione del nuovo mammografo 3D infatti, il centro Gynaikos donerà 1 euro per ogni esame eseguito a sostegno dell’attività di aiuto alle donne e ai loro figli nel percorso di uscita dalla violenza, nel recupero della propria autonomia e nella reintegrazione sociale.
Questa mattina nella sede di Gynaikos la responsabile del Centro Carla Biasio, insieme alla presidente Francesca Ranaldi e a Lori Dragoni del Centro La Nara, presentano l’iniziativa.
Il Centro Antiviolenza La Nara – nato nel 1997, gestito da Alice Cooperativa Sociale di Prato, sostenuto da Comune di Prato e Regione Toscana e finanziato anche attraverso donazioni e progetti – accoglie donne vittima di violenza, fisica e psicologica. Nel 2019 le donne che si sono rivolte al centro sono state 373, un dato sicuramente in crescita rispetto al 2018. Di queste circa il 70% sono italiane, ma è utile sottolineare che le altre appartengono a oltre 20 etnie diverse. Vittime al 90% di mariti, fidanzati o ex, le storie di queste donne sono in genere ben lontane dal cliché dello sconosciuto che colpisce in un vicolo buio. Al contrario tutto si svolge quasi sempre fra le mura domestiche, in un tunnel di maltrattamenti e soprusi da cui si esce (e si denuncia) con difficoltà e molta sofferenza.

Controlla il tuo seno, aiuterai chi è vittima di violenza è il titolo dell’iniziativa, che prende avvio sabato 23 novembre con l’inaugurazione (dalle 11 alle 19, viale della Repubblica, 141) del nuovo mammografo, uno strumento digitale con tecnologia di ultima generazione che assicura immagini di alta qualità in 3D (tomosintesi), basse dosi di raggi x e una significativa riduzione dell’esposizione. Tutto a vantaggio della sicurezza e di una diagnosi più accurata ed efficace.
Fino al 28 febbraio quindi si potrà unire un gesto di prevenzione e di cura con un aiuto concreto a chi è vittima di violenza e l’iniziativa non riguarda esclusivamente le donne. Il tumore al seno infatti è una delle neoplasie più diffuse al femminile, colpisce una donna su 8, solo l’1% dei carcinomi mammari riguarda uomini, ma si tratta di un dato sicuramente in crescita.
Ma c’è di più, l’dea di legare prevenzione e solidarietà non nasce solo dall’intenzione di offrire un ulteriore incentivo alla prevenzione, ma anche dall’ipotesi che violenza e malattia, in particolare tumore, abbiano una qualche correlazione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2012) ha evidenziato come la violenza abbia implicazioni dirette e indirette sulla salute e su patologie come il cancro. Le donne che subiscono violenza e che hanno o hanno avuto un tumore al seno sono doppiamente a rischio dell’insorgenza di problemi di adattamento, insonnia, ansia, depressione e spesso non ha la possibilità oggettiva e psicologica per sottoporsi alle cure del caso.

SISTEMA SALUTE

  • Gynaikos viale della Repubblica 141 0574 584453
  • Diagnosys via Lepanto 21 0574 25063/31303
  • IAMA via Pistoiese 613/2 0574 433466
  • Studi Medici Galilei via Umberto Terracini 9 0574 875678
  • Etrusca Medica via Pistoiese 219 0574 606505
  • Area Sanità via Don Milani, 7 SEANO 055 8706950

Aggiornamento del 20.11.2019

Articolo apparso su TVPrato Qui Notizie: Gynaikos insieme a La Nara, solidarietà contro la violenza: il nuovo mammografo aiuta le donne

Io accanto ad un bel fiocco rosa e azzurro e al nuovo mammografo 3D del centro medico GYNAIKOS